giovedì 28 luglio 2016

Silvio

Aveva ragione il Silvio : "ma dove è la crisi, i ristoranti sono pieni!". In effetti giusto un paio di sere fa (era martedì) mi sono trovato a ripensare a quella frase. Arrivava, inattesa, una coppia di amici a Milano e si decideva di portarli fuori a cena. Per varie ragioni si optava per una cena di "un certo rilievo", diciamo dai 50 euro in su a persona. Quindi iniziamo a cercare nel pomeriggio un tavolo per la sera. Dopo 10 telefonate avevamo avuto 2 rimbalzi per giorno di chiusura, 7 spiacenti siamo pieni, 1 tavolo alle 22:30! Alla fine abbiamo fatto ancora un paio di telefonate e siamo finiti ad un ristorante argentino (che peraltro i nostri amici sembra abbiano gradito). Francamente eravamo basiti, stiamo parlando di fine luglio e non della trattoria "fuori porta" presa d'assalto per sfuggire alla canicola eppure.... Rammento un articolo di Piergiorgio Odifreddi che spiegava il tutto con un complesso modello matematico. Io molto più modestamente pongo l'accento sul nostro debito pubblico (che continua a macinare record) e soprattutto sui quasi 38mila Euro di debito pro capite (date un occhiata a questo sito). Il ristorante dove abbiamo speso la serata era pieno (non si vedeva a occhio un tavolo vuoto), all'esterno (parcheggiate in seconda fila ovvio) vi era la solita carrellata di berline/SUV tedesche (ma non Opel o Ford) ma se dovessimo cominciare a restituire un pezzo dei famosi 38mila Euro forse affolleremmo le pizzerie andandoci in Fiat (pardon FCA).

lunedì 25 luglio 2016

Rumsfield

Una delle frasi preferite di Donald Rumsfield era "ogni generalizzazione è errata inclusa questa". I due recenti fatti di sangue accaduti in Germania sembrano perfettamente aderire a questo paradigma / paradosso. Non mi riferisco alla strage di Monaco ma alla donna (incinta) uccida con un machete e alla bomba a Ansbach. Nel primo caso è praticamente certa la motivazione passionale mentre nel secondo caso è evidente la matrice terroristica. Accomuna i due eventi il fatto che entrambi gli autori siano rifugiati siriani. Allora vuol dire che tutti i rifugiati siriani sono terroristi o assassini? Ovvio che no ma la favoletta che Angela Merkel avesse aperto le porte ai siriani perché questi erano tutti seri professionisti acculturati (e magari pure laici) si scontra con la statistica. E noi italiani il problema lo abbiamo vissuto con l'ondata albanese (in quel caso la favola era opposta : sarebbero arrivati solo delinquenti e forse questo la dice lunga delle differenze tra italiani e tedeschi). Accogliere così tante persone in poco tempo significa rinunciare a qualsiasi parvenza di controlli. Ma attenzione anche ad invocare controlli, le 15 ore di attesa al valico di Dover sono un discreto esempio di cosa potrebbe diventare l'Europa.

domenica 24 luglio 2016

Germania

E quindi sembra proprio che non sia stato un vero attentato ma l'azione di in ragazzo vittima di bullismo. Riferimento ai 10 morti di Monaco di Baviera tutti piuttosto giovani il che avvalora la tesi della polizia tedesca. Siamo tranquilli allora? Direi proprio di no. Ovvio che il cane sciolto alla Brevik, l'autore della strage norvegese di Utopia (ammirato dal killer di Monaco peraltro) è praticamente impossibile da individuare in maniera preventiva però questo diciottenne di origini iraniane proprio per la sua età era ancora in fase scolastica e nessuno ha notato nulla? Forse le scuole di oggi dove gli insegnanti non si possono permettere di apostrofare un ragazzo permettono qurste situazioni. Penso ai miei anni scolastici e qualche bulletto l'ho incontrato anche io ma gli insegnanti avevano molte più "armi" per contrastare il fenomeno (almeno fino a un certo punto). Non vorrei mai cadere nel rimpianto dei bei tempi andati, visto che erano i "favolosi" 70 gli anni delle Brigate Rosse per chi se ne fosse scordato, ma forse questi nuovi metodi educativi non si rivelano così efficaci. Come inefficaci sono state le cure psichiatriche a cui era sottoposto. Chi lo curava non si era accorto di nulla? Avrebbero dovuto denunciarlo i suoi stessi genitori? Davvero un bel ginepraio ma che ha provocato un tot di morti.

