martedì 30 gennaio 2018

Transatlantico

Come è noto la bouvette del parlamento è chiamata transatlantico. Temo che il M5s in un eccesso di metafora abbia candidato ben due persone diciamo legate all'ambiente "marino". Nel caso di De Falco (quello del famoso cazziatone a quel gaglioffo di Schettino) direi scelta azzeccata ed infatti nel suo primo discorso da candidato ha subito evidenziato la necessità di dare un colpo di timone. Magari non proprio un discorso di grana finissima ma ci sta. Purtroppo il M5s si è fatto ingolosire e oltre al capitano De Falco ha voluto candidare anche l'ammiraglio Veri che però era già stato candidato dal Pd ma se ne era scordato (problemi di età?). Ora il M5s ha portato a casa comunque un risultato : la candidatura più breve della storia italiana, meno di due ore! Ma come uno degli slogan era proprio quello di proporre solo candidati "certificati" appunto a cinque stelle? Vabbè mancano ormai solo i candidati certificati bio.

lunedì 29 gennaio 2018

Lazzaroni

No l'argomento del post non è relativo alla nota marca di biscotti di Saronno. Parliamo di una recente ricerca Eurostat che fotografa una situazione piuttosto impietosa della repubblica italiota. Parlando di lavoro siamo penultimi per ore di lavoro, battuti solo dai danesi. Siamo dei lazzaroni. Eppure vivendo a Milano ho ben altra sensazione ma approfondendo i dati di Eurostat il quadro si fà più chiaro (anche se non meno triste). A livello di "privato" lavoriamo più dei tedeschi, quello che ci "frega" è il pubblico impiego, in particolare l'istruzione. Siamo alle solite, il problema sono gli statali e qui è inutile evocare fantasmi leghisti, il pubblico impiego (scuola e non solo) è lo stesso in tutte le regioni. Inoltre è purtroppo un dato di fatto che gli statali lavorano poco in termini di ore ma anche in termini di efficienza, insomma oltre al danno la beffa. Eppure nessuno dei contendenti "principali" alle prossime elezioni, ossia il Silvio e il M5S pongono minimamente l'accenno a questo "piccolo" problema. Attenzione la soluzione non è un semplice allungamento dell'orario (stabilito in 36 ore che potrebbero essere sufficienti), ma occorre ripensare tutta la macchina statale che, appunto perché di macchina si tratta, deve avere caretteristiche anche di efficienza e non solo essere serbatoio di fannulloni assunti per clientela politica. Ma questa è una vera utopia, vediamo se ne parlerà Grillo nel suo blog.

domenica 28 gennaio 2018

Quando finisce

Quando finisce un amore! Solo pochi mesi fa il sindaco di Milano, Beppe Sala, si era offerto di aiutare la "collega" romana, Virginia Raggi, ricevendo un bel due di picche. Attenta Virginia hai di fronte un uomo ferito. Ed infatti il nostro Beppe, orfano di EMA (per non dire trombato) vuole trasferire la sede della Consob da Roma a Milano. Ora questo trasloco avrebbe anche senso (e farebbe versare bile a parecchi romani, non certo solo a Virginia) ma vorrei che il nostro sindaco oltre a celebrare le nozze di Cracco (un altro mezzo trombato) si occupasse dei problemi di Milano. Un recente rapporto mette Milano tra le città europee più inquinate (con Torino e Napoli sai che consolazione). Di certo il traffico è un problema ma non lo si risolve trasformando la città in un cimitero di biciclette oppure creando delle ridicole zone a 30 km all'ora. Lavoriamo sui riscaldamenti. Quante caldaie a gasolio abbiamo ancora? Per quanto dovremo assistere allo spettacolo di uffici, scuole con temperature adatte ad una serra? L'ho votato ma oggi non sono più molto convinto della mia scelta (e non solo per le ragioni espresse in questo post).

