martedì 30 settembre 2014

Fallitalia

Parlavo proprio pochi giorni orsono con alcuni conoscenti inglesi commentando un fondo del "Financial Times" che dava per probabile e prossimo il fallimento dell'Italia. Credo che se non è fallita la Grecia non succederà certo all'Italia ma potremmo trovarci a ristrutturare il debito (con tanto di troika a farci le pulci) come è successo al paese ellenico. Possibile di sicuro, probabile non lo so ma certo il nostro debito continua a correre, la situazione internazionale non promette gran che, quindi vi sono tutti i presupposti perchè ciò accada. Ma pensavo che l'opinione (o la speranza?) del pur autorevole quotidiano finanziario inglese fosse un punto di vista, diciamo, personale ed invece domenica nel Canton Ticino si è tenuto un referendum per stabilire se versare o meno la quota di pertinenza per il padiglione svizzero all'EXPO 2015. Il risultato è stato che il 54.5% dei ticinesi ha detto no quindi il cantone non verserà una lira (pardon un franco) ma la cifra sarà comunque coperta da sponsor vari. Ma quello che mi ha "colpito" è stato uno degli slogan usati dalla Lega Ticinesi : "Niente regali alla Fallitalia" (vedi)! Ormai vi è una guerra tra il Ticino e la confinante Repubblica Italiana su cui ci sarebbe molto da scrivere ma quello che preoccupa è questo preciso riferimento al fallimento italiano. Purtroppo noi, a differenza dei giapponesi, abbiamo una cospicua parte del nostro debito detenuta da stranieri che ogni 15 giorni dobbiamo convincere a sottoscrivere (di nuovo) BOT, CTZ, BTP ma la nostra "credibilità" può essere influenzata anche da campagne di opinione come queste appena citate. D'altra parte il termometro della nostra "febbre da debito" si chiama spread e segna sempre 140 punti ossia più del doppio della Germania e comunque 20 punti circa sopra la Spagna paese che non gode di una salute esattamente di ferro.

lunedì 29 settembre 2014

Obsolescenza

Il barbuto signore è Serge Latouche, per chi non lo conosce il filosofo che ha teorizzato la decrescita felice. Non a caso è francese (ultimamente la Francia ha prodotto un certo numero di filosofi) e in patria è praticamente una star. Come si può intuire è contro la società dei consumi e quindi molto gradito a una certa sinistra. Tanto che come riporta "Il Corriere" un gruppo di ecologisti in accordo con Ségolène Royal ha proposto una legge che prevede pene (fino al carcere!) per chi "pratica" l'obsolescenza programmata ossia costruire oggetti (tipico caso elettrodomestici) che sono destinati a rompersi entro un ben preciso lasso di tempo. E bravi i nostri cugini d'oltralpe ma purtroppo anche questo rischia di essere il solito delirio estremistico. Ricordate i pesci rossi che non potevano più essere tenuti da soli nella boccia, almeno nel comune di Milano? Per fortuna tale regolamento non è stato approvato. Comunque questa legge francese sarebbe non così assurda (non me ne vogliano i pesci rossi) ma difficilmente applicabile ed inoltre una legge stabilisce quindi quello che la gente vuole ? Giustamente l'articolo cita l'esempio di un elettrodomestico da 1000 Euro che dura una vita contro la sua versione "a perdere" che costa 100 ma dura diciamo 5 anni. Al di là di ogni voluttà consumistica si può preferire quello che dura solo 5 anni perché così si ha un oggetto sempre aggiornato, pensate al CFC, all'amianto o anche il risparmio energetico. Certo esiste poi l'effetto novità palese in questi giorni con l'uscita dell'ultima creatura Apple. Sono convinto che siamo una società in decadenza ma che sia un legislatore a dettarmi dei valori etici mi sembra la classica strada lastricata di buone intenzioni ma che porta dritta dritta all'inferno.

