giovedì 31 marzo 2016

Cruyff

Pochi giorni fa è scomparso Johan Cruyff (vedi). Sui suoi meriti di calciatore (e di allenatore) non ho nulla da dire, vista la mia incompetenza in materia, ma certo ha fatto parte della mia personale galleria di eroi della giovinezza (in primis le rockstar ma il pantheon era piuttosto popolato). Davanti alla morte ci vuole sempre un certo rispetto eppure qualcosa su quel numero 14 andrebbe detto. Intanto muore a soli 68 anni e non per un incidente stradale ma per un tumore polmonare contratto perché non è praticamente mai riuscito a liberarsi del vizio del fumo. Lui stesso ha affermato che aveva solo due vizi : il calcio che gli ha dato tutto e il fumo che quasi gli stava togliendo tutto. Alla fine l'ha avuta vinta il fumo e questo segna un poco la figura di questo campione del calcio. Campione di sicuro, ma come esempio di vita non all'altezza dei suoi meriti sportivi.

mercoledì 30 marzo 2016

Statistica

Ho sempre detto che la statistica è una dea capricciosa ma addirittura uno come Charles Bukowski proclama : "Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media". Ma siccome "even a broken clock is right twice a day" ogni tanto le statistiche bisogna ascoltarle. Come ad esempio leggendo questa notizia. Breve resoconto : da sabato 26 marzo è in vigore la nuova legge sull'omicidio stradale che prevede l'arresto per chi provochi un decesso. Ora giusto sabato è morto un giovane di 28 anni "centrato" da un delinquente (ditemi voi se il termine è eccessivo) di 37 anni che guidava a circa 100km/h oltre il limite di 40. Dettaglio non trascurabile la patente di questo signore era stata sospesa dal 2011! Sacrosanto direi l'arresto e speriamo che non ci sia qualche solerte magistrato che applichi tutti gli sconti di pena previsti. Ma per tornare alla nostra "amata" statistica, sapete dove si è consumata questa ennesima tragedia della strada? Nel napoletano e per evitare che si invochi il "caso" il secondo arresto è avvenuto a Roma (ma in questo caso la conducente è prima scappata per poi costituirsi). Mi rendo conto che Matteo Salvini potrebbe avere un orgasmo leggendo questo post, ma questi sono fatti puri e semplici e si ha un bel dire che non bisogna generalizzare.

martedì 29 marzo 2016

Son of Saul

No non è una recensione dell'ottimo film che ha vinto l'Oscar come miglior film straniero e che consiglio di vedere (questo vale anche per Quentin Tarantino, non me ne voglia), ma un post sull'attore protagonista, Géza Röhrig. La sua scheda su Wikipedia traccia già un profilo non esattamente banale del nostro Géza, che vanta un passato da punk rocker, ma quello che non racconta (e dovrebbe) l'ho trovato nel sempre valido "The New Yorker". Si scopre che appena arrivato negli Stati Uniti il giovane Géza ha fatto qualche dollaro lavorando in una azienda di pompe funebri ebraica. Si occupava di lavare i cadaveri attività che si eseguiva rigorosamente in gruppi onde evitare perversioni (bellissimo quel passaggio dell'articolo), ma la sua principale "occupazione" era fare la veglia al defunto. La tradizione ebraica prevede appunto la veglia ma siccome non sempre i congiunti hanno tempo (o voglia) ci sono persone che suppliscono. Lui ne approfittava per studiare ma alcuni suoi colleghi sono stati licenziati perché guardavano delle commedie sui loro laptop! Questo pezzo di vita credo che possa spiegare la notevole performance attoriale che il nostro ha fatto nel film e che ha contribuito non poco al suo successo. 

