lunedì 31 dicembre 2018

Auguri

Essendo il 31/12 per me che scrivo è il momento giusto per fare gli auguri. Credo che molti come me vogliano lasciarsi alle spalle questo 2018 sperando che il prossimo anno sia meglio. Vi sono in realtà parecchie nubi all'orizzonte come Brexit (o quello che sarà), elezioni europee senza contare The Donald sempre più isolato o Putin sempre più aggressivo. Ma torniamo al nostro post perché vorrei fare i miei migliori auguri a Beppe Sala, il sindaco di Milano. Forse qualcuno sarà sorpreso perché in effetti non ho mai lesinato critiche al primo cittadino della città in cui vivo ma questa volta gli sono vicino e gli faccio i miei migliori auguri per il prossimo anno. Gli sono vicino nel braccio di ferro che sta avendo con i vigili urbani. I primi segnali che l'anno prossimo sarà piuttosto caldo ci sono già tutti : ad esempio per il "concertone" di questa notte i vigili si sono rifiutati di fare gli straordinari per cui il servizio pubblico sarà gestito da personale pagato dagli organizzatori. Penso che a parte i loro famigliari i ghisa (vecchia denominazione) raccolgano ben poche simpatie e certo non si stanno rendendo contro che una città con le ambizioni (e le potenzialità) di Milano non può più tollerare una massa di agenti che non escono in strada se non per andare a prendersi un cappuccio. Ovvio che non si applica a tutti ma la realtà "media" è questa e deve cambiare. Anche perché con l'arrivo di "Area B" (nel dettaglio ci andiamo un'altra volta) i controlli diventeranno ancora più importanti per cui meglio che se ne facciano una ragione. Ancora auguri sindaco temo che ne avrà bisogno.
Ps Di recente (vedi)  si è parlato di Milano capitale delle multe, vero ma almeno la metà sono fatte dagli ausiliari che si occupano solo delle soste e soprattutto sono attivi solo di giorno, la notte diventa terra di nessuno. Qualche buontempone di Forza Italia ha voluto attaccare il sindaco anche sugli ausiliari ma inviterei costoro a farsi un giro a soli 50 km da Milano , in Svizzera dove i vigili sono assai meno tolleranti. Vogliamo essere o no una città europea?

domenica 30 dicembre 2018

La notte

Credo non sia un mistero che il nostro ministro dell'Intero, Matteo Salvini, sia un po' nostalgico da un punto visto politico. Ma forse è sedotto anche da altri aspetti del passato come la musica. Adamo cantava "La notte mi fa impazzir" ma era il 1965 e ci volevano altri 8 anni prima che il nostro Matteo nascesse ma forse questa canzone l'ha apprezzata a posteriori. E infatti dopo i fatti successi a Milano (culminati con la morte di un ultrà) ha sentenziato : "certe partite non si faranno più in notturna". Di notte (a parte che tutti i gatti sono grigi) si scatenano i peggiori istinti basti pensare a Jekill/Hyde e molti altri quindi il nostro Matteo ha partorito questa idea. Corroborato molto probabilmente da una conoscenza personale del problema visto che solo pochi giorni prima aveva ceduto alla tentazione del selfie (e caro Matteo sei recidivo però) con un capo ultrà su cui pendevano vari capi d'accusa. Comunque ritengo questa trovata davvero bislacca, la violenza negli stadi (o meglio legata al calcio) esiste da quando le partite erano tutte la domenica pomeriggio (qualcuno ricorda orde di padri con la radiolina all'orecchio). Temo che il problema non sia legato agli effetti del buio ma ad una connivenza di tutto il sistema. Perché questi ultrà sono assolutamente noti ma le società, visti i soldi che il calcio muove, non vogliono rischiare di perdere una manciata di spettatori. Che poi servono giusto per fare "colore" visto che gli introiti "veri" sono i proventi televisivi mica i quattro soldi dei biglietti.
Ps tanto per sostenere la mia tesi giusto ieri (per me che scrivo) e a soli tre giorni dalla morte di Milano c'è stato un simpatico scontro tra ultrà (ma vogliamo forse rinominarli in delinquenti?) del Bologna con quelli del Torino. Era mattina, caro Matteo.

sabato 29 dicembre 2018

Stime

Davanti a delle vittime l'ironia va lasciata da parte ma ciononostante si può almeno evidenziare l'uso troppo rigido delle stime. L'amica Francesca mi segnala questo articolo de "La Repubblica" che parla del recente sisma in Indonesia. Nel titolo si afferma che questo vulcano è il "figlio" del Krakatoa la cui eruzione provocò nel 1883 oltre 36 mila vittime. Fin qui nulla da eccepire solo che scorrendo l'articolo ad un certo punto si legge che viene stimato in "circa 300 le popolazioni biologiche distrutte" e questo mi sembra alquanto logico ma poi l'articolo prosegue dando un numero di vittime pari 36417! Ora è pur vero che quelle regioni cominciavano ad essere conosciute (gli olandesi vi "bazzicavano" fin dalla fine del 1600) ma una precisione così millimetrica è per lo meno poco probabile. Immagino che si sia fatto un modello basato su alcune rilevazioni fatte in loco e che quello sia il numero che ne è uscito. Solo che nel titolo viene giustamente arrotondato mentre nel corpo si cade un po' del ridicolo. Questo tipico esempio di umorismo involontario nasconde molto probabilmente una certa sudditanza nei confronti della tecnologia : "lo dice il computer" anzi lo dice un foglio Excel e la citazione così precisa alimenta la convinzione che un dato non arrotondato debba essere "più" vero, perdendo di vista ciò che è vero da ciò che è "solo" verosimile. Mi spiace doverlo annotare in una testata seria come "La Repubblica" ma la mancanza di senso critico è una delle basi fondanti della invasione delle fake news.

domenica 23 dicembre 2018

One Belt, One Road

Quindi la manovra finanziaria è stata approvata dal Senato, intorno alle 3 ... AM! Quindi dopo Natale passerà alla Camera ed il calvario sarà finito per cui il nostro governo simbolo del cambiamento (e dell'armonia aggiungo) potrà lavorare su altri temi come ad esempio quel piccolo problemino del prestito ponte che è l'unico modo per tenere in vita quel mezzo zombie dell'Alitalia. Ma il post di oggi è su un aeroporto (quindi gli aerei un po' c'entrano). Il solito ottimo "IlPost" ci racconta di questo aeroporto nel sud dello Sri Lanka, una struttura di una certa dimensione per giunta internazionale che raccoglie solo qualche decina di passeggeri al giorno! Oddio perché dedicargli un post? Di opere più o meno faraoniche e più o meno inutili siamo ben forniti anche in Italia. Restando nel puro e semplice ambito aeroportuale la Liguria vanta un impianto come quello di Albenga completamente inutile (anche lo stesso scalo di Genova è piuttosto sotto utilizzato). L'interesse non sta nell'opera in sé ma nel fatto che è stata finanziata al 90% dalla Cina. Il tutto si inquadra nella strategia "one belt, one road" con la quale la Cina vuole estendere la sua influenza nei paesi in via di sviluppo tramite la costruzione di infrastrutture ma senza intervenire in modo esplicito da un punto di vista politico. Chiamiamolo "soft power", oppure ti prendo per la gola (che si può leggere in due modi piuttosto diversi) questo è quello che il gigante asiatico sta facendo pesantemente in Asia e in Africa (d'altra parte il mondo è finito a parte i pinguini dell'Antartide). Interessante la chiosa dell'articolo che paragona quanto fatto dai cinesi alla strategia che fu base dell'impero britannico coloniale. Paragone interessante ma certo la strategia molto più soft della Cina rende il confronto un po' forzoso. Se qualcuno pensa che comunque questa manovra alla fin fine non ci riguardi (anche se nel nostro mondo globalizzato bisogna essere un po ingenui) rammento che uno dei tanti "tentacoli" di questa strategia è la Via della Seta (direi 2.0) che prevede investimenti infrastrutturali in tutti i Balcani oltre alla acquisizione di un porto del calibro de Il Pireo. 

sabato 22 dicembre 2018

Infrazione

Quindi sembra proprio che eviteremo la procedura d'infrazione da parte della severa commissione UE. Senza riassumere una vicenda sin troppo lunga e penosa, stasera (per me che scrivo) la famosa "manovra del cambiamento" dovrebbe essere approvata dal Senato per poi tornare il 27 o il 28 alla Camera per l'ultimo necessario passaggio. Quindi i senatori potranno già domani (stasera mi sa che faranno tardi) caricare sacchi e bagagli e partire per le feste mentre i "poveri" deputati dovranno attendere. Certo arrivare così all'ultimo minuto lascia almeno perplessi ma il nostro premier Giuseppe Conte ha detto che la colpa è della severa (per non usare altri aggettivi peggiori) commissione. Beh come afferma la sua "collega" : "questo lo dice lei", se non si fossero presentati con una manovra davvero poco credibile non saremmo a questo punto. Anche perché il tutto si è sbloccato grazie a quei 6 miliardi e mezzo che avevano sovrastimato. Ma che diamine un piccolo errore di calcolo e questi euro burocrati che si perdono dietro ai decimali suvvia. Comunque in attesa delle votazioni (ma dubito che vi saranno sorprese alla fine tutti vogliono mangiare il panettone, i milanesi sanno cosa vuol dire) mi sono chiesto cosa sarebbe successo in caso di infrazione. In effetti l'esempio lo abbiamo davvero vicino, giusto dall'altra parte dell'Adriatico, in Grecia. Per una curiosa coincidenza (ma esistono davvero le coincidenze?) la Grecia uscirà dalla procedura d'infrazione proprio alla fine del 2018 (non voglio ipotizzare una "staffetta" ma non si può mai dire) e cosa succede? Cosa è successo? Il sempre valido "IlPost" ha dedicato un articolo a questo argomento e non è proprio che finito il "purgatorio" è tutto rose e fiori. Alcuni numeri sono abbastanza cupi come la perdita di potere d'acquisto (il 20% della popolazione più povera ha perso il 42%!). E il domani è parecchio incerto e comunque la Grecia resta sottomessa a tutta una serie di restrizioni. Meglio quindi aver evitato la procedura, speriamo solo che non ne prenderemo una ancora più pesante.

