domenica 25 novembre 2018

Virale

Ci sono alcune parole, ormai divenute pervasive, che mi provocano l'orticaria : una è "cult" ma subito dopo viene "virale". Virale è stato l'aggettivo più usato per definire lo scontro televisivo tra Pier Carlo Padoan (vedi) e Laura Castelli del M5s. Francamente di questi match televisivi mi interesso molto, mi sembra di capire che un anziano professore è stato zittito da una giovane arrogante. Questo è virale? Secondo me è solo trash, ma questa è la televisione. Molto più ficcante mi sembra l'argomento del contendere : lo spread. O per dirla meglio : l'effetto dello spread sui mutui. Temo di dover passare per arrogante (purtroppo non per giovane) dicendo che l'effetto non c'è, almeno nel breve periodo. Quello che il professore afferma, ossia che le banche subiscono perdite per via dell'aumento dello spread mi sembra corretto ma non pertinente. Se le banche vanno in affanno allora possono anche aumentare i costi dei conti correnti ma questo non è esattamente colpa dello spread. Anche perché questo riguarda in primis le banche delle nostra penisola che si rivelano sempre più covi di manigoldi. Caro professore si dimentica di Carige tanto per citare il più recente esempio? Ma anche di questo lo spread non ha colpa. Quello che doveva dire alla signorina, piena di foga ma forse un po' meno di concetti economici, è che quello spread è quanto lo stato italiano paga come interessi sul debito. Ed essendo il debito enorme ogni aumento dello spread peggiora ancora la nostra situazione. Ricordati Laura che la spesa per gli interessi è la vera zavorra dello stato italiano. Caro professore doveva rammentare che le aste dei titoli di stato non vengono fatte più volte al mese solo per accontentare i poteri forti o il gruppo Bildeberg ma perché lo stato italiano ha un disperato bisogno di soldi. L'ultima asta (al momento in cui scrivo) non è andata gran ché bene ma cara Laura non pensare che sia un segnale positivo (vorrebbe dire che stiamo riducendo il debito e quindi gli interessi con una correlazione da dimostrare però). Significa sempre meno fiducia nella nostra finanza pubblica e se arriverà la procedura di infrazione potremmo trovarci alla necessità di scelte drastiche. Ma caro professore non si preoccupi troppo delle nostre italiche banche, tanto quello sopravvivono comunque, come ci ha insegnato a livello mondiale anche la crisi del 2008.

sabato 24 novembre 2018

Bravo

La notizia è stata francamente passata sotto tono e non mi spiego il perché ma si tratta di questo : qualche giorno fa' un ignoto ha cancellato il nome di Luigi Cadorna dalle targhe delle omonima piazza di Milano (vedi). Bravo anzi doppio bravo perché è stato assolutamente non grossolano nel suo gesto. Infatti si è "limitato" a sostituire il nome di battesimo di Cadorna, Luigi, con quello del padre che comandò l'attacco a Porta Pia. Magari qualche papista storcerà il naso ma questo ignoto merita davvero un encomio. Signori abbiamo una piazza intitolata ad uno che se non era incompetente era un macellaio, e questa piazza è pure molto importante nel tessuto della città. Insomma Caporetto è entrato nel dizionario come sinonimo di disfatta e noi intitoliamo una piazza ad uno dei principali responsabili? Quindi darei un consiglio al mio sindaco, Beppe Sala : quando ha finito di "rappare" con Marracash (vedi), iniziativa forse lodevole forse solo paracula, potrebbe dare un "rinfrescata" alla toponomastica.
PS sempre per ricordare Umbero Eco e la sua nota frase su Internet ho trovato questo sito (di cui ho cannibalizzato la foto) che titola "Difendo! Cadorna". Giova notare che nell'incipit l'autore afferma che Mussolini "se non aveva sempre ragione pure l’aveva spesso". Detto questo detto tutto.

