martedì 31 agosto 2021

Parigi

Ho appena detto che cercare di fermare il riscaldamento globale avrà costi molto alti anche perché ci imporrà dei cambiamenti nel nostro stile di vita. E non ci si può neppure appellare contro gli americani perché anche il nostro stile è comunque troppo "pesante" per il pianeta. In questa direzione va la "rivoluzione" che inizia a Parigi, giusto domani (per me che scrivo). Di cosa parliamo? Del fatto che la capitale francese diventa una città a 30 all'ora (tranne su pochissime arterie). Bel cambio di passo che in Francia è stato anticipato da Nantes e Grenoble ma certo le dimensioni di queste due città sono ben lungi da quelle di Parigi. Che è davvero una città estesa basti pensare che la superficie della sua area metropolitana è 10 volte quella milanese. Come facilmente immaginabile sono nate mille polemiche. Una abbastanza condivisibile è quella dei tassisti che prevedono un allungamento delle corse e di conseguenza un aumento delle tariffe. Molto probabile ma a parte l'ipotesi di mantenere i 50 all'ora ove ci siano corsie preferenziali ecco uno dei famosi "costi", che però è davvero poca cosa. Obiezione meno condivisibile è quella dei riders che vedono peggiorare i tempi delle consegne, questa mi sembra davvero pretestuosa anche perché tutta questa "fretta" andrà ricalibrata. Una città (di quelle dimensioni ripeto) a 30 all'ora è per forza una "slow city". Eppure sembra che la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo (in corsa addirittura per l'Eliseo) abbia il favore dei parigini perché questi 30 all'ora sono parte di una strategia anti auto che prevede sempre meno parcheggi e sempre più ciclabili. Eppure il centro della capitale è pieno di auto elettriche nonché colonne di ricarica ma la sindaca si è resa ben conto che il traffico non si combatte che in un modo : eliminando le auto. Certo chi può si prende un garage (a carissimo prezzo) e quindi una delle polemiche è che questo è un provvedimento pro ricchi ma in ogni caso è molto probabile una riduzione più che sensibile del numero di auto, per cui ... vive la France!

 

lunedì 30 agosto 2021

Antropico

Torno ad un mio argomento "preferito" : l'acqua. Qualche giorno or sono è piovuto in Groenlandia. Notizia terribile per due motivi : non era mai successo (almeno a memoria d'uomo) ma soprattutto è successo quasi al polo Nord, ad oltre 3000 metri di altezza. Normalmente le temperature sono intorno a -15 mentre per qualche giorno sono andate oltre lo zero. Inutile ricordare che la pioggia è nemica di nevai e ghiacciai ma pensare a temperature di quasi 20 gradi superiori alla media è davvero qualcosa di raggelante (e scusate il bisticcio lessicale). Ora facciamo qualche considerazione : le serie storiche in nostro possesso hanno una profondità di un paio di secoli (anche meno in certi territori) quindi se parliamo di eventi geologici ovvio che abbiamo bisogno di molto più tempo per affermare che si tratta di un evento isolato oppure di una tendenza. Però dai numeri in nostro possesso si vede una accelerazione che non può che risultare sospetta. Credo che anche i più scettici debbano ammettere che il clima del pianeta sta cambiando ma perché? Eccoci arrivati al titolo del post : "antropico" ossia qualcosa legato alla attività degli essere umani. Ma molti considerano questi cambiamenti assolutamente "naturali" ossia facenti parte di cicli. Che esistono, sacrosanto, ma, ripeto, il trend dei cambiamenti e soprattutto il loro susseguirsi a distanze così ravvicinate mi fa credere che siano le opere dell'uomo a contribuire (almeno) a questo riscaldamento del pianeta. Le nostre emissioni (che purtroppo creiamo per il solo di esistere ma non solo) stanno davvero cambiando la situazione e "correggere" questa tendenza non sarà affatto semplice e soprattutto costerà molto in vari sensi. Proprio in questi giorni gli Stati Uniti d'America attendono la tempesta Ida che potrebbe essere peggio di Katrina. Speriamo di no, ma sono passati solo 16 anni davvero pochini per un pianeta.


