domenica 30 aprile 2017

Missili

Forse è difficile aggiungere qualcosa di originale sull'argomento missili ma ci provo. Credo sia chiaro e condiviso che i missili sono simboli fallici e il mondo sta assistendo (impotente?) a questo scontro di maschi alfa che si confrontano nel modo più squallido possibile : sulle dimensioni del proprio pene missile. Parlo ovviamente di Donald Trump  e Kim Jong-un rispettivamente a capo degli Stati Uniti d'America e della Corea del Nord. Vi è pure un confronto tricologico, di pettinature ma di questo parliamo un'altra volta. Tornando ai missili è già la seconda volta che la Corea fallisce un test e se tanto mi da tanto il buon Kim deve visitare un andrologo mentre il fonato Donald ha fatto conoscere al mondo la potenza di Moab, l'arma non nucleare più potente al mondo. Allora vince Donald? Forse ma facciamo qualche considerazione : il super missile Moab costa alcune decine di milioni di dollari (e stavolta sono proprio soldi dei contribuenti) e quello che ha "prodotto" è stata l'uccisione di un centinaio abbondante di terroristi (o supposti tali). Beh di questo passo gli Stati Uniti d'America sono destinati a perdere la guerra contro il terrorismo semplicemente perché non si possono permettere di vincerla. Ovvio che è un discorso cinico ma davanti ad un presidente che taglia istruzione e ricerca per aumentare le spese militari non si può andare tanto per il sottile. Anche perché nonostante tutto quello che ha combinato nei famosi primi 100 giorni ha tuttora il supporto di chi lo ha votato (e che di conseguenza lo rivoterebbe). Ma forse gli americani se dovranno mettere le mani al portafoglio per ammazzare qualche terrorista in più si potrebbero ravvedere? Fantascienza? Forse ma preferisco questa alle storie del dopo bomba.

mercoledì 26 aprile 2017

Referendum

Suvvia non potevo farmi scappare l'occasione per un post sul recente referendum sul destino Alitalia. Tanto per riassumere hanno vinto i "NO" ossia è stato rifiutato dai lavoratori il piano di "risanamento" del grande malato, la nostra ex compagnia di bandiera. Adesso si aprono alcuni "interessanti" ipotesi ma prima volevo citare alcuni commenti. Primo il sempre querulo Di Maio dei 5 Stelle che tuona : "un altro no al governo, l'ennesima sconfitta". Vero per certi versi ma si dimentica che la nostra cara (nel senso di dispendiosa) Alitalia ha molti (moltissimi) dipendenti di Roma e credo che la sua collega di partito, nonché sindaco di Roma, Virginia Raggi sarebbe assai poco felice di trovarsi con una città allo sfascio finanziario che deve sobbarcarsi altre migliaia di senza lavoro. Gente abituata a guadagnare bene e godere di privilegi mica quelli "scappati di casa" di Almaviva (con tutto il rispetto dovuto per chi fa lo sporco lavoro del call center). Un altro commento che si presupporrebbe più tecnico è quello di Francesco Staccioli (della Usb una sigla sindacale dei piloti) che dichiara : "Ma come si fa a pensare che una compagnia che trasporta 24 milioni di persone con 120 aerei possa essere messa in liquidazione?" (vedi). Già come è possibile ? Peccato che questa frase non significa nulla perché i costi e i ricavi non si fanno sul numero di passeggeri. Comunque i dipendenti Alitalia hanno scelto la via in "salita" e per certi versi li capisco perché il piano proposto avrebbe dato una paio di anni di ossigeno e poi punto e a capo. Per cui giusto prendere il toro per le corna ma ci si può fare male, e tanto anche. Se sperano (questi romani direbbe Salvini ma non completamente a torto) che lo stato sarà di nuovo lì a coprire i buchi mi sa che stavolta si sbagliano. Sono passati 10 anni da quando l'Alitalia è diventata privata per cui lo stato può tecnicamente intervenire ma vi sono limiti (imposti dalla UE, grazie che esisti) per cui in ogni caso la cura sarà (aggiungerei giustamente) dolorosa.

