lunedì 30 novembre 2020

Documenti

Vi racconto un piccolo aneddoto : parecchi giorni fa il tram sul quale  mi trovavo ha avuto un piccolo incidente con una autovettura. Siccome il comportamento del guidatore dell'auto è stato a dir poco irritante ho aderito alla richiesta di testimoniare sull'accaduto. Quindi mi è arrivato un plico da ATM, la società che gestisce i trasporti pubblici di Milano, dove, oltre ad un formulario da restituire è previsto che si alleghi un documento di identità e il codice fiscale. La mia prima reazione sarebbe stata di buttare tutto nella campana della carta ma ricordando il guidatore ho deciso di sottopormi alla menata di scansioni e stampe. Ovvio che non è prevista nessuna modalità elettronica ma mi domando tuttora perché questi buontemponi di ATM vogliano tale documentazione ma da qui è nata luna considerazione. Allora in Italia abbiamo : la patente di guida che nella nuova versione carta di credito non contiene neppure la residenza quindi serve a poco. Pensate che a Milano si può accedere alle discariche solo in macchina (è così fatevene una ragione) ma occorre dimostrare che sei residente a Milano. Quindi ti presenti alla discarica e la patente non basta, se la carta di circolazione della tua autovettura è del PRA di Milano sei a posto sennò fai il ballo di ritorno. Passiamo a carta di identità e passaporto, tutto bene ma non prevedono il codice fiscale cosa che è ammissibile per il passaporto meno per la carta di identità. Ed eccoci al tesserino sanitario che contiene il codice fiscale ma essendo senza foto non vale come identificativo. Insomma se pigliate una macchina portatevi almeno 3 documenti! Direi che i buontemponi dell'ATM sono in buona compagnia. Ma soprattutto la mancanza del codice fiscale sui documenti (diciamo veri) mi sembra grave visto che tutto ciò che riguarda la sanità è proprio legato a questo codice, giustamente visto che è univoco. E di questi tempi non è cosa da poco. Ed ecco una notizia (vedi) che potrebbe avere effetti notevoli : la compagnia aerea Qantas accetterà solo passeggeri vaccinati (quando i vaccini saranno disponibili ovvio). Il fatto che sia australiana non è un caso ma qui si apre un bel problema perché se questo esempio sarà seguito da altre compagnie (cosa forse probabile  e forse auspicabile) sarà necessario creare un passaporto sanitario che valga a livello mondiale. Al confronto l'ESTA americano sembrerà una sciocchezza. Sarà da capire come gestire il tutto ma se la pandemia creerà un passaporto planetario almeno ci lascerà qualcosa di buono.

domenica 29 novembre 2020

Boeing

Oggi parlare male di una compagnia aerea è davvero sparare sulla Croce Rossa ma ho sempre avuto poca simpatia per loro e oltre tutto mi da l'occasione per non parlare solo di pandemia. Come riporta "IlPost" il Boeing 737 Max ha ripreso i voli. Parliamo di un altra epoca, quelli in cui si volava come se non ci fosse domani e ci furono due crash che costarono la vita a oltre 300 persone. Il CEO della compagnia (non ne ricordo il nome ma sono convinto che il suo stipendio richieda 6 o addirittura 7 cifre per essere espresso) dichiarò che in due settimane avrebbero corretto il software. Era il 29 ottobre 2018 (giorno più, giorno meno). Chissà se questo buontempone è ancora in carica ma tanto costoro cadono sempre in piedi. Comunque dopo quasi 2 anni il 737 Max torna nei cieli. L'articolo citato oltre a ripercorrere tutte le tappe di questa brutta storia lancio un grido d'allarme sul futuro, perché il sistema di controlli degli Stati Uniti d'America è piuttosto "bucato" (o bacato se preferite). Esiste una agenzia governativa preposta ai controlli la quale demanda alle aziende costruttrici di eseguirli. Ora in Italia avremmo già sollevato due sopraccigli e avremmo gridato al conflitto di interessi ma gli americani no. Anzi (e qui vi è una delle tante differenze tra le due sponde dell'Atalntico) ne sono consci e soprattutto convinti che sia la scelta corretta in quanto "è interesse della azienda costruttrice stessa che gli aerei non cadano"! Ma come ha detto il "New York Times" (giornale notoriamente molto comunista) questo è un caso di "capitalismo andato storto". Con buona pace dei 346 morti. Ma la gravità della cosa è che modificare questa situazione richiede una doppio passaggio parlamentare trattandosi di una agenzia federale. Sicuramente i "colleghi" di Trump sarebbero per non fare nulla (e infatti nulla hanno fatto finora), ma ammesso che i Democratici raggiungano il controllo di entrambe le camere, avranno voglia di "accanirsi" su un settore in crisi come quello aereo che però è di una importanza assoluta per il paese? Allacciate le cinture.

