martedì 30 giugno 2015

Maglie

Uno dei commenti (tra i milioni di commenti) alla crisi ellenica che ho letto (credo sul serio "24ore") era relativo alla impossibilità di chiedere ai greci di comportarsi come nord europei. Eh già ho pensato ma poi ho letto questa piccola notizia (vedi) e mi sono chiesto quanta distanza ci separa poi dai tanto vituperati (a ragione) greci. Ora la bionda signora (dall'appetito robusto azzarderei) è niente popo' di meno che la giornalista Maria Giovanna Maglie (alcuni forse rammentano la sua parodia fatta dalla Guzzanti). Sbirciando su Wikipedia si evince che la nostra Giovanna è passata indenne da "L'Unità" a "Il Foglio" a "Il Giornale" per finire a "Libero". Ma certo è più famosa per quella vicenda di note spese : corrispondente per Rai2 a New York aveva presentato rimborsi per circa 10 miliardi (delle vecchie lire). Wikipedia non lo riporta e quindi forse sto dicendo qualcosa di inesatto ma ricordo anche una storia di note spese gonfiate a dismisura durante il suo periodo di reporter per la Guerra del Golfo. Bene, il lupo (anche se veneziana la signora si è ben ambientata a Roma) perde il pelo ma non il vizio e nell'articolo che ho appena citato si legge che la Maglie è sotto processo per morosità (non avendo pagato l'affitto di una casa dell'Istituto di Previdenza dei Giornalisti!) ed ha ulteriormente aggravato la sua posizione avendo nascosto dei quadri all'ufficiale giudiziario che doveva provvedere al pignoramento dei beni. Ora il comportamento del singolo non implica che sia lo specchio di una nazione ed infatti questo non è il fine del mio post ma vorrei evidenziare (se ve ne fosse bisogno) quanti rendite di posizione ha anche la nostra nazione (in "sintonia" con la Grecia) : una giornalista comunque ben pagata che presentava note spese oltre i limiti della decenza doveva essere "buttata" fuori e invece no, le viene addirittura assegnato un appartamento ai Parioli (i romani sanno bene che è un quartiere top) dalla sua stessa cassa e la nostra Giovanna tanto per non smentirsi non lo paga (l'occultamento dei quadri vediamolo come ciliegina sulla torta). Facile sparare sui privilegi dei politici ma come recitava una vecchia "réclame" : "per molti ma non per tutti".

lunedì 29 giugno 2015

Cervia

Avevo segnalato qualche tempo fà la proiezione di "Fuoco Amico", un docu film sulla figura di Davide Cervia. Ne avevo approfittato per fare un po' di pubblicità al film (di cui conosco il regista) e alla nuova "piattaforma" Movieday. Purtroppo sembra che non si riesca a racimolare gli spettatori necessari per il compimento dell'evento. Sarebbe un peccato. Anche perchè questa storia merita di essere raccontata e lo pensa anche un quotidiano "serio" come "La Stampa". In questo recente articolo ne ripercorrono la complicata vicenda ed evidenziano come il tribunale di Roma abbia deciso di non archiviare, ossia ha lasciato aperto il caso. Non so se nutrire speranze sulla sorte di questo ragazzo (al momento della sua scomparsa aveva 30 anni) ma almeno che la famiglia possa avere la consolazione della verità, per quanto incredibile, dopo 25 anni.