venerdì 21 dicembre 2018

Cifre

Ma neppure questa volta parlerò della manovra del governo giallo verde (colore bilioso che ben si sposa con il loro carattere) ma di cifre relative ad un paese che è ormai (per me) diventato un oggetto di odio / amore. Il tutto è fornito niente meno che da "New York Times" e pur nella sua brevità è raggelante e per varie ragioni. Iniziamo dal titolo che ci "spara" una cifra di 40 mila morti violente lo scorso 2017. Se a qualcuno manca un termine di riferimento la seconda riga ci viene in "aiuto" dicendo che è il dato più alto degli ultimi 50 anni! Scorrendo l'articolo si scopre che 2 / 3 sono suicidi il che da un lato attenua lo sconforto ma apre scenari piuttosto complicati (non credo che i suicidi avvengano solo nei ghetti neri o ispanici). Ma la chicca arriva in fondo all'articolo dove si evidenzia che vi è un'altra causa di morte non naturale piuttosto importante. E anche io lo direi visto che parliamo di 70 mila morti quindi quasi il doppio. E questi decessi sono dovuti ad over dose di droghe. Anche qui però vi è un importante distinguo da fare : i morti non sono solo rapper, dj, trapper o simili ma anche gente "normale" (concetto negli States tutto da capire) che lo diventano per motivi medici. Il sistema sanitario americano è un po' particolare e quindi molta gente trova più facile ed economico combattere il dolore tramite droghe. Le quali funzionano peraltro in modo egregio salvo poi creare dipendenze dalle quali non si è esce più (se non a costi elevati economici e non). Stavolta è fin troppo facile dire che è colpa di The Donald, certo lui non sta facendo gran ché per migliorare la situazione ma di sicuro queste sono situazioni che affondano le proprie radici negli anni.

martedì 18 dicembre 2018

Vediamo

E il Lussemburgo ha deciso di rendere gratuiti i mezzi pubblici. Prima di esultare o deridere tale iniziativa facciamo qualche premessa. Parliamo di una città che durante il giorno quadruplica la sua popolazione. Certamente un bel problema peccato che i residenti del granducato sono circa 110 mila. Quindi difficilmente Tokyo può ispirarsi. Da informatico so fin troppo bene che non esistono soluzioni perfette per qualsiasi numero. Ma andiamo oltre e parliamo di Tallin che nel 2013 ha reso gratuiti i mezzi. Dopo ormai alcuni anni i risultati non sono proprio esaltanti e temo che i motivi saranno gli stessi per cui anche in Lussemburgo temo che non avremo effetti "devastanti". L'Estonia è un paese "modello" in special modo per la diffusione dell'informatica. Questo ha permesso il fiorire di molte software house ed attrarre molti stranieri con conseguente aumento del benessere. E qui temo vi sia il nocciolo del problema : come fai a convincere il ricco (e felice) proprietario di un lussuoso suv tedesco (in Italia sono gli "aufonisti" crasi tra Audi e Iphone) a lasciarlo parcheggiato ed infilarsi in un affollato mezzo pubblico magari pure un po' maleodorante? Ricordo che il granducato è una sorta di emirato europeo in termini di ricchezza per cui facile immaginare che succederà lo stesso. Ma un dato davvero interessante riportato da "IlPost" è la parte "economica" : il costo dei mezzi pubblici in Lussemburgo ammonta a circa un miliardo a fronte di 30 milioni di ricavi. Un misero 3% che quindi i ricchi residenti del granducato possono ben farne a meno. Ma sarei curioso di sapere come siano le proporzioni in città più grandi. Tra poche settimane Milano aumenterà il biglietto "base", credo che in quella occasione si parlerà anche di bilanci, ne riparleremo.

venerdì 14 dicembre 2018

Numeri

No, non parlo dei numeri della manovra del governo, ormai degna di entrare nella categoria degli psico drammi, salvo poi arrivarci sul groppone. No parlo dei numeri che vengono forniti dagli "organi di stampa" spesso senza verifiche e senza alcun "buon senso". La girandola di numeri sulle presenze nella discoteca di Corinaldo sarebbe comica se non avessimo contato 7 morti (e per fortuna questo numero non è stato "rettificato" da alcuni feriti gravi). Un numero "sparato" di 1400 non era praticamente possibile visto che la discoteca non è esattamente il Madison Square Garden. Ma un altro numero degno di nota è stato quello "sparato" in occasione del fattaccio di Arezzo. Il proprietario di un negozio di gomme e / o biciclette (scusate non ho approfondito) ha sparato ad un ladro penetrato nel suo negozio, uccidendolo. A parte il sospetto di eccesso di legittima difesa hanno scritto (a sua discolpa ovvio) che aveva subito 38 furti! Davanti a tale cifra il mio primo pensiero è stato che costui aveva più di una ragione per sparare.  Poi qualche cosa non mi tornava, insomma 38 furti, come può un attività sopravvivere con 38 furti (ed in quale lasso di tempo peraltro). Di certo nessuna assicurazione lo avrebbe coperto, quindi un dubbio mi era sorto ma era rimasto una sorta di "background noise". Poi "IlPost" mi è venuto in aiuto ed ecco svelato l'arcano : i furti subiti erano stati 2 a cui è doveroso aggiungere 4 tentativi di furti. Per carità una certa dose di rabbia è giustificata ma non certo tutto il clamore politico che tendeva a dimostrare come "non siamo più sicuri". E qui rivolgo di nuovo un appello al nostro ministro dell'Intero, Matteo Salvini : lasci perdere Hezbollah, lasci pure perdere gli industriali (quei buontemponi parlino con il MISE alias Giggino Of May). In una scuola milanese elementare (dico elementare!) un maestro è stato preso a pugni (vedi)! Questo davvero è un problema e il mentecatto che ha fatto questa bravata deve essere punito (sempre sperando che qualche giudice troppo garantista non lo grazi).

domenica 9 dicembre 2018

Facce

Ogni moneta ha due facce. L'amica Francesca mi segnala questo articolo che parla di una storia davvero ai limiti del grottesco. Uno studente modello ha fatto causa ad un docente perché lo avrebbe interrogato senza necessità (oggi evidentemente funziona così) e non essendo lo studente preparato gli ha rovinato la media. A caldo verrebbe di liquidarlo con una risata pensando che prima o poi i tribunali saranno intasati (più di quanto non lo siano ora) da cause per danni morali da gente lasciata dal(la) fidanzato(a). Ma in realtà questa notizia ha altre e ben più serie chiavi di lettura. Intanto parliamo di uno studente modello, quindi azzardo, un ragazzo la cui famiglia ci tiene alla istruzione. Presunzione eccessiva? Forse ma intanto costoro hanno esperito la via legale anziché farsi giustizia peggio che nel Far West! Non è cosa di poco conto (anche se ritengo che il rapporto genitori scuola non possa essere gestito da un tribunale) perché negli stessi giorni abbiamo visto un amorevole padre evadere dagli arresti domiciliari per andare a picchiare il professore del figlio. Due facce della stessa medaglia mi rendo conto ma quest'ultima mi sembra un po' peggio della prima. Altrimenti rischiamo che qualcuno, a cui piace tanto Trump, proponga di  fornire armi agli insegnanti per la loro tutela! 

venerdì 7 dicembre 2018

Guerra

Come avevo promesso parliamo di sicurezza informatica ma solo per parlare di guerra! Oddio termine eccessivo, che serve a fare un titolo di facile richiamo ma certo vi è in atto uno scontro assai duro tra Cina ed Stati Uniti d'America. Temo che la supremazia mondiale della Cina sia solo questione di tempo ma non vuol dire che sia un fatto accettato facilmente. E ora con The Donald alla Casa Bianca i toni sono destinati a salire. Uno dei campi in cui si "combatterà" è proprio l'informatica ed in questo conflitto si inquadra l'arresto del direttore finanziario di Huawei. Ma questo è solo l'ultimo atto quindi facciamo qualche passo indietro. Andiamo al primo d'agosto quando "Wired" pubblicava un articolo in cui si sanciva che Huwaei, appunto, aveva scalzato Apple dal secondo posto nella classifica dei produttori di smartphone (questa notizia forse spiega anche, credo, perché adesso Apple smetterà di comunicare i numeri delle sue vendite). Ohibò avrà pensato The Donald, inaccettabile! Vero che nella Silicon Valley raccoglie poche simpatie ma una parte del suo elettorato non vuole comunque vedere una azienda a stelle e strisce "strapazzata" da una cinese. Per cui il 17 agosto scatta il bando per certi componenti elettronici di Huwaei (e anche ZTE). Sono contro Trump ma quel che è giusto è giusto e The Donald si è avvalso di una legge approvata nel 2012 quindi sotto Obama ma tant'è. L'ultimo atto (per ora) è stato l'arresto (vedi) della direttrice finanziaria del colosso cinese che però è anche la figlia del proprietario (un puro caso credo..). Arresto avvenuto in Canada paese che ha avuto qualche screzio con gli Stati Uniti, ma il cui premier, Justin Trudeau, è tanto fotogenico quanto accomodante. Il motivo dell'arresto è la violazione dell'embargo all'Iran, terreno su cui l'amministrazione americana sta facendo fuochi e fiamme ed infatti anche la francese Societè General ha pagato 1.34 miliardi di dollari per chiudere un contenzioso analogo (vedi). Ma certo dietro la faccenda Huwaei c'è ben di più e gli effetti si vedranno nei prossimi giorni tenendo conto che la Russia ha fatto sapere di trovare inaccettabile quanto successo (vedi). Ma come mai Donald? Non eri pappa e ciccia con Putin? Vatti a fidare di questi (ex) comunisti! 

