lunedì 28 dicembre 2020

Milano

La notizia non è recentissima ma non era un fatto da commentare istantaneamente (una volta tanto). L'anno prossimo (2021) ci saranno le elezioni per rinnovare il comune di Milano, la mia città. Se tutto va bene si terranno, diciamo, tra fine maggio ed inizio giugno. Il sindaco in carica, Beppe Sala, non aveva ancora sciolto le riserve sulla sua candidatura per un secondo mandato ma prima di Natale ha dichiarato che sarà lui il candidato di un area che possiamo definire di centro sinistra (anche se lui si definisce, anche a ragione, indipendente). Adesso vedremo cosa si inventerà lo schieramento opposto, soprattutto la Lega Nord alla quale brucia da morire che sono anni che Milano non ha un sindaco leghista. Era il 1993 , la prima volta in cui i cittadini eleggevano direttamente il sindaco e vinse Marco Formentini, in forza alla Lega (senza il Nord dopo). Ma fu una vittoria "anomala" perché alla fine del suo mandato (1997) lasciò la Lega per passare ai Democratici e da allora ci sono stati sindaci di centro destra ma non appartenenti al partito del nostro Matteo Salvini. Ma tornando ai giorni nostri sono sollevato dalla (ri)candidatura di Sala. Non ho mai risparmiato critiche (ma chi mi conosce non sarà stupito) ma la valutazione sull'operato di questa amministrazione è comunque positivo. Ma la sfida che si trova davanti la città di Milano è enorme e penso soprattutto alla viabilità. Eravamo una città dove per gli spostamenti all'interno della città stessa vi erano molteplici alternative all'auto privata, ma oggi i mezzi pubblici hanno una capacità dimezzata per cui le persone si sentono autorizzate ad usare l'auto privata e a lamentarsi della scarsa viabilità. Le stesse persone che non esiterebbero neppure un secondo ad infilarsi in una funivia affollata pur di sciare. Ma questo è davvero il lato oscuro (e non il solo) che questa pandemia ha fatto emergere. Spero che la nuova amministrazione sappia gestire il superamento della situazione di emergenza e proseguire comunque nella direzione di una città sempre meno dipendente (per non dire ostaggio) dalle auto.

 

giovedì 24 dicembre 2020

Auguri

Scrivo durante la vigilia di Natale e quindi scontato fare auguri. Vorrei farli in particolare ad una categoria, i camionisti. Ho visto i siti inondati da video di gente bloccata in Inghilterra che si lamentava di non poter tornare "al domicilio". Bene consiglio la lettura di questo articolo AGI che parla della situazione abbastanza tragica dei camionisti in attesa di tornare in Europa. Pare che le cose si stiano sbloccando ma ci vorrà del tempo, intanto questi sono bloccati in un parcheggio con solo pochi cessi chimici. Eppure sono loro che ci hanno consegnato i pacchi dono, il cibo e quant'altro. Vorrei ricordarlo sempre a quelli che si lamentano ma che intanto sono al caldo, con cibo e connessione mentre potete ben immaginare cosa abbiano questi poveracci in quel parcheggio. Tanti auguri e consoliamoci che il 2021 avrà un giorno in meno.

 

domenica 20 dicembre 2020

Buffoni

Ho una certa ritrosia, mi rendo conto, a criticare questo governo perché non vedo grandi alternative e se guardo oltre i confini di questa nostra repubblica non trovo tutti questi grandi statisti (almeno relativamente alla gestione della pandemia). Oltretutto a chi sbraita contro questo "governicchio" ricordo che non ci si può scordare dei presidenti delle regioni, e noi in Lombardia ne sappiamo qualcosa. Ma tornando al governo certe sue iniziative sono delle buffonate, punto. Mi riferisco al cash back. Prima considerazione, fatta anche dal mio sindaco, se tale cash back funziona solo per i negozi fisici poi non stupirti che la gente sia in giro a fare compere. Secondo questa storia dei negozi fisici è aggirabile proprio a favore di Amazon (vedi). Vabbè siamo in Italia, fatta la legge ... Non voglio troppo entrare nel merito di questa iniziativa, tanto sembra che ci bacchetterà la UE. Mi limito a notare che c'è il concreto rischio che chi usa mezzi elettronici di pagamento siano le fasce più abbienti della popolazione, ma dichiamo che si va a favorire i commercianti. Invece quello che trovo ridicolo è la lotteria, davvero degno di una Italia che più macchietta non si può. E non si sono fermati a questa stupidata, no adesso vogliono anche fare in modo che vengano regalati smartphone con tanto di connessione, così "finalmente" la gente potrà attivare la famigerata app per ottenere il cash back. Forse nessuno di questi buffoni ha una madre di 85 anni come me che tutti i giorni litiga con lo smartphone che le ho regalato dopo il primo lock down per ben altri motivi (leggasi vide chiamata)

 

giovedì 17 dicembre 2020

Dura(2)

 

Mi ritrovo a parlare di donne e giustizia e con due fatti che le vedono da un lato vittima e dall'altro carnefice. La foto non c'entra con i fatti di cui sopra ma è di Ruth Ellis l'ultima donna impiccata in Gran Bretagna, dove però i ruoli sono un po' "mescolati", se volete approfondire vi consiglio il film "Ballando con uno sconosciuto". Molto più chiaro è il primo fatto di cui parlo : l'infermeria di Lugo che ha ucciso un suo paziente di 95 anni, ve lo racconta "La Repubblica". A parte qualche battutaccia del tipo : "ma non potevi aspettare che la natura facesse il suo corso" noto che le è stata applicata una pena di 30 anni (anziché l'ergastolo grazie al rito abbreviato). Essendo una omicida che ha agito per vendetta credo sia una pena equa. Ma arriviamo al secondo fatto in cui la donna questa volta è la vittima. Parlo del femminicidio di Brescia dove l'omicida è stato assolto per "delirio di gelosia", come racconta "La Stampa". Quindi un uomo può uccidere perché in preda ad un delirio mentre una donna non può avere un delirio di vendetta? O almeno le due motivazioni sono così profondamente diverse da passare da un ergastolo ad una assoluzione? Faccio fatica a capire le famigerate intenzioni del legislatore e di conseguenza l'interpretazione che ne hanno dato i giudici. Ma poi mi viene un dubbio : non è che l'infermiera di Lugo ha scelto l'avvocato sbagliato?

mercoledì 16 dicembre 2020

Dura

"Dura lex, sed lex" e pure la giustizia viene normalmente raffigurata come donna. E oggi parliamo di leggi e di donne. Ma prima ancora di entrare nel tema faccio notare come questa notizia ha avuto poca eco nella stampa "classica", ma solo su siti minori (non me ne vogliano questi ultimi), ad ogni buon conto la notizia io l'ho trovata per prima sul sito svizzero della televisione di stato, qui. Cosa è successo ? Che la città di Parigi, capitanata da Annie Hidalgo (donna evidentemente), è stata multata di 90 mila Euro (non proprio una bazzecola) per non aver rispettato le quote ... azzurre! Eh si , perché la legge francese prevede un minimo di 40% di rappresentanti di sesso diverso dagli altri. Ed in questi i cugini transalpini non sono caduti nella trappola delle quote rose, semplicemente non vogliono avere una situazione troppo sbilanciata a favore di uno o l'altro sesso. E Parigi avendo piazzato 11 donne su 16 posti disponibili ha infranto la legge. Notevole, certo che a questo punto nasce però una questione : i generi sessuali sono solo due? Ai posteri l'ardua sentenza.
PS in realtà la vera domanda è se con il pagamento della multa tutto è risolto e qui temo ci sia il vero problema. Perché se così fosse allora si infrange la legge tanto poi i soldi per pagare la sanzione si tirano fuori dalle tasche dei cittadini a suon di multe (che considerata la situazione parigina non è ipotesi così fantascientifica).
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martedì 15 dicembre 2020

Online

Non sono completamente contro l'online ma non sono completamente "addicted" come molti ma sono contro Amazon, tanto Jeff Bezos campa anche senza i miei soldi ma tanto vale darli a qualcun altro. Ma ci sono delle situazioni dove mi chiedo se davvero sono un po' fuori sincro da questo mondo. Ieri ero in giro per compere e ho deciso di andare al negozio Moleskine in via Dante (in centro per i non milanesi). Faccio qualche minuto di coda per entrare (max 4 persone) ma alla fine sono dentro e ho una brutta sorpresa : del taccuino che stavo cercando c'erano solo due formati sui tre e chiaramente quello che volevo io non c'era. Ma provo a chiedere alla commessa la quale mi guarda con occhi sgranati e mi dice : "quello che c'è è esposto". Credo che se le avessi chiesto di parlarmi delle spore di Arrhenius avrei avuto più fortuna. Ma quello che mi ha "steso" e che ha chiosato dicendo : "guardi che online trova molto di più". Esterrefatto esco dal negozio pensando a questi soloni ben pagati del marketing che aprono un punto vendita per mandarti online! Fortuna che mia moglie (in questo è un campione) rammentava un corner (quindi teoricamente meno fornito) in Rinascente dove ci siamo recati e ho trovato ben 3 taccuini (che ho preso tutti e tre ovvio). 