giovedì 25 giugno 2015

Matematica

In effetti la matematica è davvero una severa maestra. Non è neppure la prima volta che mi soffermo su questo concetto ma ogni giorno ci sono occasioni per ritornarci. L'ultima è stata la manifestazione "Family Day" organizzata la scorsa domenica a Roma. Sui contenuti della manifestazione il discorso è parecchio complesso e non inerente. Io sono per certi gradi di libertà ma questo implica anche quello a manifestare. Ma torniamo appunto alla manifestazione : gli organizzatori hanno dichiarato : "siamo un milione"! Già nella affermazione vi è un evidente (a mio avviso) vizio di forma : un milione? Capisco le dovute approssimazioni ma 950mila no ? Ma mi viene in aiuto l'amico Maso con questa segnalazione dove si chiarisce una volta per tutte che un milione di persone in piazza San Giovanni non ci stanno. Onestamente i redattori dell'articolo precisano che questo vale per il "Family Day", per la "famosa" manifestazione di Berlusconi, per la CGIL e, aggiungo io, per il concertone del primo Maggio. Purtroppo siamo pieni di numeri che davvero non stanno né in cielo né in terra ma che servono solo a far sensazione (e non senso). E già che siamo in argomento il sempre prolifico Maso segnala questo articolo. In sintesi si parla del nuovo business che si è venuto a creare dopo l'introduzione nel gioco del calcio della schiuma per segnare sul terreno la distanza della barriera. Si parla di oltre 100mila bombolette vendute che dovrebbero generare un giro d'affari di circa 500mila Euro. Non male per un business che non esisteva fino al recente mondiale brasiliano. Peccato che il testo dell'articolo riporta le cifre corrette mentre il titolo parla di "business da 500 milioni di Euro". Non è esattamente un errore ma una svista, fatta da chi non è riuscito a realizzare che 500 milioni di Euro è il fatturato di una azienda come la Riello. Quando si dice : ci puoi contare.

martedì 23 giugno 2015

Cookie

Ha ragione da vendere Fantozzi! Ma non relativamente alla "Corazzata Potemkin" che è un bellissimo film, ma relativamente alla "Cookie Law". Ora è davvero difficile riassumere cosa prevede la legge, se qualcuno vuole soffrire legga. Diciamo che deve essere reso chiaro all'utente che i suoi dati, preferenze, ricerche possono essere "memorizzati" nei famosi "biscotti" per periodi anche indefiniti. Ora tutta questa attenzione sulla privacy mi sembra ai limiti del ridicolo, considerato che poi la gente riversa tonnellate di informazioni personali sui social network. Ma, obiettano i promotori, gli utenti sono così informati dei "rischi"! Vero ma quanti di noi (me per primo) si sono limitati a clicckare "Ok" sul "banner" (si chiamano così) senza sapere (credo nella stragrande maggioranza) a cosa andavano incontro? Giova forse rammentare che l'adeguamento alla legge (andava fatto entro il 2 giugno) non prevede solo il famoso "banner" ma anche una comunicazione al garante per la privacy che, per non meglio chiariti diritti di segreteria, prevede un versamento di 150 euro. Per fortuna la legge non si applica ai siti di blog come questo o come il famosissimo Wordpress perché altrimenti saremmo stati di fronte ad una censura bella e buona, ma certo il dubbio che questa sia la solita leggina del menga (ossia dell'Italia) per raccattare quattro soldi, mi sembra più che lecito. Vale forse la pena rammentare il famoso giubbetto catarifrangente, anche quello a protezione dell'utente. Forse dovrebbero smetterla di proteggerci e se davvero dobbiamo essere protetti da qualcosa, quel qualcosa direi che è la classe politica.