 

sabato 28 novembre 2020

NIMBY

Il titolo del post è tutto in maiuscole perché è un acronimo, per chi non lo conosce già sta per : "Not In My Back Yard". Ossia non a casa mia. La sigla (come ci ricorda Wikipedia) nasce negli anni 80 negli States ed affonda le radici in certi contesti di protesta tipicamente ambientalisti ma poi si è diffusa anche ad altre cause. Una sua versione (davvero molto lontana dall'originale) la vediamo in questi giorni a Milano. Sappiamo molto bene che uno dei gravi problemi della pandemia è la gestione dei positivi, soprattutto quelli asintomaci che devono stare "solo" in isolamento domiciliare. Come già detto le soluzioni che sono state applicate in Asia (tipo i famosi "ospedali" di Wuhan) non sono applicabili da noi ma si è cercato almeno una soluzione parziale con i cosiddetti alberghi Covid. Considerato che Milano è proprio l'epicentro della seconda ondata direi che servono ma questo non basta. Come racconta Ansa un albergo, che si è offerto di diventare appunto uno di queste strutture, ha ricevuto lo sfratto dalla proprietà. Direi che vale la pena sottolineare che tale albergo è sito in corso Magenta, zona assolutamente "cicci" (lo dico per i non milanesi), quelle zone dove senti un "carissimo" ogni 20 metri. Una zona ricca, quindi non se ne parla di avere degli appestati in giro che oltretutto saranno dei poveracci perché quelli che vivono lì l'isolamento se lo fanno in Engadina o a al mare. Se avevamo dubbi sul fatto che la pandemia avrebbe esasperato le differenze sociali .....
PS ma perché ANSA non ha messo nero su bianco il nome dell'immobiliare che possiede l'immobile e magari dirci (se possibile) di chi sono in realtà le persone dietro l'immobiliare?

 

venerdì 27 novembre 2020

21

21 grammi dovrebbe essere il peso dell'anima , chissà se al governo hanno pensato a quello quando hanno stabilito che erano proprio 21 i parametri per la determinazione delle zone in cui è stato diviso il paese. Mi sembrava esagerato pensare a tanta escatologia ma dopo le recenti uscite sul Natale sembra quasi di essere tornati ai tempi dei governi DC. Ma andiamo oltre e parliamo di Lombardia, la mia regione. Oggi (per me che scrivo) dovrebbero decidere se rimarremo rossi o diventeremo arancioni (gli hare krishna e i comunisti non c'entrano). Oggi mi sento di dar ragione al Mascherina (alias il presidente della regione) e al sindaco di Milano : allora se abbiamo ben 21 parametri è credibile che esista un algoritmo che alla fine di complicatissimi calcoli decida il colore. Se invece parliamo di una trattativa, beh allora siamo come al solito dei buffoni ma aspettiamo la riunione di oggi prima di sparare a zero su questa "cabina di regia" governativa. Guardando i numeri un cauto segnale positivo c'è ma restiamo la regione "lazzaretto" quindi anche una certa prudenza ci può stare ma andiamo con ordine. Diventare zona arancione significa sostanzialmente due cose. La prima è la liberta di muoversi all'interno del proprio comune senza autocertificazione. Ora a Milano dove vivo la situazione è già palesemente arancione. Non si vedono (come invece nel primo lock down) pattuglie che controllano, il traffico è assolutamente a livelli pre covid, anzi addirittura si assiste (vedi) ad un aumento di incidenti (e morti pure visto che il virus non ci bastava). Persino l'inquinamento, anche a causa del novembre meno piovoso della storia, è schizzato. D'altronde sono stato sul lago di Como e lì, complice la struttura del territorio, traffico intenso e zero pattuglie. Ovvio che la mancanza di pattuglie è il risultato di una precisa scelta (politica?) per cui il fatto che la Lombarda rimanga un'altra settimana all'inferno (passatemi l'immagine) poco cambia, o no? Tanto c'è gente che va pure in Svizzera a sciare uscendo non solo dal comune. Come ho detto ci sono due cose che fondamentalmente dividono la zona rossa e quella arancione. La seconda sono i negozi, nel senso che in zona arancione tutti gli esercizi commerciali sono aperti per cui se ho un negozio di abbigliamento o di estetista mi cambia eccome. Francamente, ripeto, non riesco a visualizzare queste folle che si riversano a comprare jeans senza alcun rispetto delle regole ma posso solo sperare che i famosi 21 indicatori diano luce verde (o meglio arancione).