giovedì 22 novembre 2018

Atterraggio

Era stata una rivoluzione annunciata, poi le cose sono andate un po' in modo diverso, ma certo era stato un bello scossone al mondo delle compagnie aeree. Parlo di Wow Air riconoscibilissima compagnia per via del colore non proprio sobrio scelto per i suoi aeromobili. Certo se vieni dall'Islanda un po' di colore ti fa solo piacere. Per chi si fosse perso il mio post di qualche anno fa ricordo che offrivano voli ultra low cost per l'Islanda e in certi casi ti pagavano per volare (ma dovevi fare uno stop over nella remota isola)! Poi hanno ampliato il loro raggio d'azione sbarcando persino in California! Comunque pochi giorni fa la compagnia è stata acquistata dalla Icelandic Air, compagnia ferocemente rivale nonché conterranea. Fine del sogno? Presto per dirlo ma intanto gli azionisti (di Wow Air) si sono portati a casa un tot di soldi quindi un atterraggio direi morbido ma non è tutto oro ciò che luccica. Come riportato la compagnia stava avendo grossi problemi a far quadrare i conti per il rincaro del carburante. Ed infatti questo articolo del "IlPost" parla di 20 compagnie (sostanzialmente piccole o low cost) che sono in qualche modo "saltate". Se non parlassimo di "macchine volanti" sarebbe la normale dinamica delle aziende ma nel caso in questione certi risparmi lasciano aperti dubbi piuttosto gravi. Ma inutile ripeterlo le statistiche parlano chiaro : gli aerei sono il mezzo più sicuro. E vengono sempre più usati e qui si innesta un secondo problema : per far volare gli aerei vi vogliono piloti , addirittura si stima che nei prossimi anni tra turnover e nuovi posti saranno necessari circa 650 piloti. Per quelli che dicono che manca il lavoro un buon consiglio.

lunedì 19 novembre 2018

Gilet

La recente protesta in Francia (vedi) ci ha fatto conoscere un fatto che ci rende un po' più "cugini" : anche da loro vige l'obbligo del giubbetto catarifrangente (ma dal nome molto più musicale di "gilet jaune")! Francamente l'ho sempre considerato un classico "adempimento" mangia soldi ma forse mi sbagliavo. Ma veniamo all'argomento del post, ossia la protesta che sta bloccando la Francia e qui c'è da ridere (ma per non piangere). Credo che tutti sappiano il motivo della protesta ma nel caso eccolo : il costo eccessivo dei carburanti! Ma dai, cugini francesi, non sapete che il primato della benzina più cara d'Europa spetta proprio a noi. Certo in Francia vi è parallelamente un taglio a tutta una serie di ferrovie minori per cui il cocktail è abbastanza micidiale ma per ora non siete quelli che la pagano più cara. Certo quando il nostro ministro dell'Intero, Matteo Salvini, toglierà le accise (doveva farlo il secondo giorno di governo o ricordo male?) allora sì che avrete ragioni da vendere per incazzarvi. A proposito di incazzatura una voce che sento in giro (e non è la prima volta) è quella che afferma : "in Francia quando protestano, lo fanno seriamente" e citano la modalità italiana per cui gli scioperi dei trasporti (ad esempio) vengono fatti a partire dalle 18 di venerdì pomeriggio (almeno per i trasporti urbani). Diciamo che sono d'accordo ma questa gente che parla sa veramente cosa vuol dire essere bloccati? E poi, al momento in cui scrivo, vi sono stati oltre 400 feriti (tra cui dei poliziotti) ed un morto (anche se un po' "accidentale"). Siamo sicuri che il paese dei bamboccioni accetterebbe un simile livello di violenza? Abbiamo appena visto concludersi (diciamo così) la vicenda Cucchi, ma dubito che sia una storia solo italiana, anzi ogni tanto le "banlieu" si infiammano proprio per le violenze dei poliziotti. Quindi direi che a violenza risponde violenza in un "simpatico" balletto dove non è chiaro mai chi abbia fatto partire la musica. Trovo la Francia un paese con molte cose da ammirare, ma non ci porrei proprio questa.