sabato 27 gennaio 2018

Vento

Come cantavano gli Scorpions ormai 30 anni fa , forse il vento sta cambiando. Mi riferisco a quanto successo qualche giorno fa' a Londra (vedi). Un party per beneficenza si è rivelato essere una mezza orgia. Ora facciamo un poco di ordine : il party era per soli uomini e questi uomini erano tutti ricchi ed influenti. Senza tirare in ballo "modelli" come The Donald o il nostro Silvio l'ipotesi che queste facce di bronzo tenessero le mani a posto mi sembrava improbabile. Tanto per essere chiari le hostess dovevano essere carine e vestite in abiti succinti, insomma tutti i prodromi per una "simpatica" ammucchiata. E questo mentre il mondo è scosso dagli scandali sessuali, ma queste persone si sentono superiori a tutti e a tutto. Ma forse il vento cambia proprio perché la BBC ha "infiltrato" due giornaliste che hanno documentato le molestie. E questo è il punto, come mai la BBC solo questo anno ha inviato le sue giornaliste? Questi party per soli uomini dovrebbero essere un retaggio del passato  e invece nel nome della tradizione gli inglesi ci hanno riprovato anche questa volta (questo evento era giunto alla 33ma edizione che pare proprio sarà l'ultima). Tutti sapevano era impossibile che nessun lo sapesse, solo non se ne parlava. Lo stesso vale per il medico americano della nazionale di ginnastica che ha abusato di decine di ragazzine e che solo oggi viene smascherato. Però davvero sta forse cambiando qualcosa.
Ps per "par condicio" vorrei anche far notare che comunque l'organizzazione del party (affidata ad una donna!) non ha avuto nessun problema a trovare le 130 ragazze previste. Le 175 sterline evidentemente erano abbastanza per fugare ogni ragionevole dubbio.

venerdì 26 gennaio 2018

Tagli

Ieri sono morte tre donne in quello che i gestori delle ferrovie hanno derubricato ad "inconveniente tecnico" con una scelta di termini che chiamare scellerata è essere troppo buoni. Infatti vi è il rischio di omicidio colposo, ma lasciamo lavorare la magistratura. Certo quei 23 centimetri di rotaia divelta sembrano davvero poca cosa eppure hanno fatto un macello. Sembra che un controllo fatto in gennaio avesse evidenziato un problema. Era anche stato pianificato un intervento che adesso suona beffardo, ma il destino spesso gioca con noi. Facile imprecare contro la manutenzione sempre più scarsa, dovuta agli ormai onnipresenti tagli. Eppure i pendolari (il treno ne era colmo) sono tanti ma non riescono ad avere voce. Nessun movimento politico li rappresenta in modo degno eppure sono una delle poche soluzioni al traffico che strangola le nostre città, e invece nulla. Sono sempre più ammassati in treni fatiscenti, praticamente sempre in ritardo. Certo la situazione ha molti padri. A livello europeo abbiamo fatto fluire fiumi di denaro per creare tutto il fenomeno "low cost", ma si è preferito volare a Londra per un weekend (magari con la scomoda e scorretta Ryan Air) che avere tutti i giorni un servizio migliore. A livello italiano è stato fatto molto per l'alta velocità, ottenendo un risultato egregio (siamo peraltro l'unico paese ad avere due compagnie di alta velocità) ma non certo risolutivo per i pendolari (a parte qualche super dirigente). A livello regionale abbiamo speso (speso? sperperato) per BreBeMi e Pedemontana. A proposito di quest'ultima consiglio di leggere questo articolo dal quale si evince che questa opera assurda è ben lungi dall'essere completata ma soprattutto non si capisce come finirla (a parte il fatto che il tratto in esercizio "vanta" perdite degne dell'Alitalia). E di questi due scempi possiamo certo ringraziare la micidiale staffetta, alla guida della Lombardia, Formigoni / Maroni. Eppure tra i primi che hanno accusato il governo PD dei tagli fatti alle ferrovie sono proprio stati Forza Italia e Lega! Davvero son tutti .....