 

giovedì 26 novembre 2020

Maradona

Abbastanza bizzarro che mi trovi a parlare di sport nel giro di due giorni ma qui lo sport è abbastanza tangenziale. Comunque non essendo certo un espero di calcio non mi interessa stabilire se è stato il miglior calciatore del mondo, sicuramente è stato un grande di questa disciplina. Certo che la prima pagina del giornale francese "L'Equipe" titolando "Dio è morto" sposta l'asticella ancora più un alto e qui vi è da disquisire. Per prima cosa mi chiedo quanti lettori della testata transalpina conoscano la citazione ma qui stiamo parlando di qualcosa che va oltre il campo di calcio. Certamente Diego Armando Maradona era quello che gli americani definiscono con una bella espressione "larger than life" ma definirlo Dio forse è un po' eccessivo. Non me ne frega nulla della blasfemia ma questo personaggio ha avuto tante luci ma anche tante ombre. Anzi la sua carriera avrebbe potuto essere anche più fulgida se non si fosse lasciato andare a certi eccessi. Mi ricorda gli eroi della mia giovinezza che (per me) erano le rock star. E anche qui di personaggi "eccessivi" come lui ne ricordo molti. Ascolto ancora con piacere (e talvolta anche qualche cosa di più) i loro dischi ma da lì a definirli "dei" ce ne passa. Maradona è stato anche definito "l'eroe degli ultimi" e c'è del vero ma i suoi troppi "inconvenienti" non lo rendono meritevole di tutta questa esaltazione, per lo meno al di fuori dell'ambito calcistico, che diamine non è mica Albert Schweitzer. Ma la sua morte mi suggerisce un'altra considerazione. Maradona muore a 60 anni appena compiuti per arresto cardiaco. Niente Covid sembra proprio acclarato. E ci risiamo, questo virus massacra gli ottantenni  (anche i settantenni) soprattutto se sconosciuti (e quindi molto probabilmente non ricchi) , per cui le differenze sociali rischiano di venire (ulteriormente direi) amplificate e quando arriveranno i vaccini sarà anche peggio temo.

 

mercoledì 25 novembre 2020

Surreale

Trovo un po' surreale la discussione (chiamiamola pure così) che si sta facendo intorno alla riapertura degli impianti sciistici. Addirittura Giorgio Rocca minaccia una rivolta se non verranno riaperti. Ora è chiaro che lui come i suoi "colleghi" Brignone o Tomba non possono che essere favorevoli alla riapertura ma se vuole fare una rivolta venga pure a Milano o Firenze a parlare con ristoratori e tassisti. Temo che scoprirebbe che vi è molta più gente che nelle montagne in sofferenza. Ma torniamo all'argomento del contendere. Se penso a Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta vorrei ricordare che sono regioni rosse, forse arancioni da qui a Natale ma se non diventano gialle i bar e i ristoranti restano chiusi e soprattutto non ci si può spostare da un comune all'altro senza comprovate ragioni. Quindi andare a sciare diventa una comprovata ragione? Siamo seri se vale quella valgono molte ragioni ma prima di invocare la "necessità" di riaprire ricordo cosa è successo. Ma non questa estate al Bilionnaire, bensì in tempi molto più recenti in Alto Adige, dove prima hanno fatto i fenomeni lasciando aperti bar e ristoranti , salvo poi auto declassarsi in zona rossa a fronte di una situazione che si era pesantemente aggravata. Se le regioni alpine riusciranno a diventare gialle ben vengano gli appassionati della neve ma senza un calo netto dei contagi (parlo soprattutto di certe aree della Lombardia) meglio fare come vogliono fare i francesi. Certo gli austriaci e anche gli svizzeri (che però non sono UE) vogliono riaprire, vedremo come sono le loro terapie visto che anche loro han dovuto fare i conti con questo dannato virus.
Ps parlando di surreale è in effetti un poco surreale che io parli d questo argomento visto che non scio e non sono neppure sportivo però mi sembra che in qualche caso si sia perso un po' il buon senso.