domenica 18 novembre 2018

Bufale

Oggi saccheggio "IlPost" (davvero un ottimo sito, ultra consigliato) per parlare di un problema dei nostri giorni che credo stia diventando davvero importante : le "fake news" o, più localmente, le bufale (nulla a che vedere con le produttrici di mozzarella ahimè). La prima ci riguarda nel senso che è italiana ed è la vicenda dei ragazzi che non potevano andare al MIT (vedi). Brevemente : questi studenti di una scuola di Napoli non avevano i fondi per andare a Boston (sede del MIT) per disputare la finale di un torneo di robotica. Apriti Cielo! Tagli indiscriminati e così azzoppiamo anche quelli bravi , peccato che non si erano qualificati e peraltro la finale non è a Boston ma nella molto più vicina (ma evidentemente meno attrattiva) Alicante. Ora vi sono due problemi : primo la scuola non ha mai smascherato i ragazzi e quindi mi chiedo se qualche PM agitato da focoso furore giacobino non pensi di far passare qualche guaio alla preside, secondo la scuola di cui parliamo è a Napoli! Un caso? Forse ma non alimenta altro che vecchi e mai sopiti pregiudizi che d'altronde trovano conferme. Ma andiamo oltre perché per la prossima bufala (vedi) andiamo oltre oceano, proprio in quegli Stati Uniti che quei 4 gaglioffi napoletani tanto bramavano. La vicenda risale a qualche tempo fa : una ragazza in piena notte nel New Jersey si ritrova senza benzina, un senza tetto (ex marine dettaglio non irrilevante) le da gli ultimi soldi che aveva per permetterle di tornare a casa. Lanciata una campagna di solidarietà su uno dei vari siti di crowd funding e raccolti 400 mila dollari. Tutto falso, tutto orchestrato ed in questi giorni gli autori della sciarada sono comparsi davanti al giudice. La seconda "storiella" è purtroppo peggiore della prima perché nel primo caso bastava informarsi per scoprire che la finale non era a Boston e da lì credo sarebbe stato facile risalire anche al fatto che gli studenti napoletani non si erano neppure qualificati. Nel secondo caso invece è oggettivamente più difficile verificare, bisognerebbe iniziare a ragionare come mai non aveva nessuno che la potesse venire a prendere, non aveva nessun mezzo elettronico di pagamento insomma un "pensar male" che forse neppure Andreotti avrebbe ipotizzato. Certamente la cultura aiuta a contenere le bufale ma qui non parliamo di scie chimiche o uranio rosso, si tratta di spirito critico (talvolta semplice "buon senso") che dovrebbe essere certamente insegnato, ma in scuole dove gli studenti prendono a sediate gli insegnanti e ci mettono due settimane a chiedere scusa la vedo difficile.
Ps la chiosa l'ho inserita per cercare di mantenere vivo anche il mio spirito critico in quanto l'episodio citato è successo a Vimercate, in provincia di Monza e Brianza.

sabato 17 novembre 2018

Record

L'amica Francesca mi segnala questo record (purtroppo non positivo) : il parlamentare più assenteista! il recordman è la signora della foto, quindi parliamo di una recordwoman (bizzarro il correttore da un errore), Michela Vittoria Brambilla. Guardando il sito a cui l'articolo si riferisce si scopre che la fascinosa Michela è in buona compagnia. E d'altra parte deve badare a 3 figli, innumerevoli animali (è nota la sua battaglia animalista) e anche ad una azienda che distribuisce pesci (congelati mica vivi). Forse la cosa più curiosa è che la foto di cui sopra è tratta dal suo profilo Facebook e la ritrae proprio a Montecitorio dove sembra proprio ci vada poco. Ma ci sta, se andassi sulla Luna userei quella foto dappertutto, non certo quella di una visita a Saronno. Ma il problema è che le assenze tra i parlamentari stanno aumentando segno che il parlamento ha un ruolo sempre meno centrale. Giova ricordare che noi siamo un repubblica parlamentare ma anche negli Stati Uniti d'America il fonato The Donald adesso farà i conti con una camera dei deputati contraria e questo gli creerà più di un mal di pancia. Quindi lo "scoop" di "Libero" secondo cui Matteo Salvini rimprovera Giggino Di Maio di non saper controllare i suoi è davvero preoccupante. Certo il parlamento si è pesantemente delegittimato accogliendo nei suoi scranni gente come Scilipoti o Razzi ma esercita una funzione di equilibrio al potere dell'esecutivo. Peraltro tale funzionalità è garantita dalla Costituzione e si chiama libertà di mandato (sul sito citato in precedenza vi sono anche statistiche sui parlamentari "ribelli"). Mi domando allora dove sono finiti tutti coloro che strepitavano in difesa della Costituzione in occasione dello sciagurato referendum indetto da Renzi. Erano per la stragrande maggioranza di area progressista, diciamo di sinistra (se ancora si può usare questa etichetta). Quindi, senza troppo clamore, stanno cancellando una norma che è invece fondamentale e non lo dico solo a favore di una forza politica, serve proprio ad evitare derive pericolose. Ma oggi la sirena dell'uomo forte sembra essere irresistibile.