giovedì 25 gennaio 2018

Giakarta

Il recente sisma che si è verificato in Indonesia ha attirato la mia attenzione su un paese che non ho mai visitato e di cui so piuttosto poco. Leggendo qua e la mi sono imbattuto in questo articolo de "IlPost" proprio sulla capitale del popoloso stato asiatico (oltre 250 milioni di persone!). L'articolo racconta che la capitale Giakarta sta pian piano sprofondando. Stavolta il riscaldamento globale non c'entra anche se ovviamente non aiuta la situazione. No, vi è in atto un fenomeno di svuotamento della falda sottostante aggiunto al fatto che una parte della città è già sotto il livello del mare. Ci vorrebbero interventi anche piuttosto consistenti ma pare che per ora non si stia facendo nulla. Può non essere casuale che i quartieri più minacciati siano quelli più poveri ma certo alcuni scenari da film post apocalittico rischiano di diventare realtà. Qualcuno potrebbe pensare che questo post sia un assist a The Donald il quale è sempre stato scettico sul riscaldamento globale. Esattamente il contrario, in questo caso il riscaldamento peggiora una situazione prodotta dal'uomo ma dimostra come la "mano" dell'uomo può fare danni, anche ingenti.

venerdì 19 gennaio 2018

I "magnifici" 7

Le virgolette del titolo fanno intuire che non voglio parlare del film mio coetaneo (di cui vi è stato un dimenticabile remake nel 2016) ma dei paesi che hanno votato per Gerusalemme capitale. La vicenda ormai di qualche tempo ed è partita dalla decisione di The Donald, il Potus, di applicare una risoluzione votata (sic!) già ai tempi della presidenza americana di Bill Clinton e che porta al riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico a sfavore della attuale Tel-Aviv (con conseguente spostamento della ambasciata). Vista la situazione diciamo particolare di quella area geografica vi è stato un pronunciamento dell'ONU sulla questione e la proposta americana ha raccolto solo 9 voti. Tolti Stati Uniti e Israele chi sono gli altri sette? Eccoli : Guatemala, Honduras, Repubblica di Palau, Isole Marshall, Nauru, Stati federati della Micronesia e Togo (per approfondimenti vedi). Con tutto il rispetto dovuto per queste realtà si capisce come questa iniziativa del presidente americano sia davvero una mossa poco azzeccata. Non si stupisca quindi il nostro fonato Donald se la sua popolarità è scesa al 30% risultato assolutamente mai visto.

martedì 16 gennaio 2018

Wittgenstein

Tra quelli che considero miei maestri annovero anche Luca Sofri, il cui blog è intitolato al signore sopra raffigurato (vedi). Certo un riferimento piuttosto impegnativo ed in effetti alcuni suoi post non sono proprio adatti ad una trasmissione televisiva da domenica pomeriggio. Ne ho letto uno che parlava di forme di governo facendo un parallelo tra oligarchia e democrazia. La seconda prevale ma è in grossa crisi, in un certo senso uccisa dal "politically correct". Ad un certo punto del post dice : "Abbiamo demolito le divinità laiche della cultura e del sapere, disprezzando intellettuali, tecnici, sapienti". Vero, difficile disquisire, ma subito dopo fornisce quello che, mi spiace, è un discreto motivo per cui si è arrivati a questa epurazione degli intellettuali. Cita le parole che John Malkovich pronuncia nel film "I love you daddy". Ora sono appassionato di film ma questa pellicola mi era completamente sconosciuta ma ecco arrivare in mio soccorso Wikipedia. Notare che la pagina è in inglese, l'unica che esiste e recita che tale film doveva uscire nelle sale (americane) a Novembre ma è stato bloccato dalla casa di distribuzione, indovinate perché? Ma perché il regista è uno dei tanti accusati di molestie sessuali (ma negli Stati Uniti d'America non riescono proprio a tenere ferme le mani?). Una sbirciata su IMDB confermava che il film, dopo la presentazione al festival di Toronto, è uscito solo in Portogallo (?!). Ora non so in quale modo o sito il nostro Luca abbia visto il film ma direi che ha "peccato" due volte : davvero troppo snob citare una frase da un film che hanno visto uno sparuto gruppo di persone (chiamiamolo pure elitarismo), inopportuno scegliere un film il cui regista è accusato di molestie e siccome nessuno ha visto il film non possiamo neppure "assolverlo" in quanto regista di un capolavoro.