domenica 21 giugno 2015

Filosofia

Nella attesa dell'Euro gruppo di lunedì che deciderà  (forse ) le sorti dell'Europa mi "concedo" un post filosofico anche se in un certo qual modo correlato alla crisi europea. Parliamo del sistema capitalista, questo si basa su alcuni "dogmi" ed uno di questi è l'inflazione. Ossia significa che il sistema deve consumare e crescere in continuazione, come un organismo vivente (anche se la metafora vale solo per organismi giovani). Fino a pochi anni fa la crescita era comunque garantita dall'incremento demografico. Eh si il crescere e moltiplicatevi va bene anche per il dio denaro. Questa considerazione è molto importante perché quando si parla di crescita del PIL  (indicatore per eccellenza della crescita) bisogna (o bisognerebbe) tener conto che l'aumento della popolazione facilmente comporta un aumento del PIL. Ma quando la popolazione non aumenta (come in molti paesi "avanzati") allora l'unica via per la crescita è incrementare i consumi. Ed eccoci arrivati al braccio armato del capitalismo : il consumismo. Leggendo il rapporto di una università britannica in un panel dell'expo milanese questo affermava che la maggiore disponibilità di cibo (grazie ad OGM e pratiche intensive ma questo è un altro discorso) aveva creato ancora più fame. Ovvio il fine provocatorio ma leggiamo tutti i giorni dell'aumento della obesità che è sicuramente provocata da una pessima alimentazione ma anche da una eccessiva alimentazione. E qui torniamo alla metafora dell'organismo il quale se mangia troppo va incontro a problemi. Lo stesso sta succedendo al nostro pianeta, stiamo aumentando troppo di numero e stiamo consumando troppo, il rischio a cui si va incontro è un collasso (e vai con la metafora organica) dagli effetti devastanti. Quindi? Dobbiamo smettere di crescere anzi forse è meglio che iniziamo a decrescere. Ma è davvero possibile la "decrescita felice"? Vediamo, intanto chi deve decrescere o almeno chi deve cominciare? A logica chi sta meglio ossia i ricchi (a fronte dello stesso principio per cui i ricchi pagano più tasse almeno in teoria) ma il mondo sta andando sempre più verso una casta di super ricchi contrapposta ad una moltitudine di poveri (più o meno ). Ovvio che questa casa domina (in barba alla democrazia ) e come i capponi non si infilano nel forno dubito che si auto infliggeranno tutti questi sacrifici (al massimo passano da un hotel a 5 stelle a uno a 4) quindi indovinate un po chi li farà tutti questi sacrifici? Difficile che sarà felice. Buona domenica. 

sabato 20 giugno 2015

Ci risiamo

Ogni giorno si legge di ciechi che guidano, di pensioni riscosse dopo che sono passati anni dalla morte del pensionato. Tutti  abbiamo presenti uffici (pubblici ma non solo) con un certo numero di impiegati impegnati a fare nulla. Da più parti si invoca la meritocrazia. Però quando si arriva al famoso dunque le cose si fanno improvvisamente complicate (come già detto per le quote migranti). Come pensiamo di avere una meritocrazia senza la possibilità di controllare chi davvero lavora, si impegna. Mi riferisco ad uno degli aspetti, pesantemente contestato, della riforma del lavoro promossa dal governo, il cosiddetto Jobs act (certo che il fatto che un fiorentino preferisca l'inglese all'italiano fa pensare), che permetterebbe al datore di lavoro di controllare l'uso del computer e del cellulare aziendale. Roba da grande fratello ha subito gridato qualcuno ma costui non vuole davvero ammettere che vi è davvero  tanta gente che passa ore (a cazzeggiare forse?) su Facebook tanto per citare il più famoso (e diffuso) social network. Anche questo fa parte di un qualche "diritto acquisito "? E come pensano sia possibile quindi verificare l'uso non corretto dei mezzi aziendali? La solita verità è che noi italioti concepiamo la democrazia come la possibilità di farsi gli affar propri in barba a qualsiasi regola di convivenza sociale. Saranno anche sbagliate le generalizzazioni ma ogni tanto funzionano che è una bellezza.