 

sabato 21 novembre 2020

Risveglio

Quello di ieri è stato, almeno per me, una specie di brutto risveglio. Dopo giorni di numeri ma soprattutto dichiarazioni (ci torno) ottimiste è arrivata la bocciatura. Ovvio che parliamo della pandemia e non è tanto l'ordinanza di Roberto Speranza, ministro per la salute, che mi ha "depresso" ma il fatto che i numeri la giustificano assolutamente (pur con qualche segnale incoraggiante ma nulla più). Facciamo parlare i numeri partendo sempre dalla solita John Hopkins. Ieri (lo so i dati puntuali in una pandemia sono "scivolosi" ma non è questo il caso). In Italia abbiamo avuto oltre 32 mila casi, nel Regno Unito circa 20 mila, in Spagna oltre 15 mila e in Francia oltre 23 mila. Non voglio elencare la Germania per evitare di deprimermi ulteriormente ma giusto per rincarare la dose ad inizio settembre eravamo giusto sopra i mille casi. Ma dal confronto con i paesi europei di una certa dimensione messi peggio noi adesso siamo al top (e non abbiamo parlato dei morti) quindi possiamo solo biasimarci. Parlando di dichiarazioni avventate manco a dirlo si è cimentato il Mascherina (alias il Presidente di Regione Lombardia) che prendendo la palla al balzo di un paio di giorni "buoni" aveva tuonato "ma così siamo da zona arancione". Certo, peccato che il dato di ieri (venerdì 20 novembre quindi senza effetti weekend o quant'altro) ci ha riportato alla realtà , quasi 10 mila contagi per cui la mia regione ha un terzo dei contagi totali pur vantando solo un sesto della popolazione italiana. Anziché fare queste improvvide uscite lavorino per il vaccino (quello semplicemente anti influenzale mica anti COVID), che non si riesce a fare neppure privatamente se non hai la "fortuna" di essere in una categoria a rischio.
 

venerdì 20 novembre 2020

Terrorismo

Purtroppo durante gli anni di piombo c'ero eccome, questi (destra o sinistra non importa) hanno rovinato una parte degli anni più belli della mia vita. E certamente c'era da avere paura. Forse la stessa paura che hanno avuto questi tre parlamentari di Forza Italia che sono passati alla Lega come racconta Ansa. Scherzo o almeno lo spero per loro visto che hanno la fortuna di essere stati solo bambini all'epoca. Ma resta il fatto di una ipotetica rinascita delle Brigate Rosse. Come raccontato da Adnkronos qualche giorno fa è stata recapitata una lettera minatoria alla sede nazionale di Forza Italia, firmata "Nuove Brigate Rosse". Ora non conosco l'esatto contenuto della missiva ma cosa vogliono costoro? Abbattere un partito che definire agonizzante è solo essere caritatevoli? Ma dai lasciate tempo al tempo e Forza Italia diventerà il dodo della politica italiana. Questi nuovi terroristi mi sembrano davvero confusi, anzi li possiamo davvero definire tali? A me sembrano più degli avversari dell'accanimento terapeutico. 

 

giovedì 19 novembre 2020

Oslo

Forse non tutti sanno che (la leggete ancora la "Settimana enigmistica"?) il premio Nobel per la pace è assegnato ad Oslo. Come mai? Semplicemente perché al tempo della istituzione dei premi Nobel la Norvegia era parte della Svezia, come vi spiega tutto Wikipedia. Non è un premio facile da assegnare e in più di una occasione il vincitore è stato oggetto di discussioni. Lo scorso anno (2019) è stato vinto dal primo ministro (tuttora in carica) etiope, per aver posto fine alla guerra con la vicina Eritrea (vedi). Rammento l'evento e sono rimasto anche sorpreso, più che altro per la mia completa ignoranza delle situazioni, ma forse anche i 5 membri del comitato per l'assegnazione non avevano fatto bene i conti. Oggi l'Etiopia è in pratica caduta in una guerra civile che potrebbe portare alla secessione della parte settentrionale, il Tigrè. La zona in questione è sempre stata problematica ma pare che la situazione sia precipitata proprio a causa degli accordi che hanno portato alla fine delle ostilità tra Etiopia ed Eritrea. Ed infatti anche quest'ultima è stata coinvolta. Per maggiori dettagli vi rimando a "IlPost". Non vorrei sembrare qualunquista ma per finire una guerra sembra che ne abbiamo fatta scoppiare un'altra. Come ho già detto conosco assai poco delle situazioni nell'Africa sub sahariana ma temo siamo dinnanzi ad una mezza (o forse anche intera) polveriera.