martedì 13 novembre 2018

Infinito

Non vorrei sembrare uno stalker ma parlo ancora di Matteo Salvini. Definirlo ministro dell'intero è riduttivo (speriamo non me ne voglia) ormai il suo raggio d'azione è infinito. Adesso si occupa pure di giustizia sportiva : infatti ha decretato che Gonzalo Higuain meritava una punizione più dura. Si riferisce alla espulsione subita dal giocatore del Milan nella recente partita contro la Juventus. Salvini , che era presente (c...o è dotato pure della ubiquità sembrerebbe) pur essendo milanista lo ha definito indegno, nemmeno il Silvio arrivava a tanto. Ma nei giorni scorsi si è anche occupato del valore legale della laurea, argomento che non mi sembra riguardi il Viminale. Dai Matteo anche io sono un semplice diplomato come te ma questo non mi legittima a sminuire i laureati. Ma poi, possibile che come ministro dell'interno non hai altre gatte da pelare? Allora facciamo che ti occupi di mantenere le promesse elettorali. Mi pare di ricordare che volevi togliere una parte delle accise sulla benzina e quindi? A me non interessa anzi ma sai quanto ti vorrebbero santo subito se fai scendere (significativamente) il prezzo dei carburanti. Anche perché siamo il paese europeo che la paga di più! Ma aspetta non è colpa tua ma di quei bastardi di Bruxelles che preferiscono patire la fame pur di mettere in cattiva luce questo governo.

domenica 11 novembre 2018

Irrispettoso

Dice la Treccani che irrispettoso (ci sarebbe pure un accento) significa : "Che manca del rispetto dovuto a persone o cose". Tale aggettivo è stato usato dal Ministro dell'Intero, Matteo Salvini, per commentare le parole di Beppe Sala, sindaco di Milano. Ecco le incriminate parole, relative alla legge (futura? prossima? minacciata?) che imporrà la chiusura domenicale : "le facessero ad Avellino, qui a Milano non ci rompano le palle!". Ora mi chiedo a chi o cosa ha mancato di rispetto il sindaco secondo Salvini? Agli avellinesi, è ovvio! Ma dai Matteo adesso ti metti a difendere i terroni, anzi i concittadini di De Mita! Pardon De Mita era il passato (?) oggi sono i concittadini di Giggino Di Maio, l'altra metà del cielo giallo verde e promotore della legge suddetta. Ah no Salvini voleva far notare come Sala si facesse beffe del governo e detto da uno che ogni giorno manda a quel paese mezzo consiglio europeo è difficile da digerire. Ci sono voleva dire a Sala che non si permetta più di rubargli gli slogan visto che "non rompeteci le palle" è molto simile al "lasciateci lavorare" di qualche anno fa. Comunque Giggino (Di Maio) ha risposto per le rime definendo Beppe Sala un "fighetto" aggettivo usata anche per Obama ma che temo poco si applichi a Sala e soprattutto poco adatto ad uno che si lascia andare al turpiloquio. A dimostrazione di ciò la contro risposta del sindaco è stata sostanzialmente "vai a lavorare" e forse proprio questo ha fatto infuriare il Salvini (vedi). Cercando di andare oltre gli insulti vorrei esaminare la legge proposta da M5S. Dico subito che le chiusure domenicali sono qualcosa da cui non si torna indietro anche perché se si tratta di dare un peso economico al fatto che uno lavori di domenica mi sembra più che giusto (ma vale per molti dai giornalisti agli infermieri) ma che si porti avanti questa battaglia per non disgregare le famiglie questa mi sembra grossa! Ma Giggino vuoi tornare al pranzo della domenica degli anni 70? Magari con gita fuori porta e tovaglia a quadretti bianca e rossa? Non vorrei sbagliarmi ma nella folla che gremisce i centri commerciali ci sono molti dei tuoi elettori che altrimenti che c...o fanno la domenica ad Avellino? Non voglio dire che le aperture domenicali sono un segno di civiltà, anzi sono alla fin fine l'escalation del consumismo, ma queste sono le nostre società. E se vuoi usare gli Stati Uniti come esempio, è vero che laggiù i centri commerciali (le "mall") sono in crisi ma per colpa di Internet e non c'è modo di evitarlo, men che meno chiudendoli. Se invece ti rivolgi al Nord Europa, tipo la Germania, rammenta che là vi è la piena occupazione mentre nella nostra disastrata penisola anche qualche lavoretto al centro commerciale serve eccome. Pensiamo magari a far emergere un po' del nero pervade l'Italia, ma non quello politico quello fiscale Giggino.
Ps il sindaco di Milano, Beppe Sala, da me poco amato, mi ha sorpreso con questa sua uscita che condivido nella sostanza ma non nello "stile". Oltretutto prima di oggi non si era mai lasciato andare così! Trumpismo in salsa meneghina? Spero di no.