giovedì 6 dicembre 2018

Punto

Per un punto Martin perse la cappa. Questo proverbio credo sia un po' caduto in disuso ma mi è subito venuto in mente leggendo questo articolo del sempre validissimo "IlPost" (invece per chi volesse approfondire l'origine del proverbio eccoci sempre venire in aiuto Wikipedia). Nell'articolo citato si parla di una disavventura capitata a Rudy (per gli amici) Giuliani che è uno dei fedeli di quel buontempone di The Donald, il POTUS. Hanno svariate affinità elettive (o elettorali) e tra queste l'uso un po' bulimico di Twitter (come anche il nostro ministro dell'Intero, Matteo Salvini). Ma il nostro Rudy è caduto in un tranello della Rete. Come spiega l'articolo nella (probabile) concitazione di un tweet di sostegno al leader ha scordato di mettere uno spazio tra il punto di fine frase e l'inizio della frase successiva. Purtroppo per lui la frase iniziava con "in" che è il suffisso internet dell'India come "it" lo è per noi italioti (peraltro che ormai i dittonghi liberi siano quasi esauriti). Quindi Twitter ha interpretato il punto come parte di un URL, un indirizzo di un sito, nello specifico g-20.in. Un altro buontempone della Rete ha notato la cosa ed ha subito acquistato (per ben 5 dollari) il dominio e vi ha messo un bel messaggio contro Trump! Davvero una bella figuraccia. Il nostro Rudy ha pure cercato di incolpare anche i venusiani di quanto successo ma è semplicemente inciampato in un banale errore di battitura come il Martin del proverbio ma con la differenza che il tweet l'ha proprio scritto lui a differenza dell'abate del caso. Alla fine stai usando una piattaforma privata che segue certe sue regole, se non ti va bene la White House ha il suo sito dove (forse) queste cose non succedono ma certo la visibilità è minore e tutto ha un prezzo. Ma la cosa davvero beffarda è che il maldestro Rudy è stato nominato nel 2017 consigliere per la sicurezza informatica, lo stesso 20 gennaio quando The Donald si è insediato alla Casa Bianca. Davvero una scelta che fa sembrare i penta stellati una accolita di esperti. Ma sulla sicurezza informatica si sta giocando una partita o forse addirittura una guerra. Ne parleremo.  

martedì 4 dicembre 2018

A posto

A posto stiamo diceva un vecchio compagno (non nel senso politico) di piscina. Oggi il sito pro M5S "La Verità" (riferimento alla cara vecchia, si fa per dire, Unione sovietica davvero scivoloso) diceva che gli Stati Uniti d'America venivano in soccorso del governo italiano, nello specifico della manovra. Qualcosa in effetti si muove sullo scacchiere, vedi la "esenzione" dalle sanzioni contro l'Iran ma o davvero arrivano con un altro piano Marshall o parliamo di puri e semplici "pannicelli caldi". Ma poi vogliamo davvero dare credito ad uno come The Donald?
Abbiamo già scordato lo psico dramma con Putin? Oppure tutto il cinema con il leader nord coreano? Anche l'ultimo G20 è stato una sorta di summit dell'assurdo. Andiamo con ordine : abbiamo 90 giorni di moratoria ma nulla di più, le posizioni restano lontane. Trump grida, pardon twitta, che ha ottenuto che la Cina porti i dazi sulle auto a stelle e strisce al 15 dal 40 ma "scorda" che il 40 era stata la reazione cinese alle prime avvisaglie della guerriglia sui dazi scatenata proprio da lui. Insomma al di là di cosa possa fare concretamente la portaerei americana per noi fidarsi di uno come The Donald mi sembra una strategia davvero degna di questi pasticcioni che confondono mesi con anni (Toninelli dixit). A posto stiamo.

lunedì 3 dicembre 2018

Differenze

Qualche giorno fa sindaco di Milano, Beppe Sala, ha inaugurato un nuovo servizio di mobilità condivisa : qualche decina di bici a pedalata assistita con il sellino porta bambini che vanno a potenziare il servizio BikeMi giunto al decimo anno. Inoltre verranno aggiunte nuove stazioni al servizio stesso. Tutte buone notizie sperando che vengano anche rinnovate le bici esistenti che i 10 anni di servizi li dimostrano tutti e sperando che i nuovi modelli siano più simili ai primi che restano i migliori. Purtroppo sarà possibile parcheggiare al di fuori delle stazioni previste anche le bici BikeMi (sul modello cinese) ma con un sovrapprezzo. Ossia fai quel c...o che ti pare basta che paghi! Sono troppo critico? Allora passiamo ad argomenti seri come l'ecologia. A fine febbraio partirà l'area B che bloccherà i veicoli più inquinanti. Non sarà a pagamento ma hanno già promesso una corposa serie di esenzioni (il sito ancora non le riporta per non turbare le feste dei milanesi). Bene, ma si potrebbe facilmente obiettare che è più che altro una manovra di facciata. D'inverno il principale responsabile dell'inquinamento sono gli impianti di riscaldamento quindi intervenire solo su una fetta limitata del parco circolante (e solo per certe ore / giorni) serve a poco. Diciamo che servirà a rottamare qualche catorcio (e quindi favorisce i più abbienti). E cosa dovevo fare potrebbe difendersi il mio sindaco? Fare come a Barcellona e Madrid che hanno bloccato le auto ma non solo, persino le moto (vedi) sono cadute nella tagliola. E quando inizia questo provvedimento ? Il 30 novembre, alla faccia del Natale! Feliz Navidad caro sindaco.

sabato 1 dicembre 2018

Recupero

Fino a pochi giorni or sono non si era ancora stati capaci di recuperare il cadavere di John Allen Chau. Per chi si fosse sintonizzato solo ora (una volta dicevano così i commentatori televisivi) si tratta del missionario che ha cercato di raggiungere i "Sentinelesi" (caspita che brutto nome) e questi lo hanno infilzato peggio che una bambolina vudù. La storia è più meno raccontata da "IlPost" ed ha caratteristiche abbastanza incredibili. Ma andiamo con ordine : questo ragazzo di 27 anni (sigh) originario dell'Alabama (son pazzi sti americani) si era messo in testa di insegnare il Cristianesimo a forse l'ultima tribù davvero isolata del pianeta. Mal gliene incolse ma adesso c'è la "grana" legale di riconoscerne ufficialmente la morte che presuppone una identificazione (e quindi un cadavere) altrimenti per la morte presunta ci vogliono anni. Prova tu a spiegare questo "semplice" concetto a gente che vive ancora nell'età della pietra. Ma il problema sarebbe già arrivare a contatto senza essere presi a frecciate (e non parliamo di battutine) ed infatti sono stati interpellati degli antropologi per provare ad inventarsi una modalità di comunicazione con qualcuno che di sicuro non parla nessuna lingua conosciuta. Davvero sembra un racconto, io da piccolo ero rimasto affascinato dalla storia di Vittorio Bottego (oggi mi rendo contro ammantata da una certa retorica fascista) ma parliamo addirittura di due secoli fa mentre questa è storia attuale. Certo abbiamo poi capito che i contatti con queste popolazioni sono molto pericolosi (per loro). Se vi capita di andare nella Terra del fuoco vi racconteranno di come le popolazioni locali erano capaci di sopravvivere praticamente nudi ad un clima piuttosto rigido (per usare un eufemismo) ma sono state spazzate via dalle malattie portate da noi europei, come il morbillo (forse sarebbe una meta da consigliare ai NoVax). Infatti è proibito dalla legge venire in contatto con i "Sentinelesi" quindi il nostro missionario ha comunque infranto delle leggi, degli uomini non del Signore dirà qualcuno ma rischiare altre vite solo per recuperarne il corpo mi sembra davvero eccessivo.
Ps in realtà la sua "colpa" più grave è aver fatto conoscere l'esistenza di costoro con il rischio che adesso ci sia lo solita legioni di imbecilli che voglia farsi un selfie con un "Sentinelese"!