sabato 27 settembre 2014

Uova e farina

Tranquilli non ho intenzione di diventare un "food blogger" ma mi riferisco al fatto successo a Roma. Ieri (per i pochi che non lo sanno) era il giorno dell'arrivo in Italia del nuovo iPhone. Solite notti in coda ma cosa è successo a Roma ? Che lo sconosciuto (a me) "Blocco Studentesco" ha lanciato uova e farina sulle persone in fila. Alla prima lettura della notizia ammetto che mi è venuto da pensare che la forma era sbagliata (oltretutto hanno sprecato roba da mangiare) ma la sostanza no. Davvero eccessiva tutta questa attesa per un cellulare. Ma poi ho voluto capire meglio chi fosse questo movimento. Ho scoperto che sono di destra, ma molto di destra. Forse hanno deciso questa azione dopo aver saputo che il nuovo prodotto Apple ha un problema di rigidità e allora si sono ricordati del "famoso" detto : "mi spezzo ma non mi piego". Scherzi a parte sul volantino lasciato sul posto del lancio delle uova facevano un ardito (è il caso di dirlo) parallelo tra le file di coloro che 100 anni fa si andavano ad arruolare e quelli in coda per un telefonino. Ma pur prendendo le distanze da questi fanatici della "mela rosicchiata" li preferisco di gran lunga ai fanatici della guerra.

giovedì 25 settembre 2014

TFR

Negli Stati Uniti quando uno andava in pensione dopo aver passato qualche decennio nella stessa azienda veniva congedato con un bel orologio d'oro! Qui nella nostra penisola ci siamo inventati il Trattamento di Fine Rapporto, meglio noto come liquidazione il cui calcolo, la cui gestione tiene occupate schiere di amministrativi e informatici. Ora tra le tante cose promesse dal governo (che forse si sta allargando su troppi fronti) vi è l'abolizione del TFR. Dopo l'articolo 18 è un colpo davvero forte a tutto questo mondo del lavoro davvero troppo rigido. Si capisce che sono d'accordo per vari motivi. Primo chi non conosce qualcuno la cui azienda è fallita e che si è visto decurtare (quando va bene) il proprio TFR. Secondo sono soldi del lavoratore che il datore di lavoro (con cuore di padre) risparmia per lui. Ora mi rendo ben conto che la gente ha poca propensione a risparmiare ma in realtà le aziende si sono pure finanziate con i fondi TFR e posso ben immaginare che quando siano fallite i TFR dei dirigenti erano già stati erogati mentre quelli di operai e impiegati no, visto che la legge pone molti paletti alla possibilità di richiedere il proprio TFR. Ovvio che il governo vede in questo denaro che finirebbe nelle tasche dei dipendenti uno stimolo ai consumi ma nella situazione attuale andare a sottilizzare sulla "immoralità" del sistema capitalista non mi pare il caso.

martedì 23 settembre 2014

Articolo 18

L'ipotesi di abolire l'articolo 18 può lasciare perplessi : ma come per creare posti di lavoro si da il via libera ai licenziamenti? Ovvia la perplessità ma se si riesce a provocare una "scossa" in un mercato asfittico ma anche bloccato peggio di una casta può essere che alla fine funzioni. Certo è un azzardo ma il famoso miracolo spagnolo è stato possibile grazie a questa "liberalizzazione" del mercato del lavoro (oltre ad una scellerata bolla immobiliare). Ovvio che vi sono rischi e che significa dire addio ad una serie di tutele ma leggendo certe notizie viene da chiedersi come mai non lo abbiano ancora abolito questo benedetto Articolo 18. Mi riferisco alla decisione di Riccardo Muti di lasciare l'Opera di Roma (vedi). Le motivazioni sono la mancanza di un clima sereno dovuto alla eccessiva litigiosità sindacale. Non sono un direttore d'orchestra ma credo sia davvero necessario un clima disteso per esprimersi al meglio, mica parliamo di dirigere un supermercato (con il dovuto rispetto per i direttori di supermercati). Ma una certa parte dei lavoratori non accetta il piano di ristrutturazione, piano dovuto al fatto che sulla Opera di Roma grava una bazzeccola di debito di circa 30 milioni di Euro. Dovevano protestare prima quando le dimensioni del buco erano ancora "umane" ma ovviamente si è andati avanti, come i musicisti che suonavano mentre il Titanic affondava. E adesso in piena campagna abbonamenti il maestro Muti se ne va e  temo che ci sarà un effetto anche economico. Comunque in Grecia hanno fatto a meno della orichestra statale eppure sono sopravvissuti. Non ho mai considerato il paese ellenico come un modello ma se ne fanno una giusta.....