venerdì 19 giugno 2015

Danimarca

La Danimarca volta pagina! Giovedi si sono tenute le elezioni politiche nel piccolo stato scandinavo (di giovedì notare mica di domenica con tutti gli annessi e connessi come da noi) e vi è stato il passaggio di consegne dalla coalizione social democratica a quella conservatirce. Francamente alcuni hanno commentato questo cambio in modo troppo enfatico : il nuovo premier è lo stesso di quattro anni fa ed era succeduto ad un suo onomino (Rasmussen) sempre dello stesso schieramento. Diciamo che dal 2001 ad oggi la Danimarca è stato nelle mani dei conservatori tranne l'ultimo quadriennio. per cui tutto questo cambiamento non lo vedo, anzi parlerei di un ritorno. Quello che è da notare invece è la notevole affermazione del Partito del Popolo, formazione di destra xenofoba che è diventato il secondo partito del paese con il 21% dei voti, il che vuol dire che un danese su 5 non ha problemi a dichiararsi razzista. Ad essere sinceri in quei paesi vi è molta civiltà ma anche un certo razzismo strisciante, non conosco la Danimarca ma in Svezia è così, ma il fenomeno non era mai stato così evidente. Ma certamente l'indecoroso spettacolino che si sta tenendo in questi giorni sugli scogli di Ventimiglia mostra che l'onda xenofoba non è solo una prerogativa del paese di Amleto. Tutta l'Europa ha applaudito la proposta del presidente europeo Jean-Claude Juncker di stabilire quote di migranti per ogni singolo paese, tranne poi respingerla quando si è trattato di stabilire numeri "veri". Come recita questo blog : "son tutti.....".
Intanto lunedì si terrà l'ennesimo vertice sulla Grecia (tanto dopo 5 anni inutili perchè buttare via un weekend, che è pure il solstizio d'estate evento che in molti paesi è festeggiato) dal quale dovrebbe dipendere il futuro dell'Europa. Ma vista la vicenda migranti viene da chiedersi che cosa sia l'Europa.

giovedì 18 giugno 2015

Ma però

La notizia è di quelle che ad una prima lettura ti fanno sentire sollevato : come riporta "La Stampa" i licenziamenti previsti dalla ristrutturazione del gruppo Whirpool non ci saranno. Bene, benissimo ma però.... Leggendo l'articolo si ricava che vi sono tutta una serie di incentivi per trasferimenti volontari, pre pensionamenti e lavoratori diciamo in "odore" di pensione. Quindi se ne deriva che i tagli ci saranno eccome, solo che anziché essere fatti in modo "funzionale" saranno fatti su base, si può dire anagrafica. Ovvio che molti tireranno un sospiro di sollievo ma questa logica creerà certo degli squilibri e bisognerà poi fare i conti tra qualche tempo di quale sarà stata la reale portata delle uscite dalle varie fabbriche. Non voglio fare parte dei gufi (che tanto stanno sulle palle al nostro ridimensionato premier) ma temo che fra qualche mese saremo di nuovo qui a parlare di Whirpool. Anche perché le prospettive dell'industria (diciamo) classica non sono certo favorevoli in Italia e non si vede alcuna ragione per essere ottimisti. Succederà (temo non spero) come altre realtà che si sono spente a poco a poco. Ma con la situazione attuale, soprattutto in certe aree geografiche in cui sono situati gli stabilimenti, arrivare a fine mese può essere già un risultato, figuriamoci se parliamo da qui ad uno o due anni.

martedì 16 giugno 2015

Cuba libre

Leggendo quà e là sulla crisi greca (greca? direi europea almeno, ma se si guarda agli indici borsisti persino Tokyo soffre) ho trovato questo articolo sul sito de "IlSole24ore" che parla del default .... di Cuba. Come riportato il "Club di Parigi" (sembra una roba da scambisti ma sono maledettamente seri vedasi) ha riaperto il tavolo delle trattative per il rimborso del default cubano del 1986. Forse il vecchio detto "chi la dura la vince" non saprei se vale perchè dopo 30 anni sono ancora lì a chiedere soldi al disastrato regime socialista di Castro e mi chiedo con quale reale speranza di riscuotere. Penso che questo articolo se lo sia letto (e pure con attenzione) il nostro Tsipras (il premier greco per coloro che erano in missione con Samantha Cristoforetti) il quale ha più di un motivo per scegliere la strada del default (a mio modesto parere). Qualche anno fa vi erano manifestazioni per la cancellazione del debito delle nazioni africane, oggi dovremmo scendere per strada per quello greco ? Davvero un mondo bizzarro. Forse meglio farsi un bevuta sopra come giustamente insegnano i cubani (usando pure la Coca Cola).