domenica 25 novembre 2018

Virale

Ci sono alcune parole, ormai divenute pervasive, che mi provocano l'orticaria : una è "cult" ma subito dopo viene "virale". Virale è stato l'aggettivo più usato per definire lo scontro televisivo tra Pier Carlo Padoan (vedi) e Laura Castelli del M5s. Francamente di questi match televisivi mi interesso molto, mi sembra di capire che un anziano professore è stato zittito da una giovane arrogante. Questo è virale? Secondo me è solo trash, ma questa è la televisione. Molto più ficcante mi sembra l'argomento del contendere : lo spread. O per dirla meglio : l'effetto dello spread sui mutui. Temo di dover passare per arrogante (purtroppo non per giovane) dicendo che l'effetto non c'è, almeno nel breve periodo. Quello che il professore afferma, ossia che le banche subiscono perdite per via dell'aumento dello spread mi sembra corretto ma non pertinente. Se le banche vanno in affanno allora possono anche aumentare i costi dei conti correnti ma questo non è esattamente colpa dello spread. Anche perché questo riguarda in primis le banche delle nostra penisola che si rivelano sempre più covi di manigoldi. Caro professore si dimentica di Carige tanto per citare il più recente esempio? Ma anche di questo lo spread non ha colpa. Quello che doveva dire alla signorina, piena di foga ma forse un po' meno di concetti economici, è che quello spread è quanto lo stato italiano paga come interessi sul debito. Ed essendo il debito enorme ogni aumento dello spread peggiora ancora la nostra situazione. Ricordati Laura che la spesa per gli interessi è la vera zavorra dello stato italiano. Caro professore doveva rammentare che le aste dei titoli di stato non vengono fatte più volte al mese solo per accontentare i poteri forti o il gruppo Bildeberg ma perché lo stato italiano ha un disperato bisogno di soldi. L'ultima asta (al momento in cui scrivo) non è andata gran ché bene ma cara Laura non pensare che sia un segnale positivo (vorrebbe dire che stiamo riducendo il debito e quindi gli interessi con una correlazione da dimostrare però). Significa sempre meno fiducia nella nostra finanza pubblica e se arriverà la procedura di infrazione potremmo trovarci alla necessità di scelte drastiche. Ma caro professore non si preoccupi troppo delle nostre italiche banche, tanto quello sopravvivono comunque, come ci ha insegnato a livello mondiale anche la crisi del 2008.

sabato 24 novembre 2018

Bravo

La notizia è stata francamente passata sotto tono e non mi spiego il perché ma si tratta di questo : qualche giorno fa' un ignoto ha cancellato il nome di Luigi Cadorna dalle targhe delle omonima piazza di Milano (vedi). Bravo anzi doppio bravo perché è stato assolutamente non grossolano nel suo gesto. Infatti si è "limitato" a sostituire il nome di battesimo di Cadorna, Luigi, con quello del padre che comandò l'attacco a Porta Pia. Magari qualche papista storcerà il naso ma questo ignoto merita davvero un encomio. Signori abbiamo una piazza intitolata ad uno che se non era incompetente era un macellaio, e questa piazza è pure molto importante nel tessuto della città. Insomma Caporetto è entrato nel dizionario come sinonimo di disfatta e noi intitoliamo una piazza ad uno dei principali responsabili? Quindi darei un consiglio al mio sindaco, Beppe Sala : quando ha finito di "rappare" con Marracash (vedi), iniziativa forse lodevole forse solo paracula, potrebbe dare un "rinfrescata" alla toponomastica.
PS sempre per ricordare Umbero Eco e la sua nota frase su Internet ho trovato questo sito (di cui ho cannibalizzato la foto) che titola "Difendo! Cadorna". Giova notare che nell'incipit l'autore afferma che Mussolini "se non aveva sempre ragione pure l’aveva spesso". Detto questo detto tutto.

giovedì 22 novembre 2018

Atterraggio

Era stata una rivoluzione annunciata, poi le cose sono andate un po' in modo diverso, ma certo era stato un bello scossone al mondo delle compagnie aeree. Parlo di Wow Air riconoscibilissima compagnia per via del colore non proprio sobrio scelto per i suoi aeromobili. Certo se vieni dall'Islanda un po' di colore ti fa solo piacere. Per chi si fosse perso il mio post di qualche anno fa ricordo che offrivano voli ultra low cost per l'Islanda e in certi casi ti pagavano per volare (ma dovevi fare uno stop over nella remota isola)! Poi hanno ampliato il loro raggio d'azione sbarcando persino in California! Comunque pochi giorni fa la compagnia è stata acquistata dalla Icelandic Air, compagnia ferocemente rivale nonché conterranea. Fine del sogno? Presto per dirlo ma intanto gli azionisti (di Wow Air) si sono portati a casa un tot di soldi quindi un atterraggio direi morbido ma non è tutto oro ciò che luccica. Come riportato la compagnia stava avendo grossi problemi a far quadrare i conti per il rincaro del carburante. Ed infatti questo articolo del "IlPost" parla di 20 compagnie (sostanzialmente piccole o low cost) che sono in qualche modo "saltate". Se non parlassimo di "macchine volanti" sarebbe la normale dinamica delle aziende ma nel caso in questione certi risparmi lasciano aperti dubbi piuttosto gravi. Ma inutile ripeterlo le statistiche parlano chiaro : gli aerei sono il mezzo più sicuro. E vengono sempre più usati e qui si innesta un secondo problema : per far volare gli aerei vi vogliono piloti , addirittura si stima che nei prossimi anni tra turnover e nuovi posti saranno necessari circa 650 piloti. Per quelli che dicono che manca il lavoro un buon consiglio.

lunedì 19 novembre 2018

Gilet

La recente protesta in Francia (vedi) ci ha fatto conoscere un fatto che ci rende un po' più "cugini" : anche da loro vige l'obbligo del giubbetto catarifrangente (ma dal nome molto più musicale di "gilet jaune")! Francamente l'ho sempre considerato un classico "adempimento" mangia soldi ma forse mi sbagliavo. Ma veniamo all'argomento del post, ossia la protesta che sta bloccando la Francia e qui c'è da ridere (ma per non piangere). Credo che tutti sappiano il motivo della protesta ma nel caso eccolo : il costo eccessivo dei carburanti! Ma dai, cugini francesi, non sapete che il primato della benzina più cara d'Europa spetta proprio a noi. Certo in Francia vi è parallelamente un taglio a tutta una serie di ferrovie minori per cui il cocktail è abbastanza micidiale ma per ora non siete quelli che la pagano più cara. Certo quando il nostro ministro dell'Intero, Matteo Salvini, toglierà le accise (doveva farlo il secondo giorno di governo o ricordo male?) allora sì che avrete ragioni da vendere per incazzarvi. A proposito di incazzatura una voce che sento in giro (e non è la prima volta) è quella che afferma : "in Francia quando protestano, lo fanno seriamente" e citano la modalità italiana per cui gli scioperi dei trasporti (ad esempio) vengono fatti a partire dalle 18 di venerdì pomeriggio (almeno per i trasporti urbani). Diciamo che sono d'accordo ma questa gente che parla sa veramente cosa vuol dire essere bloccati? E poi, al momento in cui scrivo, vi sono stati oltre 400 feriti (tra cui dei poliziotti) ed un morto (anche se un po' "accidentale"). Siamo sicuri che il paese dei bamboccioni accetterebbe un simile livello di violenza? Abbiamo appena visto concludersi (diciamo così) la vicenda Cucchi, ma dubito che sia una storia solo italiana, anzi ogni tanto le "banlieu" si infiammano proprio per le violenze dei poliziotti. Quindi direi che a violenza risponde violenza in un "simpatico" balletto dove non è chiaro mai chi abbia fatto partire la musica. Trovo la Francia un paese con molte cose da ammirare, ma non ci porrei proprio questa.

domenica 18 novembre 2018

Bufale

Oggi saccheggio "IlPost" (davvero un ottimo sito, ultra consigliato) per parlare di un problema dei nostri giorni che credo stia diventando davvero importante : le "fake news" o, più localmente, le bufale (nulla a che vedere con le produttrici di mozzarella ahimè). La prima ci riguarda nel senso che è italiana ed è la vicenda dei ragazzi che non potevano andare al MIT (vedi). Brevemente : questi studenti di una scuola di Napoli non avevano i fondi per andare a Boston (sede del MIT) per disputare la finale di un torneo di robotica. Apriti Cielo! Tagli indiscriminati e così azzoppiamo anche quelli bravi , peccato che non si erano qualificati e peraltro la finale non è a Boston ma nella molto più vicina (ma evidentemente meno attrattiva) Alicante. Ora vi sono due problemi : primo la scuola non ha mai smascherato i ragazzi e quindi mi chiedo se qualche PM agitato da focoso furore giacobino non pensi di far passare qualche guaio alla preside, secondo la scuola di cui parliamo è a Napoli! Un caso? Forse ma non alimenta altro che vecchi e mai sopiti pregiudizi che d'altronde trovano conferme. Ma andiamo oltre perché per la prossima bufala (vedi) andiamo oltre oceano, proprio in quegli Stati Uniti che quei 4 gaglioffi napoletani tanto bramavano. La vicenda risale a qualche tempo fa : una ragazza in piena notte nel New Jersey si ritrova senza benzina, un senza tetto (ex marine dettaglio non irrilevante) le da gli ultimi soldi che aveva per permetterle di tornare a casa. Lanciata una campagna di solidarietà su uno dei vari siti di crowd funding e raccolti 400 mila dollari. Tutto falso, tutto orchestrato ed in questi giorni gli autori della sciarada sono comparsi davanti al giudice. La seconda "storiella" è purtroppo peggiore della prima perché nel primo caso bastava informarsi per scoprire che la finale non era a Boston e da lì credo sarebbe stato facile risalire anche al fatto che gli studenti napoletani non si erano neppure qualificati. Nel secondo caso invece è oggettivamente più difficile verificare, bisognerebbe iniziare a ragionare come mai non aveva nessuno che la potesse venire a prendere, non aveva nessun mezzo elettronico di pagamento insomma un "pensar male" che forse neppure Andreotti avrebbe ipotizzato. Certamente la cultura aiuta a contenere le bufale ma qui non parliamo di scie chimiche o uranio rosso, si tratta di spirito critico (talvolta semplice "buon senso") che dovrebbe essere certamente insegnato, ma in scuole dove gli studenti prendono a sediate gli insegnanti e ci mettono due settimane a chiedere scusa la vedo difficile.
Ps la chiosa l'ho inserita per cercare di mantenere vivo anche il mio spirito critico in quanto l'episodio citato è successo a Vimercate, in provincia di Monza e Brianza.