venerdì 22 luglio 2016

Francia

La situazione francese (l'ho già detto) è davvero complicata, e purtroppo non mi riferisco al recente attentato di Nizza (sarebbe troppo facile). Per alcuni versi però il fatto di cui parlo ha certamente dei legami con la tragica sera del 14 luglio sulla "Promenade des Anglais". La notizia riportata da "Il Post" riguarda la recentissima approvazione della riforma del lavoro. La Francia ha un mercato del lavoro estremamente rigido e sindacalizzato (e direi che le due cose marciano di pari passo) e il suo livello di imprenditorialità forse il più basso europeo. Un cocktail abbastanza esplosivo anche perché il processo di delocalizzazione e di deindustrializzazione non è reversibile per cui una riforma del mercato del lavoro (e delle pensioni aggiungerei) non era questione di se ma di quando, e quando significava al più resto. Ed il 21 di luglio (giusto una settimana dopo i fatti di Nizza) è stata approvata. Ammetto di non avere una conoscenza profonda del testo ma mi sembra tutto sommato una riforma abbastanza "leggera", noi dalla altra parte delle Alpi abbiamo subito ben di peggio. Quindi tutto bene? Non proprio perché questa riforma non è stata votata dal Parlamento! Il premier Manuel Valls ha usato una norma piuttosto oscura che gli ha permesso di "bypassare" il Parlamento. Oddio in Turchia vediamo ben di peggio ma non la vorrei certo usare come parametro di democraticità. Se vi erano già stati scontri (non politici, di piazza) posso solo credere che questa riforma, approvata in questo modo oltretutto, creerà un bel casino. E la Francia rischia così di essere paralizzata da qui alle sue elezioni presidenziali (aprile 2017), il cui esito è quanto mai incerto. E invece avremmo bisogno di una Francia forte per affrontare i prossimi mesi che saranno cruciali per la UE.

martedì 19 luglio 2016

Kitty

Kitty è la ragazza della foto, Catherine Susan "Kitty" Genovese, di evidenti origini italiane ma nata a Brooklyn il 7 luglio del 1935. Morì nel 1964 (quindi a solo 28 anni) , pugnalata in strada da un uomo di colore. La cosa che fece scalpore è che 37/38 persone avrebbero assistito alla scena ma nessuna intervenne. Tutta la faccenda è ben spiegata da "Il Post" (un ottimo sito peraltro), comunque basti dire che da quell'omicidio nacque il famoso 911, il numero americano per le emergenze, e addirittura gli psicologi hanno chiamato "Sindrome Genovese" proprio quell'atteggiamento apatico. Salvo poi scoprire che le cose non sono andate esattamente così ! Il fratello di Kitty all'epoca subì un forte shock che lo portò ad arruolarsi per il Vietnam dove perse entrambe le gambe. Tornato a casa era ossessionato dalla scomparsa della sorella ma per evitare ulteriori sofferenze alla madre non fece nulla. Quando la madre morì, nel 1992, decise di andare a fondo della storia dell'omicidio della sorella e scoprì che non vi erano state assolutamente tutte quelle persone che avevano visto ma non avevano fatto nulla, in compenso la storia si complica perché il killer (morto lo scorso anno) aveva poi dichiarato di aver fatto solo da autista ad un gangster che sarebbe stato il vero esecutore dell'omicidio. A vederla in un film si potrebbe persino dire che lo sceneggiatore è andato giù un po' troppo pesante ma è una storia vera, anche se la verità ormai è sepolta nel passato di quella notte del 13 marzo. Il fratello ne ha fatto comunque un docu-film "The Witness" (titolo non proprio originale bisogna dire). Resta comunque il fatto che un servizio di notevole utilità sociale come il 911 è probabilmente nato sull'onda emotiva di una notizia sostanzialmente falsa.

domenica 17 luglio 2016

Nemico

Il nemico del mio nemico è mio amico. Pare che la prima formulazione di tale concetto di trovi in un testo sanscrito del quarto secolo avanti cristo. Saggezza avita eppure oggi non sembra più  funzionare. L'altra notte quando ho sentito le prime notizie sul golpe in Turchia ho esultato,  lo devo confessare. La fine del sultanato di Erdogan mi sembrava una buona notizia in un periodo che ne è davvero avaro. Poi mi sono detto : ma sto davvero "tifando" per dei militari?  Gente laica è vero ma normalmente brutale e ottusa? Sono bastate poche ore perché il mio dilemma venisse "risolto" dalla storia. Erdogan ha ripreso il potere, ammazzato oltre 200 oppositori e non voglio immaginare cosa succederà agli altri cospiratori. Eppure l'ipotesi che la Turchia tornasse un paese laico aveva il suo appeal. Ma come disse Churchill :"la democrazia è una pessima forma di governo ma è di gran lunga la migliore di quelle sperimentate prima".  Alla fine Erdogan è stato eletto (abbastanza) democraticamente quindi il popolo è sovrano anche quando si dimostra bue. E questo vale anche per i tuoi compatrioti,  caro Winston (Churchill).