lunedì 22 settembre 2014

UNHCR

Dietro la sigla (un poco cacofonica in verità) si "nasconde" l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, di cui vedete la sede ginevrina. I rifugiati sono un brutto problema anzi sono una sorta di "peso" sulla coscienza degli stati ricchi che vendono armi ma poi si trovano con il problema "collaterale" di masse umane che cercano di sopravvivere. Ma con il passare degli anni queste organizzazioni sono cresciute a dismisura e soprattutto sono diventate molto costose (vedi la foto). E anche il mondo è cambiato per cui il rifugiato di "una volta" non c'è più. Il caso Siria è emblematico, è purtroppo probabile che tra i rifugiati ci siano almeno dei fiancheggiatori dell'ISIS. Su questo spinoso argomento è entrata a gamba tesa la Germania. In una intervista riportata da "La Stampa" il ministro degli Interni tedesco afferma che la Germania non potrà più accettare profughi. Almeno prevede (bontà sua) di aiutare economicamente i paesi che si impegneranno ad accettare profughi. Tralasciamo ogni accusa di ipocrisia nei confronti degli alemanni, il punto è : siamo ricchi e allora paghiamo per non avere in casa dei "mangia banane". Credo che anche in Italia molti lo troverebbero un discorso sensato (ed in effetti in puri termini economici lo è). Ma un passaggio dell'articolo mi ha colpito : che nei giorni scorsi il governo tedesco ha smesso di riconoscere lo status di profughi a serbi, macedoni, bosniaci. Quindi ho scoperto che paesi che si propongono per l'ingresso in UE, che cercano di inventarsi una dimensione turistica, hanno i profughi ? Il che significa che ci saranno enne funzionari dell'UNHCR preposti a gestirli (con relativi costi). Ma è evidente che lo status di profugo in Germania è diverso da quello delle Nazioni Unite quindi prima o poi bisognerà mettersi d'accordo senza dimenticare che nel frattempo si "gioca" con la vita delle persone.

venerdì 19 settembre 2014

Ancora insieme

Quindi come previsto hanno vinto i No e il Regno Unito può continuare a auto definirsi "unito". Quindi la Scozia è ancora insieme all'Inghilterra (nonché al Galles e all'Irlanda del Nord) ma fossi David Cameron non direi che resteranno assieme per sempre. Come ho detto credo che sia stata la soluzione meno peggio ma una ultima considerazione va fatta (prima di chiudere "per sempre" con questo argomento). Pare che i giovani fossero a favore dell'indipendenza e hanno perso. I conflitti generazionali sono ormai una costante almeno dalla fine della seconda guerra mondiale ma in un mondo (almeno quello occidentale) con scarsa natalità è davvero giusto che i "vecchi" ipotechino il futuro, visto che il futuro non saranno loro ? Problema che abbiamo ben presente anche qui da noi dove le pensioni sono una delle voci sempre problematiche del bilancio dello stato. Ma ridefinire il concetto di democrazia viene invocato da più parti ma temo che le alternative siano davvero peggio.

giovedì 18 settembre 2014

Per sempre

Il raffigurato premier britannico, David Cameron, ha messo in guardia gli indipendentisti scozzesi con il seguente monito : "se ve ne andate ora, sarà per sempre". Ma chi gli scrive i discorsi un copywriter di qualche compagnia di telefonia? Caro David la Scozia è stata annessa solo nel 1707 quindi se tra 300 anni decidesse di tornare non vedo nulla di strano, altro che per sempre. Mentre scrivo il referendum è in pieno svolgimento ma azzardo una previsione : sarà il NO a vincere e il Regno Unito resterà tale. A voler fare il complottista ci sono troppi "poteri forti" contro questa secessione come gli industriali i quali non vogliono mai cambiamenti solo riduzione delle tasse, oppure come i manager della City che temono di vedere i loro stellari stipendi erosi dal crollo della sterlina. Certo che se questi sono per il No ti viene voglia di votare per il SI. Ma come ho detto credo che vinceranno "loro" e forse è meglio perché la Scozia potrebbe essere l'inizio di un processo di disgregazione all'interno dell'Europa. Basta pensare a Catalogna e Fiandre ma rischierebbe di dare man forte anche a movimenti con la nostrana Lega che non hanno nessuna base sociale o storica.
PS però pensate alla faccia degli inglesi se la Scozia si staccasse! Come dicono d'altra parte gli anglosassoni : "a taste of your own medicine". La perfida Albione ha sempre giocato pesantemente sul suo spirito indipendentista e ora se lo è trovato in casa.