lunedì 15 giugno 2015

Dinastie

Credo che i politogi dovranno prevedere una nuova tipologia di democrazia. Accanto alle "classiche" diretta e rappresentativa bisogna aggiungere quella dinastica. La notizia (ampiamente attesa ma ora vi è l'ufficialità) è che Jeb Bush si candiderà per le primarie repubblicane (vedi). Bisogna ammettere che il numero di candidati alla presidenza per il GOP (la sigla americana per il partito dell'elefantino) è davvero eccessivo ma credo che il buon Jeb con il cognome che porta ha buone probablità di diventare lo sfidante di ... Hillary Rodham Clinton (eh si negli States il cognome da nubile si perde alla faccia delle quote rosa). Quindi un nuovo "derby" Clinton Bush. Al di là dell'evidente problema che ha la democrazia americana (altra tipologia : ingessata) non si può che essere preoccupati dal fatto che la stella democratica ha smesso di brillare da un po'. E siamo pure in un periodo di crescita economica che dovrebbe premiare il governo in carica. Vuoi forse la stanchezza, vuoi dei macroscopici errori nella gestione dei conflitti esteri, vuoi qualche riforma troppo "comunista" vi è un concreto rischio di rivedere un Bush seduto alla Casa Bianca. Il web è pieno delle sue gaffe ma avviso sempre di non giudicare gli Stati Uniti visitando New York o Los Angeles. Questo articolo segnalatomi dall'iper attivo Maso può essere almeno parzialmente esplicativo. Intanto parliamo di Texas, lo stato dei Bush, dove anche il nostro Jeb è nato lì anche se adesso risiede in Florida essendone il governatore. Nello stato di Dallas, appunto, un gruppo di persone si è messo sull'allerta per via di una esercitazione militare di grandi dimensioni (fatto assolutamente normale) che aprirebbe la strada ad una invasione cinese con il beneplacito della amministrazione Obama. Se non fosse che la cosa è dannatamente seria sarebbe una delle migliori barzellette del mese, ma questo tipo di "sentimenti" non sono affatto isolati e rappresentano l'ossatura, lo zoccolo, chiamatelo come volete della destra americana. Se pensavate di aver visto tutto guardando il film "Capricorn One", la realtà è ben peggio.
Ps per chi non lo conoscesse il film citato racconta di come le missioni spaziali degli anni 60/70 fossero tutta una montatura filmata negli studios (o in qualche pezzo dello Utah), con persino Stanely Kubrick coinvolto. La percentuale di persone negli Stati Uniti che crede che non siamo mai stati sula Luna è un numero ad almeno due cifre. Fate voi.

sabato 13 giugno 2015

Eco

Ritengo che quando parla uno come Umberto Eco valga sempre la pena di ascoltarlo. Se poi parla di internet in particolare di social media vi è un sicuro motivo interesse. Ma questa volta non si è trattato di una erudita disquisizione semiotica sulla portata dei social media o almeno non solo perché il nostro Umberto ha lanciato uno strale proprio contro i social media colpevoli di aver dato la parola ad una legione di imbecilli! Parole pesanti ma purtroppo veritiere. Eco ha stigmatizzato che oggi ognuno può esprimere la propria opinione manco fosse un premio Nobel e qui si sono scatenate le polemiche visto che proprio in questi giorni un premio Nobel ha fatto una gaffe sessista. In effetti il Nobel premia certe specifiche competenze che non implicano valori etici (a parte forse il Nobel per la letteratura). Ma che grazie ai social network si versino "fiumi di inchiostro" inutili è un dato di fatto. Mi permetto di aggiungere un dettaglio (spero Eco non me ne voglia) l'anonimato. L`immagine da lui usata dell'imbecille che dice una stupidata al bar e viene deriso non si applica al cyberspazio dove si può anche insultare qualcuno protetti dall'anonimato della Rete. Grande differenza temo caro Umberto ma non inficia comunque la tua filippica. In compenso trovo una notevole "analogia" tra la democrazia e internet tutti possono votare e il voto è anonimo. E come internet anche la democrazia si dimostra un mezzo imperfetto ma le alternative lo sono ancora di più.
Facciamocene una ragione professor Eco altrimenti corriamo (uso il noi solo per questioni di età) di cadere nel rimpianto dei bei vecchi tempi.
Ps so benissimo di poter far parte di diritto della "legione" ma questo stesso blog mostra la difficoltà di gestire la Rete (e la democrazia).