Hawaii

Credo che ben pochi pensino ancora al 50simo stato americano come ad un posto con ragazze agghindate con collane di fiori. L'arcipelago posto nel mezzo del Pacifico conta circa un milione e mezzo di persone di cui circa 400mila nella sua capitale, Honolulu. Quindi non proprio un posto disabitato. Cosa è successo qualche giorno fa? Sui cellulari dei residenti è arrivato un sms che preannunciava un attacco missilistico. Per fortuna dopo 38 minuti l'allarme rientrava in quanto si era trattato di un errore. A parte una certa figuraccia della decantata efficienza a stelle e strisce mi sono stupito della totale assenza di servizi su cosa sia successo laggiù. Certo ci hanno propinato le immagini di The Donald che ha continuato a giocare a golf visto che tanto si trovava in Florida ma non è quello che mi interessava. Ora proviamo un attimo a contestualizzare la situazione di un residente di Honolulu. Vi è in atto una crisi con la Corea del nord, crisi dove la parola nucleare è già stata usata fin troppo. Le Hawaii sono il primo lembo di terra americana nel Pacifico, quindi il primo ovvio bersaglio di un attacco coreano (non dimentichiamo Pearl Harbor) e ti arriva un sms che parla di un missile! Immagino gente che corre a recuperare i figli e si dirige fuori città, magari avendo prima fatto incetta di provviste, saccheggi , gente che prega. Forse ho visto troppi film di fantascienza ma mi pare non sia successo nulla di tutto ciò. Vuol dire che le persone sanno che in caso di guerra nucleare tanto vale darsi la pena di cercare un rifugio? Possibile oppure siamo talmente abituati alla nostra vita comoda che non possiamo neppure immaginare che possa finire.

domenica 14 gennaio 2018

Bisogni

L'amica Francesca mi segnala questo articolo dove si parla della iniziativa di un paio di buontemponi friulani che vengono nebbia in  barattolo. E la vendono pure in Inghilterra, paese che non è proprio immune dalla nebbia. Qui si può certamente fare un saggio sociologico sul fatto che ormai noi viviamo in mondo post bisogno (post è una delle parole che uso di più ormai). Le cose che ci servono ce le compriamo autonomamente, per cui quando si arriva ai regali occorre trovare cose originali anche se non propriamente "utili" (senza magari arrivare a quelli della foto). Come ho già detto mille volte diamo per scontato che acqua, cibo e .... energia siano sempre disponibili pure a prezzi "politici" ma non è esattamente così semplice, ma questa è la nostra società e all'orizzonte non ci sono nuovi modelli, cerchiamo solo di evitare almeno lo spreco e anche questa non è una sfida facile. Tutti a parlare in termini entusiastici delle consegne a tempo di record di Amazon (ma non solo) senza mettere in conto il costo ecologico di tutto ciò : dagli imballi che stanno diventando un problema mondiale (magari ci torniamo) all'inquinamento provocato dai mezzi che sciamano come api impazzite nelle città. Per non parlare delle condizioni di chi lavora per questa "favolosa" macchina. In teoria il consumatore ha il coltello dalla parte del manico ma è troppo faticoso usarlo.
Ps a parziale discolpa della iniziativa friulana il ricavato è devoluto in beneficenza. Ma ho detto parziale perché la beneficenza è ormai diventato (con il bio, il sostenibile, il vegano etc) parte del circus capitalista in cui viviamo.