mercoledì 17 settembre 2014

Lavoro

Mentre il governo si arrabatta a trovare un modo per creare posti di lavoro (con quali risultati si vedrà) ecco arrivare un'altra tegola sul già disastrato mondo del lavoro. Mi riferisco al caso Meridiana. Pochi giorni fa la compagnia aerea ha annunciato un piano di 1600 esuberi! Mica paglia con l'aggravante che una buona parte di questi esuberi andrebbe a pesare su una regione come la Sardegna dove il lavoro non è proprio che abbondi. Ma ecco arrivare (forse) la soluzione : Qatar Airways la quale vuole rispondere (colpo su colpo) al recente ingresso di Etihad nella defunta Alitalia. Se vogliamo vi è più continuità in questo caso che in quello della compagnia di bandiera poiché Meridiana è stata fondata proprio da quel Aga Khan che "creò" la fortuna della Costa Smeralda. La domanda è la solita : possiamo davvero perdere tutte le compagnie aeree nazionali? L'esempio di Belgio e Spagna sembra dimostrare che si vive anche senza compagnie di bandiera o nazionali, ma certo significa divenire sempre più marginali, ma questo è un destino già segnato come singole nazioni. L'unica possibile alternativa sono gli Stati Uniti d'Europa ma oggi tutto questo suona come un (brutto) film di fantascienza.

martedì 16 settembre 2014

Nuova Russia

Questo dovrebbe essere (in soldoni) il sogno proibito (mica tanto) di Putin : la "Nuova Russia". Pochi giorni fa appunto si sono tenute delle elezioni amministrative (anche nella Crimea da poco annessa) dove il partito del presidente russo Vladimir Putin ha ottenuto il 70% di consensi. Come riporta "Repubblica" la comunità internazionale si è affrettata a dichiarare illegittime queste consultazioni popolari. Ora non sono certo un esperto di diritto ma se le contestazioni fatte alla Russia riguardano brogli e/o intimidazioni allora hanno tutte le ragioni del mondo per dichiararle nulle. Ma se non sono valide solo perché l'entità geografica della Crimea non è riconosciuta allora le cose cambiano. Non si può ignorare che 7 russi su 10 sono con Putin, questo è un dato raggelante ma non illegittimo. Spesso certe "avventure" militari sono fatte proprio per fermare le opposizioni interne (si pensi alla guerra delle Falkland) ma in questo caso sembra che Putin abbia i suoi concittadini dalla sua parte, tutti uniti nel sogno (?) di una Russia che torni ad essere la potenza mondiale del dopo guerra. E questo in barba alle sanzioni che pure avrebbero dovuto colpire proprio la popolazione ma che (forse) hanno avuto il solo effetto di compattarla intorno al nano malefico Putin. Ma non siamo capaci di mettere insieme una strategia degna di questo nome per l'"affaire" Siria/ISIS figuriamoci quando si parla di una potenza nucleare.

lunedì 15 settembre 2014

Boccia

Quindi l'immagine di cui sopra è destinata a diventare una reliquia dei (bei?) tempi andati, almeno nel comune di Milano. Come riporta "Repubblica" il comune del capoluogo lombardo ha predisposto la bozza per il nuovo regolamento per la tutela degli animali. Tra le varie (ed eventuali?) vi è anche la proibizione di tenere i pesci rossi da soli in quanto essendo animali sociali devono essere almeno in coppia. Tale regolamento va poi ratificato dai consigli di zona ma vi è la possibilità (concreta) che possa essere approvato entro Natale permettendo quindi di portare gli "animali di piccola taglia e non aggressivi" alla Messa della Vigilia. Vi sono tutta una serie di provvedimenti che fanno sorridere ma qui entriamo nella sensibilità animalista che equipara (e talvolta va oltre) animali e uomini. Quello che mi lascia perplesso è questo "eccesso legislativo". Molti sociologi vedono in questo proliferare di leggi un sintomo di decadenza, d'altra parte anche il Manzoni nei suoi "I Promessi Sposi" stigmatizzava l'eccesso di "grida" emesse dagli allora governatori spagnoli. Diventa anche abbastanza preoccupante questa sorta di "ingerenza" nelle nostre vite che il comune si arroga. Salvo poi finire (come quasi sempre nella nostra disastrata penisola) a tarallucci e vino, perché se l'obbligo di "coppia" per i pesci rossi può essere applicato ad acquari in luoghi pubblici (con quali sanzioni mi chiedo : obbligo di acquisto di un secondo pesce rosso?) la vedo dura che istituiscano delle pattuglie per la tutela della socialità del "Carassius auratus", le "Golden Fish Squad"? Ma è pur vero che molte persone sembrano essere prive del più basilare buon senso e quindi si cerca di sopperire con regolamenti che temo siano di difficile attuazione. Credo che il nodo sia sempre lo stesso : l'educazione. Le scuole devono (in qualche modo che oggi non è facile da trovare) formare non solo geometri o ragionieri o informatici, devono formare cittadini. 