martedì 25 aprile 2017

Provincia


Spesso quando dico che sono felicemente residente a Milano, pur essendo di Como, molte persone risultano stupite. Ovviamente non nego che esistano svariati problemi in una città delle dimensioni di Milano ma sono ampiamente ricompensati dai vantaggi. Ho passato ore a disquisire con varie persone su questo argomento senza mai giungere (come ovvio) ad un risultato definitivo. Ma proprio in questi giorni ho trovato un altro vantaggio delle grandi città. Nella recentissima elezione presidenziale francese, la candidata del Front National, Marine Le Pen ha raccolto meno del 5% dei voti a Parigi! Parigi (non me ne vogliano i parigini del parallelo con Milano) che ha pagato un prezzo altissimo al terrorismo e che quindi avrebbe avuto più di un motivo per lasciarsi sedurre dalle teorie forcaiole di Marine. E invece no come hanno fatto Londra per la Brexit oppure New York o Los Angeles per Trump, persino Istanbul non ha dato il suo appoggio alla riforma di Erdogan. Per me questo è un motivo più che sufficiente per non rimpiangere la mia piccola, lacustre città natale.

lunedì 24 aprile 2017

Esagono

Difficile non parlare delle recenti elezioni ma avevo il dubbio di sfigurare rispetto alle "firme" autorevoli che di sicuro si cimenteranno anch'esse nel commentare.  Ma dopo aver seguito la "maratona" di Mentana su "La7" mi sono sentito "autorizzato". Tanto per non smentire la mia vis polemica ho notato che durante la trasmissione non vi era alcuna sovra scritta, pannello insomma qualcosa che desse in tempo reale la situazione delle votazioni. La stessa strategia seguita anche da mamma RAI e poi si domandano perché la gente si rivolge ad internet. Ma io ho seguito comunque il dibattito proprio perché non volevo solo il bruto dato numerico ma anche un commento intelligente. E qui ci casca l'asino. Se possibile (e ne avete voglia) recuperate i commenti al discorso di Macron. Incredibile non è piaciuto a nessuno! Ammetto che leggere un discorso immagino preparato con cura non mi ha entusiasmato ma gli aggettivi più usati da giornalisti di destra e sinistra erano : vuoto, robotico, inconsistente. Il top lo ha raggiunto quello de "Il Messaggero" (non rammento il nome forse si tratta di rimozione selettiva) che, evidentemente e ovviamente "enneervé", dal risultato ha chiosato con l'affermazione che Macron è il ventriloquo della sua chiacchierata moglie. Anche Peter Gomez ("Fatto quotidiano") era disgustato da Macron pensando a Grillo credo oppure rimpiangendo i bei vecchi tempi del cavaliere. Comunque questo candidato impresentabile (secondo questi luminari) è quello che ha vinto e anche in modo netto dopo solo un anno di costruzione del suo movimento. Ha vinto con un programma alla fin fine piuttosto moderato ma soprattutto europeista (durante il suo discorso non sventolavano  simboli ma solo bandiere francesi e europee) dopo che solo 3 giorni fa a Parigi (negli Champs Elyseé) vi era stato un attentato. E qui arriviamo a chi invece (secondo me) non ha vinto pur accedendo al ballottaggio, Marine nata Le Pen. Alcuni la davano al 25% ha preso poco più del 20, lo sfondamento a destra non si è verificato (come ha giustamente fatto notare Aldo Cazzullo). Il ballottaggio potrebbe essere un'altra storia ma ci credo poco. Per ciò che riguarda gli altri candidati i nostri giornalisti hanno speso fiumi di parole per la fine dei partiti del 900. Vero per i socialisti precipitati in un baratro dal quale sarà difficile uscire ma i comunisti di Melanchon? Vero che quest'ultimo si è dimostrato molto abile nei dibattiti televisivi ma questo rende ancora più onore a "robottino" Macron. Peraltro i comunisti saranno uno dei problemi nel ballottaggio essendo contro l'Europa come Marine, ma un comunista che vota Front National sarebbe davvero una novità (chiamiamola così).  La Francia,  esagono per i francesi, ha dato prova di nervi saldi e concretezza speriamo si confermi anche nel secondo turno.