 

lunedì 14 dicembre 2020

Differenze

Molti hanno scritto che la pandemia aumenterà le differenze sociali, che già erano molto aumentate in questo millennio. Sono d'accordo e credo che con il vaccino le cose peggioreranno parecchio ma anche oggi la pandemia è una brutta bestia in special modo per i poveracci. Discorso da vecchio comunista, come mi ha definito una mia amica? Non sono d'accordo ma solo sulla seconda parte e vi porto un esempio direi paradigmatico. Una coppia di conoscenti è stata fermata quando la Lombardia era ancora zona arancione : loro milanesi si trovavano fuori comune quindi il carabiniere di turno ha chiesto loro la "giustificazione". Immagino il suo sbigottimento quando gli hanno porto la auto dichiarazione che come motivazione recitava : "recarsi al campo da golf". Ma un rapido controllo fatto dal militare ha dato ragione ai nostri conoscenti che sono stati quindi congedati senza alcuna sanzione. Beh fortuna che siamo entrati in zona gialla altrimenti stavo già per iscrivermi ad un golf club!

 

sabato 12 dicembre 2020

Notizia

In questo periodo (ormai sin troppo lungo) abbondano le "fake news", le notizie false o tendenziose, ma occorre stare attenti anche a quelle notizie che pur nella loro neutralità possono essere fuorvianti. L'esempio me lo ha dato il sito "Ansa" con questa notizia che titola : "Terapie intensive al collasso a Stoccolma, piene al 99%" e con un sottotitolo : "Autorità sanitarie: 'Non assembratevi. Conseguenze orribili'". Insomma abbastanza di impatto anche se la mia prima reazione è stata un bel dito medio alzato. Ricordo (per coloro i quali sono stati sulla base in Antartide) che la Svezia è praticamente l'unico paese al mondo a non aver fatto (quasi) nulla contro la pandemia quindi se adesso di trovano le terapie piene, come direbbero gli americani : "a taste of their own medicine". Ma leggendo l'articolo bisogna fare qualche considerazione che purtroppo l'articolista non fa. Allora si dice che dall'inizio della pandemia la Svezia ha portato la capacità delle terapie intensive della capitale Stoccolma a 160 letti. Capirai, la Lombardia, che ha una popolazione di circa 10 milioni quindi poco meno dei 10,23 della Svezia, aveva alla data del 11/12/20 ben 733 letti occupati nelle terapie intensive su un totale di 1336 mentre il Veneto vanta 1000 posti con meno della metà della popolazione svedese. E l'Italia non è la Germania che è il paese europeo con la miglior percentuale di posti in terapia per abitanti. Queste cose andrebbero dette come il fatto che chi ha lanciato il "disperato" appello non è neppure Anders Tegnell, l'epidemiologo contrario al lock down che a meta ottobre ha sentenziato : "così abbiamo scongiurato la seconda ondata". Non chiedo un approfondimento sulla strategia svedese ma un filo più di contesto sarebbe stato utile.

 

martedì 8 dicembre 2020

007

Il mio nome è .... Beh la risposta la sapete, parlo del più famoso agente segreto (mica poi tanto) del mondo, James Bond. Ne ho appena parlato indirettamente in un recente post ma grazie a mia moglie ho scoperto che il vero nome di James Bond è Dusan Popov! Eh si proprio il signore raffigurato in compagnia di avvenenti signore come ben si addice. Peraltro una è Simone Simon protagonista del primo "Il bacio della pantera" (tanto per incrociare ancora cinema e realtà). Lui è la figura reale che ha ispirato Ian Fleming per la creazione del personaggio 007. La sua storia è stata raccontata in vari libri ma un buon resoconto ve lo fornisce la solita Wikipedia. Prima che abbiate una delusione premetto che il nostro non è stato solo un agente segreto nel senso che non l'ha fatto solo per sua maestà ma anche per i tedeschi e gli iugoslavi. D'altronde James Bond è un personaggio di fantasia.....
PS il personaggio Popov viene spesso definito "serbo" ma la scheda anagrafica di Wikipedia riporta giustamente che la sua cittadina natale è oggi in Serbia ma al momento della sua nascita era "semplicemente" sotto l'impero austro ungarico, essendo nato nel luglio 1912. Dopo due anni (balla qualche giorno) in quella che oggi chiamiamo Bosnia inizierà la fine di quell'impero.


 

domenica 6 dicembre 2020

Indovinello

Indovinello : chi è il più grande paese produttore di petrolio (e gas naturale) della UE? Fino al 31 dicembre la risposta è facile ma con la dipartita del Regno Unito la risposta può non essere così facile. La foto vi fornisce la risposta : Danimarca. Con un po' di ragionamento ci si può arrivare ma va anche detto che le quantità  sono nettamente inferiori a quelle di Norvegia e Regno Unito. Quindi grazie a "IlPost" ho scoperto che Danimarca non è solo Lego, burro o visoni. Ma nello stesso articolo ho letto una notizia che fa guadagnare al paese un vera nota di merito. Francamente i nordici sono ammirevoli per la loro coscienza civile ma forse la simpatia (o il calore) non sono proprio nelle loro corde, rammento che il governo danese pur se di sinistra ha una gestione dei migranti che fa sembrare Salvini un boy scout. Ma tornando al nostro articolo questo riporta che il paese non approverà altre ricerche petrolifere e intende raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Obiettivo che si sono posti altri paesi come Francia e Cina (?) ma questo è un vero passo in quella direzione oltre al fatto che ha farlo è un (piccolo) paese produttore. Chissà se non ha pesato la storica rivalità con la Svezia che grazie Greta Thunberg era diventata a livello mediatico la paladina dell'ambiente.

 

sabato 5 dicembre 2020

Albione

Mi ero quasi scordato della nostra cara perfida Albione, il Regno Unito. Poi è arrivata la notizia dell'approvazione del vaccino. Lascio a "IlPost" raccontarvi come è andata, io mi limito a notare che gli inglesi hanno approvato un vaccino americano prima degli americani stessi. In realtà quando ho letto notizia ho pensato : "ma la Brexit a che punto è?". Ammetto di essere fin troppo concentrato sugli accadimenti nostrani ma rammentavo che gli inglesi avevano deciso di buttare alle ortiche gli accordi già segnati ma in realtà la situazione è pure peggio in quanto siamo davvero ad un passo dal "no deal". Ma è pur vero che manca meno di un mese alla scadenza che questa volta sarà davvero ultima. Adesso se la UE vuole evitare il temuto "no deal" dovrà cedere su alcuni fronti e quindi la politica inglese avrà comunque vinto. Viene da chiedersi se la posizione del presidente francese, Emmanuel Macron, non sia quella giusta : ossia nessuna concessione e d'altronde il suo "predecessore", il generale De Gaulle, fu strenuamente contrario all'ingresso del Regno Unito nella UE. Purtroppo la storia si ripete e gli inglesi che sono notoriamente degli scommettitori (come nel caso del vaccino) e dei bluffatori (come nella Brexit) rischiano di vincere contro una UE che riesce ad essere messa in ginocchio da paesi semi fascisti come Ungheria e Polonia. Non esiste solo la pandemia come motivo di scoramento.