sabato 17 novembre 2018

Record

L'amica Francesca mi segnala questo record (purtroppo non positivo) : il parlamentare più assenteista! il recordman è la signora della foto, quindi parliamo di una recordwoman (bizzarro il correttore da un errore), Michela Vittoria Brambilla. Guardando il sito a cui l'articolo si riferisce si scopre che la fascinosa Michela è in buona compagnia. E d'altra parte deve badare a 3 figli, innumerevoli animali (è nota la sua battaglia animalista) e anche ad una azienda che distribuisce pesci (congelati mica vivi). Forse la cosa più curiosa è che la foto di cui sopra è tratta dal suo profilo Facebook e la ritrae proprio a Montecitorio dove sembra proprio ci vada poco. Ma ci sta, se andassi sulla Luna userei quella foto dappertutto, non certo quella di una visita a Saronno. Ma il problema è che le assenze tra i parlamentari stanno aumentando segno che il parlamento ha un ruolo sempre meno centrale. Giova ricordare che noi siamo un repubblica parlamentare ma anche negli Stati Uniti d'America il fonato The Donald adesso farà i conti con una camera dei deputati contraria e questo gli creerà più di un mal di pancia. Quindi lo "scoop" di "Libero" secondo cui Matteo Salvini rimprovera Giggino Di Maio di non saper controllare i suoi è davvero preoccupante. Certo il parlamento si è pesantemente delegittimato accogliendo nei suoi scranni gente come Scilipoti o Razzi ma esercita una funzione di equilibrio al potere dell'esecutivo. Peraltro tale funzionalità è garantita dalla Costituzione e si chiama libertà di mandato (sul sito citato in precedenza vi sono anche statistiche sui parlamentari "ribelli"). Mi domando allora dove sono finiti tutti coloro che strepitavano in difesa della Costituzione in occasione dello sciagurato referendum indetto da Renzi. Erano per la stragrande maggioranza di area progressista, diciamo di sinistra (se ancora si può usare questa etichetta). Quindi, senza troppo clamore, stanno cancellando una norma che è invece fondamentale e non lo dico solo a favore di una forza politica, serve proprio ad evitare derive pericolose. Ma oggi la sirena dell'uomo forte sembra essere irresistibile.

martedì 13 novembre 2018

Infinito

Non vorrei sembrare uno stalker ma parlo ancora di Matteo Salvini. Definirlo ministro dell'intero è riduttivo (speriamo non me ne voglia) ormai il suo raggio d'azione è infinito. Adesso si occupa pure di giustizia sportiva : infatti ha decretato che Gonzalo Higuain meritava una punizione più dura. Si riferisce alla espulsione subita dal giocatore del Milan nella recente partita contro la Juventus. Salvini , che era presente (c...o è dotato pure della ubiquità sembrerebbe) pur essendo milanista lo ha definito indegno, nemmeno il Silvio arrivava a tanto. Ma nei giorni scorsi si è anche occupato del valore legale della laurea, argomento che non mi sembra riguardi il Viminale. Dai Matteo anche io sono un semplice diplomato come te ma questo non mi legittima a sminuire i laureati. Ma poi, possibile che come ministro dell'interno non hai altre gatte da pelare? Allora facciamo che ti occupi di mantenere le promesse elettorali. Mi pare di ricordare che volevi togliere una parte delle accise sulla benzina e quindi? A me non interessa anzi ma sai quanto ti vorrebbero santo subito se fai scendere (significativamente) il prezzo dei carburanti. Anche perché siamo il paese europeo che la paga di più! Ma aspetta non è colpa tua ma di quei bastardi di Bruxelles che preferiscono patire la fame pur di mettere in cattiva luce questo governo.

domenica 11 novembre 2018

Irrispettoso

Dice la Treccani che irrispettoso (ci sarebbe pure un accento) significa : "Che manca del rispetto dovuto a persone o cose". Tale aggettivo è stato usato dal Ministro dell'Intero, Matteo Salvini, per commentare le parole di Beppe Sala, sindaco di Milano. Ecco le incriminate parole, relative alla legge (futura? prossima? minacciata?) che imporrà la chiusura domenicale : "le facessero ad Avellino, qui a Milano non ci rompano le palle!". Ora mi chiedo a chi o cosa ha mancato di rispetto il sindaco secondo Salvini? Agli avellinesi, è ovvio! Ma dai Matteo adesso ti metti a difendere i terroni, anzi i concittadini di De Mita! Pardon De Mita era il passato (?) oggi sono i concittadini di Giggino Di Maio, l'altra metà del cielo giallo verde e promotore della legge suddetta. Ah no Salvini voleva far notare come Sala si facesse beffe del governo e detto da uno che ogni giorno manda a quel paese mezzo consiglio europeo è difficile da digerire. Ci sono voleva dire a Sala che non si permetta più di rubargli gli slogan visto che "non rompeteci le palle" è molto simile al "lasciateci lavorare" di qualche anno fa. Comunque Giggino (Di Maio) ha risposto per le rime definendo Beppe Sala un "fighetto" aggettivo usata anche per Obama ma che temo poco si applichi a Sala e soprattutto poco adatto ad uno che si lascia andare al turpiloquio. A dimostrazione di ciò la contro risposta del sindaco è stata sostanzialmente "vai a lavorare" e forse proprio questo ha fatto infuriare il Salvini (vedi). Cercando di andare oltre gli insulti vorrei esaminare la legge proposta da M5S. Dico subito che le chiusure domenicali sono qualcosa da cui non si torna indietro anche perché se si tratta di dare un peso economico al fatto che uno lavori di domenica mi sembra più che giusto (ma vale per molti dai giornalisti agli infermieri) ma che si porti avanti questa battaglia per non disgregare le famiglie questa mi sembra grossa! Ma Giggino vuoi tornare al pranzo della domenica degli anni 70? Magari con gita fuori porta e tovaglia a quadretti bianca e rossa? Non vorrei sbagliarmi ma nella folla che gremisce i centri commerciali ci sono molti dei tuoi elettori che altrimenti che c...o fanno la domenica ad Avellino? Non voglio dire che le aperture domenicali sono un segno di civiltà, anzi sono alla fin fine l'escalation del consumismo, ma queste sono le nostre società. E se vuoi usare gli Stati Uniti come esempio, è vero che laggiù i centri commerciali (le "mall") sono in crisi ma per colpa di Internet e non c'è modo di evitarlo, men che meno chiudendoli. Se invece ti rivolgi al Nord Europa, tipo la Germania, rammenta che là vi è la piena occupazione mentre nella nostra disastrata penisola anche qualche lavoretto al centro commerciale serve eccome. Pensiamo magari a far emergere un po' del nero pervade l'Italia, ma non quello politico quello fiscale Giggino.
Ps il sindaco di Milano, Beppe Sala, da me poco amato, mi ha sorpreso con questa sua uscita che condivido nella sostanza ma non nello "stile". Oltretutto prima di oggi non si era mai lasciato andare così! Trumpismo in salsa meneghina? Spero di no.

sabato 10 novembre 2018

Tsunami

"Poteva essere uno tsunami oppure un'onda ma di sicuro molte gocce d'acqua" affermava Nancy Pelosi (vedi) e purtroppo aveva ragione. Parlava delle elezioni di "mid term" statunitensi ed in effetti la marea (tanto per stare nell'acquatico) democratica non vi è stata. Forse i toni di vittoria usati da The Donald sono un po' eccessivi ma l'America non gli ha voltato le spalle. Adesso sta andando in onda un film già visto ossia il "riconteggio" (vedi) delle schede perché in Florida e Georgia non è sicuro chi abbia vinto. Molti credo che ricordino che proprio il contestato voto della Florida diede, per soli 537 elettori, la presidenza a Bush nel lontano 2000. Ma tornando ad oggi The Donald (pur se orfano per tutta la campagna elettorale della consorte Melania) ha perso la Camera ma si è rafforzato al Senato! Merito (come già scritto) della bislacca legge elettorale (peraltro diversa da stato a stato) che però gli americani non vogliono cambiare partendo da un assunto piuttosto elementare ma molto solido : "essendo gli Stati Uniti d'America il miglior paese al mondo anche le sue leggi elettorali sono le migliori del mondo". E così il nostro Donald, pur con qualche mal di pancia, può affrontare i prossimi due anni discretamente tranquillo. Certo in molti stati come Texas e Ohio abbiamo visto governatori repubblicani vincere per un soffio ma intanto hanno vinto e quindi se ne parla tra due anni di mandare a casa Trump. Peraltro il partito repubblicano ha capito che con lui si vince ed infatti i repubblicani "moderati" stanno sparendo. Uno dei primi atti fatti da The Donald all'indomani delle elezioni è stato proprio quello di far fuori Jeff Sessions, reo di essere un ministro della Giustizia troppo incline a preoccuparsi della giustizia. E a questo punto i democratici hanno solo due anni (non molti credetemi) per trovare un valido antagonista perché se le manovre di Trump faranno sprofondare l'economia allora potrebbe essere facile altrimenti sarà davvero dura.
Ps peraltro se l'economia americana non dovesse tracollare ci sarebbero un bel po' di economisti che meriterebbero il licenziamento, d'altronde diceva Galbraith (che di economia ne capiva) : “L'unica funzione delle previsioni economiche è quella di far apparire rispettabile l'astrologia".

martedì 6 novembre 2018

Due pesi?