sabato 22 aprile 2017

Ivrea

Una buona notizia (direi), possiamo licenziare qualche centinaio di ricercatori visto che ormai è stato stabilito che il cellulare provoca (o può provocare) un tumore. A questo giudice del tribunale di Ivrea (Luca Fadda) non interessa affatto che non esiste una prova provata su tutto ciò, no, ha deciso che le cose stanno così e quindi il poveraccio che ha passato ore ogni giorno al telefono cellulare ha diritto ad un vitalizio. Visto che per fortuna di questo signore il tumore non è letale ma provoca la perdita dell'udito. Per la solita perversione del destino il malcapitato lavorava per Telecom! A parte la difficoltà di dimostrare che le ore passate al telefono fossero solo di lavoro si possono immaginare centinaia di cause simili intentate contro il datore di lavoro. Ma quanti tumori di questo tipo ci sono? Pochi sembra, anzi davvero pochi ma questo fatto non ha minimamente scalfito la sicurezza (o la sicumera?) di questo giudice. Come ho detto fortunatamente si tratta di patologie rare e quindi si parla di un caso isolato (e molto probabilmente non collegato all'utilizzo del cellulare). Mi ha colpito una altra "perversa" coincidenza : un giudice di Ivrea concede un vitalizio direi davvero poco giustificato e qualche giorno prima sempre ad Ivrea si erano tenuti gli stati generali del Movimento 5 Stelle che sono notoriamente avversi ai vitalizi. Comunque bisogna tenere sott'occhio questo giudice, chissà cosa ci riserva il futuro.

venerdì 21 aprile 2017

Tesla

La notizia è di qualche giorno fa ; la nota fabbrica di autovetture elettriche Tesla ha superato come, valore in borsa, sia Ford che General Motors. Sarebbe facile liquidare il tutto con un sorriso visto che la percentuale di auto elettriche vendute è rappresentata da numeri degni di un prefisso telefonico, sarebbe facile liquidare il tutto con la scusa delle solite speculazioni finanziarie (qualcuno ricorda quando Tiscali superò Fiat?) ma ci sarà pure un motivo "pratico"? La risposta dovrebbe essere che Tesla rappresenta il futuro. Il che può anche essere vero (ne parliamo dopo) ma le grandi case di Detroit sono state date per spacciate non so quante volte e sono ancora lì, staremo a vedere per Tesla che propone auto costose e adatte (troppo?) per il mercato americano. Ma parliamo un secondo di auto elettriche e sfatiamo qualche mito. Il primo è quello delle emissioni zero. Non è vero primo perché da qualche parte la corrente che usiamo per ricaricare le loro batterie deve essere prodotta e per ora nessuno può davvero affermare di usare solo fonti rinnovabili. Secondo problema è che l'inquinamento di una vettura è anche dovuto ad usare varie, in primis pneumatici e freni, che sono ugualmente prodotti dalle elettriche. Tanto per esser chiari il Pm10 che tanto affligge la pianura padana non si "risolve" così. Ma la cosa più negativa è che Tesla sarà anche il futuro ma ripropone ancora il modello sociale di automobile come status symbol che è la maledizione della nostra società. Certo in un mondo di vetture elettriche potremmo mandare a quel paese quei signori (ex cammellieri) con l'asciugamano in testa ma saremmo comunque in coda o alla ricerca di un parcheggio. Altro che Tesla dovrebbero essere le società di car sharing, quelle di auto a guida autonoma le star della borsa ma la finanza non è mai stata un circolo di progressisti checché ne dicano.

lunedì 17 aprile 2017

Morte

Si è appena concluso il referendum in Turchia dove ha prevalso il "Si" che in pratica vuol dire dare pieni poteri a Erdogan, l'attuale presidente. Una svolta autoritaria e purtroppo anche teocratica che contribuisce a rinforzare il muro che ormai ci divide da molti paesi islamici. Non a caso nel suo primo discorso post votazione, il nostro Erdogan, ha calato subito l'asso della reintroduzione della pena di morte (che forse viste le condizioni delle carceri turche non è neppure la soluzione peggiore). Gli effetti di questa investitura li vedremo temo a breve in Siria dove il neo despota turco è uno dei più accessi nemici di Assad. Val la pena di ricordare che Assad ed Erdogan una volta erano alleati (ed amici hanno persino passato una vacanza assieme) ma i tempi cambiano. Ma quello di cui voglio parlare è in realtà un'altra cosa. Il referendum si è chiuso con il "SI" al 51.2%, vittoria certo ma non un plebiscito. Al di là di sospettare brogli resta l'ennesimo paese diviso, l'ennesima nazione dove il voto delle città si è contrapposto a quelle delle campagne (o dovremmo chiamarle periferie?). Non sono un sociologo ma forse una riflessione va fatta. Magari bisogna tendere a stati federali composti da città stato e distretti agricoli. Parlo di fantascienza? Probabile ma gli esempi di Brexit, Trump, Turchia non possono essere considerati semplicemente casuali. E non dimentichiamo che tra sei giorni andranno alle urne i francesi, e la Francia è un paese dove la contrapposizione tra rurale e urbano è molto forte. Speriamo bene.