 

venerdì 4 dicembre 2020

SETI

Credo che per molti la sigla SETI sia ignota ma, niente paura, c'è sempre Wikipedia (peraltro ricordiamoci a Natale di sostenerla) che ci ricorda tutto. Per i pigri ricordo che si trattava di un progetto teso a "scovare" intelligenze extra terrestri. Dico subito che non ne ha trovate, forse sono troppe furbe per farsi beccare. Ma è stata una bella avventura anche perché era possibile partecipare con il proprio computer alla analisi dei dati tramite il software "seti@home" a cui ho partecipato anche io con i computer(s) dell'ufficio. Si trattava di elaborare le osservazioni fatte tramite il radiotelescopio di Arecibo che è il secondo "protagonista" di questo post. Magari i radiotelescopi non sono il vostro forte ma se avete guardato il film, della serie 007, "GoldenEye", lo avete visto bene nelle scene finali (anche se nella realtà non è in un lago). Un paio di giorni fa questo "oggetto", una sorta di parabola di oltre 300 metri di diametro è crollato (vedi) . Aveva già subito un paio di guasti grossi ma alla fine quello che lo ha davvero distrutto erano i costi di manutenzione molto ed una sorta di obsolescenza visto che l'osservazione astronomica fatta fuori dal pianeta Terra è molto più efficace. Ma con lui muore anche il sogno di Carl Sagan, l'astronomo morto nel 1996, ideatore del progetto SETI (e tanto per stare in tema cinematografico citato in "Contact"). Erano altri tempi, figli di una certa cultura hippy che pensavano alla fratellanza addirittura universale. Oggi non riusciamo più a mettere d'accordo alcuno, ogni faccenda diventa uno scontro totale in cui si è ferocemente pro o contro. Chissà, forse gli alieni non hanno voluto farsi trovare da gente così rissosa come i terrestri.
 

martedì 1 dicembre 2020

Guardie e ladri

Ho sempre detto che apprezzo il sindaco di Milano la citta in cui vivo, Beppe Sala. Non è ancora chiaro se si ricandiderà, ma nel caso avrà il mio voto. Ma questo non significa che non abbia critiche da muovergli soprattutto quando si espone un po' troppo sui social con uscite non sempre azzeccate. Dopo l'estate quando si iniziava a vedere l'effetto della "spensieratezza" di agosto aveva affermato che i cittadini dovevano essere responsabili "non si può mica giocare a guardia e ladri". Come è andata lo sappiamo tutti, contagi schizzati e proprio Milano è diventata una sorta di Wuhan italiana. Ma quello riguarda la pandemia dove un po' tutti non vedevano l'ora di tornare ai bei vecchi tempi. Ma adesso arriva una bocciatura davvero pesante. Come riporta "MilanoToday" è uscita la classifica (elaborata da "Italia Oggi" e la università "La Sapienza") sulla vivibilità delle città italiane. Sono il primo a prendere con le pinze tali classifiche ma il fatto che in termini di sicurezza Milano si posizioni al penultimo posto non va bene. Posso anche credere che la percezione sia amplificata dalla lente mediatica ma in effetti da cittadino devo ammettere che non hai proprio una sensazione di sicurezza. La sera (prima del coprifuoco ovvio) la città è sostanzialmente in balia di sè stessa. Merito dei vigli che brillano per assenze ma anche le altre forze dell'ordine non dovrebbero stare in caserma a raccogliere denunce per furti di cellulari ma pattugliare il territorio. Poi vi sono molte situazioni di disagio (leggasi clochard e compagni) che non sono forse pericolose ma non aiutano a sentirsi sicuri (penso ai mezzi pubblici sempre la sera). Quindi caro Sala, capisco che la figura del sindaco sceriffo alla Gentilini non le si confà ma il fatto che Treviso sia al settimo posto della classifica generale "temo" dipenda molto dal suo terzo posto in quella della sicurezza. Neppure a me è mai piaciuto Gentilini ma forse ci vuole una "terza via".

 

lunedì 30 novembre 2020

Documenti

Vi racconto un piccolo aneddoto : parecchi giorni fa il tram sul quale  mi trovavo ha avuto un piccolo incidente con una autovettura. Siccome il comportamento del guidatore dell'auto è stato a dir poco irritante ho aderito alla richiesta di testimoniare sull'accaduto. Quindi mi è arrivato un plico da ATM, la società che gestisce i trasporti pubblici di Milano, dove, oltre ad un formulario da restituire è previsto che si alleghi un documento di identità e il codice fiscale. La mia prima reazione sarebbe stata di buttare tutto nella campana della carta ma ricordando il guidatore ho deciso di sottopormi alla menata di scansioni e stampe. Ovvio che non è prevista nessuna modalità elettronica ma mi domando tuttora perché questi buontemponi di ATM vogliano tale documentazione ma da qui è nata luna considerazione. Allora in Italia abbiamo : la patente di guida che nella nuova versione carta di credito non contiene neppure la residenza quindi serve a poco. Pensate che a Milano si può accedere alle discariche solo in macchina (è così fatevene una ragione) ma occorre dimostrare che sei residente a Milano. Quindi ti presenti alla discarica e la patente non basta, se la carta di circolazione della tua autovettura è del PRA di Milano sei a posto sennò fai il ballo di ritorno. Passiamo a carta di identità e passaporto, tutto bene ma non prevedono il codice fiscale cosa che è ammissibile per il passaporto meno per la carta di identità. Ed eccoci al tesserino sanitario che contiene il codice fiscale ma essendo senza foto non vale come identificativo. Insomma se pigliate una macchina portatevi almeno 3 documenti! Direi che i buontemponi dell'ATM sono in buona compagnia. Ma soprattutto la mancanza del codice fiscale sui documenti (diciamo veri) mi sembra grave visto che tutto ciò che riguarda la sanità è proprio legato a questo codice, giustamente visto che è univoco. E di questi tempi non è cosa da poco. Ed ecco una notizia (vedi) che potrebbe avere effetti notevoli : la compagnia aerea Qantas accetterà solo passeggeri vaccinati (quando i vaccini saranno disponibili ovvio). Il fatto che sia australiana non è un caso ma qui si apre un bel problema perché se questo esempio sarà seguito da altre compagnie (cosa forse probabile  e forse auspicabile) sarà necessario creare un passaporto sanitario che valga a livello mondiale. Al confronto l'ESTA americano sembrerà una sciocchezza. Sarà da capire come gestire il tutto ma se la pandemia creerà un passaporto planetario almeno ci lascerà qualcosa di buono.

domenica 29 novembre 2020

Boeing

Oggi parlare male di una compagnia aerea è davvero sparare sulla Croce Rossa ma ho sempre avuto poca simpatia per loro e oltre tutto mi da l'occasione per non parlare solo di pandemia. Come riporta "IlPost" il Boeing 737 Max ha ripreso i voli. Parliamo di un altra epoca, quelli in cui si volava come se non ci fosse domani e ci furono due crash che costarono la vita a oltre 300 persone. Il CEO della compagnia (non ne ricordo il nome ma sono convinto che il suo stipendio richieda 6 o addirittura 7 cifre per essere espresso) dichiarò che in due settimane avrebbero corretto il software. Era il 29 ottobre 2018 (giorno più, giorno meno). Chissà se questo buontempone è ancora in carica ma tanto costoro cadono sempre in piedi. Comunque dopo quasi 2 anni il 737 Max torna nei cieli. L'articolo citato oltre a ripercorrere tutte le tappe di questa brutta storia lancio un grido d'allarme sul futuro, perché il sistema di controlli degli Stati Uniti d'America è piuttosto "bucato" (o bacato se preferite). Esiste una agenzia governativa preposta ai controlli la quale demanda alle aziende costruttrici di eseguirli. Ora in Italia avremmo già sollevato due sopraccigli e avremmo gridato al conflitto di interessi ma gli americani no. Anzi (e qui vi è una delle tante differenze tra le due sponde dell'Atalntico) ne sono consci e soprattutto convinti che sia la scelta corretta in quanto "è interesse della azienda costruttrice stessa che gli aerei non cadano"! Ma come ha detto il "New York Times" (giornale notoriamente molto comunista) questo è un caso di "capitalismo andato storto". Con buona pace dei 346 morti. Ma la gravità della cosa è che modificare questa situazione richiede una doppio passaggio parlamentare trattandosi di una agenzia federale. Sicuramente i "colleghi" di Trump sarebbero per non fare nulla (e infatti nulla hanno fatto finora), ma ammesso che i Democratici raggiungano il controllo di entrambe le camere, avranno voglia di "accanirsi" su un settore in crisi come quello aereo che però è di una importanza assoluta per il paese? Allacciate le cinture.

 

sabato 28 novembre 2020

NIMBY

Il titolo del post è tutto in maiuscole perché è un acronimo, per chi non lo conosce già sta per : "Not In My Back Yard". Ossia non a casa mia. La sigla (come ci ricorda Wikipedia) nasce negli anni 80 negli States ed affonda le radici in certi contesti di protesta tipicamente ambientalisti ma poi si è diffusa anche ad altre cause. Una sua versione (davvero molto lontana dall'originale) la vediamo in questi giorni a Milano. Sappiamo molto bene che uno dei gravi problemi della pandemia è la gestione dei positivi, soprattutto quelli asintomaci che devono stare "solo" in isolamento domiciliare. Come già detto le soluzioni che sono state applicate in Asia (tipo i famosi "ospedali" di Wuhan) non sono applicabili da noi ma si è cercato almeno una soluzione parziale con i cosiddetti alberghi Covid. Considerato che Milano è proprio l'epicentro della seconda ondata direi che servono ma questo non basta. Come racconta Ansa un albergo, che si è offerto di diventare appunto uno di queste strutture, ha ricevuto lo sfratto dalla proprietà. Direi che vale la pena sottolineare che tale albergo è sito in corso Magenta, zona assolutamente "cicci" (lo dico per i non milanesi), quelle zone dove senti un "carissimo" ogni 20 metri. Una zona ricca, quindi non se ne parla di avere degli appestati in giro che oltretutto saranno dei poveracci perché quelli che vivono lì l'isolamento se lo fanno in Engadina o a al mare. Se avevamo dubbi sul fatto che la pandemia avrebbe esasperato le differenze sociali .....
PS ma perché ANSA non ha messo nero su bianco il nome dell'immobiliare che possiede l'immobile e magari dirci (se possibile) di chi sono in realtà le persone dietro l'immobiliare?