Sono un estimatore di Luca Guadagnino, il regista autore tra le altre cose del remake di Suspiria (che non ho ancora visto), ma come "columnist" mi trovo meno in sintonia. Ho letto un suo articolo in "Vanity Fair" che parlava di due luoghi di Milano. Il primo è la zona diciamo Morigi, sulle critiche al ristorante, nato dalla ceneri della storica "taverna", non mi esprimo, sembra non si mangi gran ché ma ci sta. Sul fatto che al posto del vetusto centro sociale ci sia un serio (e triste direi dal tono) condominio per ricchi suona un po' "gauche caviar". Il processo si chiama "#gentryficazione" e bisogna farsene una ragione ma soprattutto rendiamoci contro che i bei tempi andati sono andati. Quando sono andato a Londra, per la prima volta, nel remoto 1977, ho visto in pratica un altro mondo, l'anno scorso mi sono trovato dinnanzi ad una città molto simile a Milano (prima che si scatenino i fan della perfida Albione, con le ovvie differenze visto che parliamo di una città otto volte l'altra). Nel 1977 quanti turisti c'erano? E soprattutto quanti stranieri trascorrevano periodi più o meno lunghi a Londra? Ovvio che tutto ciò snatura ma è inevitabile a meno di non tornare a pagare i viaggi aerei come stipendi e fare le vacanze a Gabicce. Altro luogo oggetto degli strali di Luca (scusa la familiarità) è il nuovo Startbucks che ho trovato da parte mia notevole. Certo l'apparato di sicurezza ha lasciato perplesso anche me ma "sign of the times", mentre trovo sterile la polemica sul prezzo eccessivo del caffè : 4 euro. Già detto mille volte, basta non comprare e vedrai che i gestori di Strabucks (da buoni americani pragmatici) ridurranno i prezzi o chiuderanno. Se non succederà nulla di tutto ciò vuol dire che hanno avuto ragione ad imporre quel prezzo. Anche qui l'aver snaturato una piazza storica di Milano è un discorso sterile, se vogliamo una città europea dobbiamo (insieme alle altre) rinunciare a qualcosa (ed infatti la stessa cosa si può dire per Londra, Parigi o Lisbona città di cui ho feedback diretti). Peraltro mi suona "strano" che un regista non faccia menzione del fatto che un Apple Store, davvero notevole ma anch'esso dotato di una security che intimorisce, abbia preso il posto di un cinematografo lasciando poi abbandonata una parte della galleria limitrofa (peraltro in pieno centro).
Ps non sono un lettore di "Vanity" per cui non so che il buon Luca ha una vera e propria rubrica e quindi forse ne ha già parlato dello store della Mela, nel cui mi scuso con lui, ma rinnovo il mio rammarico per aver perso l'ennesima sala cinematografica.

lunedì 5 novembre 2018

Ahi

Ma cosa succede? Marco Travaglio de "Il Fatto Quoitidiano" ha bollato come "infantile" Giggino Di Maio (vedi). Vero è che il semi leader del M5S è molto giovane ma infantile non è un complimento. Ma che sia proprio una testata storicamente amica del M5S a puntare il dito è, come si dice oggi, tanta roba. Ma vediamo cosa ha scatenato la furia giacobina di Marco Travaglio : le parole di Giggino contro Mario Draghi, il governatore della BCE. Davvero un autogol e vediamo perché a mio avviso. Primo, Mario Draghi ha sempre aiutato l'Italia, attirandosi anche (come ovvio) critiche dovute al fatto che italiano lo è. Vero è che il suo principale "aiuto" si chiama "quantitative easing" e non ha aiutato solo l'Italia, ma certo la nostra penisola è stata una delle beneficiare maggiori. Quindi solo per, diciamo, gratitudine meglio non polemizzare. Secondo, ha ragione da vendere Travaglio quando ricorda che Draghi non è in campagna elettorale come lo sono i "rotweiller" (sua, di Travaglio, definizione) europei alla Junker e compagnia cantante quindi si presuppone un certo distacco e quindi di nuovo meglio evitare scontri. Direi alloara che il nostro Giggino ha fatto un mezzo (?) passo falso anche se non sono molto d'accordo con "Il Fatto" quando dice che Draghi ha addirittura avallato la manovra del governo. Non mi è sembrato, diciamo che non la ha bocciata ma conveniva a Giggino sposare questa linea ed al massimo costringere Draghi ad uscire allo scoperto (ammesso che gli interessi). Invece no, ha scelto di alzare la voce. Ma il gemito di dolore che titola questo post non è per questa buccia di banana, ma per il fatto che il M5S sta consegnando l'Italia a Salvini (peraltro nemico pubblico numero uno per "Il Fatto", basta guardare le loro copertine). Questo scontro con Draghi potrebbe essere solo la classica goccia che fa traboccare il vaso che è ovviamente già pieno. Tap, Muos e anche la Tav e poi parliamo di reddito di cittadinanza e pensioni d'oro, quante promesse non sono state mantenute? A'nche Salvini non scherza (non aveva promesso di togliere le accise dalla benzina) ma tanto lui ha sempre quattro immigrati da usare come il bastoncino di uno sciamano. Adesso di occupa pure di ecologia avendo trovato il colpevole di quanto successo in Veneto (regione saldamente in mano alla Lega) negli ambientalisti da salotto. Certo se al posto degli alberi ci fossero state delle villette a schiera per il giusto riposo dei guerrieri padani nulla sarebbe successo. Ahi, forse più che un gemito è un grido.

sabato 3 novembre 2018

Idea

Avrei una idea per il nostro ministro dell'Inter(n)o, Matteo Salvini. Modificare un pochino il suo tormentone da "#prima_gli_italiani" in "prima i docenti". Eh si perché di nuovo le cronache hanno riportato almeno 3 episodi recenti di docenti presi di mira da studenti (in un caso persino di 7 anni) o genitori. Certo una volta che avremo ributtato in mare tutti sti negri le cose si sistemeranno (non so come d'altronde la fede non si spiega) ma nel frattempo caro Matteo qualche provvedimento no? Continui a dire che non sei tu a seminare odio ma quelli del PD (qui però stai rubando il tormentone a Giggino Di Maio) allora vuol dire che questi genitori sono del PD? Ammesso e non concesso ma in ogni caso bisogna intervenire anche perché alcuni di questi episodi sono pure successi nel profondo Nord (dove però si annidano molti comunisti è risaputo). Visto che ti occupi di tutto e di più e secondo un recente sondaggio sei tu il vero premier, beh allora è venuto (forse) il momento di fare qualcosa davvero per questo paese.

venerdì 2 novembre 2018

Ritardi

Ho appena fatto un post (ahi l'auto citazione) su quando "c'era lui" e mi ritrovo davanti ad una situazione analoga anzi al paradigma assoluto : "quando c'era lui i treni erano in orario". Francamente non saprei, non ho vissuto in quel periodo e non sono certo delle statistiche dell'epoca ma certo oggi la situazione è diversa. Purtroppo non parlo dei modesti regionali ma dell'alta velocità (poco importa sia #Italo o #Freccia_Rossa). A parte il periodo in cui scrivo (dove il mal tempo sta flagellando la penisola e quindi tutto è scusabile) vi sono una serie quasi continua di guasti che provocano ritardi anche sulle linee che erano state create per essere veloci e puntuali. In effetti da utilizzatore (non assiduo ma certo non occasionale) ho subito un tot di ritardi ma spigolando sulla Rete le segnalazioni sono frequenti, sintomo che forse il tempo dei treni alla svizzera o alla giapponese è passato. L'idillio è finito? Pare che vi sia un problema abbastanza grave sulla tratta Milano Torino ma anche in altri punti della rete. Si può identificare nel 1992 l'anno di inizio dell'alta velocità italiana e quindi a meno di 30 anni stiamo già parlando di usura del sistema (ma nel caso della Milano Torino parliamo di tempi ben più recenti) oppure di scarsa manutenzione che considerati i costi dei treni suona un filo beffardo. Speriamo si arrivi ad una soluzione perché in effetti il servizio offerto è ottimo ed oltre tutto è una valida alternativa al trasporto aereo molto più inquinante (ma qui la politica europea dei trasporti merita un altro post).