venerdì 15 luglio 2016

ANSA

Avevo appena bacchettato "Repubblica" e oggi mi trovo a doverlo fare nei confronti di un'altra serissima testata "ANSA". Tra i vari articoli che hanno dedicato al disastro ferroviario pugliese vi è anche questo che riporta le testimonianze di colore che quella linea la usavano spesso. A voler fare qualche riferimento diciamo "letterario" una sorta di "Spoon River" ma quello che mi ha colpito è un post su Facebook (Umberto Eco aveva ragione) che è stato ripreso anche dal titolo dell'articolo : "è stato il nostro 11 settembre". Ora è comprensibile il dolore delle persone (infatti l'autore dice che noi dimenticheremo, loro mai ...) ma certe affermazioni andrebbero almeno ponderate. Già la differenza enorme in termini di vittime dovrebbe consigliare un minimo di rispetto (ebbene si lo considero rispetto) nei confronti degli americani. Ma la cosa che non è davvero accettabile è confondere un tragico miscuglio di errori, incurie, menefreghismo con un atto deliberato, meditato volto solo a provocare morti. Lungi da me fare il leguleio ma tra omicidio colposo e preterintenzionale ce ne passa. E, purtroppo, quasi a suggellare le mie parole ecco qua sopra le immagini della strage di Nizza, ben più "candidabile" ad essere l'ennesima replica (seppure in tono minore anch'essa) del 11 settembre avendo, nella modalità di esecuzione, parecchie similitudini.  

giovedì 14 luglio 2016

Bye Bye

Il commiato è proprio per lui, David Cameron. La foto (in cui non si vede gran ché lo ammetto) non è di questi giorni, ma di qualche mese fa quando l'ex premier britannico fu coinvolto nello scandalo "Panama Papers". Ma allora sembrava impensabile che il buon David potesse lasciare Downing Street e invece ieri le immagini (alla Mulino Bianco) della allegra famigliola Cameron che abbandonava la residenza londinese, hanno fatto il giro del mondo. Come ho già detto ci vorrà del tempo perché gli storici analizzino la figura di Cameron ma ho letto su un articolo del "Financial Times" una frase che mi ha colpito "ha preferito la tattica alla strategia"! Grandi inglesi, ci mancheranno, un raffinato modo per dire che ha fatto una minchiata! Ma molto aderente alla realtà in quanto Cameron ha indetto un referendum che gli ha permesso di essere rieletto nel 2015 in modo quasi plebiscitario, salvo poi trovarsi tra le mani la patata bollente di una vittoria della "Brexit"! E la sequenza di dimissioni che ci sono state (paradossalmente anche quella di Farage) ha mostrato che nessuno si era davvero preparato alla vittoria del "Leave". Cameron ha usato il referendum per "sfondare" a destra, e contava sul fatto che la Gran Bretagna sarebbe rimasta in Europa, ma avrebbe usato il risultato per battere (per l'ennesima volta) cassa nei confronti di Bruxelles. Una spregiudicatezza ai limiti della delinquenza, che rischia di spaccare sia UE che UK! Quindi bye bye David Cameron, anzi per usare una locuzione nostrana vaffa!