 

venerdì 27 novembre 2020

21

21 grammi dovrebbe essere il peso dell'anima , chissà se al governo hanno pensato a quello quando hanno stabilito che erano proprio 21 i parametri per la determinazione delle zone in cui è stato diviso il paese. Mi sembrava esagerato pensare a tanta escatologia ma dopo le recenti uscite sul Natale sembra quasi di essere tornati ai tempi dei governi DC. Ma andiamo oltre e parliamo di Lombardia, la mia regione. Oggi (per me che scrivo) dovrebbero decidere se rimarremo rossi o diventeremo arancioni (gli hare krishna e i comunisti non c'entrano). Oggi mi sento di dar ragione al Mascherina (alias il presidente della regione) e al sindaco di Milano : allora se abbiamo ben 21 parametri è credibile che esista un algoritmo che alla fine di complicatissimi calcoli decida il colore. Se invece parliamo di una trattativa, beh allora siamo come al solito dei buffoni ma aspettiamo la riunione di oggi prima di sparare a zero su questa "cabina di regia" governativa. Guardando i numeri un cauto segnale positivo c'è ma restiamo la regione "lazzaretto" quindi anche una certa prudenza ci può stare ma andiamo con ordine. Diventare zona arancione significa sostanzialmente due cose. La prima è la liberta di muoversi all'interno del proprio comune senza autocertificazione. Ora a Milano dove vivo la situazione è già palesemente arancione. Non si vedono (come invece nel primo lock down) pattuglie che controllano, il traffico è assolutamente a livelli pre covid, anzi addirittura si assiste (vedi) ad un aumento di incidenti (e morti pure visto che il virus non ci bastava). Persino l'inquinamento, anche a causa del novembre meno piovoso della storia, è schizzato. D'altronde sono stato sul lago di Como e lì, complice la struttura del territorio, traffico intenso e zero pattuglie. Ovvio che la mancanza di pattuglie è il risultato di una precisa scelta (politica?) per cui il fatto che la Lombarda rimanga un'altra settimana all'inferno (passatemi l'immagine) poco cambia, o no? Tanto c'è gente che va pure in Svizzera a sciare uscendo non solo dal comune. Come ho detto ci sono due cose che fondamentalmente dividono la zona rossa e quella arancione. La seconda sono i negozi, nel senso che in zona arancione tutti gli esercizi commerciali sono aperti per cui se ho un negozio di abbigliamento o di estetista mi cambia eccome. Francamente, ripeto, non riesco a visualizzare queste folle che si riversano a comprare jeans senza alcun rispetto delle regole ma posso solo sperare che i famosi 21 indicatori diano luce verde (o meglio arancione).

 

giovedì 26 novembre 2020

Maradona

Abbastanza bizzarro che mi trovi a parlare di sport nel giro di due giorni ma qui lo sport è abbastanza tangenziale. Comunque non essendo certo un espero di calcio non mi interessa stabilire se è stato il miglior calciatore del mondo, sicuramente è stato un grande di questa disciplina. Certo che la prima pagina del giornale francese "L'Equipe" titolando "Dio è morto" sposta l'asticella ancora più un alto e qui vi è da disquisire. Per prima cosa mi chiedo quanti lettori della testata transalpina conoscano la citazione ma qui stiamo parlando di qualcosa che va oltre il campo di calcio. Certamente Diego Armando Maradona era quello che gli americani definiscono con una bella espressione "larger than life" ma definirlo Dio forse è un po' eccessivo. Non me ne frega nulla della blasfemia ma questo personaggio ha avuto tante luci ma anche tante ombre. Anzi la sua carriera avrebbe potuto essere anche più fulgida se non si fosse lasciato andare a certi eccessi. Mi ricorda gli eroi della mia giovinezza che (per me) erano le rock star. E anche qui di personaggi "eccessivi" come lui ne ricordo molti. Ascolto ancora con piacere (e talvolta anche qualche cosa di più) i loro dischi ma da lì a definirli "dei" ce ne passa. Maradona è stato anche definito "l'eroe degli ultimi" e c'è del vero ma i suoi troppi "inconvenienti" non lo rendono meritevole di tutta questa esaltazione, per lo meno al di fuori dell'ambito calcistico, che diamine non è mica Albert Schweitzer. Ma la sua morte mi suggerisce un'altra considerazione. Maradona muore a 60 anni appena compiuti per arresto cardiaco. Niente Covid sembra proprio acclarato. E ci risiamo, questo virus massacra gli ottantenni  (anche i settantenni) soprattutto se sconosciuti (e quindi molto probabilmente non ricchi) , per cui le differenze sociali rischiano di venire (ulteriormente direi) amplificate e quando arriveranno i vaccini sarà anche peggio temo.

 

mercoledì 25 novembre 2020

Surreale

Trovo un po' surreale la discussione (chiamiamola pure così) che si sta facendo intorno alla riapertura degli impianti sciistici. Addirittura Giorgio Rocca minaccia una rivolta se non verranno riaperti. Ora è chiaro che lui come i suoi "colleghi" Brignone o Tomba non possono che essere favorevoli alla riapertura ma se vuole fare una rivolta venga pure a Milano o Firenze a parlare con ristoratori e tassisti. Temo che scoprirebbe che vi è molta più gente che nelle montagne in sofferenza. Ma torniamo all'argomento del contendere. Se penso a Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta vorrei ricordare che sono regioni rosse, forse arancioni da qui a Natale ma se non diventano gialle i bar e i ristoranti restano chiusi e soprattutto non ci si può spostare da un comune all'altro senza comprovate ragioni. Quindi andare a sciare diventa una comprovata ragione? Siamo seri se vale quella valgono molte ragioni ma prima di invocare la "necessità" di riaprire ricordo cosa è successo. Ma non questa estate al Bilionnaire, bensì in tempi molto più recenti in Alto Adige, dove prima hanno fatto i fenomeni lasciando aperti bar e ristoranti , salvo poi auto declassarsi in zona rossa a fronte di una situazione che si era pesantemente aggravata. Se le regioni alpine riusciranno a diventare gialle ben vengano gli appassionati della neve ma senza un calo netto dei contagi (parlo soprattutto di certe aree della Lombardia) meglio fare come vogliono fare i francesi. Certo gli austriaci e anche gli svizzeri (che però non sono UE) vogliono riaprire, vedremo come sono le loro terapie visto che anche loro han dovuto fare i conti con questo dannato virus.
Ps parlando di surreale è in effetti un poco surreale che io parli d questo argomento visto che non scio e non sono neppure sportivo però mi sembra che in qualche caso si sia perso un po' il buon senso.