venerdì 12 settembre 2014

Nemici/amici

La foto rappresenta davvero bene lo stato d'animo attuale tra Putin,presidente russo, e Obama, presidente statunitense. La situazione in Ucraina sembra al momento "tranquilla", almeno non vi sono gli scontri armati di qualche giorno fa, le sanzioni sono per ora il terreno di scontro. A parte le considerazioni di Berlusconi sulle sanzioni all'amico Putin temo che comunque queste sanzioni (ammesso che siano rese efficaci) colpiranno solo gli strati più deboli della popolazione (come la guerra delle mele con la Polonia) ma difficilmente gli oligarchi (chiedere se davvero Londra vuole fare qualcosa davvero contro chi ha contribuito così generosamente alla crescita immobiliare). Ma davvero oggi possiamo pensare di tornare alla guerra fredda ? Leggete qui : in Kazakistan è atterrata una Soyuz (capsula spaziale di produzione russa) che riportava a terra (dopo 6 mesi nello spazio) due astronauti russi e uno americano! Si perché gli Stati Uniti non hanno più la possibilità di "andare" nello spazio e con i chiari di luna dell'economia statale il nuovo programma destinato a sostituire lo Shuttle non è esattamente alle porte. Per cui la cara vecchia tecnologia sovietica per ora è l'unica (a parte la Cina ma anche qui i rapporti non sono semplici). Quando si dice globalizzazione.

giovedì 11 settembre 2014

Pensar

Ho citato mille volte la frase di Giulio Andreotti : "a pensar male si fa peccato ma si piglia". Credo che il caso dell'orsa Daniza sia "perfetto" per rappresentarla. Per i pochi che non ne fossero al corrente l'orsa aveva attaccato un cercatore di funghi che si era avvicinato troppo ai suoi piccoli. Si era subito scatenata la solita battaglia tra chi ne voleva la soppressione e chi invece rivendicava il diritto dell'animale a difendere i suoi cuccioli. La questione doveva essere risolta ingabbiando a vita l'animale. Soluzione vagamente pilatesca ma che aveva il grande vantaggio di non essere definitiva come l'abbattimento. Oggi era il giorno in cui l'orsa doveva essere catturata per essere rinchiusa. E cosa è successo? E' stata uccisa dal narcotico che doveva sedarla onde poterla trasportare! Davvero è credibile che sia stato fatto un errore così macroscopico? Sembra davvero una condanna a morte in stile USA, tramite iniezione letale. Siamo davvero di fronte a un caso in cui credere alla buona fede di chi ha dosato il narcotico è quasi impossibile. Intanto pensiamo a come "gestire" il futuro visto lo sforzo che è stato fatto per reintrodurre gli orsi in Trentino e in Alto Adige. La soluzione è tutt'altro che semplice perché l'unica vera "via" è separare uomini e animali ma sarà difficile trasformare la val Borzago (dove l'orsa si è vista varie volte) in una sorta di safari park alla Kruger.

mercoledì 10 settembre 2014

Modello

Il modello di cui parlo è il modello di business. Modello che faccio fatica a capire. Nella zona semi centrale di Milano dove risiedo negli ultimi 3 anni si è verificato il caso di 3 filiali bancarie (il 3 credo sia una coincidenza) trasformate in una pizzeria e in due sushi bar (gestiti da cinesi). Ora la pizzeria (in effetti la prima ad insediarsi) chiude i battenti. Non è dato da sapere cosa subentrerà ma immagino un altro esercizio di ristorazione. In effetti nella mia zona è un fiorire di gelaterie, bar, ristoranti vari e di varie etnie. Sembra che nessuno mangi più a casa sua con buona pace della crisi e dei vari master chef televisivi. Analisi mi rendo conto sommaria ma i dati sono questi. Parlando della crisi molti fanno notare come in alcuni di questi posti si mangi a poco prezzo ma allora vuol dire che la maggior parte dei frequentatori di questi locali non si pone minimamente la domanda di cosa "realmente" hanno nel piatto, anzi pensano che nel caso del sushi si tratti di un alimento sano! A parziale contraddizione vi è anche la diffusione di locali "bio" i quali promettono qualità maggiore ma anche a prezzi superiori. Francamente ci capisco poco.