lunedì 28 marzo 2016

Stonata

Temevo di essere l'unica nota stonata ma ho scoperto di non essere il solo. Mi riferisco alla recente fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. La stragrande maggioranza delle testate ha applaudito a questa fusione e forse già questo era un primo segnale "forte" eppure non mi sembrava tutto così facile. Ma una rapida "spulciata" alla rete mi ha fatto trovare altri che avevano dubbi come quelli espressi in questo articolo. Al di là di tutti i numeri (forse più verosimili che veri) si capisce che questo non è un matrimonio di amore, ma di assoluta convenienza. E cerchiamo di capire per chi è questa convenienza. Per il sistema bancario italiano, che non poteva subire un'altra debacle dopo Mps, Etruria e le altre 3 che stanno su con lo scotch (l'adesivo non il liquore), creare una banca di tali dimensioni (parliamo della terza banca italiana) significare applicare il principio del "too big to fail" per cui ci si mette al riparo da rischi di default. Per il mercato in quanto ora le valutazioni si fanno complesse anzi ci vorranno degli anni per capirci qualcosa e per verificare le sinergie. Per il gruppo dirigente che ora potrà elargirsi bonus ancora più ricchi perché verranno parametrati alla nuova (e aumentata) dimensione dell'istituto. Per i piccoli azionisti la situazione peggiora in quanto diventano sempre più piccoli. Per i dipendenti situazione complessa in quanto entrambe le banche avevano già operato tagli ma certamente si dovranno accorpare servizi per cui le fuoriuscite sono da prevedere. E per i correntisti, last but not least, ? Cambierà poco ma certo non in meglio dovendo fare i conti con un gruppo sempre più "pesante". Quindi una fusione fatta davvero per il bene degli italiani, con specifico riferimento ai dirigenti del settore credito.

domenica 27 marzo 2016

Moschee

Sono incappato nel programma televisivo "Otto e mezzo" che trattava una questione abbastanza spinosa : "le moschee clandestine". A Roma sono più di 40 mentre in Italia sono oltre 800. Tutti numeri un po' da verificare ma di certo il problema esiste, e non solo perché comunque si tratta di una situazione diciamo da "sanare", ma soprattutto perché questi diventano luoghi di reclutamento per Isis (pur se Internet sembra dominare). Ma l'argomento del post non è questo perché nel dibattito è stato tirato in ballo Massimo D'Alema. Ovviamente il riferimento al nostro "baffino" era relativo alla sua recente idea di destinare l'8 per mille alla costruzione di moschee (vedi) onde aiutare l'integrazione della comunità islamica (quale poi sunnita o scita?). Il problema c'è ma farei notare che in un momento come questo mi sembra una scelta abbastanza scellerata proporlo, mi sembra solo un assist a Matteo Salvini che ne ha già abbastanza visto quello che è appena successo a Bruxelles (della Turchia parleremo un'altra volta). Giova ricordare che anche a ridosso dei fatti di Parigi vi furono parecchie personalità che si espressero "a favore" delle comunità islamiche ma il risultato lo abbiamo visto. Ma torniamo al post, nel dibattito televisivo, condotto da Lilli Gruber, era presente Vauro, il noto vignettista, che ha preso le difese di Massimo D'Alema! Ma dai, alla fine Nanni Moretti ha avuto la sua soddisfazione! D'Alema ha detto qualcosa di sinistra, perché se lo sostiene uno come Vauro vuol dire che è di sinistra, ma sinistra sinistra (non a caso Vauro firma la copertina di "Left"). Purtroppo dire una cosa di sinistra non significa dirla giusta perché l'idea dalemiana (spiegata da Vauro) è che le moschee clandestine sono sovvenzionate dall'Arabia Saudita che ne fa centri di reclutamento. Detto questo tali moschee andrebbero semplicemente chiuse ma andiamo oltre, se invece costruiamo noi le moschee evitiamo che siano manipolate. Vedo un primo problema "tecnico" se l'8 per mille non fosse abbastanza ci mette il resto lo stato? Ma il vero punto è : ammesso, ma non concesso, che sia compito nostro (dello stato italiano) costruire moschee, poi chi verifica che gli iman non continuino a reclutare poveri coglioni da far saltare negli scali o nelle metropolitane? Oppure istituiremo un corpo speciale di polizia locale che ogni venerdì si sorbisce il sermone e verifica che non contenga nessuna istigazione alla guerra santa (premesso che lo capiscano il sermone). Mi sembra quella balzana idea che ebbero gli americani in Afghanistan quando offrirono soldi in cambio della riconsegna delle armi. Il risultato fu che "rottamarono" una marea di ferri vecchi e con questi soldi i Talebani rinnovarono tutto il loro arsenale. Buona Pasqua.