 

sabato 21 novembre 2020

Risveglio

Quello di ieri è stato, almeno per me, una specie di brutto risveglio. Dopo giorni di numeri ma soprattutto dichiarazioni (ci torno) ottimiste è arrivata la bocciatura. Ovvio che parliamo della pandemia e non è tanto l'ordinanza di Roberto Speranza, ministro per la salute, che mi ha "depresso" ma il fatto che i numeri la giustificano assolutamente (pur con qualche segnale incoraggiante ma nulla più). Facciamo parlare i numeri partendo sempre dalla solita John Hopkins. Ieri (lo so i dati puntuali in una pandemia sono "scivolosi" ma non è questo il caso). In Italia abbiamo avuto oltre 32 mila casi, nel Regno Unito circa 20 mila, in Spagna oltre 15 mila e in Francia oltre 23 mila. Non voglio elencare la Germania per evitare di deprimermi ulteriormente ma giusto per rincarare la dose ad inizio settembre eravamo giusto sopra i mille casi. Ma dal confronto con i paesi europei di una certa dimensione messi peggio noi adesso siamo al top (e non abbiamo parlato dei morti) quindi possiamo solo biasimarci. Parlando di dichiarazioni avventate manco a dirlo si è cimentato il Mascherina (alias il Presidente di Regione Lombardia) che prendendo la palla al balzo di un paio di giorni "buoni" aveva tuonato "ma così siamo da zona arancione". Certo, peccato che il dato di ieri (venerdì 20 novembre quindi senza effetti weekend o quant'altro) ci ha riportato alla realtà , quasi 10 mila contagi per cui la mia regione ha un terzo dei contagi totali pur vantando solo un sesto della popolazione italiana. Anziché fare queste improvvide uscite lavorino per il vaccino (quello semplicemente anti influenzale mica anti COVID), che non si riesce a fare neppure privatamente se non hai la "fortuna" di essere in una categoria a rischio.
 

venerdì 20 novembre 2020

Terrorismo

Purtroppo durante gli anni di piombo c'ero eccome, questi (destra o sinistra non importa) hanno rovinato una parte degli anni più belli della mia vita. E certamente c'era da avere paura. Forse la stessa paura che hanno avuto questi tre parlamentari di Forza Italia che sono passati alla Lega come racconta Ansa. Scherzo o almeno lo spero per loro visto che hanno la fortuna di essere stati solo bambini all'epoca. Ma resta il fatto di una ipotetica rinascita delle Brigate Rosse. Come raccontato da Adnkronos qualche giorno fa è stata recapitata una lettera minatoria alla sede nazionale di Forza Italia, firmata "Nuove Brigate Rosse". Ora non conosco l'esatto contenuto della missiva ma cosa vogliono costoro? Abbattere un partito che definire agonizzante è solo essere caritatevoli? Ma dai lasciate tempo al tempo e Forza Italia diventerà il dodo della politica italiana. Questi nuovi terroristi mi sembrano davvero confusi, anzi li possiamo davvero definire tali? A me sembrano più degli avversari dell'accanimento terapeutico. 

 

giovedì 19 novembre 2020

Oslo

Forse non tutti sanno che (la leggete ancora la "Settimana enigmistica"?) il premio Nobel per la pace è assegnato ad Oslo. Come mai? Semplicemente perché al tempo della istituzione dei premi Nobel la Norvegia era parte della Svezia, come vi spiega tutto Wikipedia. Non è un premio facile da assegnare e in più di una occasione il vincitore è stato oggetto di discussioni. Lo scorso anno (2019) è stato vinto dal primo ministro (tuttora in carica) etiope, per aver posto fine alla guerra con la vicina Eritrea (vedi). Rammento l'evento e sono rimasto anche sorpreso, più che altro per la mia completa ignoranza delle situazioni, ma forse anche i 5 membri del comitato per l'assegnazione non avevano fatto bene i conti. Oggi l'Etiopia è in pratica caduta in una guerra civile che potrebbe portare alla secessione della parte settentrionale, il Tigrè. La zona in questione è sempre stata problematica ma pare che la situazione sia precipitata proprio a causa degli accordi che hanno portato alla fine delle ostilità tra Etiopia ed Eritrea. Ed infatti anche quest'ultima è stata coinvolta. Per maggiori dettagli vi rimando a "IlPost". Non vorrei sembrare qualunquista ma per finire una guerra sembra che ne abbiamo fatta scoppiare un'altra. Come ho già detto conosco assai poco delle situazioni nell'Africa sub sahariana ma temo siamo dinnanzi ad una mezza (o forse anche intera) polveriera.

 

mercoledì 18 novembre 2020

Ricchi

Credo di avere già usato il riferimento alla telenovela come titolo di un post ma vale la pena di ripetersi. L'amica Francesca mi segnala questo articolo che parla della Svizzera. Prima di entrare nel merito trovo curiosa la forma : l'articolo è presente nella sezione video del sito ma, di fatto, non è un video bensì delle didascalie che scorrono su immagini fisse corredate solo da una musichetta da hard discount. Spero che questo non sia il futuro del giornalismo online ma intanto rallegriamoci del fatto che esiste "sotto" il video la versione testuale. Che parla appunto della situazione Covid della Confederazione Elvetica la quale, passata praticamente indenne la prima ondata, adesso si trova ad avere alcuni cantoni classificati come i più infetti d'Europa. Le cause sono ovviamente molteplici ma una in particolare mi sembra da sottolineare : la frammentazione amministrativa, i ben noti "cantoni", ha creato una situazione troppo disomogenea che ha favorito la pandemia. Ricordo che la Svizzera ha una superficie pari a quella di Lombardia e Veneto con soli 8.5 milioni di abitanti ma è suddivisa in 26 cantoni. Questo fa capire che parcellizzare troppo può essere controproducente (ma non significa che De Luca abbia ragione, l'Italia è un filo più grande diciamo). Ma ciò che trovo ridicolo in questo articolo è la frase che pronuncia il ministro per l'economia elvetica : "Non possiamo permetterci un secondo blocco. Non abbiamo i soldi per farlo". A parte che il loro primo blocco più che soft era inesistente ma che la Svizzera non abbia i soldi mi sembra una battuta di dubbio gusto. Ma considerata la scarsa propensione all'umorismo dei pronipoti di Guglielmo Tell temo che non scherzasse affatto.

 

martedì 17 novembre 2020

Transformer


Sembra che i vaccini siano in dirittura d'arrivo. Tradizionali o basati su RNA sembra che qualcosa ci sia all'orizzonte. Una volta che sarà chiaro se funzionano, ci sarà il problema di vaccinare qualche miliardo di persone, ma anche i 60 milioni di italiani non sono esattamente uno scherzo. Quindi la logistica della vaccinazione di massa non sarà semplice è chi la gestirà? Domenico Arcuri, il commissario straordinario. Beh forse ci sta, visto quello che lo paghiamo, ma certo stiamo caricando molto responsabilità su una persona sola, per non parlare del potere che si troverà nelle mani. Mascherine, banchi con le rotelle, adesso i vaccini manca solo che passi lo straccio per terra... Scherzi a parte il nostro è davvero un "transformer" perché fa anche il pompiere (almeno in senso figurato). Durante un recentissimo convegno ha affermato "che abbiamo circa 3300 persone in terapia intensiva su circa 10000 posti, quindi non vi è pressione sulle terapie intensive". Ma allora che c...o siamo in lock down a fare ma ci torniamo. Torniamo ai suoi numeri e per verifica date un occhio a questa tabella, fatta da una agenzia spin off del ministero della Salute. Non è aggiornata in tempo reale ma è quindi più coerente con le parole del nostro Commissario. Allora si evince che i pazienti sono 3230, complimenti Arcuri è stato persino conservativo ma i posti in terapia intensiva non sono "circa" 10000, risultano 8423 con 1067 attivabili. Non so cosa siano esattamente i posti attivabili ma comunque siamo un po' sotto il "circa" 10000. Per cui la percentuale di occupazione delle terapie intensive è superiore al 30% che viene considerata la soglia di attenzione (se poi consideriamo i soli posti disponibili la percentuale diventa un po' più corposa). Allora vi sottopongo questa altra tabella (fatta da quei comunisti di "Repubblica") dove si evince che Bolzano, Lombardia, Piemonte e Liguria hanno oltre (di poco) il 60% di posti occupati (su quelli effettivi). Non ricordo chi ha detto che bisogna ad iniziare a preoccuparsi quando ti dicono che non c'è nulla da temere.

domenica 15 novembre 2020

Wikipedia

L'amica Francesca mi ha girato questo articolo di Riccardo Luna che parla di Wikipedia che tra poco compirà 20 anni. Ed in effetti l'articolo è ultra celebrativo perché al di là di ricordarne il genetliaco lo definisce il miglior sito del mondo. Vabbè queste dichiarazioni / definizioni lasciano il tempo che trovano ma certo venti anni sono una era geologica nel pianeta internet eppure Wikipedia non è assolutamente invecchiata anzi semmai è ancora viva e vegeta. Molto interessante che nell'articolo si evidenzi come Facebook e Twitter affondano nelle fake news nonostante investimenti stellari in algoritmi di intelligenza artificiale mentre la nostra "Free Encyclopedia" gestita da un manipolo (si parla di poco più di 150) di redattori (magari un po' nerd) riesce ad evitare haters, trolls o spara cazzate in generale. Il trucco pare essere la "barriera" all'ingresso sulle persone che inseriscono o modificano le pagine. Pare che certi argomenti possano essere gestiti solo da fonti "autorevoli" ossia persone che hanno fatto già 500 post e si sono registrati da almeno 30 giorni. Ma alla fine ci sono sempre i 150 redattori che decidono. Insomma l'umano decide, quasi in modo beffardo ma soprattutto una doccia fredda per tutti quelli che inneggiano alla intelligenza artificiale.