venerdì 12 giugno 2015

Franceschini

Difficile commentare in modo serio  questa "chicca" che mi ha segnalato l'amico Maso (vedi) ma ci provo. Si tratta in realtà di un tweet (vedi) del 4 giugno in cui il ministro della cultura, il ferrarese Dario Franceschini, annuncia che verrà fatta la Biblioteca Nazionale dell'Inedito (scritto così con tutte le maiuscole). Non voglio neppure pensare che vi sia un interesse privato in atto pubblico visto che il nostro Dario è anche scrittore (4 romanzi) ma è lecita la domanda : ma se non li ha pubblicati nessuno (e oggi i modi di pubblicazione sono tanti) non è che c'era un motivo ? Leggasi siamo proprio sicuri che vi siano tutti sti capolavori dimenticati? Non voglio fare il discepolo di Giulio Tremonti che sentenziò : "con la cultura non si mangia" ma qui il concetto di cultura è un poco tirato per i capelli. Anche perchè visti i tagli che il governo dovrà ancora fare non credo proprio che Franceschini immagini una biblioteca "fisica" come quella raffigurata, per cui è probabile che pensi ad un sito ("repository" per i computer geek come me) in cui raccogliere i testi (ormai non più manoscritti). Qualcuno ha proposto il sito del governo è davvero mi sembra una ottima cosa perchè pensare di creare un nuovo sito fa subito (?) venire in mente la (triste) vicenda di "italia.it" costato milioni di Euro (vedi) ai contribuenti.

giovedì 11 giugno 2015

Buona nuova?

Si può considerare una buona nuova il risultato delle recenti elezioni politiche in Turchia? Credo di si, il paese ha voltato parzialmente le spalle ad Erdgogan togliendoli (dopo 12 anni) la maggioranza assoluta. Quindi si direbbe che oggi meno della metà dei turchi sono favorevoli alla islamizzazione del paese. Ho già parlato di tutta una serie di provvedimenti anti libertari presi da Erdogan come il blocco di Internet o le restrizioni poste alle donne. Ma certamente questo risultato fa ben sperare in un ritorno alla laicità da parte dello stato turco che è potente, popoloso ma soprattuto molto vicino e persino desideroso di entrare nella UE (vien quasi da ridere al pensiero che potrebbe uscire la Grecia ed entrare la Turchia). Peraltro la Turchia ha sempre avuto (almeno dal 1923) una tradizione laica al punto da avere persino un premier donna, ma negli ultimi tempi l'ombra del fondamentalismo islamico si è allungata anche li, e non abbiamo certo bisogno di alleati per l'Isis. Ma occhio che non tutto è ora ciò che luccica perché ora Erdogan dovrà decidere se allearsi con qualcuno (sentiero pare piuttosto stretto) oppure tornare a nuove elezioni (il cui esito potrebbe riservare non poche sorprese), staremo a vedere. Intanto l'amico Maso mi segnala una brutta notizia, parlando di paesi dove la religione mussulmana è applicata in modo "scientifico". Come riporta "La Stampa" un blogger arabo saudita che ha osato schierarsi contro l'Islam (e l'attentato parigino alla redazione di "Charlie Hedbo") è stato condannato a 10 anni e soprattutto a 1000 frustate che gli verranno comminate in numero di 50 ogni venerdì fino ad "esaurimento" (forse del condannato stesso temo). Si può certo obiettare che vi sono anche paesi cristiani con la pena di morte (basta pensare agli Stati Uniti d'America) ma qui siamo ben oltre.
Ps giova rammentare che il premier turco Erdogan è grande amico di Silvio Berlusconi, misteri della politica.