 

mercoledì 18 novembre 2020

Ricchi

Credo di avere già usato il riferimento alla telenovela come titolo di un post ma vale la pena di ripetersi. L'amica Francesca mi segnala questo articolo che parla della Svizzera. Prima di entrare nel merito trovo curiosa la forma : l'articolo è presente nella sezione video del sito ma, di fatto, non è un video bensì delle didascalie che scorrono su immagini fisse corredate solo da una musichetta da hard discount. Spero che questo non sia il futuro del giornalismo online ma intanto rallegriamoci del fatto che esiste "sotto" il video la versione testuale. Che parla appunto della situazione Covid della Confederazione Elvetica la quale, passata praticamente indenne la prima ondata, adesso si trova ad avere alcuni cantoni classificati come i più infetti d'Europa. Le cause sono ovviamente molteplici ma una in particolare mi sembra da sottolineare : la frammentazione amministrativa, i ben noti "cantoni", ha creato una situazione troppo disomogenea che ha favorito la pandemia. Ricordo che la Svizzera ha una superficie pari a quella di Lombardia e Veneto con soli 8.5 milioni di abitanti ma è suddivisa in 26 cantoni. Questo fa capire che parcellizzare troppo può essere controproducente (ma non significa che De Luca abbia ragione, l'Italia è un filo più grande diciamo). Ma ciò che trovo ridicolo in questo articolo è la frase che pronuncia il ministro per l'economia elvetica : "Non possiamo permetterci un secondo blocco. Non abbiamo i soldi per farlo". A parte che il loro primo blocco più che soft era inesistente ma che la Svizzera non abbia i soldi mi sembra una battuta di dubbio gusto. Ma considerata la scarsa propensione all'umorismo dei pronipoti di Guglielmo Tell temo che non scherzasse affatto.

 

martedì 17 novembre 2020

Transformer


Sembra che i vaccini siano in dirittura d'arrivo. Tradizionali o basati su RNA sembra che qualcosa ci sia all'orizzonte. Una volta che sarà chiaro se funzionano, ci sarà il problema di vaccinare qualche miliardo di persone, ma anche i 60 milioni di italiani non sono esattamente uno scherzo. Quindi la logistica della vaccinazione di massa non sarà semplice è chi la gestirà? Domenico Arcuri, il commissario straordinario. Beh forse ci sta, visto quello che lo paghiamo, ma certo stiamo caricando molto responsabilità su una persona sola, per non parlare del potere che si troverà nelle mani. Mascherine, banchi con le rotelle, adesso i vaccini manca solo che passi lo straccio per terra... Scherzi a parte il nostro è davvero un "transformer" perché fa anche il pompiere (almeno in senso figurato). Durante un recentissimo convegno ha affermato "che abbiamo circa 3300 persone in terapia intensiva su circa 10000 posti, quindi non vi è pressione sulle terapie intensive". Ma allora che c...o siamo in lock down a fare ma ci torniamo. Torniamo ai suoi numeri e per verifica date un occhio a questa tabella, fatta da una agenzia spin off del ministero della Salute. Non è aggiornata in tempo reale ma è quindi più coerente con le parole del nostro Commissario. Allora si evince che i pazienti sono 3230, complimenti Arcuri è stato persino conservativo ma i posti in terapia intensiva non sono "circa" 10000, risultano 8423 con 1067 attivabili. Non so cosa siano esattamente i posti attivabili ma comunque siamo un po' sotto il "circa" 10000. Per cui la percentuale di occupazione delle terapie intensive è superiore al 30% che viene considerata la soglia di attenzione (se poi consideriamo i soli posti disponibili la percentuale diventa un po' più corposa). Allora vi sottopongo questa altra tabella (fatta da quei comunisti di "Repubblica") dove si evince che Bolzano, Lombardia, Piemonte e Liguria hanno oltre (di poco) il 60% di posti occupati (su quelli effettivi). Non ricordo chi ha detto che bisogna ad iniziare a preoccuparsi quando ti dicono che non c'è nulla da temere.

domenica 15 novembre 2020

Wikipedia

L'amica Francesca mi ha girato questo articolo di Riccardo Luna che parla di Wikipedia che tra poco compirà 20 anni. Ed in effetti l'articolo è ultra celebrativo perché al di là di ricordarne il genetliaco lo definisce il miglior sito del mondo. Vabbè queste dichiarazioni / definizioni lasciano il tempo che trovano ma certo venti anni sono una era geologica nel pianeta internet eppure Wikipedia non è assolutamente invecchiata anzi semmai è ancora viva e vegeta. Molto interessante che nell'articolo si evidenzi come Facebook e Twitter affondano nelle fake news nonostante investimenti stellari in algoritmi di intelligenza artificiale mentre la nostra "Free Encyclopedia" gestita da un manipolo (si parla di poco più di 150) di redattori (magari un po' nerd) riesce ad evitare haters, trolls o spara cazzate in generale. Il trucco pare essere la "barriera" all'ingresso sulle persone che inseriscono o modificano le pagine. Pare che certi argomenti possano essere gestiti solo da fonti "autorevoli" ossia persone che hanno fatto già 500 post e si sono registrati da almeno 30 giorni. Ma alla fine ci sono sempre i 150 redattori che decidono. Insomma l'umano decide, quasi in modo beffardo ma soprattutto una doccia fredda per tutti quelli che inneggiano alla intelligenza artificiale.