 

sabato 14 novembre 2020

Avanspettacolo

Come era prevedibile ogni cabina di regia per la pandemia che provoca uno scatto in una zona più grave nascono le polemiche. Capisco che è un po' il gioco delle parti ma qui siamo all'avanspettacolo. Tutti hanno sempre da eccepire eppure con il dato di ieri di 40 mila contagi (e temo sia una pia illusione archiviarlo come massimo della seconda ondata) siamo il paese europeo messo peggio, vedete voi. Inutile notare la stridente differenza con l'Alto Adige che dopo aver lasciato aperti i bar e i ristoranti in forza della sua autonomia (mal gliene incolse) è passato di sua sponte in zona rossa. Ma chi stavolta ha alzato i toni è il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca. Ora costui è un politico con alcuni lati oscuri (vedi) ma la sua gestione della pandemia (ricordate il lanciafiamme?) un po' cabarettistica gli è valsa una rielezione abbastanza trionfale. Ma non ha gradito la "promozione" della Campania in zona rossa ed ha addirittura invocato la rimozione del governo. Caro De Luca vi sono mille motivi per rimuovere il governo Conte ma non possiamo esimerci dal fornire una alternativa ed infatti De Luca propone un governo di unità nazionale che è una proposta davvero degna di un varietà. Ma andiamo oltre ed entriamo nel merito delle contestazioni fatte al provvedimento del governo. In effetti è da molto tempo che De Luca denuncia la difficile situazione della Campania e di Napoli in particolare ma afferma che : "ci vogliono provvedimenti globali o i campani non capiranno". Insomma non si vuole essere la pecora nera. Ora caro De Luca i confini sono sempre una faccenda complessa , glielo dice uno cresciuto a 3 km dalla Svizzera. Certo se ti trovi in mezzo l'Aconcagua diventa facile tracciare un confine altrimenti no. Attualmente la "rossa" Lombardia confina con il "giallo" Veneto e a dividerli vi è solo un fiume che non è esattamente il Rio della Amazzoni (oggi sono in mood sudamericano). Invece secondo me i confini devono esistere eccome, come ho già detto forse le regioni sono aree fin eccessive ma bisogna pur trovare un modus operandi (in Lombardia ci sono alcune province che non meritano la zona rossa ma sono "trascinate" da Milano e limitrofe). E poi caro De Luca come mai i campani improvvisamente vogliono essere così "uguali" al resto dell'Italia. Sono stato un mesetto fa a Napoli e , pur con qualche miglioramento, ho visto una città che non segue tutte le leggi dello stato italiano. Va bene il folklore ma qui siamo oltre l'avanspettacolo, rischiamo la tragedia.

 

mercoledì 11 novembre 2020

Wu Ming

Ho scoperto da poco temp che il collettivo Wu Ming, nati come Luther Blisset (qualcuno forse ricorda il magnifico "Q"), ha un blog che ritengo abbastanza interessante. Uno dei suoi ultimi post parla della nostra situazione ed è scritto molto bene. Vi consiglio la lettura integrale qui. Notevole l'immagine dell'Italia ridotta ad un sultanato con i presidenti delle regioni paragonati a nuovi satrapi. Il post si focalizza soprattutto sui problemi della scuola e ad un certo punto si chiede a che cosa serve chiudere le scuole se poi i ragazzi si vedono al di fuori fino alle 10 di sera. Corretto ma come sempre la critica è facile ma le soluzioni? Lock down totale? Non direi visto che nel post stesso vi è un accenno proprio ai gruppi pro lock down che non mi sembra affatto di sostegno. E non ci si può trincerare dietro la scusa : "non sono un virologo"! Chiariamoci un punto : chi studia i vaccini deve avere competenze molto specifiche mentre nel caso di questa pandemia bastano quattro conoscenze di matematica statistica che quindi non sono neppure specifiche del campo medico. Poi siamo nel campo del buon senso (meglio stare a casa) o della imposizione (stai a casa fina a che non ti dico che puoi uscire, modello Wuhan). Oggi una nota virologa ha tuonato "che ci esce di casa rischia la morte". Giustamente ha poi aggiunto che lei non esce più di casa, però immagino che continui ad avere cibo, internet, riscaldamento e soprattutto acqua corrente perché dubito che vada a fare i suoi bisogni in giardino. Insomma che siamo in mano ad una accolita di buffoni lo sappiamo già e allora proviamo ad andare oltre. Ma purtroppo vorrei ricordare che anche il tanto aborrito lock down ha funzionato ma stavamo andando incontro alla primavera, qui si va verso l'inverno per cui....
Ho appena citato Wuhan, facciamo mente locale su come era quel lock down e speriamo che quanto detto ieri dal presidente ISS sulla curva dei contagi non sia solo propaganda.

 

domenica 8 novembre 2020

Considerazioni

Ho volutamente atteso qualche giorno prima di fare qualche considerazione sulle ultime mosse del governo. Partiamo dal lockdown a cui noi milanesi siamo sottoposti da giovedì. Come ho già detto la situazione non permette di andare troppo per il sottile per cui la scelta di chiudere le attività ludiche non mi trova in disaccordo (anche se sono ovviamente triste per la chiusura dei cinema). Certo i bar aperti solo per l'asporto pongono qualche problema, a Como mi hanno riferito di assembramenti proprio all'esterno di un bar del centro. Pare che i poliziotti abbiano apostrofato i presenti intimando loro di consumare il caffè a casa loro. Se non vi piace il caffè freddo meglio astenersi. Ma ancora più incomprensibile è che siano chiusi i negozi di scarpe per adulti e non quelli per bambini. Cerco di indovinare le sottili ragioni del legislatore : siccome devi stare a casa non ti servono scarpe! Beh allora dovrebbero permetter di vendere le pantofole. Ci possiamo scherzare ma se avessi un negozio di scarpe temo mi girerebbero i cosiddetti. Peraltro vi sono varie incongruenze nelle categorie aperte e chiuse ma intanto aspettiamo di vedere i numeri per valutare se questo lock down "soft" funziona. A proposito di numeri mi viene da chiedere quando riusciremo a liberarci dalla eredità di Bisanzio. Avevo già detto che consideravo un indicatore assolutamente affidabile il numero dei ricoverati in terapia intensiva, magari in relazione alla disponibilità residua. Forse un po' grossolano ma questi ne hanno tirati fuori ben 21 di indicatori. Forniti per una parte dalle regioni stesse. Risultato è che solo oggi (domenica 8 novembre) dovremmo avere una nuova situazione visto che quella su cui è iniziato il nuovo lock down è del 25 ottobre. E last but not least arriva l'ultimo provvedimento di cui parlo. In questo casino in cui sta sprofondando tutta l'Europa (questo al governo va concesso) cosa tirano fuori (di nuovo) dal cappello? L'autocertificazione! Questa seconda ondata sarà più lunga della prima (ebbene si, faccio una previsione) e alla fine avremo migliaia di fogli che giacciono nelle caserme in attesa di ? Di nulla perché immaginate cosa se ne faranno (manco come carta igienica servono). Lo so è quello che ha detto anche Matteo Salvini, alias Capitan Papete, e mi scoccia parecchio essere in sintonia con lui ma questi a palazzo Chigi pensano di fermare la pandemia con una marca da bollo?

 

sabato 7 novembre 2020

Pio

 

Qualche giorno fa, Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco dichiarava a Adnkronos che "la battaglia di Milano contro la pandemia è già cominciata da tempo e forse è già persa". Forse un momento di sconforto ho pensato, visto che trovarsi al Sacco in queste settimane è (e sarà temo) altamente stressante (davvero vivere in trincea tanto per stare nella metafora bellica) ma poi ho letto questa notizia e mi sono detto "ha ragione". Torniamo a quel Pio Albergo Trivulzio (noto a Milano come "baggina") che a marzo e aprile vide molti suoi ospiti morire in circostanze ancora da chiarire. Ora come riporta "MilanoToday" sono stati trovati 64 dipendenti positivi e pure 7 pazienti. Ricordo che già da metà ottobre le visite erano bloccate quindi? Il giorno dopo Maurizio Pregliasco ha però confortato tutti dicendo che quel 64 positivi su 551 dipendenti sono numeri assolutamente normale visti la situazione di Milano (trovate le sue parole su "Askanews"). Per cui si deriva che 11.6% dei dipendenti sono positivi che se ribaltato sulla popolazione milanese fa oltre 162 mila positivi. Considerato che i casi in tutta la regione sono 254 mila (dati riferiti ad oggi ma che comprendono anche la prima ondata) allora significa che stiamo annegando nel virus per cui la battaglia è persa oppure che francamente anche gli esperti sono un po' confusi per cui la battaglia è persa.


venerdì 6 novembre 2020

Tamponi

Immagino proprio che Matteo Salvini, Capitan Papete, leader della Lega Nord non legga "IlPost". Peccato perché avrebbe forse evitato la sciocca proposta che ho già recentemente commentato. A parte la circonvoluzione logica del fatto che la gente non deve avere paura ad uscire di casa e tale paura si vince facendoti il tampone presso la tua abitazione, avevo già espresso le mie perplessità sulla reale possibilità di tale strategia. Mi è venuto in soccorso appunto "IlPost" con l'articolo che riporto nel quale si afferma che, dato l'affanno in cui si trovano le ATS, non verranno più fatti i tamponi ai contatti stretti. Beh siamo ben oltre il fallimento di Immuni (che tanto il nostro Capitano non ha mai amato), siamo all'ammaina bandiera. Temo che la seconda ondata ci farà rimpiangere la prima (come peraltro già successo con la spagnola) e le "istituzioni" si sono fatte trovare impreparate come se le scene viste a marzo aprile (di quest'anno mica del secolo scorso) fossero successe su Marte.