mercoledì 10 giugno 2015

Movieday

Sempre in tema di eccezioni oggi parlo ancora di cinema, del "fenomeno" movieday (vedi). Di cosa si tratta ? Della possibilità di organizzare una proiezione di un film in un vero cinema! Si concorda film, giorno, ora con una delle sale aderenti e se si raggiunge il numero "critico" di prenotazioni il film viene proiettato. Una visita al sito chiarirà ancora meglio il tutto. Per un appassionato cinefilo come me è una più che lodevole iniziativa perché riporta (o almeno ci prova) la gente in sala e poiché si possono programmare anche "vecchi" film si torna alla fruizione per la quali molti film sono stati pensati (tanto per essere chiari nessun film anteriore agli anni 80 era pensato per una visione domestica). Ma questa iniziativa è anche una via per promuovere nuovi talenti e qui si arriva al "nocciolo" del post. Voglio segnalare questo evento (vedi). Si tratta di un docufilm sulla vera storia di Davide Cervia (vedi), una storia dai contorni tra l'incredibile e l'inquietante. Ve lo sottopongo perché ho conosciuto il regista e sceneggiatore, Francesco Del Grosso (vedi) di cui ho apprezzato il precedente "Negli occhi" (vedi) e credo che valga la pena vedere questa sua ultima fatica. Oltretutto la proiezione si terrà al Beltrade che sta cercando di dare una "casa" a tutta una serie di opere che non trovano sbocco negli ormai strettissimi canali della distribuzione "ufficiale", quindi due piccioni con una fava? Direi di si. Buona visione.

martedì 9 giugno 2015

Svezia

L'amica Francesca mi suggerisce questo articolo che parla di Svezia. Vi esorto a leggerlo perché prima di parlare della sostanza mi concedo di parlare della forma. L'articolista imposta tutto il suo articolo in tono super elegiaco e come vedremo ci sta anche ma esagera quando forza il parallelo con la saga di Harry Potter. Peraltro ci vuol far sapere che lui i libri di J.K. Rowling li ha letti in inglese, complimenti. Nell'articolo poi parla (sempre in tono elegiaco ovvio) delle autovetture Volvo tralasciando il fatto che la nota azienda è stata venduta ai cinesi mentre la Saab (altro marchio storico svedese) è addirittura defunta (anche se la parte aeronautica va a gonfie vele). Ma veniamo alla sostanza dell'articolo che ci fa scoprire che lassù esiste il ministero del futuro, una sorta di cabina di regia che detta le linee guida per lo sviluppo futuro della società (svedese). Ovvio che esistono strutture analoghe in altre parti del mondo ma di solito sono "panel" che possono solo dare consigli (spesso inascoltati) oppure servono solo per regalare gettoni presenza ad amici o parenti (e temo che l'Italia ricada in questa seconda categoria). In Svezia tutto è configurato come un vero e proprio ministero pure molto potente. Non è tutto oro quello che luccica nel senso che esistono ovviamente problemi anche nell'eden scandinavo (non ultimi pesanti rigurgiti neo nazisti), certe soluzioni percorribili per un paese di neppure 10 milioni di abitanti non sono sempre "scalabili" per paesi più grandi (tipo noi) ma una certa punta di invidia non la posso negare.

sabato 6 giugno 2015

Capitale

Avevo promesso di parlare (ancora) di Roma ed eccomi qui. Ma non per parlare dello scandalo "mafia capitale" (la copertura mediatica mi sembra sufficiente), ma di una vicenda molto meno delittuosa ma credo molto significativa. Lo spunto mi giunge dall'amico Maso che segnala questo articolo. Non riesco ad allegare una foto per cui vi esorto a leggere l'articolo e guardare le relative immagini. Non a caso l'articolo esordisce con "non è una barzelletta" perché credo che a Bolzano (ma anche a Milano direi) questa storia sarebbe concepibile solo all'interno di "format" tipo "scherzi a parte". Comunque si vede una via di Roma dove le strisce pedonali sono state dipinte girando intorno ad una auto parcheggiata in primis su un attraversamento pedonale e poi nel giorno in cui si eseguiranno i lavori. Un incredibile mix di menefreghismo degli operai e di chi ritiene che parcheggiare la propria auto sia un diritto acquisito (speriamo che in questo caso la consulta non intervenga). Certo che se questo è il senso civico medio della capitale italiana non vi è da stupirsi della grande corruzione che vi alberga paragonabile solo alla sua "grande bellezza".