sabato 10 novembre 2018

Tsunami

"Poteva essere uno tsunami oppure un'onda ma di sicuro molte gocce d'acqua" affermava Nancy Pelosi (vedi) e purtroppo aveva ragione. Parlava delle elezioni di "mid term" statunitensi ed in effetti la marea (tanto per stare nell'acquatico) democratica non vi è stata. Forse i toni di vittoria usati da The Donald sono un po' eccessivi ma l'America non gli ha voltato le spalle. Adesso sta andando in onda un film già visto ossia il "riconteggio" (vedi) delle schede perché in Florida e Georgia non è sicuro chi abbia vinto. Molti credo che ricordino che proprio il contestato voto della Florida diede, per soli 537 elettori, la presidenza a Bush nel lontano 2000. Ma tornando ad oggi The Donald (pur se orfano per tutta la campagna elettorale della consorte Melania) ha perso la Camera ma si è rafforzato al Senato! Merito (come già scritto) della bislacca legge elettorale (peraltro diversa da stato a stato) che però gli americani non vogliono cambiare partendo da un assunto piuttosto elementare ma molto solido : "essendo gli Stati Uniti d'America il miglior paese al mondo anche le sue leggi elettorali sono le migliori del mondo". E così il nostro Donald, pur con qualche mal di pancia, può affrontare i prossimi due anni discretamente tranquillo. Certo in molti stati come Texas e Ohio abbiamo visto governatori repubblicani vincere per un soffio ma intanto hanno vinto e quindi se ne parla tra due anni di mandare a casa Trump. Peraltro il partito repubblicano ha capito che con lui si vince ed infatti i repubblicani "moderati" stanno sparendo. Uno dei primi atti fatti da The Donald all'indomani delle elezioni è stato proprio quello di far fuori Jeff Sessions, reo di essere un ministro della Giustizia troppo incline a preoccuparsi della giustizia. E a questo punto i democratici hanno solo due anni (non molti credetemi) per trovare un valido antagonista perché se le manovre di Trump faranno sprofondare l'economia allora potrebbe essere facile altrimenti sarà davvero dura.
Ps peraltro se l'economia americana non dovesse tracollare ci sarebbero un bel po' di economisti che meriterebbero il licenziamento, d'altronde diceva Galbraith (che di economia ne capiva) : “L'unica funzione delle previsioni economiche è quella di far apparire rispettabile l'astrologia".

martedì 6 novembre 2018

Due pesi?

Sono un estimatore di Luca Guadagnino, il regista autore tra le altre cose del remake di Suspiria (che non ho ancora visto), ma come "columnist" mi trovo meno in sintonia. Ho letto un suo articolo in "Vanity Fair" che parlava di due luoghi di Milano. Il primo è la zona diciamo Morigi, sulle critiche al ristorante, nato dalla ceneri della storica "taverna", non mi esprimo, sembra non si mangi gran ché ma ci sta. Sul fatto che al posto del vetusto centro sociale ci sia un serio (e triste direi dal tono) condominio per ricchi suona un po' "gauche caviar". Il processo si chiama "#gentryficazione" e bisogna farsene una ragione ma soprattutto rendiamoci contro che i bei tempi andati sono andati. Quando sono andato a Londra, per la prima volta, nel remoto 1977, ho visto in pratica un altro mondo, l'anno scorso mi sono trovato dinnanzi ad una città molto simile a Milano (prima che si scatenino i fan della perfida Albione, con le ovvie differenze visto che parliamo di una città otto volte l'altra). Nel 1977 quanti turisti c'erano? E soprattutto quanti stranieri trascorrevano periodi più o meno lunghi a Londra? Ovvio che tutto ciò snatura ma è inevitabile a meno di non tornare a pagare i viaggi aerei come stipendi e fare le vacanze a Gabicce. Altro luogo oggetto degli strali di Luca (scusa la familiarità) è il nuovo Startbucks che ho trovato da parte mia notevole. Certo l'apparato di sicurezza ha lasciato perplesso anche me ma "sign of the times", mentre trovo sterile la polemica sul prezzo eccessivo del caffè : 4 euro. Già detto mille volte, basta non comprare e vedrai che i gestori di Strabucks (da buoni americani pragmatici) ridurranno i prezzi o chiuderanno. Se non succederà nulla di tutto ciò vuol dire che hanno avuto ragione ad imporre quel prezzo. Anche qui l'aver snaturato una piazza storica di Milano è un discorso sterile, se vogliamo una città europea dobbiamo (insieme alle altre) rinunciare a qualcosa (ed infatti la stessa cosa si può dire per Londra, Parigi o Lisbona città di cui ho feedback diretti). Peraltro mi suona "strano" che un regista non faccia menzione del fatto che un Apple Store, davvero notevole ma anch'esso dotato di una security che intimorisce, abbia preso il posto di un cinematografo lasciando poi abbandonata una parte della galleria limitrofa (peraltro in pieno centro).
Ps non sono un lettore di "Vanity" per cui non so che il buon Luca ha una vera e propria rubrica e quindi forse ne ha già parlato dello store della Mela, nel cui mi scuso con lui, ma rinnovo il mio rammarico per aver perso l'ennesima sala cinematografica.