sabato 13 gennaio 2018

Maiali

La presidente di "Fratelli d'italia" (vedi) Giorgia Meloni, presa dalla foga del tenzone politico, ha postato su Twitter la foto di cui sopra, stigmatizzando la situazione di degrado in cui versa Roma. Ma qualcosa non torna e lei accecata dalla furia giacobina non se ne è resa conto temo. Qualche tempo fa erano stati avvistati dei cinghiali che rovistavano anch'essi nel pattume. Ora qualcuno può dottamente disquisire che vi è in atto (a livello planetario) un fenomeno di inurbamento di molte specie selvagge. Tra le varie ragioni una delle più importanti è certamente la disponibilità di cibo, leggasi rifiuti. Che poi non siano una dieta consona questo è un altro paio di maniche ma di sicuro è più semplice che procurarsi il cibo in natura. In quel caso era ovvio che l'incuria della capitale favoriva l'arrivo dei cinghiali. Ma quelli sono animali selvatici mentre il maiale della foto direi proprio di no. Quindi delle due l'una: qualcuno che ha dei maiali (spero non come animali da compagnia) o l'ha perso o lo ha deliberatamente liberato vicino ai cassonetti. E magari ha pure scattato la foto. Il post della Meloni è certamente d'effetto di primo acchito ma temo valga poco (ma nel nostro mondo "real time" vale solo la prima impressione purtroppo). Attenzione qualcuno potrebbe cogliere in questo post una parziale assoluzione dell'operato del sindaco di Roma, Virginia Raggi. Purtroppo (per lei ma credo sopravviverà) non è così perché la nostra Virginia mostra di essere in stato confusionale e non solo sulla gestione dei rifiuti (non vorremo mica parlare di "Spelacchio"?). In effetti questa foto mostra che il problema di Roma non sono solo i 13 miliardi di debito ma (temo soprattutto) i 4 milioni di romani.

giovedì 11 gennaio 2018

Ocean

Forse molti ricordano la serie di film "Ocean". "Eleven", "Twelve" è alla fine "Thirteen". In realtà il primo era un remake ma non di film parliamo. O meglio parliamo di film che si trasferiscono nella realtà. Il riferimento è anzi i riferimenti sono : il recente furto a Venezia dei tesori indiani (molto molto sceneggiatura) e la recentissima rapina alla gioielleria dell'hotel Ritz a Parigi. Entrambi i fatti si svolgono in località celebri, coinvolgono gioielli che sono al di fuori del radar per la stragrande maggioranza delle persone, insomma roba da film. Eppure è successo, eppure continuano a raccontarci di quali meraviglie tecnologiche la nostra società è rigonfia eppure non sono stati neppure capaci di sventare una rapina (rapina = uomini armati) in una città che proprio negli stessi giorni commemorava le vittime degli attentati terroristici. Forse qualcosa in questo meraviglioso mondo di smartphone intelligenti e macchine elettriche mirabolanti non funziona a dovere.

domenica 7 gennaio 2018

Virus

In teoria io qualcosa di virus dovrei saperne ma questa volta sono francamente confuso. Mi riferisco alla minaccia globale che sta "terrorizzando" il pianeta, anzi le minacce : "Meltdown" e "Spectre". Al di là dei nomi davvero molti accattivanti non ho capito cosa siano. Virus (certo) che possono rubare le vostre password (davvero?)  ma mentre nel caso di "Wannacry" ho subito sentito di persone e / o società coinvolte in questo caso non mi risultano attacchi. Allora è guerra preventiva ai virus? Spero di no, di guerre preventive nei abbiamo già avute in tempi recenti e direi con risultati per lo meno dubbi. Mi riferisco alla guerra in Afghanistan del 2001, che ha creato i prodromi per la guerra in Iraq, il tutto sempre orchestrato dagli Stati Uniti d'America. E parlando proprio dello zio Sam (e per dare voce ai sostenitori del complotto) date una occhiata a questo articolo di "Lettera43". A parte la fumosa descrizione dei virus verso la fine dell'articolo vi è un davvero interessante paragrafo. Rammento che questi virus sfruttano una debolezza intrinseca delle CPU, il "cervello" di computer e smartphone. Uno dei principali produttori di microprocessori (CPU è per i geek come me) è notoriamente Intel. Ora, secondo quanto riportato dall'articolo sopra citato, l'amministratore delegato (tale Brian Krzanich magari sarà il caso di ricordarci il nome di questo figuro) di Intel ha venduto circa 39 milioni di dollari di azioni e opzioni della stessa società proprio nel mese di novembre! Probabilmente sto pensando male, aveva perso il bancomat e gli serviva un poco di "pocket money" per il "black Friday" (quando voglio posso infarcire i miei post con l'inglese) ma un dubbio sorge spontaneo. A pensar male si fa peccato ma ... (vedi).
Ps chiaramente i virus sfruttano vulnerabilità dei sistemi ma ogni aggiornamento chiude una o più falle che spesso non sono state ancora sfruttate, il tutto senza il clamore mediatico di questi ultimi due per cui ...