giovedì 1 novembre 2018

Colpa

Vi è una strana coincidenza con il fatto che il cantante "ufficiale" del M5S, Edoardo Bennato, abbia tra i i suoi pezzi più noti "E' stata tua la colpa". Perché recentemente il concetto (o senso?) di colpa è molto sentito nel movimento penta stellato. Parliamo delle ultime (brutte) notizie che arrivano dall'Istat (che sta rischiando grosso visto come poco gradiscono le opposizioni). Insomma la locomotiva italiana si è fermata. Oddio chiamarla locomotiva è forse eccessivo anzi lo è ma di certo nel terzo trimestre si è avuta crescita zero. Poi, ciliegina sulla torta, il tasso di disoccupazione è tornato a salire. Subito Giggino (di Maio) ha sfoderato il tormentone : "è colpa del PD"! Gli fa eco dalle pagine del Corriere il premier, Giuseppe Conte, dicendo che non si può incolpare il governo di questi risultati. Insomma passiamo da "la colpa è del PD" a "non è colpa nostra" (quando si dice questione di stile). Allora cerchiamo di esaminare i fatti, ovvio che quello che è successo è certo colpa (almeno in parte) della manovra targata PD del 2017 ma è anche colpa di 30 anni (e più) di mal governo ma qui però parliamo del terzo trimestre 2018. Ora le elezioni sono state il 4 marzo, ci hanno poi messo due comodi mesi per accordarsi ma è comunque un po' che sono in sella. "Ma non abbiamo ancora fatto la manovra del popolo!" dice Giggino, vero ma intanto quella che è arrivata al Colle (e alle camere) è uno schema con molte parti che vanno riempite e quindi bisogna ancora aspettare. Intanto va ricordato che questo esecutivo ha varato il cosiddetto decreto dignità, quello si che lo ha fatto ed il risultato sembra essere arrivato. Anche a non voler legare in modo diretto tale decreto ai risultati Istat mi sembra che il paese non sia esattamente pervaso da un grande entusiasmo. Ma anche di questo la colpa non è certo loro ma dei media (compreso questo blog?) che rema contro. Buon lavoro governo giallo verde.

mercoledì 31 ottobre 2018

Venezia

Appena ho visto le immagini di cui sopra sono stato preso dallo sconforto. Ho più volte detto che amo #Venezia e comunque Venezia non è una "competenza" veneta o italiana, è qualcosa di unico (alla faccia di tutte quelle città che si spacciano per lei) che dobbiamo conservare. Ma così non va, pur considerando che le precipitazioni sono state eccezionali (del cambiamento climatico parliamo un'altra volta). Poi allo scoramento è subentrata la rabbia perché mi sono chiesto : e il #Mose? Allora grazie sempre alla benedetta Wikipedia (ricordate il versamento) ho (ri)scoperto che la "s" sta per sperimentale e che non è ancora in funzione! Doveva partire a giugno ma è slittato a dicembre (con una più che azzeccata "scelta" del tempo) ma vi è un piccolo "problema" : non è chiaro a chi spetta azionarlo! Intanto contiamo i danni e speriamo che il resto del pianeta ci perdoni di non saper conservare i nostri (comuni) tesori.
Ps temo che Wikipedia abbia peccato di ottimismo perché "Il Corriere" ipotizza che il sistema entrerà in funzione nel 2021 (ma poi funzionerà davvero?). Buon lavoro governo giallo verde.

martedì 30 ottobre 2018

Mutti

Diciamo che fino a domenica si poteva parlare di crisi della sinistra a livello mondiale, ma da oggi la situazione si è fatta più complicata (almeno così credo). Le ultime elezioni in Assia hanno segnato un meno 11% del partito di #Angela_ Merkel, la CDU e quindi dopo l'altra debacle in Baviera Mutti (il soprannome di Angela, "mammina") ha deciso di dire basta. Ovvio che dopo 18 anni la stanchezza (dell'elettorato) si fa sentire e trovo anche (abbastanza) ovvio che Angela abbia deciso di smettere, non si ricandiderà per il ruolo di cancelliere e neppure per ruoli all'interno del partito (sentito Renzi?). Ma tutto questo non fa parte della crisi della sinistra perché la Merkel non è di sinistra. Certo ha fatto scelte anche di "sinistra" come il nucleare ma in ossequio ad un pragmatismo politico più che ad un ideologia di sinistra. No, qui in crisi è davvero un certo sistema e non ritengo affatto casuale che nello stesso giorno (fuso orario più, fuso orario meno) in Brasile si affermava Jair Bolsonaro, leader di destra ma di quella estrema. Ed anche in Germania se si può guardare con speranza alla rinascita dei Verdi (peraltro il colore è di buon auspicio) dall'altra parte abbiamo la avanzata di AFD un partito di "fascitoni" diremmo noi, da loro li chiamano semplicemente "nazi". Salvini, Orban per arrivare fino anche a Trump sono i leader di un mondo che non ha mai goduto così tanto benessere ma sembra letteralmente terrorizzato di perderlo! La paura di dover rinunciare a questo status sarebbe per lo meno una comprensibile motivazione, ma qui si parla di qualche rinuncia magari da farsi nel nome del pianeta più che di una singola nazione. Ma indietro non si torna, quindi andiamo avanti verso il precipizio (temo).

lunedì 29 ottobre 2018

Ghisa

Credo sia ormai nota la mia scarsa simpatia per il sindaco di Milano, Beppe #Sala, ma quel che giusto è giusto e oggi sono qui ad applaudire una sua iniziativa. Dal primo novembre (forse non la data migliore che uno può pensare ma tirem innanz) anche i vigili urbani (i "ghisa" per i non milanesi/residenti) dovranno .... pensate un po' : timbrare il cartellino! Come spiegato bene da "Affari Italiani" fino ad ora non esisteva un vero e proprio sistema di rilevazione delle presenze, un semplice registro cartaceo. Ora solo questo basterebbe a chiudere qualsiasi discussione con un mezzo sorriso ed invece questi buontemponi dei vigili hanno già deciso di alzare le barricate! Nell'articolo si scopre che il loro rappresentante vanta persino una verve umoristica e forse farebbe meglio a darsi al palcoscenico. Chi come il sottoscritto vive a Milano sa benissimo che il corpo dei Vigili è una accolita di gente dedita a farsi i c...i suoi, moltissimi hanno doppi lavori, grazie a riposi generosi e ovviamente ad una totale mancanza di controllo (il registro cartaceo viene redatto da un loro collega). Vi sono stati parecchi scandali ma senza finire nei film basta vedere come questi agenti di polizia locale passino davanti a gente in seconda fila o sui marciapiedi senza minimamente pensare di sanzionarli. Saranno impegnati in missioni della massima importanza ma sta di fatto che sulla strada non se vedono praticamente. Recentemente, sotto casa mia, hanno sostituito i semafori impiegandoci ben 4 giorni (ma questo non è colpa dei vigili ovvio). Non è uno snodo secondario ma i vigili alle 19 staccavano. Peccato che una città come Milano alle 19 è tutt'altro che ferma per cui si creava un "simpatico" casino. Forse non hanno capito che i tempi sono un po' cambiati e , pensa, magari gli tocca persino lavorare.

sabato 27 ottobre 2018

Conti

Nonostante la sicurezza ostentata dal governo i conti non sembrano tornare. Forse anziché togliere i poteri a Mattarella come vorrebbe il demiurgo ligure bisognerebbe calcolare il PIL tramite votazione popolare (online ovvio). Ma anche lo spread, perché non fare una bella pagina Facebook e metti il like sullo spread che preferisci. Scherzi a parte la situazione è piuttosto complessa e la non bocciatura di S&P (ops Standard And Poor's) è appunto quello che ho appena scritto : una non bocciatura, ci hanno lasciato sopra il livello spazzatura ma con un "outlook" negativo che significa essere sorvegliati speciali anche perché il loro commento alla manovra è solo fatto di rilievi negativi. Ma temo che non ci sia altra possibilità che continuare su questa strada e andare a sbattere. Perché non ci può essere UE o agenzia di rating che possa fermare questo governo giallo verde, essendo questo un governo assolutamente legittimato da un voto popolare su cui non pende alcun dubbio di brogli. Quindi devono lavorare e devono fallire, perché se venissero stoppati avrebbero gioco facile ad invocare i poteri forti e fare il pieno alle prossime elezioni. E qui davvero la situazione si fa complessa perché alle prossime elezioni temo che il nostro Matteo Salvini (ormai non più felpato) farà il pieno in quanto il M5S perderà un bel po' di consensi. Un conto è fare le manifestazioni "vaffa", un conto è gestire le cose. La situazione di Roma è al di là di ogni commento e Virginia Raggi ormai è insediata da tempo, ma credo che sia ancora più emblematica la faccenda TAP. Proprio in questi giorni il premier Giuseppe Conte ha dovuto comunicare ai suoi conterranei che la TAP (il gasdotto che arriva dall'Uzbekistan) si farà, altrimenti le penali sarebbero nell'ordine di oltre 10 miliardi di Euro (più o meno il reddito di cittadinanza). Eh caro Giuseppe (Conte) i conti non tornano e questi saranno tutti voti persi. Ma questo è il prezzo da pagare per aver voluto accogliere tutti questi personaggi uniti solo dal rancore e non da un vero progetto politico. E se non erano rancorosi , beh gli interessa solo aver 780 Euro per non fare un c...o e andare in pensione il più in fretta possibile (sempre per non fare un c...o).  
PS mi rendo conto solo adesso che il giallo verde è il colore della bile, che ben si addice al tipico elettore di codesto governo.