lunedì 5 novembre 2018

Ahi

Ma cosa succede? Marco Travaglio de "Il Fatto Quoitidiano" ha bollato come "infantile" Giggino Di Maio (vedi). Vero è che il semi leader del M5S è molto giovane ma infantile non è un complimento. Ma che sia proprio una testata storicamente amica del M5S a puntare il dito è, come si dice oggi, tanta roba. Ma vediamo cosa ha scatenato la furia giacobina di Marco Travaglio : le parole di Giggino contro Mario Draghi, il governatore della BCE. Davvero un autogol e vediamo perché a mio avviso. Primo, Mario Draghi ha sempre aiutato l'Italia, attirandosi anche (come ovvio) critiche dovute al fatto che italiano lo è. Vero è che il suo principale "aiuto" si chiama "quantitative easing" e non ha aiutato solo l'Italia, ma certo la nostra penisola è stata una delle beneficiare maggiori. Quindi solo per, diciamo, gratitudine meglio non polemizzare. Secondo, ha ragione da vendere Travaglio quando ricorda che Draghi non è in campagna elettorale come lo sono i "rotweiller" (sua, di Travaglio, definizione) europei alla Junker e compagnia cantante quindi si presuppone un certo distacco e quindi di nuovo meglio evitare scontri. Direi alloara che il nostro Giggino ha fatto un mezzo (?) passo falso anche se non sono molto d'accordo con "Il Fatto" quando dice che Draghi ha addirittura avallato la manovra del governo. Non mi è sembrato, diciamo che non la ha bocciata ma conveniva a Giggino sposare questa linea ed al massimo costringere Draghi ad uscire allo scoperto (ammesso che gli interessi). Invece no, ha scelto di alzare la voce. Ma il gemito di dolore che titola questo post non è per questa buccia di banana, ma per il fatto che il M5S sta consegnando l'Italia a Salvini (peraltro nemico pubblico numero uno per "Il Fatto", basta guardare le loro copertine). Questo scontro con Draghi potrebbe essere solo la classica goccia che fa traboccare il vaso che è ovviamente già pieno. Tap, Muos e anche la Tav e poi parliamo di reddito di cittadinanza e pensioni d'oro, quante promesse non sono state mantenute? A'nche Salvini non scherza (non aveva promesso di togliere le accise dalla benzina) ma tanto lui ha sempre quattro immigrati da usare come il bastoncino di uno sciamano. Adesso di occupa pure di ecologia avendo trovato il colpevole di quanto successo in Veneto (regione saldamente in mano alla Lega) negli ambientalisti da salotto. Certo se al posto degli alberi ci fossero state delle villette a schiera per il giusto riposo dei guerrieri padani nulla sarebbe successo. Ahi, forse più che un gemito è un grido.