 

giovedì 5 novembre 2020

Tragedia


Avete presente l'indovinello : "sai la differenza tra dramma e tragedia?". Ora le risposte, tipicamente scherzose, sono tra le più varie ma con molta più gravità si può applicare alla situazione della mia regione, la Lombardia. Il dramma è che torniamo in lockdown (un po' più soft in effetti ma sempre quello è), la tragedia è che abbiamo ancora la coppia Fontana Gallera come traghettatori. Ieri, per me che scrivo, è arrivato il nuovo (francamente dovrebbero numerarli) DPCM che ha diviso l'Italia in tre aree di rischio secondo una facile lettura cromatica. La suddivisione è fatta su base regionale (ci torno) e indovinate un po' dove si colloca la Lombardia? In quelle rossa, quella a maggior rischio, quella che prevede il lockdown. E subito il Mascherina, Attilio Fontana presidente di Regione Lombardia, ha tuonato "uno schiaffo ai lombardi". Andiamo con ordine : uno dei principali motivi di indignazione del mio presidente (eh si purtroppo questa è la realtà) è che la comunicazione è giunta durante l'ora di cena. E che diamine fateci mangiare tranquilli, sembra l'incipit di "Underground" film fatto da uno che sa bene come tragedia e comicità si possono talvolta mescolare. Okay mettiamo in conto a Conte (battua da lockdown) una cena rovinata ma entriamo un filo nel merito : davvero Mascherina pensavi che la Lombardia non fosse candidata alla zona rossa? E su che base? Non ho letto (forse lo farò) i 21 parametri ma ad occhio direi basta guardare un paio di siti (ad esempio) per capire. Ma sono dati vecchi di 10 giorni quelli su cui si basa il governo, forse meglio direi. Ma a livello puramente teorico mi piacerebbe sapere cosa pensava di fare il nostro Mascherina? Ah certo quello che gli suggerisce il capo, Matteo Salvini, che forse dalla consolle del Papete ha detto che la chiave sono i tamponi a domicilio che non contengono certo la diffusione e non si capisce da quali risorse possano essere fatti. Nella mia piccola personale esperienza sento parlare di almeno una settimana per fare un tampone ... in ospedale e poi parliamo dei tempi per il responso e quant'altro. Certo si ti rivolgi al privato allora .. Una obiezione che mi sento di fare al DPCM è la scelta della regione come quantum territoriale. Posso ben capire che la provincia di Mantova abbia qualcosa da eccepire sul fatto di essere messa in lockdown per colpa di Milano (ma non solo ahimè), però mi chiedo se non esistano problemi di tipo giuridico per il governo a "bypassare" le regioni e lavorare direttamente a livello provinciale. Su questo ultimo punto vorrei quindi rispondere al sindaco (leghista ma va) di Casalpusterlengo che dichiara la sua disubbidienza al governo (vedi) in quanto ritiene il suo comune "safe". Beh se guarda il sito di cui sopra si scopre che la provincia di Lodi è la terza in Lombardia per contagi (su base 10000) quindi? Considerato che Casalpusterlengo è la decima parte di Milano voglio che la zona di Porta Romana (dove vivo ma è un caso) sia dichiarata "zona gialla". Buon lockdown ai miei concittadini.

venerdì 30 ottobre 2020

Dramma

Ieri, per me che scrivo, il commissario straordinario Domenico Arcuri ha detto che stiamo vivendo in un nuovo dramma (vedi). Difficile dargli torto ma non vorrei che il nostro volesse intendere anche un suo dramma personale. Sto parlando della indagine che la Corte dei Conti ha aperto sui suoi compensi. Parliamo di anni precedenti la pandemia, ma in ogni caso i vertici di Invitalia hanno percepito stipendi che andavano ben oltre i 250 mila Euro annui previsti per enti pubblici (come Invitalia è). La contestazione fatta dalla magistratura contabile è di circ 1.9 milioni di Euro, cmounque trovare tuttto spiegato da "Il Fatto Quotidiano". Beh c'è di che farti sprofondare nella disperazione e se ci aggiungiamo questi mesi che sono stati certamente difficili ecco forse emergere il dramma. Ma vista la sua posizione di commissario straordinario posso capire il momento di scoramento ma non la reazione che ha avuto nei confronti del quotidiano "Il Domani". Come racconta il direttore della testata, Stefano Feltri, il commissario non nega i fatti ma li cita per aver leso la sua immagine. Padronissimo ma intanto dovrà spiegare alla Corte Dei Conti se davvero Invitalia poteva derogare e mi auguro che la sua spiegazione sarà convincente altrimenti si che sarebbe un dramma (e non solo per la sua immagine). Ma anche ammesso che abbia ragione resta il fatto che ha attaccato un giornale per il solo fatto che ha pubblicato una notizia vera. Peraltro l'articolo in questione (vedi) non è neppure accessibile se non agli abbonati. Caro Domenico, ripeto, capisco che il periodo è difficilissimo ma non intasiamo i tribunali con cause un po' temerarie.

 

giovedì 29 ottobre 2020

Lockdown

Dire che oggi a Milano il lockdown è l'argomento del giorno è persino riduttivo. Ovvio che ne abbia parlato anche il sindaco di Milano, Beppe Sala (credo che lo stesso abbia fatto il suo collega napoletano ma dovete scusarmi non ce l'ho fatta a leggere anche la cronaca partenopea). Strano a dirsi il mio sindaco si è dichiarato in disaccordo ma vediamo le sue obiezioni. La prima obiezione è stata che il provvedimento è una idea di Walter Ricciardi e non del ministero della Salute. Peccato che il Walter è proprio un consulente del ministero stesso quindi lo pagano (magari scoprire quanto potrebbe essere interessante) per esprimere pareri e se il ministero decidesse di seguire il suo consiglio non vi è nulla di strano (poi entriamo nel merito del consiglio). Poi il sindaco prosegue chiedendo di essere coinvolto e questo mi pare sacrosanto ma che vuole vedere i dati e qui la questione si fa un po' più complessa perché di quali dati parla? Ci torniamo ma la sua ultima obiezione è che bisogna far passare qualche giorno per verificare l'effetto delle misure contenute nel DPCM del 25 ottobre. E qui casca l'asino temo. Quanti giorno occorrono? Il DPCM estende la sua validità fino al 24 novembre quindi aspettiamo una settimana, 10 giorni , 15 giorni oppure? Se guardiamo a Francia, Spagna e aggiungiamo la Germania tanto per evitare la filastrocca ci si rende ben conto che questo virus non ama gli indecisi. E allora torniamo ai dati. Io credo che occorrerebbe prendere un dato, magari quello che a me piace : i posti in terapia intensivi. Ma non importa , si prende un dato e si stabilisce una soglia, superata quella il lockdown è automatico, non è questione di Sala, Zaia o qualche provincia autonoma. Sarebbe bello vero? Ma non succederà anche perché non si metteranno mai d'accordo su quale dato e quale soglia. Alla fine questo virus ha trovato un alleato, non l'inverno ma la nostra stupidità.