venerdì 5 giugno 2015

Terminal 3

Credo che tutti ricordiamo che poco meno di un mese fa vi è stato un incendio al Terminal 3 dell'aeroporto "Leonardo Da Vinci" di Roma. Giusto un paio di giorni orsono ADR (la società che gestisce appunto gli scali della capitale) ha emanato una disposizione che dimezza i turni di lavoro ed impone l'uso della mascherina. Come dice il vecchio proverbio "meglio tardi che mai" ma davvero resta da chiedersi come mai ci hanno messo tanto a prendere una decisione che sembrava più che scontata. La mia opinione si basa anche sulla testimonianza di una persona che è entrata nel terminal un paio di giorni dopo l'incendio ed ha verificato sulla propria pelle che era impossibile stare in quell'area per lunghi periodi senza protezione. Quali professoroni hanno dovuto interpellare per arrivare a questa sofferta decisione? Ma tanto i dirigenti ADR non ci pensano neppure di stare nel terminal ed infatti all'inizio avevano persino parlato di "eccessivo allarmismo". Ma la cosa forse più incredibile (che so sempre grazie appunto alla mia "talpa") è che nel terminal 3 non vi erano dispositivi anti incendio a pioggia (sprinkler per dirla all'americana), mancanza che ha reso un vero disastro l'incendio perché ovviamente la struttura si è riempita di fuliggine ad alto contenuto di diossina che sarà praticamente impossibile bonificare (anche perché il terminal continua a funzionare). Questa è l'Italia, Roma in particolare ma sulla situazione specifica (?) della capitale ci tornerò.

giovedì 4 giugno 2015

Un colpo

Un colpo alla botte ..... Il governo Renzi incassa la fine della recessione (o almeno così sembrerebbe visto aumento di PIL e posti di lavoro) ma deve mettere in conto il flop del TFR. Brevemente : era possibile chiedere il TFR senza ricadere nelle fattispecie già previste ma in questo caso la tassazione non era più separata il che voleva dire pochi sporchi maledetti ma subito. Flop davvero "epocale" visto che meno del 1% ne ha fatto richiesta. Avevo espresso il mio parere favorevole e quindi faccio ammenda di non aver visto giusto. Sono sempre dell'opinione che il TFR andrebbe abolito, visto che è una "specialità" solo italiana che non mi risulta il mondo ci invidi, lo ritengo una strana forma di finanziamento alle industrie unito ad un concetto paternalistico che nella realtà di oggi fa quasi sorridere. Ma tornando al TFR del governo Renzi è mancata una semplice considerazione da parte mia (con il senno di poi) : chi può essere interessato a riscattare il proprio TFR è qualcuno che ha uno stipendio di un certo valore e che lavora da un certo tempo in una azienda. A occhio e croce sono le persone meno "bisognose", quindi meno disposte a subire una "extra" tassazione solo per poter racimolare qualche Euro. Diciamo che non sono loro quelli che hanno talmente bisogno da pagare lo scotto che il decreto del governo imponeva. Tanto gli altri (i bisognosi) possono sempre non pagare le rate condominiali, l'assicurazione RC e via di questo passo. Tanto come dimostra la Grecia un accordo si può sempre trovare (forse).

martedì 2 giugno 2015

2 giugno

Scrivo mentre sullo schermo televisivo scorrono le immagini della parata per la festa della Repubblica. La retorica di manifestazioni del genere è scontata ma in tutta questa prosopopea non posso non pensare alla vicenda dei 2 maró. Premetto subito che all'inizio della brutta faccenda sono stato molto critico nei confronti dei nostri militari, alla fin fine cosa avremmo fatto noi italiani se dei militari libici avessero ucciso un pescatore siciliano? Ma adesso siamo al ridicolo "sospesi" tra una diplomazia inefficace e una giustizia che grida vendetta. Purtroppo nei nuovi equilibri mondiali la nostra indebitata penisola poco può fare contro la  "democrazia" indiana. Anzi dobbiamo sperare che sempre più milionari indiani scelgano l'Italia per le loro vacanze o matrimoni.