sabato 6 gennaio 2018

Italiano

In questi giorni vi è una infuocata polemica sul teorico abbandono della lingua italiana da parte proprio del Miur. La "ministra" Fedeli vuole che i "Progetti di Ricerca d’Interesse Nazionale" (PRIN per gli amici) siano redatti in inglese e solo come aggiunta opzionale, in italiano (vedi). Ovvio che l'Accademia della Crusca insorga ma l'affermazione della ministra che l'inglese è la lingua dei ricercatori è più che un opinione un fatto. Per cui l'unica soluzione sarebbe di avere ogni progetto redatto in inglese e italiano ma allora molti si lamenterebbero di un onere eccessivo. Certo con la Brexit viene da sorridere al pensiero di usare l'inglese ma per ora è la lingua universale, mentre per il nostro idioma locale le prospettive non sono gran ché rosee visto che lo parlano (più o meno bene) neppure 60 milioni di persone. Ma in questi stessi giorni ha visto succedere un altro fatto che mi ha fatto ragionare sulla vitalità (diciamo) dell'italiano : il diffondersi della parola "gelicidio". Di primo acchito ho pensato alla solita conversione di un termine inglese. Ne ho già parlato in riferimento a "cloudburst" e inoltre la tematica è sempre meteorologica, ma non è così. Questo articolo de "La Repubblica" attesta che il termine non è assolutamente nuovo e ne da pure l'etimologia. Premesso che non sono certo un esperto sono rimasto leggermente perplesso perché la desinenza "cidio" non la associo alla caduta (come suggerisce l'articolo) ma alla soppressione : "liberticidio", "omicidio". Valeva davvero la pena di riesumare questo quasi dimenticato termine? Questo è quello che ci vuole per mantenere viva una lingua? Temo che bisogna rammentare che tra idioma e idiota vi è una sola lettera di differenza.

lunedì 1 gennaio 2018

Democrazia

Innanzitutto buon 2018. Il primo post di questo anno è sulla democrazia. Il tutto nasce da questo altro post. Non conosco l'autore (mi scuserà) comunque lui inizia commentando il recente referendum che si è tenuto in Australia e che ha sancito l'introduzione dei matrimoni gay. L'autore se ne rallegra ma poi solleva un problema non proprio secondario : "è giusto che la maggioranza decida per una minoranza"? A parte il riferimento un po' ruffiano al famoso referendum tra Gesù e Barabba, abbiamo l'esempio molto più recente e vicino della Slovenia dove un referendum ha "mutilato" le unioni omo. Spinoso perché le minoranze vanno tutelate ma affidare tale tutela alla maggioranza può di certo creare dei mostri. Cosa fare allora? Il nostro autore propone che le forze politiche (alcune almeno) mettano nei loro programmi certe istanze. Può essere ma si rischia che poi la forza politica in questione disattenda la promessa fatta. Oppure solo forze politiche marginali se ne facciano carico. Ma d'altra parte avere forze politiche focalizzate su un unico tema non ha funzionato come dimostrato dai Verdi o dal partito dei pirati. Alla fine ritengo che il referendum sia uno strumento imperfetto ma efficace, specialmente quando deve dirimere questioni "trasversali" come ad esempio le unioni omo. Userei le parole di Winston Churchill : "la democrazia è imperfetta ma è di gran lunga meglio di tutto quanto provato prima".