 

sabato 14 novembre 2020

Avanspettacolo

Come era prevedibile ogni cabina di regia per la pandemia che provoca uno scatto in una zona più grave nascono le polemiche. Capisco che è un po' il gioco delle parti ma qui siamo all'avanspettacolo. Tutti hanno sempre da eccepire eppure con il dato di ieri di 40 mila contagi (e temo sia una pia illusione archiviarlo come massimo della seconda ondata) siamo il paese europeo messo peggio, vedete voi. Inutile notare la stridente differenza con l'Alto Adige che dopo aver lasciato aperti i bar e i ristoranti in forza della sua autonomia (mal gliene incolse) è passato di sua sponte in zona rossa. Ma chi stavolta ha alzato i toni è il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca. Ora costui è un politico con alcuni lati oscuri (vedi) ma la sua gestione della pandemia (ricordate il lanciafiamme?) un po' cabarettistica gli è valsa una rielezione abbastanza trionfale. Ma non ha gradito la "promozione" della Campania in zona rossa ed ha addirittura invocato la rimozione del governo. Caro De Luca vi sono mille motivi per rimuovere il governo Conte ma non possiamo esimerci dal fornire una alternativa ed infatti De Luca propone un governo di unità nazionale che è una proposta davvero degna di un varietà. Ma andiamo oltre ed entriamo nel merito delle contestazioni fatte al provvedimento del governo. In effetti è da molto tempo che De Luca denuncia la difficile situazione della Campania e di Napoli in particolare ma afferma che : "ci vogliono provvedimenti globali o i campani non capiranno". Insomma non si vuole essere la pecora nera. Ora caro De Luca i confini sono sempre una faccenda complessa , glielo dice uno cresciuto a 3 km dalla Svizzera. Certo se ti trovi in mezzo l'Aconcagua diventa facile tracciare un confine altrimenti no. Attualmente la "rossa" Lombardia confina con il "giallo" Veneto e a dividerli vi è solo un fiume che non è esattamente il Rio della Amazzoni (oggi sono in mood sudamericano). Invece secondo me i confini devono esistere eccome, come ho già detto forse le regioni sono aree fin eccessive ma bisogna pur trovare un modus operandi (in Lombardia ci sono alcune province che non meritano la zona rossa ma sono "trascinate" da Milano e limitrofe). E poi caro De Luca come mai i campani improvvisamente vogliono essere così "uguali" al resto dell'Italia. Sono stato un mesetto fa a Napoli e , pur con qualche miglioramento, ho visto una città che non segue tutte le leggi dello stato italiano. Va bene il folklore ma qui siamo oltre l'avanspettacolo, rischiamo la tragedia.

 

mercoledì 11 novembre 2020

Wu Ming

Ho scoperto da poco temp che il collettivo Wu Ming, nati come Luther Blisset (qualcuno forse ricorda il magnifico "Q"), ha un blog che ritengo abbastanza interessante. Uno dei suoi ultimi post parla della nostra situazione ed è scritto molto bene. Vi consiglio la lettura integrale qui. Notevole l'immagine dell'Italia ridotta ad un sultanato con i presidenti delle regioni paragonati a nuovi satrapi. Il post si focalizza soprattutto sui problemi della scuola e ad un certo punto si chiede a che cosa serve chiudere le scuole se poi i ragazzi si vedono al di fuori fino alle 10 di sera. Corretto ma come sempre la critica è facile ma le soluzioni? Lock down totale? Non direi visto che nel post stesso vi è un accenno proprio ai gruppi pro lock down che non mi sembra affatto di sostegno. E non ci si può trincerare dietro la scusa : "non sono un virologo"! Chiariamoci un punto : chi studia i vaccini deve avere competenze molto specifiche mentre nel caso di questa pandemia bastano quattro conoscenze di matematica statistica che quindi non sono neppure specifiche del campo medico. Poi siamo nel campo del buon senso (meglio stare a casa) o della imposizione (stai a casa fina a che non ti dico che puoi uscire, modello Wuhan). Oggi una nota virologa ha tuonato "che ci esce di casa rischia la morte". Giustamente ha poi aggiunto che lei non esce più di casa, però immagino che continui ad avere cibo, internet, riscaldamento e soprattutto acqua corrente perché dubito che vada a fare i suoi bisogni in giardino. Insomma che siamo in mano ad una accolita di buffoni lo sappiamo già e allora proviamo ad andare oltre. Ma purtroppo vorrei ricordare che anche il tanto aborrito lock down ha funzionato ma stavamo andando incontro alla primavera, qui si va verso l'inverno per cui....
Ho appena citato Wuhan, facciamo mente locale su come era quel lock down e speriamo che quanto detto ieri dal presidente ISS sulla curva dei contagi non sia solo propaganda.