sabato 3 novembre 2018

Idea

Avrei una idea per il nostro ministro dell'Inter(n)o, Matteo Salvini. Modificare un pochino il suo tormentone da "#prima_gli_italiani" in "prima i docenti". Eh si perché di nuovo le cronache hanno riportato almeno 3 episodi recenti di docenti presi di mira da studenti (in un caso persino di 7 anni) o genitori. Certo una volta che avremo ributtato in mare tutti sti negri le cose si sistemeranno (non so come d'altronde la fede non si spiega) ma nel frattempo caro Matteo qualche provvedimento no? Continui a dire che non sei tu a seminare odio ma quelli del PD (qui però stai rubando il tormentone a Giggino Di Maio) allora vuol dire che questi genitori sono del PD? Ammesso e non concesso ma in ogni caso bisogna intervenire anche perché alcuni di questi episodi sono pure successi nel profondo Nord (dove però si annidano molti comunisti è risaputo). Visto che ti occupi di tutto e di più e secondo un recente sondaggio sei tu il vero premier, beh allora è venuto (forse) il momento di fare qualcosa davvero per questo paese.

venerdì 2 novembre 2018

Ritardi

Ho appena fatto un post (ahi l'auto citazione) su quando "c'era lui" e mi ritrovo davanti ad una situazione analoga anzi al paradigma assoluto : "quando c'era lui i treni erano in orario". Francamente non saprei, non ho vissuto in quel periodo e non sono certo delle statistiche dell'epoca ma certo oggi la situazione è diversa. Purtroppo non parlo dei modesti regionali ma dell'alta velocità (poco importa sia #Italo o #Freccia_Rossa). A parte il periodo in cui scrivo (dove il mal tempo sta flagellando la penisola e quindi tutto è scusabile) vi sono una serie quasi continua di guasti che provocano ritardi anche sulle linee che erano state create per essere veloci e puntuali. In effetti da utilizzatore (non assiduo ma certo non occasionale) ho subito un tot di ritardi ma spigolando sulla Rete le segnalazioni sono frequenti, sintomo che forse il tempo dei treni alla svizzera o alla giapponese è passato. L'idillio è finito? Pare che vi sia un problema abbastanza grave sulla tratta Milano Torino ma anche in altri punti della rete. Si può identificare nel 1992 l'anno di inizio dell'alta velocità italiana e quindi a meno di 30 anni stiamo già parlando di usura del sistema (ma nel caso della Milano Torino parliamo di tempi ben più recenti) oppure di scarsa manutenzione che considerati i costi dei treni suona un filo beffardo. Speriamo si arrivi ad una soluzione perché in effetti il servizio offerto è ottimo ed oltre tutto è una valida alternativa al trasporto aereo molto più inquinante (ma qui la politica europea dei trasporti merita un altro post).

giovedì 1 novembre 2018

Colpa

Vi è una strana coincidenza con il fatto che il cantante "ufficiale" del M5S, Edoardo Bennato, abbia tra i i suoi pezzi più noti "E' stata tua la colpa". Perché recentemente il concetto (o senso?) di colpa è molto sentito nel movimento penta stellato. Parliamo delle ultime (brutte) notizie che arrivano dall'Istat (che sta rischiando grosso visto come poco gradiscono le opposizioni). Insomma la locomotiva italiana si è fermata. Oddio chiamarla locomotiva è forse eccessivo anzi lo è ma di certo nel terzo trimestre si è avuta crescita zero. Poi, ciliegina sulla torta, il tasso di disoccupazione è tornato a salire. Subito Giggino (di Maio) ha sfoderato il tormentone : "è colpa del PD"! Gli fa eco dalle pagine del Corriere il premier, Giuseppe Conte, dicendo che non si può incolpare il governo di questi risultati. Insomma passiamo da "la colpa è del PD" a "non è colpa nostra" (quando si dice questione di stile). Allora cerchiamo di esaminare i fatti, ovvio che quello che è successo è certo colpa (almeno in parte) della manovra targata PD del 2017 ma è anche colpa di 30 anni (e più) di mal governo ma qui però parliamo del terzo trimestre 2018. Ora le elezioni sono state il 4 marzo, ci hanno poi messo due comodi mesi per accordarsi ma è comunque un po' che sono in sella. "Ma non abbiamo ancora fatto la manovra del popolo!" dice Giggino, vero ma intanto quella che è arrivata al Colle (e alle camere) è uno schema con molte parti che vanno riempite e quindi bisogna ancora aspettare. Intanto va ricordato che questo esecutivo ha varato il cosiddetto decreto dignità, quello si che lo ha fatto ed il risultato sembra essere arrivato. Anche a non voler legare in modo diretto tale decreto ai risultati Istat mi sembra che il paese non sia esattamente pervaso da un grande entusiasmo. Ma anche di questo la colpa non è certo loro ma dei media (compreso questo blog?) che rema contro. Buon lavoro governo giallo verde.