lunedì 21 marzo 2016

StraMilano

Ebbene si il vostro blogger preferito(?) ha partecipato alla Stramilano in modo non competitivo. La trova una bella occasione per vivere la città senza macchine e se il tempo aiuta (come ieri) si possono anche riscoprire alcuni angoli spesso soffocati dal traffico (e dalla fretta). La trovo anche una straordinaria occasione di approfondimenti "antropologici". La prima osservazione è l'epidemia di persone affette da endorfinopatia. La parola ovviamente non esiste ma ha una sorta di traduzione inglese "runner". Per una strana coincidenza siamo partiti tra i primi e siamo stati quasi travolti (noi non correvamo) da una orda di assatanati runners! Poi passata l'ondata ci siamo ritrovati con quelli che si facevano una pura e semplice camminata di 10km. Milano viene considerata la capitale del "running" (parola per la quale esiste la traduzione ma si sa fa più fico) e credo che ieri anche i più scettici hanno potuto toccare con mano che questa nuova "patia" è praticamente endemica in città, ma, eccessi a parte, è una ottima cosa. Un altro aspetto meno simpatico l'ho verificato quando sono arrivato al punto di ristoro. Sicuramente l'organizzazione non ha previsto un numero adeguato di cestini per buttare i vari prodotti offerti dai vari sponsor e quindi l'inciviltà di molti ha riempito svariate decine di metri di pattume vario ma la cosa più odiosa era vedere che molti prodotti erano stati buttati via intonsi. Questo fa parte della logica per cui siccome è gratis lo prendo "a prescindere" e poi semmai lo butto via. La strada per essere un popolo civile è ben più lunga dei 10km della Stramilano.

sabato 19 marzo 2016

Avanti

Fin troppo facile citare il film del 1942 (forse non un capolavoro ma divenuto abbastanza iconico) ma dopo l'ultima notizia ci sta. L'amico Maso mi segnala questo articolo in cui si scopre che Flavio Tosi, attuale sindaco di Verona, sta accarezzando l'idea di candidarsi a sindaco di Roma. Presa asetticamente potrebbe essere anche una notizia da commentare seriamente, alla fine dei conti il nostro Flavio ha già dato discreta prova di amministratore in una città che non ha le dimensioni di Roma ma non è neppure una comunità montana (con tutto il rispetto dovuto) quindi perché non potrebbe ambire alla poltrona di sindaco della capitale? Peccato che in questi giorni a Roma, stanno rimettendo in scena un remake del film prima citato con una babele di candidati ai limiti della decenza. Lo stesso neologismo coniato per l'occasione : le "gazebarie" ha nella sua cacofonia la perfetta rappresentazione della confusione che regna a destra e sinistra. Con il concreto rischio di portare al ballottaggio il candidato dei 5 stelle che forse non ha la statura per affrontare il pantano in cui si sono infilati i romani (a parte godere di una certa fotogenia). Ma se il pesce puzza dalla testa è allora obbligatorio che a Roma ("caput mundi" pure chiamata) si concentrino tutte le contraddizioni del sistema Italia. Di sicuro il risultato elettorale che uscirà dalle urne non riguarderà solo i romani.

giovedì 17 marzo 2016

Breivik

L'amico Maso mi segnala questo articolo che parla del "caso" Breivik. Giusto per quelli che avessero scordato il soggetto dell'articolo è quel criminale che dopo aver fatto esplodere una autobomba nel centro di Oslo (che provocò 8 morti) raggiunge la vicina isoletta di Utoya dove uccise 69 persone per la grande maggioranza ragazzi. Ora costui ha citato in giudizio lo stato norvegese per detenzione disumana indicando come prove per la disumanità del suo trattamento : il caffè servito freddo, la mancanza di vista dalla sua cella, la scarsa quantità di burro sul pane e il divieto di usare una crema idratante. Uno pensa che tutto sarebbe finito con un risata e invece grazie al suo avvocato (che brutto mestiere, davvero) è riuscito ad arrivare ad una udienza alla quale si è presentato salutando la corte con il saluto nazista. Ora questi sono i limiti di sistemi democratici e garantisti i quali, in questi casi particolari, vengono aggirati e raggirati. Per cui bisogna persino arrivare al punto che un giudice debba pronunciarsi e forse non finirà neppure qui, perché quell'ineffabile criminale ha annunciato che inizierà lo sciopero della fame se le sue richieste non saranno accolte. Concedetemi una battuta davvero scorretta : perché non affidarlo a delle simpatiche carceri egiziane, mi sembra che lì siano molto attenti alle questioni umanitarie. Eppure la cosa più incredibile di questa vicenda (almeno per me) è questo signore deve scontare "solo" 21 anni di carcere che, scusate il cinismo, sono poco più di 3 mesi per ogni vittima (i feriti vengono "scontati"). Ripeto, questi sono i limiti delle democrazie, quei paesi colorati in blu nella mappa sopra riportata. Aveva ragione Winston Churchill : "la democrazia è la peggior forma di governo, ad eccezione di tutte quelle precedentemente sperimentate".