 

domenica 8 novembre 2020

Considerazioni

Ho volutamente atteso qualche giorno prima di fare qualche considerazione sulle ultime mosse del governo. Partiamo dal lockdown a cui noi milanesi siamo sottoposti da giovedì. Come ho già detto la situazione non permette di andare troppo per il sottile per cui la scelta di chiudere le attività ludiche non mi trova in disaccordo (anche se sono ovviamente triste per la chiusura dei cinema). Certo i bar aperti solo per l'asporto pongono qualche problema, a Como mi hanno riferito di assembramenti proprio all'esterno di un bar del centro. Pare che i poliziotti abbiano apostrofato i presenti intimando loro di consumare il caffè a casa loro. Se non vi piace il caffè freddo meglio astenersi. Ma ancora più incomprensibile è che siano chiusi i negozi di scarpe per adulti e non quelli per bambini. Cerco di indovinare le sottili ragioni del legislatore : siccome devi stare a casa non ti servono scarpe! Beh allora dovrebbero permetter di vendere le pantofole. Ci possiamo scherzare ma se avessi un negozio di scarpe temo mi girerebbero i cosiddetti. Peraltro vi sono varie incongruenze nelle categorie aperte e chiuse ma intanto aspettiamo di vedere i numeri per valutare se questo lock down "soft" funziona. A proposito di numeri mi viene da chiedere quando riusciremo a liberarci dalla eredità di Bisanzio. Avevo già detto che consideravo un indicatore assolutamente affidabile il numero dei ricoverati in terapia intensiva, magari in relazione alla disponibilità residua. Forse un po' grossolano ma questi ne hanno tirati fuori ben 21 di indicatori. Forniti per una parte dalle regioni stesse. Risultato è che solo oggi (domenica 8 novembre) dovremmo avere una nuova situazione visto che quella su cui è iniziato il nuovo lock down è del 25 ottobre. E last but not least arriva l'ultimo provvedimento di cui parlo. In questo casino in cui sta sprofondando tutta l'Europa (questo al governo va concesso) cosa tirano fuori (di nuovo) dal cappello? L'autocertificazione! Questa seconda ondata sarà più lunga della prima (ebbene si, faccio una previsione) e alla fine avremo migliaia di fogli che giacciono nelle caserme in attesa di ? Di nulla perché immaginate cosa se ne faranno (manco come carta igienica servono). Lo so è quello che ha detto anche Matteo Salvini, alias Capitan Papete, e mi scoccia parecchio essere in sintonia con lui ma questi a palazzo Chigi pensano di fermare la pandemia con una marca da bollo?

 

sabato 7 novembre 2020

Pio

 

Qualche giorno fa, Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco dichiarava a Adnkronos che "la battaglia di Milano contro la pandemia è già cominciata da tempo e forse è già persa". Forse un momento di sconforto ho pensato, visto che trovarsi al Sacco in queste settimane è (e sarà temo) altamente stressante (davvero vivere in trincea tanto per stare nella metafora bellica) ma poi ho letto questa notizia e mi sono detto "ha ragione". Torniamo a quel Pio Albergo Trivulzio (noto a Milano come "baggina") che a marzo e aprile vide molti suoi ospiti morire in circostanze ancora da chiarire. Ora come riporta "MilanoToday" sono stati trovati 64 dipendenti positivi e pure 7 pazienti. Ricordo che già da metà ottobre le visite erano bloccate quindi? Il giorno dopo Maurizio Pregliasco ha però confortato tutti dicendo che quel 64 positivi su 551 dipendenti sono numeri assolutamente normale visti la situazione di Milano (trovate le sue parole su "Askanews"). Per cui si deriva che 11.6% dei dipendenti sono positivi che se ribaltato sulla popolazione milanese fa oltre 162 mila positivi. Considerato che i casi in tutta la regione sono 254 mila (dati riferiti ad oggi ma che comprendono anche la prima ondata) allora significa che stiamo annegando nel virus per cui la battaglia è persa oppure che francamente anche gli esperti sono un po' confusi per cui la battaglia è persa.