domenica 16 aprile 2017

Auguri

Innanzitutto auguri di buona Pasqua (lo è per me che scrivo). Visto il "periodo" vorrei fare un post polemico ma leggero. Questa settimana tra le bombe americane (che ci hanno rammentato che la guerra in Afghanistan è ancora in corso) e quelle nord coreane (che hanno fatto cilecca forse in onore del loro leader che visti i suoi problemi di sovrappeso ha forse analoghi problemi) si è inserita di "prepotenza" la notizia che Morgan (al secolo Marco Castoldi che suona assai meno fico) ha lasciato "Amici" la "popolare" (populista? nazional popolare) trasmissione di Maria De Filippi. Continuo a sentire la mancanza di una rivista come "Cuore" che avrebbe relegato tale notizia (verissima mica fake) nella rubrica "E chi se ne frega" (vedi). E invece no, persino il sito dell'Ansa gli ha dedicato ampio spazio. E come se non bastasse oggi proprio il noto sito di notizie ci dice che "Emma sostituisce Morgan" (vedi) e qui già ci sarebbe materia per "Cuore" ma poi rincara la dose con "Saviano ad Amici" (vedi). Entrambe le notizie sono nel "canale" cultura e questo al dice lunga, come la dice lunghissima il fatto che uno come Saviano vi partecipi. Ammetto che il mix della mia età e della mia ignoranza nei confronti della trasmissione determini un giudizio forse affrettato, forse errato nei confronti di questo talent show ma il fatto che vi sia pure andato Matteo Renzi getta una luce a mio avviso sinistra. Ma forse la cultura oggi passa anche attraverso la roca voce della De Filippi. Ancora buona Pasqua.

sabato 15 aprile 2017

Le cose

Come stanno veramente le cose? Mi riferisco al caso di overlooking che si è recentemente verificato su un aereo della United Airlines. Ho trovato nel ottimo site "ilpost" questo articolo che riassume la vicenda ma soprattutto fornisce una versione piuttosto diversa. La prima cosa che si evince è che non si trattava di overbooking. La compagnia aveva la necessità di far salire a bordo 4 dipendenti e ha offerto fino a 1000 dollari di indennizzo ma nessuno ha accettato da qui il parapiglia. Purtroppo il pur ottimo articolo non ci dice perché questi 4  dovessero a tutti i costi (è il caso di dirlo) essere imbarcati e soprattutto se di trattava di semplici "indiani" o di capi. Ma certamente risolvere in questo modo brutale la faccenda non va bene. Anche se si ripropone il solito vecchio problema di chi accetta e di chi di ribella. Ogni volta che si cerca di sgomberare una casa occupata da abusivi c'è sempre qualche buontempone che di ammanetta al calorifero e quindi? O convertiamo tutti i riscaldamenti a pannelli o li rimuoviamo con la forza. Per altro il medico di origine vietnamita oggetto del problema ha avuto in passato qualche problema con la giustizia proprio per comportamento violento. Qualcuno citato nell'articolo afferma che questo è irrilevante ma direi di no, bisognerebbe capire cosa è successo per trovare gli altri 3 posti. Comunque questo tipo di gestione è davvero troppo degna della nuova America di Donald Trump dove peraltro l'ad della compagnia aerea ha fatto tre dichiarazioni ufficiali del c...o prima di arrivare alla quarta nella quale si scusa e promette indennizzi. Il primo concreto atto dovuto sarebbero state le sue dimissioni per essersi mostrato così incapace di gestire una crisi così piccola alla fin fine.