martedì 15 marzo 2016

Distinguiamo

L'amica Francesca mi segnala questo articolo : il preside di un istituto, che stranamente resta anonimo (paura di rappresaglie da parte di orde di onanisti?),  ha respinto la proposta di invitare Rocco Siffredi a parlare di sessualità. Ora credo che il nostro Rocco nazionale sia assolutamente competente ma senza voler essere un seguace della regina Vittoria farei un bel distinguo tra sessualità e pornografia. Da maschio ho avuto qualche occasione di apprezzare le performance (magari chiamarle attoriali mi sembra eccessivo) del nostro Siffredi ma temo che siamo anni luce lontani da qualsiasi logica "didattica". O meglio se il fine è insegnare il kamasutra direi che siamo a cavallo ma se invece si vuole avvicinare alla sessualità dei ragazzini direi che non ci siamo proprio. La pornografia quando non presenta il sesso in modo ginnico / casuale, spesso lo tratta in modo violento o almeno in termini di sopraffazione (i giapponesi in primis) e questo pare stia provocando tutta una serie di episodi di violenza proprio tra adolescenti. Quindi bisogna fare esattamente il contrario che invitare Rocco Siffredi (non me ne voglia), bisogna far passare il messaggio che quello che vedi (sin troppo facilmente) su Internet è una pura finzione. Quindi ha fatto bene il misterioso preside a cancellare la "lectio magistralis" del porno attore.

lunedì 14 marzo 2016

Londra

Durante il mio recente soggiorno a Londra sono rimasto colpito dal numero di gru che si stagliavano nel cielo, segno di una attività edile davvero notevole. E mi sono rammentato di un articolo che l'amica Francesca mi aveva segnalato. Per dirla in due parole qualcuno è disposto a pagare 450 mila sterline (oltre 570 mila Euro) per un appartamento senza finestre (i famosi "interni" di viscontiana memoria). Poco o nulla cambia il fatto che tale appartamento si trovi a Brixton, zona un tempo davvero poco raccomandabile, ma oggi proiettata in cima alle classifiche del "real estate". Ma i prezzi in tutta Londra sono davvero "impegnativi" e giustamente l'amica Francesca si chiede se non siamo di fronte ad un eccesso, alla ormai chiacchieratissima "bolla". Purtroppo la domanda è ben posta ma la risposta è praticamente impossibile. La bolla esiste ed è destinata a scoppiare in modo più o meno "rumoroso", non bisogna avere la sfera di cristallo ma da un lato una Russia un po' opaca, dall'altro il petrolio a quotazioni da saldo finiranno per comprimere il mercato, ma la questione non è se accadrà ma quando accadrà. E questo non lo sa nessuno, per cui chi deve comprare si trova a pagare 450 mila sterline per un interno che magari varrà 500 mila tra 18 mesi (e che quindi avrà fatto benissimo ad acquistare). Ormai è un decennio che il mercato immobiliare londinese segna record eppure non si è ancora fermato, e neppure da segnali di debolezza (anzi le gru della foto dimostrano il contrario). Ma alla base di tutta questa "follia" bisogna sempre ricordare che il valore di una casa, al di là delle sue caratteristiche, è quello che qualcuno è disposto a pagarla e vista la ricchezza che si respira per le strade di Londra non bisogna stupirsi di questi numeri.
Ps su come mai vi sia tutta questa ricchezza bisognerebbe scrivere un libro altro che un post!