domenica 21 ottobre 2018

Enorme

Ad essere precisi è una "enorme minchiata" ma non ho trovato una foto adatta. Non voglio scendere nel turpiloquio riporto solo quanto detto da un assessore del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino. Egli si riferiva ad un articolo comparso sul sito "AffariItaliani". Non è un sito che prediligo ma lo leggo ogni tanto per avere un punto di vista non "allineato". In realtà sono abbastanza cerchiobottisti ed infatti l'articolo se la prende con la sinistra in primis ma lancia anche una bella stoccata alla destra. Di cosa parla codesto articolo? Del fatto che alla manifestazione pro migranti vi fosse più gente che a quelle per i senza tetto. L'articolo velenosamente ritraeva le signore milanesi "gauche caviar" che pronte a difendere l'immigrato si ritraevano schifate davanti al barbone. Vero o almeno verosimile ma poi l'articolo deraglia quando comincia ad flirtare con il salviniano "prima gli italiani". Temo che il problema sia di natura "tecnica" e vediamo di capirci. L'accoglienza ai migranti è un problema politico e come tale diventa facilmente oggetto di manifestazioni, perché è nella natura della politica la manifestazione e comunque è un fatto che polarizza le opinioni. I senza tetto sono un problema sociale quindi molto meno soggetto a fazioni. Abbastanza comprensibile che vi siano meno persone, anche perché esistono già tutta una serie di servizi che vengono erogati e non è che ci siano tutte queste dispute sul fatto che questi debbano esistere. Basterebbe ragionare un secondo e considerare che infatti esistono (nei comuni anche relativamente piccoli) degli assessorati che si occupano di "politiche sociali" rendendo, quindi, il sociale subordinato al politico. E qui l'ellissi si chiude perché Pierfrancesco Majorino è guarda caso l'assessore alle politiche sociali. Ovvio che è politica la decisione di allocare più risorse per migranti o senza tetto ma il peso è differente. Certo che da un assessore della seconda città italiana mi aspetterei un po più di finezza ma oggi abbiamo sdoganato di tutto ormai.

sabato 20 ottobre 2018

Lavori

Un giudice deve (o dovrebbe) decidere secondo la legge senza farsi influenzare dai propri sentimenti o dalle proprie opinioni. Non a caso in tutti gli ordinamenti si cerca di non fare processi il "giorno dopo" proprio per evitare verdetti, diciamo troppo emozionali. Forse il caso di cui sto per parlare è un esempio di giudizio "di slancio" ma credo giustificato. Mi riferisco alla "triste" vicenda di Giulia Ligresti la quale ha patteggiato (ammettendo quindi il reato) una pena di 2 anni e 8 mese di reclusione. Solo che ad un certo punto qualcuno le ha fatto presente che significava andare in galera. Ohibò avrà pensato la bionda (temo tinta) Giulia ed allora ha pensato di scambiare la pena con lavori socialmente utili. Ma non come  quelli che si è beccata la "nota" ereditiera Paris Hilton, no, lei proponeva attività del tipo arredamento di interni o pubbliche relazioni!. Credo che se fossi stato nei panni del giudice di Torino mi sarei sentito anche io preso per i famigerati fondelli e il risultato è stato un respingimento della richiesta per cui la nostra Giulia dovrà varcare i cancelli di San Vittore. Se qualcuno coglie una certa mia soddisfazione ha ragione e se vuole obiettare che è solo la meschina vendetta di un povero sfigato nei confronti della ricca signora faccio presente che questi ricchi hanno commesso reati e pure reiterati per anni, vivendo una vita che noi comuni mortali vediamo solo in quello che una volta si chiamavano rotocalchi (peraltro attingendo dalle nostre tasche). Per cui ammetto il senso di soddisfazione per vedere una volta (capita di rado) una di queste facce di bronzo (sono sempre abbronzati avete fatto caso?) andare in galera. Arrivederci Giulia, ci vediamo tra un paio di anni.
Ps forse sono troppo cattivo, forse si tratta di un clamoroso errore giudiziario. Forse Giulia Ligresti voleva davvero fare qualcosa di utile alla società solo che l'unica (società) che conosce è l'alta società!

venerdì 19 ottobre 2018

Quando

Come già detto non sono un gran fautore degli uomini forti, quelli mandati dalla provvidenza. Purtroppo anche nel nostro paese vi è il concreto rischio di una affermazione dell'uomo forte incarnato da Matteo Salvini. Anche perché codtui non ha di fatto antagonisti a meno di non considerare il suo alleato penta stellato in preda a mani(n)a di persecuzione oppure il nuovo segretario del PD ammesso che riescano a trovarne uno (e visto che non riescono neppure ad accordarsi per una pizza figuriamoci). Quindi non mi piacciono gli uomini forti ma proprio l'altro giorno mi è venuto da pensare a "quando c'era lui". Parlo della mia città natale, Como, che ha dovuto chiudere la sua piscina comunale in quanto è crollato in parte il tetto. Rammento che non vi sono state nevicate abbondanti anzi è 3 mesi che neppure piove. Incuria, difetti di costruzione vallo a sapere, ma ad oggi la situazione di Como è che esiste una sola piscina pubblica, la Senigallia costruita durante il ventennio. Davvero certe cose ti fanno venire brutti pensieri.

giovedì 18 ottobre 2018

Parole

Se le parole vengono usate a casaccio da uno come Rocco Casalino tutto sommato si può capire anche se non certo giustificare (spero che tutti si ricordino le sue improvvide esternazioni) visto che si è inventato il mestiere di porta voce. Ma se vengono usate male da uno che è il presidente della Rai e proviene dal "prestigioso" Corriere del Ticino beh allora le cose sono un po' più gravi. Parlo del tweet di Marcello Foa che commentava il suo viaggio in Israele. Forse la foga di postare, di essere sempre tempestivi sui social porta a sviste o peggio ma l'errore rimane come riporta Ansa. In quelle poche parole vi sono ben due problemi. Il primo potrebbe essere un errore di battitura (indotto dalla fretta appunto o dal fatto che scrivi da un telefonino magari in una posizione strana) è quando parla dei 65 trascorsi dal rastrellamento del ghetto ebraico di Roma. Peccato che sono 75 ma ripeto forse è scappato il pollice. Più complicato è l'uso della parola "celebrazioni". Come dice la Treccani  queste di solito sono manifestazioni tese a esaltare qualcosa (o qualcuno). Ora vi è davvero poco di esaltante nel ricordo del rastrellamento di quel 16 ottobre 1943. Meglio sarebbe usare commemorazione onde evitare fastidiosi fraintendimenti. E che diamine è solo il presidente della principale emittente televisiva nazionale.

martedì 16 ottobre 2018

Fuochi

Ha ragione da vendere, Matteo Salvini, il leader della Lega, quando dice che la Lombardia sta diventando la nuova terra dei fuochi. Sta ancora bruciando un deposito di rifiuti addirittura alle porte di Milano. Purtroppo senza scomodare Andreotti buona parte di questi incendi sono dolosi. Smaltire i rifiuti è costoso e complesso. Molto meglio incassare i soldi per il teorico smaltimento poi si accumulano i rifiuti da qualche parte e, quando il livello è troppo, un bel falò risolve il tutto scaricando nell'aria ! Ha ragione a gridare il nostro Matteo, peccato che la memoria non lo assiste. I rifiuti sono materia per lo più di competenza regionale e negli ultimi 20 anni non mi ricordo tutti questi comunisti al palazzo della regione (una volta era il Pirellone). Ma la memoria è qualcosa ormai sempre più effimera.

sabato 13 ottobre 2018

Manichini

Considero davvero pericolosa la figura politica di Matteo Salvini, che davvero ha dato una netta svolta a destra al suo partito, la Lega. Ormai è su posizioni simili a quelle della Le Pen, ma la nipote non Marine! Anche l'altro giorno ha definito "schifoso" bruciare manichini (spero non si riferisse solo al suo), eppure anche il suo arci nemico Macron (il presidente francese) ha subito tale trattamento. Ma come gli ha ricordato il collega di governo (e compare sul rogo), Giggino Di Maio, "protestare è lecito" e ci mancherebbe altro. Ma questa potrebbe essere una semplice buccia di banana , ben peggio il suo (di Matteo) proclama per la chiusura dei negozi etnici alle 21. Siamo sempre alle solite, colpire duro chi di fatto non ha nessuna possibilità di controbattere. Ma poi colpire chi? I negozi etnici? E come si qualifica la etnia? O parliamo di cittadinanza ? O di residenza ? O forse di colore dei capelli? Ma dai, Matteo davvero vuoi farci credere che solo i negozi etnici sono assembramenti di "gente che fa casino". Basta farsi un giro in una qualsiasi zona "movida" di una città per vedere masse (più che festanti rumorose) che si assiepano anche in bar fighetti italiani al 100%. Ammesso che il concetto di italiano 100% abbia un qualsivoglia senso. Ammesso che poi si capisca chi deve far rispettare l'ordinanza. E comunque chiudere alle 21? Ma vogliamo tornare agli anni 70 anni con le città impaurite, buie e vuote? Ma sembra che al Salvini piacciano certe cose del passato ma  anche antecedenti gli anni 70. Magari come la fascia raffigurata così da identificare una volta per tutte gli "etnici". Si sperava fossero sepolte nella memoria (alla fin fine sono passati 70 anni) ma forse qualcuno ne sente la nostalgia.