mercoledì 28 ottobre 2020

Cena

Sto giusto organizzando una cena con una coppia di amici in un buon ristorante. Mi sembra di sentire le voci che si alzano : "non si può"!. E invece non è vero a patto di sobbarcarsi il viaggio nella provincia autonoma di Trento o Bolzano (non so cosa succede nelle altre regioni autonome ma poco importa). Peraltro mi chiedo se posso giustificare il mio ritorno a casa post inizio del coprifuoco adducendo come giustificazione una cena "fuori porta". Tranquilli la mia è una boutade me è pur vero che in quello che erroneamente chiamiamo Trentino - Alto Adige si può cenare fino alle 22. Qui devo riconoscere la mia ignoranza sul fatto che il loro status giuridico di regioni autonome permetta loro di derogare all'ultimo (per ora) DPCM. Non sono neppure a conoscenza di cosa sia successo durante il (primo) lock down ma non è questo il punto. Il punto è che adesso stiamo assistendo da un lato a moti di piazza contro le ultime limitazioni introdotte dal governo (e non parliamo neppure di un vero lock down) e dall'altro a regioni che vanno in ordine sparso creando anch'esse non poca confusione. Noi siamo in uno stato con forti analogie dal punto di vista amministrativo con la Spagna e se guardiamo alla loro situazione , beh non vi è da stare allegri. Sia però chiara una cosa : sono assolutamente d'accordo sul fatto che non si può trattare la penisola come un "corpo unico". L'ho già detto quando finì il lock down e lo ribadisco ora. E non lo sto proprio dicendo "pro domo mea" perché temo che Milano (dove vivo) e Napoli sono candidate ad un lock down di qualche tipo ma è assurdo pensare che la stessa sorte debba capitare ad Isernia. Ma tornando alle due provincie autonome queste non hanno deciso di derogare per motivi sanitari, in quanto anche la loro situazione epidemiologica è complicata (vedi), ma parliamo di pura e semplice decisione politica con la quale faccio fatica ad essere concorde.

 

martedì 27 ottobre 2020

Petizione

L'altro giorno ho ricevuto, dal cinema Anteo di Milano, una mail che mi invitava a sottoscrivere una petizione contro la chiusura dei cinematografi (nonché teatri, sale da concerti e quant'altro). Non ho firmato e credo che più di uno sia sorpreso considerata la mia passione per il cinema, quello in sala. Non l'ho fatto per un paio di considerazioni. La prima è che non è il momento di disquisire su chi vada chiuso oppure no. Il modello che stiamo seguendo è quello francese ma i risultati dai nostri cugini transalpini non sono proprio incoraggianti anche se ci vuole ancora tempo. Ma la nostra situazione si sta deteriorando velocemente quindi il punto è se chiudere tutto, altro che fare distinguo. A nessuno piace essere la categoria penalizzata ma proprio questa considerazione mi ha fatto pensare ad un altro motivo per non firmare e proprio oggi ho letto su "Internazionale" questo articolo di Marino Sinibaldi, qui in veste di direttore di Rai Radio 3. Una cosa che dice nel terzo paragrafo è che cinema e teatri sono già svuotati. E allora mi sono deciso a scrivere il mio post. Come ho detto sono un appassionato del cinema in sala e avevo ricominciato a frequentare i cinematografi. Non dico di aver visto mille film ma ogni proiezione si è svolta sempre in sale semi vuote, ben più vuote di quanto previsto dal distanziamento. Quindi i gestori hanno tutta questa convenienza a tenere aperte le sale? Oltre tutto ho già parlato del circolo vizioso innescato dai distributori che hanno deciso di rinviare le uscite dei blockbuster a 2021. Quindi parliamo di un cinema già agonizzante a cui il DPCM da forse il colpo di grazia ma forse ha ragione Sinibaldi che bisogna trovare soluzioni per garantire la sopravvivenza del settore ma non necessariamente attraverso una apertura forzosa.
PS sempre in relazione alla chiusura dei teatri (estensivamente detti) ho anche letto questo articolo in cui si cita una statistica della AGIS (di parte direi) che riporta un solo caso di positività tra i 347mila spettatori suddivisi in 2782 spettacoli. Una rapida divisione da 125 presenti per spettacolo! Ma dove li hanno visti? Forse a Roma, a Milano non ho contato neppure 20 persone per "Tenet" di Nolan. 

 

lunedì 26 ottobre 2020

Immuni

Non ho mai scaricato Immuni, l'app per il contact tracing. Non avevo dubbi sulla validità in se della applicazione ma sulla sua gestione. Però un certo senso di colpa lo avevo. Poi è arrivato un generale fallimento di queste applicazioni un po' in tutto il mondo dovuto principalmente al fatto che nelle nostre democrazie queste app possono fare poco. Infatti nei paesi (pochissimi) asiatici dove hanno funzionato fanno parte di un "pacchetto" di misure incompatibili (per la maggior parte) con i nostri sistemi politici. Non vuole essere auto assolutorio, ero comunque perplesso della mia scelta poi è arrivata la notizia che una regione come il Veneto aveva deciso di non usarla perché il loro presidente, Super Zaia, non gradiva il concetto di contatto sottostante alla app. Simpatico conflitto di competenze che però lascio risolvere ai soliti legulei (peraltro pare che il Veneto non sia il solo). Ma intanto è arrivata l'estate è tutto sembrava in via di soluzione poi la stagione è cambiata. E adesso davvero mettiamo la parola fine a tutte le polemiche su Immuni. Semplicemente perché adesso non serve più. Nella mia regione, la Lombardia, alla data del 25 ottobre abbiamo avuto 5762 nuovi positivi (e sperare che questo sia il picco è una pia illusione). Quindi in soldoni vorrebbe dire avere una "task force" che riesce a contattare quasi 70 mila persone e pure in fretta perché il nostro corona virus mica aspetta. Semplicemente impossibile, le ATS non riescono a seguire quelli malati (il web è pieno di racconti horror di gente letteralmente in balia di se stessi) figuriamoci i potenziali infetti. RIP Immuni. 

 

venerdì 23 ottobre 2020

Indovinello

Giusto per non parlare sempre di pandemia vi propongo un indovinello : chi è il soggetto della foto? Beh onestamente io non lo sapevo e solo per un caso mi sono imbattuto in questo personaggio. Siccome in questo periodo mi sto interessando alla musica nel cinema ho scoperto che questo signore ha piazzato due sue belle canzoni in altrettanti film direi memorabili. La prima canzone è "Everybody’s talkin’" che accompagnava Dustin Hoffman e Jon Voight in "Un uomo da marciapiede" mentre la seconda è "One" (seppure nell'interpretazione di Aimee Mann) presente nel capolavoro di Paul Thomas Anderson "Magnolia". Notevole direi eppure anche con questi due suggerimenti io non ci sono arrivato ma è giunto il momento si svelare il suo nome : Harrry Nilsson. Credo che ben pochi a questo punto si batteranno sulla fronte e diranno "ma certo che è lui" comunque al di là dei suoi meriti artistici è piuttosto curioso un episodio (chiamiamolo così) della sua non lunga vita (morirà a 53 anni nel 94) : nella sua casa di Londra (pur essendo lui americano) sono morti la cantante dei Mamas and Papas ed il batterista degli Who, Keith Moon. Per chi volesse approfondire (oltre Wikipedia) consiglio questo post di Luca Sofri, grande esperto di musica. Che dire, buon ascolto.
 

mercoledì 21 ottobre 2020

Alleanza

In questi giorni si è vista nascere una inedita alleanza : quella della foto tra Matteo Salvini, leader della Lega, e Roberto Burioni, virologo. Davvero inedita perché i due non si sono mai amati ma adesso hanno trovato una affinità elettiva : l'avversione al coprifuoco. In particolare contro quello che dovrebbe esserci a Milano ed infatti ad oggi mercoledì mattina (per me che scrivo) non è ancora uscita l'ordinanza della Regione che, guarda caso, è a guida leghista (e quindi il felpato Matteo ha un altro problema con i governatori di regione dopo il Veneto). Il noto virologo Burioni la butta sul ridere dicendo che "è risaputo che gli untori sono i metronotte" (ma giova ricordare che era colui per il quale il virus a febbraio non circolava) mentre per il leader leghista il problema è di "capire". Allora voglio aiutare entrambi con questo articolo de "IlPost"  che partendo dagli esempi di Melbourne e Parigi cerca di chiarire se tale misura funzioni oppure no. Anticipo subito che la risposta non è unanime e che l'esempio australiano non è completamente calzante mentre quello parigino è molto più aderente al concetto di coprifuoco ma è troppo presto per poter trarre delle conclusioni finali. Questo è il dramma della pandemia (tra gli altri) : in un mondo che vive in "real time" il virus si prende settimane per ritirarsi (anche se è molto più veloce nella sua espansione) e quindi ogni provvedimento richiede una "pazienza" che è ormai sparita dal pianeta. Ma ai detrattori del coprifuoco ricordo che abbiamo già un metodo testato ed efficace : si chiama "lock down" (forse è più efficace perché ha un nome inglese?) ma il suo ritorno è davvero poco auspicabile. Allora, forse si può tentare una via alternativa magari in attesa di un lock down, diciamo preventivo, per Natale.