giovedì 13 aprile 2017

Lenti

Sono di nuovo a parlare delle "lenti" mediatiche e dei loro effetti distorcenti. Nelle ultime settimane vi sono state multipli articoli su ragazze picchiate perché non volevano portare il velo, oppure perché non si volevano sposare con l'uomo scelto per loro dalla famiglia. Abbiamo avuto persino il caso di una ragazzina suicida per l'impossibilità di frequentare il fidanzato italiano. In molti casi vi è stato l'intervento della magistratura che ha persino tolto la minorenne (di questo si trattava) alla famiglia. Ho purtroppo dovuto sentire gente che si lamentava di eccessiva ingerenza da parte della magistratura ma al di là di essere più o meno in accordo con le decisioni prese dal magistrato registro il fatto che la legge se ne sia occupata. Ma qui entra in gioco la lente mediatica. Prima cosa succedeva? Possibile che questi soprusi nei confronti di queste malcapitate ragazzine siano iniziati solo da un paio di settimane? Ovvio che no date una occhiata a questo articolo per avere una idea del "problema" e non dimentichiamo che tale articolo è 2 anni vecchio. Per cui è solo che la stampa è più "coinvolta" nel "closing" del Milan o nei mal di pancia del PD per occuparsi di ciò anche se devo riconoscere che i femminicidi (fenomeno molto italiano, molto "cattolico") hanno la giusta esposizione. E direi anche meno male perché non voglio credere che improvvisamente i giudici diano un "giro" di vite senza una reale riforma legislativa, visto che, non dimentichiamolo, viviamo in uno stato di diritto.

lunedì 10 aprile 2017

Agnelli

Diavolo di un Berlusconi, quando tutti ormai lo davano per finito o per lo meno eclissato eccolo tornare prepotentemente sulla scena e con un colpo di scena direi notevole. Mi riferisco ovviamente alla sua svolta animalista e / o vegana del Cavaliere che ha deciso di "salvare" cinque agnelli dalla carneficina pasquale (vedi). A ben leggere qualche scintilla cova ancora sotto le braci perchè intanto gli agnelli sono femmine e dietro questa mossa vi è la fedelissima Michela Vittoria Brambilla, insomma le donne sono sempre il motore. Certo che i tempi cambiano una volta accoglieva pecorelle (smarrite?) nei condomini (un po' tristi) di via Olgettina oggi agnelline a Villa San Martino. Silvio santo subito!

domenica 9 aprile 2017

Malvinas

La storia si ripete (ahimè) ed infatti Donald Trump, il recentemente eletto presidente degli Stati Uniti d'America, per ovviare alla crisi in cui già si trova la sua presidenza ha deciso di scatenare una bella guerra come fecero all'epoca i generali argentini (vedi). Mal gliene incolse (ai generali) ma temo che Trump non sappia molto di quella guerra e forse la storia si ripete proprio perchè non la conosciamo! Comunque è ancora troppo presto (fortunatamente) per dire se davvero si sta per scatenare un conflitto. Mi riferisco ovvio al lancio dei missili (59) sulle forze di Damasco accaduto alcuni giorni orsono in risposta ad un attacco con il gas nervin da parte dell'esercito di Assad, il leader siriano, che aveva provocato la morte di alcune decine di bambini. Ovvio lo sdegno della "famosa" comunità internazionale e al buon Trump non era parso vero di avere l'occasione per distogliere l'attenzione degli americani dai fatti interni passando sopra le sue stesse (di Trump) dichiarazioni sul fatto che non si dovesse intervenire nella palude siriana. Ma che diamine davanti a dei bambini uccisi si poteva restare inerti? Ma forse qualcosa non torna e purtroppo è quello che ha detto quel fine pensatore di Matteo Salvini della Lega Nord ma come dice un proverbio americano : "even a broken clock is right twice a day". Quando ho letto che persino "Huffington Post" (che non definirei l'eco della Lega Nord) pone dei dubbi su come sono andate le cose mi sono iniziato a fare delle domande. I punti "incriminati" sono due : le vittime sono troppo poche per un "vero" attacco con i gas (peraltro quello che sostiene Salvini) mentre i soccorritori sono troppo disinvolti nel maneggiare cadaveri. Il precedente del 2013 era andato in ben altra maniera. Sarebbe davvero un beffardo scherzo del destino se nascesse una guerra su un malinteso ma considerato lo "spessore" di Donald Trump sarebbe quasi logica conseguenza.

sabato 8 aprile 2017

May

Dico subito che non sono un fan di Theresa May ma quel che è giusto, è giusto. La foto la ritrae durante la sua recente visita in Arabia Saudita. Per chi fosse disattento farei presente che il premier britannico ha il capo scoperto. Si potrebbe chiosare con una battuta (una risata vi seppellirà) : vista l'età media dei partecipanti e l'avvenenza (non me ne voglia mica deve fare la modella) della May il velo forse non serviva, dubito che la vista della argentea capigliatura di Theresa potesse scatenare irrefrenabili pulsioni sessuali ma in realtà non è così semplice. Una mia conoscente ultra 65 enne sta per partire per l'Iran e il "dress code" non ammette eccezioni. Ma la risoluta Theresa non ha voluto sentir ragioni e si è presentata al meeting come vediamo. Brava anche se credo che la sua "mossa" sia  stata anticipata alla diplomazia saudita. La foto qui sopra andrebbe diffusa in tutte le moschee del mondo tanto per far capire che qui non c'entrano sciiti e sunniti o peggio ancora mussulmani e cristiani. Qui siamo di fronte al vero unico dio, che se ne frega di rituali medioevali come il velo, il dio denaro.