martedì 8 marzo 2016

Facebook

L'amica Francesca (sempre molto attiva) mi segnala questo articolo davvero "interessante". La nota azienda titolare del noto social network distribuirà 400 milioni di dollari ai dipendenti della filiale inglese (che penso li accetteranno anche se non si tratta delle loro amate sterline). Il maxi bonus arriverà nell'arco di tre anni (se ne faranno una ragione) e significa un milione a dipendente. Credo (a pensare male...) che forse la distribuzione non sarà così "democratica", considerata l'abitudine americana ai divari stellari tra manager e impiegati, ma credo saranno tutti contenti. La prima domanda è perché il nostro Marc Zuckerberg (il "paron" di Facebook) sia diventato così generoso? Forse la recente paternità lo ha toccato nel profondo? Forse, ma vi è anche una spiegazione leggermente meno nobile. In pratica vi è una contesa tra Facebook ed il fisco britannico (e non solo). Come molti altri big dell'informatica, Facebook fa "figurare" che tutti i ricavi dei paesi UE vengano "prodotti" in Irlanda. La Ue, caro il mio Juncker, anziché litigare con Renzi dovrebbe mettere una volta per tutte fine a questo scandalo perché i nostri cugini (dal punto di vista della religione) irlandesi hanno ormai goduto di troppi anni di favore. Comunque la Gran Bretagna vuole che Facebook riconosca che una parte degli utili li produce sul suo sacro suolo isolano e di conseguenza ci paghi le tasse. E per tutta risposta Facebook decide di distribuire un maxi bonus che azzererà le sue tasse lasciando il fisco britannico a bocca asciutta (quasi perché i dipendenti le tasse le pagano ma in misura ben inferiore). Come dicono gli anglo sassoni "a taste of your own medecine" : la perfida Albione, maestra di maneggi fiscali e finanziari, viene battuta sul suo stesso campo.
Ps ma la cosa che più mi ha lasciato perplesso di tale articolo è che viene riportato che lo stato inglese spende più in pubblicità su Facebook di quanto gliene torni indietro come tasse! La Gran Bretagna fa pubblicità su Facebook? Questa è davvero notevole.

domenica 6 marzo 2016

Soluzione ponte

Vogliamo chiamarla soluzione ponte?  Mi riferisco all'ultima (per ora) uscita del nostro Apple premier, Matteo Renzi : il ponte sullo stretto di Messina si farà ma prima le strade e qui cala l'asso : il 22 dicembre sarà inaugurata la Salerno - Reggio Calabria. Ora il nostro premier pare fosse chiamato "il bomba" per la sua predisposizione a spararle grosse ma forse questa volta ha davvero esagerato. A parte verificare che l'inaugurazione della mitica Salerno non vada come la Palermo - Catania faccio fatica a credere che si possa fare quello che aspettiamo da 30 anni ma se vi riesce bisogna davvero fare tanto di cappello. Ma anche in quel caso (a parte chiedersi cosa hanno fatto i governi precedenti) non sono disposto a "concedergli"  la costruzione di un ponte inutile e ultra costoso. Che sistemino gli acquedotti in Sicilia, le strade e poi ne riparliamo. So che sto facendo il megafono di Salvini ma  "even a broken clock is right twice a day".

sabato 5 marzo 2016

Scontrino

Gli amici Maso e Francesca mi hanno "sollecitato" sul seguente argomento : l'introduzione, nella bouvette di Montecitorio, della regola per cui prima si fa lo scontrino e poi si consuma! Il tutto è riportato in questo articolo. Prima di addentrarmi nella vicenda facciamo un passo indietro , torniamo all'agosto del 2015 dove fu deciso di esternare (preferite outsourcing?) il servizio di bar (la famosa bouvette) alla Compass Group, società inglese. Già qui nasce spontanea la domanda : ma in Italia non si è trovata una società per gestire un bar? Ma visto come sono andate le cose forse un motivo c'era. Dopo sei mesi abbondanti i figli della perfida Albione si sono resi conti che i conti non tornavano ed ecco il motivo per cui hanno introdotto la draconiana misura (o sarebbe meglio parlare di forche caudine?) per cui prima si paga e poi si consuma. Immaginatevi le reazioni dei nostri onorevoli (e già questa definizione è tutto un programma) che sembrano dimenticare quanti tra loro si sono macchiati di reati come la corruzione o il peculato. Ma la reazione più incredibile sembra essere quella di Maurizio Lupi che afferma che in tutti i bar del mondo prima si consuma e poi si paga. Forse da quando non è più il candidato a sindaco di Milano si è scordato che nel capoluogo lombardo si paga prima eccome!