 

mercoledì 18 agosto 2021

Foto

In questi giorni l'argomento che ha davvero oscurato la pandemia è certamente la fine della presenza americana in Afghanistan. Ci vorrà molto, molto tempo per capire cosa è successo e soprattutto cosa succederà ma intanto assistiamo a scene abbastanza raccapriccianti, in particolare mi riferisco a quelle persone che si sono aggrappate al carrello di un aereo dal quale sono poi inevitabilmente precipitate. Nella ricerca di paralleli e ricorsi è stato spesso accomunata la caduta nei cieli di Kabul con quella dalle Twin Towers ormai venti anni fa. Mattia Feltri nel suo editoriale sul "suo" "Huffington Post" ha voluto vederci l'inizio e la fine, l'alfa e l'omega di non ho capito bene cosa. Ma al di là di forzare i simbolismi bisogna assolutamente evitare di cadere nelle trappola della commozione. Ovvio che parliamo di gesti dettati dalla disperazione ma la persona che cade da una delle torri di New York in quel 11 settembre aveva la "non" colpa di trovarsi nel posto sbagliato e la colpa di essere americano (cosa poi tutta da verificare). Diciamo che è una vera vittima incolpevole. Le persone aggrappate al carrello erano anch'esse disperate ma forse un po' meno innocenti. La prospettiva di fare i conti con i Talebani è davvero raggelante anche se per ora stanno lanciando messaggi distensivi. Ma temo siano lupi travestiti da agnelli, in quanto qualcuno deve aver loro consigliato di evitare una strage degli ugonotti 2.0 ma i nodi verranno al pettine. E forse quei due puntini hanno fatto parte di quel establishment corrotto che è crollato in pochi giorni senza che nessuno pensasse di sparare un colpo per salvare quei satrapi protetti da una bandiera a stelle e strisce. La classica redde rationem dove si mescolano ideali politici e semplici conti in sospeso. Il 25 aprile del 1945 anche l'Italia ha mostrato cosa succede quando cade un regime. Per cui non sprechiamo la nostra commozione per quelle due figurine nel cielo. Pensiamo a chi adesso si ritroverà sotto il giogo dei Talebani, ammesso che siano poi così in tanti a rimpiangere gli americani.

 

venerdì 13 agosto 2021

Rovescio

Parlare di olimpiadi è parlare di medaglie, ma come dice il detto : "ogni medaglia ha il suo rovescio". L'amica Francesca mi ha segnalato un post in cui un atleta greco denunciava le enormi difficoltà economiche che gli atleti del paese ellenico hanno dovuto affrontare. In effetti il "bottino" di sole 4 medaglie non è esattamente esaltante ma ormai è chiaro a tutti che lo sport richiede investimenti e non di poco conto. E a proposito di "soldi" vi consiglio la lettura di questo articolo di AGI dal titolo direi emblematico : "Olimpiadi: sono ancora una buona idea?". L'articolo parla dei costi molto elevati delle Olimpiadi e che a partire da Montreal vi siano stati casi in cui i Giochi si sono rivelati una voragine finanziaria fino ad arrivare al top di Sochi (parliamo di quelle invernali). Ma anche le Olimpiadi di Atene 2004 sono state fallimentari e hanno costituito un tassello importante della crisi che da li a pochi anni travolgerà il paese. Anche sui recentissimi giochi giapponesi vi sono parecchi dubbi che il conto finale sarà salatissimo ma qui la pandemia ha giocato un ruolo pesante (anche se ormai sta diventando la scusa per tutto). Purtroppo (lo dico perché trovo affascinante questo appuntamento ogni 4 anni) sembra che il problema dei costi stia diventando davvero enorme ed infatti le prossime Olimpiadi saranno a Parigi mentre le successive a Brisbane. Ora la città australiana se le è aggiudicate anche perché era l'unica in lizza! Credo che sia un segno inequivocabile. L'articolo citato si spinge anche a ragionare se i giochi possano essere ancora una sorta di zona franca dove smussare le tensioni politiche. Questa mi sembra una considerazione davvero pretestuosa nel senso che quelle moderne non sono mai state un luogo per fare lavorare le diplomazie. Senza citare episodi come il judoka algerino che si rifiuta di incontrare un israeliano. Per cui lasciamo perdere i risvolti "politici" (per quanto possibile) e godiamoci lo spettacolo sportivo, sperando che idioti come il maratoneta francese che rovescia le bottiglie d'acqua vengano "banalmente" radiati a vita.