giovedì 6 aprile 2017

Invidia

Quante volte ho sentito dei milanesi farsi beffe degli scioperi dell'ATM (l'azienda trasporti di Milano) sempre "posizionati" il venerdì come se i dipendenti di quella azienda non lavorassero il sabato (e pure la domenica se è per questo). Bene, queste fini menti sono state accontentate, ieri (per me che scrivo) vi è stato uno sciopero durante la settimana (era mercoledì) di quattro ore la mattina. Sciopero "duro" con altissima adesione e fatto non del tutto trascurabile, durante il Salone del Mobile (cosa questa che non mi trova del tutto in accordo). Tutto fermo, traffico impazzito. Io mi sono fatto circa 90 minuti (in due "stint") per raggiungere le mie destinazioni. Tutta salute? Mica tanto visto il livello di inquinamento ma tant'è. Le "fini menti" si sono subito affrettate ad incazzarsi gridando al cielo che non si può bloccare un servizio pubblico. Ma davvero? Quando però lo hanno fatto (lo sciopero) il venerdì pomeriggio dando la scusa (a chi può) di tagliar corto in ufficio il problema della continuità del pubblico servizio gli era sfuggito. E anche chi ha chiosato con "la solita Italia" rammento gli scioperi di Parigi e Londra (la foto sopra è datata 8 gennaio 2017!) con situazioni da girone dantesco. Anche io (nel mio piccolo) mi sono inquietato ma stavolta (oltre a riconoscere il diritto allo sciopero) devo ammettere che le motivazioni mi trovavano d'accordo. La vicenda è alquanto complessa (vedi) e ammetto di non aver chiaro il punto ma di sicuro vi è la volontà del sindaco, Giuseppe Sala, di far "pesare" di più nella gestione ATM, le ferrovie dello stato. Ha un bel dire Virginia Raggi, sindaco/a/hessa di Roma, che i milanesi hanno invidia di Roma. Roma è la città più bella del mondo (almeno nella classifica delle città con una storia alle spalle), ha un bellissimo clima è tutto ciò glielo invidio eccome. Ma il sistema "Roma" no. L'ATM è una azienda che funziona, che ci permette di guardare senza troppi complessi di inferiorità alle città del nord Europa. Le Ferrovie sono un carrozzone inguardabile (superato solo dalla Alitalia) con una storia di amministratori finiti addirittura sotto processo e non parliamo della loro efficienza (funziona solo l'alta velocità visto che costa più di un aereo). Francamente vorrei che "quelli" delle FS se ne stiano a casa loro, altro che invidia. 

martedì 4 aprile 2017

Auto

Ho già molte volte affermato che le auto sono un problema per il pianeta come ho sostenuto che le nostre società sono asservite alle auto (senza sconfinare nella geopolitica parlando della sudditanza nei confronti degli arabi). Purtroppo si fa un gran parlare di sostenibilità o alternative ma alla fine l'auto è sempre ai primi posti tra i desideri. In particolare degli italiani che a marzo hanno messo a segno un bel 18% di incremento delle immatricolazione. Runners (chissà perché in inglese), ciclisti, pendolari e pedoni ma le auto continuano a crescere. Ovvio che i teorici del mercato perfetto hanno avuto l'ennesima smentita : la gente non smette di acquistare auto solo perché il traffico aumenta e il parcheggio è sempre più complicato,  si mette in coda e passa mezzore (se bastano) per parcheggiare. La soluzione proposta dalle "solite" democrazie del Nord (basta auto in poche parole) non sembra prendere piede per cui l'unica vera alternativa saranno le Google car (o qualsiasi altra "diavoleria" che si guida da sola). Peraltro si fa un gran parlare di auto ma i camion? Strano anche perché mi sembra che li ci potrebbe essere spazio per mezzi che trasportano merci in continuo senza problemi di colpi di sonno o altro. Eppure non ne sento parlare, lobby dei camionisti?