venerdì 6 novembre 2020

Tamponi

Immagino proprio che Matteo Salvini, Capitan Papete, leader della Lega Nord non legga "IlPost". Peccato perché avrebbe forse evitato la sciocca proposta che ho già recentemente commentato. A parte la circonvoluzione logica del fatto che la gente non deve avere paura ad uscire di casa e tale paura si vince facendoti il tampone presso la tua abitazione, avevo già espresso le mie perplessità sulla reale possibilità di tale strategia. Mi è venuto in soccorso appunto "IlPost" con l'articolo che riporto nel quale si afferma che, dato l'affanno in cui si trovano le ATS, non verranno più fatti i tamponi ai contatti stretti. Beh siamo ben oltre il fallimento di Immuni (che tanto il nostro Capitano non ha mai amato), siamo all'ammaina bandiera. Temo che la seconda ondata ci farà rimpiangere la prima (come peraltro già successo con la spagnola) e le "istituzioni" si sono fatte trovare impreparate come se le scene viste a marzo aprile (di quest'anno mica del secolo scorso) fossero successe su Marte.

 

giovedì 5 novembre 2020

Tragedia


Avete presente l'indovinello : "sai la differenza tra dramma e tragedia?". Ora le risposte, tipicamente scherzose, sono tra le più varie ma con molta più gravità si può applicare alla situazione della mia regione, la Lombardia. Il dramma è che torniamo in lockdown (un po' più soft in effetti ma sempre quello è), la tragedia è che abbiamo ancora la coppia Fontana Gallera come traghettatori. Ieri, per me che scrivo, è arrivato il nuovo (francamente dovrebbero numerarli) DPCM che ha diviso l'Italia in tre aree di rischio secondo una facile lettura cromatica. La suddivisione è fatta su base regionale (ci torno) e indovinate un po' dove si colloca la Lombardia? In quelle rossa, quella a maggior rischio, quella che prevede il lockdown. E subito il Mascherina, Attilio Fontana presidente di Regione Lombardia, ha tuonato "uno schiaffo ai lombardi". Andiamo con ordine : uno dei principali motivi di indignazione del mio presidente (eh si purtroppo questa è la realtà) è che la comunicazione è giunta durante l'ora di cena. E che diamine fateci mangiare tranquilli, sembra l'incipit di "Underground" film fatto da uno che sa bene come tragedia e comicità si possono talvolta mescolare. Okay mettiamo in conto a Conte (battua da lockdown) una cena rovinata ma entriamo un filo nel merito : davvero Mascherina pensavi che la Lombardia non fosse candidata alla zona rossa? E su che base? Non ho letto (forse lo farò) i 21 parametri ma ad occhio direi basta guardare un paio di siti (ad esempio) per capire. Ma sono dati vecchi di 10 giorni quelli su cui si basa il governo, forse meglio direi. Ma a livello puramente teorico mi piacerebbe sapere cosa pensava di fare il nostro Mascherina? Ah certo quello che gli suggerisce il capo, Matteo Salvini, che forse dalla consolle del Papete ha detto che la chiave sono i tamponi a domicilio che non contengono certo la diffusione e non si capisce da quali risorse possano essere fatti. Nella mia piccola personale esperienza sento parlare di almeno una settimana per fare un tampone ... in ospedale e poi parliamo dei tempi per il responso e quant'altro. Certo si ti rivolgi al privato allora .. Una obiezione che mi sento di fare al DPCM è la scelta della regione come quantum territoriale. Posso ben capire che la provincia di Mantova abbia qualcosa da eccepire sul fatto di essere messa in lockdown per colpa di Milano (ma non solo ahimè), però mi chiedo se non esistano problemi di tipo giuridico per il governo a "bypassare" le regioni e lavorare direttamente a livello provinciale. Su questo ultimo punto vorrei quindi rispondere al sindaco (leghista ma va) di Casalpusterlengo che dichiara la sua disubbidienza al governo (vedi) in quanto ritiene il suo comune "safe". Beh se guarda il sito di cui sopra si scopre che la provincia di Lodi è la terza in Lombardia per contagi (su base 10000) quindi? Considerato che Casalpusterlengo è la decima parte di Milano voglio che la zona di Porta Romana (dove vivo ma è un caso) sia dichiarata "zona gialla". Buon lockdown ai miei concittadini.