martedì 12 luglio 2016

Repubblica

Come già detto durante il weekend torno ad essere un lettore di giornali cartacei, tipicamente "Repubblica". Questa domenica (10/07) era pubblicata una lettera di Francesco Bonami, critico d'arte (vedi) in cui parlava di due episodi sgradevoli successi alla moglie. Il primo era l'esposizione della bandiera sudista da parte di un bagno in Versilia. A parte il non aver detto quale, credo si tratti più di ignoranza (che è più diffusa della gramigna) che altro. L'ignoranza è oltre modo pericolosa però i paralleli con la svastica sono eccessivi, considerata tutta l'enfasi che libri, film, dischi hanno posto sui "Confederati". Per chi volesse approfondire rimando a questo articolo, mentre volevo concentrarmi sulla seconda parte della lettera dove il nostro Bonami riporta che la moglie è stata "ingiustamente" sottoposta ad un controllo anti taccheggio in un negozio Nike di Milano. Giova notare che la moglie in questione è afroamericana. Brutto episodio ma nella lettera viene affermato che negli Stati Uniti un episodio del genere non sarebbe stato ignorato, oltretutto da una azienda che sponsorizza molti atleti di colore. Ora si scopre dalla bio di Bonami che da fiorentino si è naturalizzato americano e quindi si sente in diritto e in dovere di difendere la sua nuova patria ma accusare di razzismo gli italiani dopo quello che è appena successo negli States mi sembra che sia paradossale. Vale la pena di chiosare con una battutaccia : "la signora in questione avrebbe ottenuto, in America, il licenziamento dello store manager, salvo poi rischiare di essere "sparata" sulla via di casa da un solerte poliziotto". O forse il nostro critico vuole dirci che negli Stati Uniti d'America i poliziotti sono così bene addestrati che sparano solo ai poveracci? Non certo alle sofisticate signore abituate ai vernissage a Soho.
Ps io sono cresciuto al confine con la Svizzera, no Schengen, no UE. Ho attraversato quel confine una miriade di volte e molte volte sono stato fermato. Quindi? Quindi un bel nulla, se vi sono persone pagate per controllare allora il minimo che uno deve aspettarsi è che controllino.

domenica 10 luglio 2016

GSTQ

Vi lascio cercare (o immaginare) cosa significa il titolo del post, ma vi do un suggerimento : parliamo della regina Elisabetta II, del Regno Unito. Pochi giorni or sono la veneranda regina ha visitato la Scozia e siccome "noblesse oblige", quello della foto era il vestito per l'occasione. Peccato che la giornata era molto calda per cui una guardia scozzese (vestita con il classico, ma pesante, kilt) è svenuta. Come mi ha fatto notare l'amica Francesca si è "finalmente" data una risposta alla annosa questione : "ma sotto il kilt portano gli slip?". La tradizione vorrebbe di no, ma i tempi cambiano e la foto testimonia l'uso di slip a righe. Ma francamente non mi interessano gli slip ma l'osservanza cieca di un cerimoniale che provoca spesso svenimenti assolutamente fini a se stessi. Ma queste sono le famose tradizioni inglesi ed eccone un altra. Oggi (per me che scrivo) si disputa la finale maschile (che chiude l'evento) del torneo di Wimbledon. Ancora oggi "sopravvive" la tradizione della "coda", che fa bivaccare orde di persone tutto intorno all'area della manifestazione, per maggiori dettagli vedi. Ora uno pensa che situazioni come queste dovrebbero essere superate da una risata e invece no, gli inglesi continuano imperterriti a seguirle e pure molti altri non sudditi della regina plaudono alla loro capacità di mantenere intatte le tradizioni (non so se la guardia scozzese avrà grane per aver osato indossare degli slip). Ora sono assolutamente convinto che prima di buttare via qualcosa, di antico, di tradizionale, bisogna pensarci bene perché sarà perso per sempre ma non tutto ciò che apparteneva ai "bei vecchi tempi andati" deve essere mantenuto, anzi. I tradizionalisti spesso nascondono una visione limitata ed egoistica delle cose e a tutti quelli che ammirano le tradizioni inglesi dico di non stupirsi se poi i britannici hanno votato "Leave" (ossia per la Brexit), avevano paura che la burocrate Bruxelles avrebbe imposto un vestitino più leggero alla novantenne Elisabetta?
PS parlando di "tradizioni" di cui se ne può fare a meno metterei in cima alla classifica le monarchie, ma anche questo ci separa profondamente dai figli della perfida Albione.

giovedì 7 luglio 2016

Sogno

Mi perdonerete se mi approprio della famosa frase di Martin Luther King ma anche io ho fatto un sogno. Sognavo che la UE, dopo il referendum inglese, usasse tutta la (giusta e sacrosanta) rabbia per costruire una unione più salda, anche più equa. Addirittura sognavo (ma forse ero nel delirio a quel punto) che quel buontempone del presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker (lussemburghese ahimè) annunciava lo smantellamento della sede di Strasburgo, uno dei "monumenti" peggiori di questa Europa e pure quella (davvero piccola) in Lussemburgo. Ma i sogni svaniscono all'alba e alla prima prova che la UE ha dovuto affrontare dopo il terremoto Brexit, è miseramente crollata. Mi riferisco all'accordo di libero scambio con il Canada, il CETA (vedi). Oddio si può obiettare che il Canada non è un partner così importante, si può certamente immaginare una manovra sotterranea per favorire l'accordo con gli Stati Uniti (il famigerato Ttip), ma il modo con cui si è affrontata questa trattativa è davvero "disarmante". In pratica la Commissione Europea ha abdicato, rimandando ai singoli parlamenti nazionali la decisione. Vale la pena ricordare che non parliamo di 28 parlamenti (eh sì i sudditi della Regina Elisabetta II non hanno ancora "formalizzato" la loro "exit", limitandosi ad uscire dagli Europei di Calcio) ma di ben 38 (solo il Regno Unito ne vanta 4). Ovvio che è impossibile che tutti approvino il trattato, non fosse altro che per ragioni miserrime. Ad esempio la Romania si opporrà se non otterrà facilitazioni per i visti dei suoi cittadini, quando si dice pensare in grande. Come detto i sogni svaniscono all'alba, almeno speriamo non si trasformino in incubi.