 

mercoledì 11 agosto 2021

Tormentone

Come già scritto questa estate abbiamo un nuovo tormentone, solo che non si tratta di un pezzo trap ma del green pass. Facciamo un paio.di passi indietro :.ogni governo ha interesse a vaccinare il più possibile. Siccome è assai difficile rendere obbligatorio il vaccino (a parte per alcune categorie e anche lì non sono tutte rose e fiori) allora si applica il classico bastone e carota. Il vaccino è ovviamente il bastone mentre la carota green pass contiene la promessa di poter tornare ad una semi normalità. Credo che fosse evidente il problema.di evitare i falsi green pass. La possibilità di usare tecniche blocked chain è di fatto impraticabile viste le richieste in termini di potenza che tale tecnologia implica. La creazione di un database di vaccinati suona un po' troppo Stasi. Quindi bisogna fare dei controlli vecchio stile : mi mostri il green pass e mi dimostri che ne sei l'intestatario. Facile no ? Ma siamo in Italia ed ecco che il ministro dell'interno chiarisce che i gestori di bar e ristoranti non possono controllare i documenti. Ora io ritengo ridicolo applicare il pass ai bar mentre sui ristoranti ci sta ma se non sono loro a controllare chi lo farebbe? La polizia , quindi si arriva al ristorante si mostra il pass e ci si siede. Ad un certo punto irrompe la polizia che mette a ferro e fuoco il locale per beccate quelli che hanno mostrato il pass della nonna ottantenne. Ma neppure nella peggiore serie di Netflix si vede una stupidata del genere. Allora ecco la rettifica : i gestori possono controllare solo se sospettano una discrepanza tra certificato e portatore . Siamo nel ridicolo..
PS mi rendo perfettamente conto che sto parlando come Matteo Salvini ma possibile che in questi consigli dei ministri nessuno ha pensato a questi "dettagli"?

martedì 3 agosto 2021

Como

Per chi fosse stato alle Maldive recentemente c'è stata una alluvione sul lago di Como, nella parte propriamente comasca. Mi trovavo sul lago, fortunatamente più a nord dell'epicentro, ma, credetemi, non avevo mai visto una tempesta di questa portata. Comunque si contano danni ingenti ma nessuna vittima che se si guarda a quanto successo in Germania e Belgio è già tanta roba. Ma torniamo al "mio" lago, come ho detto non mi ricordo una precipitazione di tale violenza e qui è inutile tornare sui cambiamenti climatici, questi sono un dato di fatto, restano solo dei buontemponi che rifiutano il principio antropico, ovverosia non ritengono che sia l'opera dell'uomo alla base dei cambiamenti stessi. Il mondo è pieno di pirla e la pandemia ne ha creati orde ma come ho detto questi fenomeni sono ormai un dato di fatto e quindi bisogna correre ai ripari. Perché pur nella eccezionalità dell'evento anche qui la mano dell'uomo c'entra eccome. Iniziamo dal fatto che ormai non esistono quasi più coltivazioni sul lago, quando ero piccolo il mercato ortofrutticolo di Como era alimentato (per una certa parte) proprio da prodotti locali, oggi tutto ciò e praticamente sparito per cui i campi non vengono curati, anzi i campi si sono trasformati in boscaglie. E qui inizia il problema perché il sottobosco andrebbe in qualche modo curato ma oggi anche questo non si fa più per cui in caso di precipitazioni tutto ciò che giace nel sottobosco viene portato via dall'acqua per finire nei numerosi torrenti che affluiscono al lago. E siamo arrivati al punto, perché per ciò che riguarda la "scomparsa" dei contadini c'è poco o nulla da fare ma almeno la cura degli alvei dei corsi d'acqua potrebbe e dovrebbe essere fatta. Quanto successo a Sala Comacina è emblematico : una roggia quasi insignificante si è gonfiata a dismisura, purtroppo l'ultimo tratto è interrato ma con tutti i detriti che si erano accumulati si è creato un tappo e di conseguenza l'acqua ha raggiunto il lago passando per le stradine del paese con le immaginabili conseguenze. Ora i comuni lariani hanno visto arrivare un bel po' di soldi dopo la venuta di George Clooney ma si sono ben guardati di spenderne un po' per la cura del territorio e adesso è il momento di pagare il conto.
PS comunque una parte del conto sarà pagata da chi possiede una seconda casa. Per carità parliamo di persone "fortunate" ma pensate che nel comune di San Siro sono stati applicati 40 Euro di multa a chi non comunicava la lettura del contatore dell'acqua entro il 30 marzo. Peccato che il 30 marzo 2020 eravamo in pieno lock down ma questo è rimasto un mero dettaglio.