mercoledì 6 luglio 2016

Circoncisione

La notizia mi è stata segnalata qualche tempo fa dalla amica Francesca (vedi) ma dopo quanto successo in Bangladesh forse vale la pena di tornarci sopra. Si tratta della pratica della circoncisione che ha portato un bambino marocchino sul punto di morire per un infezione. L'operazione, tanto per essere chiari, è stata eseguita da un "praticone" con le ovvie conseguenze. Potrebbe essere archiviato come tanti altri casi di pratiche clandestine ma ecco che si mette di mezzo il presidente (marocchino) della associazione Afaq che gestisce una moschea a Torino, la città teatro dei fatti. Il quale afferma che questi episodi accadono da quando la regione non paga più la circoncisione. A parte lo scorretto creare sensi di colpa resta la domanda del perché una regione, in queste epoche di tagli, dovrebbe accollarsi il costo di questa pratica. E di quante altre allora? Dobbiamo includere anche l'infibulazione (la quale se mal praticata ha rovinato folle di giovinette)? Certo che se pensiamo che la circoncisione è pratica anche dagli ebrei si prefigura uno scenario interessante : un bel corteo ("Prepuzio parade"?) di arabi ed ebrei che chiedono la circoncisione a carico della regione Piemonte (cosa facciano le altre francamente non lo so). Alla fine lo fanno in ossequio allo stesso dio.

martedì 5 luglio 2016

Perfida

Con tutto il rispetto dovuto a quel 48% di inglesi che hanno votato "remain",  con la coscienza che ogni generalizzazione è errata (inclusa questa)  ma forse qualcosa di perfido si trova al di là della Manica (tanto per sgomberare il campo da equivoci non è stato inventata da Mussolini l'espressione del titolo, ma di certo l'ha usata) . Il caso è quello degli scanner usati dagli iracheni per la sicurezza negli aeroporti. Si sono rivelati delle vere "patacche"  con il "danno collaterale" di quasi 200 (duecento dicasi)  morti solo nell'ultimo (di una lunga serie)  attentato. Um numero di morti che non saranno in nessun modo "celebrati".  Ma il punto sono i famigerati scanner : componenti cinesi, fabbricazione inglese il che vuole semplicemente dire che i soldi se li sono portati a casa proprio loro, i nostri ex partner europei. Pregiudizi, luoghi comuni spiegamolo alle vittime che l'errore è stato fidarsi degli inglesi.

sabato 2 luglio 2016

Vittime

E così abbiamo la prima vittima di un incidente stradale provocato da un auto a guida assistita. Al di là del dovuto cordoglio è inutile strepitare : questo è il progresso che ha sempre voluto un prezzo (spesso elevato) in termini di vite umane. Sembra che il "problema" sia stata la confusione tra un cielo livido e un camion bianco. Francamente sono piuttosto perplesso dal fatto che questa guida assistita venga usata in autostrada dove le velocità elevate rendono più rischiose le operazioni. Ma sono invece ansioso (in senso buono) di vedere all'opera le Google car in città dove potrebbero davvero essere una rivoluzione. Automobili a disposizione persino di non vedenti che rendono superfluo possederne una. Immaginate quanti parcheggi in meno serviranno. Certo una rivoluzione ma speriamo non in senso troppo letterale perché se quei buontemponi dei tassisti sono preoccupati da uber figuriamoci da uno scenario come questo.
Ps stando in argomento automobili la Wolkswagen ha patteggiato oltre 11 miliardi di multa per chiudere il famoso dieselgate. Peccato che questa valanga di soldi finirà nelle casse statunitensi! E noi europei? Queste egemonie tedesche non fanno bene al concetto di Europa ma anche noi italiani non abbiamo minimamente penalizzato la casa tedesca per i suoi trucchetti , ma come giustamente recitava una pubblicità Audi : "Italy, land of quattro", un "commovente" mix di italiano e inglese per un auto germanica.