martedì 9 settembre 2014

Giuro

Giuro che è una cosa che dico da molto tempo : bisognerebbe introdurre la matematica finanziaria nelle scuole superiori. Oddio matematica finanziaria è forse una parola grossa, basta qualche nozione di base tale da far capire il meccanismo di un mutuo o il concetto di tassi e spread. Viviamo in un sistema, in un mondo, capitalista ed è abbastanza incredibile (a pensarci) che questo argomento sia confinato a "ponderosi" studi universitari. A voler pensar male (lo so si fa peccato ma...) sembra che i "poteri forti" vogliano tenerci all'oscuro, nell'ignoranza così da poter manovrare l'economia a loro piacimento. Questa è una bella tesi complottista (vedi il famigerato Gruppo Bilderberg) che credo non sia realistica, ma resta il vecchio vizio di molti "tecnici" di voler creare una sorta di setta con linguaggi incomprensibili e strani rituali (in questo gli informatici sono ai primi posti). Ma torniamo a bomba : pochi giorni fa il premier inglese David Cameron ha introdotto (in alcune scuole) la matematica finanziaria (vedi). Il motivo ? Pare che ogni inglese (adulto) "perda" circa 423 sterline all'anno proprio perché non ha sufficienti nozioni di finanza. Cosa poi faranno con queste sterline risparmiate non si sa ma è abbastanza bizzarro che in un paese che ha fatto della finanza (leggasi la City londinese) uno dei suoi pilastri si vada proprio a fare uno sgarbo ai banchieri. Ma certo gli inglesi sono abituati a clienti arabi, russi e cinesi che probabilmente non stanno a guardare una miseria come 423 sterline.
PS invece può darsi che questi corsi di finanza servano (eccome) anche alle persone normali. L'ultimo sondaggio da in vantaggio gli indipendentisti scozzesi. Se davvero la Scozia si dovesse "staccare" dal Regno Unito ci saranno un bel po di conti da fare (ma dovremo farli anche noi su questo non ci piove).

lunedì 8 settembre 2014

Profondo Rosso

Purtroppo non parlo del capolavoro di Dario Argento, parlo della Ferrari. Da tifoso la giornata di ieri è stata davvero un film dell'orrore. Monza è il circuito di casa (almeno dopo l'eliminazione di Imola) ma è anche un circuito le cui caratteristiche evidenziano in modo drammatico i limiti delle vetture di Maranello. E per aggiungere la beffa al danno è arrivato il primo guasto dopo 22 corse. E sembra davvero probabile che il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, possa essere giubilato da Sergio Marchionne, AD di Fiat (pardon FCA). Tempi difficili per il nostro Luca, il suo feeling con la velocità sembra essersi spendo perché anche la sua altra impresa "veloce", NTV ossia Italo (alta velocità ferroviaria) versa in cattive acque ed ormai imminente una ristrutturazione del debito e una belle sforbiciata del 30% di dipendenti. A chi crede alle coincidenze quest'anno il mondiale di Formula 1 dovrebbe andare alla Mercedes capitanata da quel Niki Lauda che contribuì negli anni 70 a rilanciare la Ferrari e lanciare un allora sconosciuto Luca Cordero. Adesso la palla è in mano a Marchionne, staremo a vedere, un team di Formula 1 non è la stessa cosa di uno stabilimento a Detroit e storicamente gli americani hanno sempre capito poco di Formula 1.

domenica 7 settembre 2014

Rifiuti

Nell'attesa del bollettino per il pagamento della nuova tassa comunale sui rifiuti (TARI) ho trovato due notizie che si riferiscono proprio al problema della raccolta dei rifiuti e della sua necessaria regolamentazione. La prima notizia mi viene dall'amica Francesca ed è questa : una ambientalista ha raccolto la spazzatura sulla spiaggia di Piscinas ma l'ha scaricata a Cagliari, ma non essendo residente nel capoluogo sardo è stata multata (167 Euro). La seconda proviene dalla vicina Svizzera dove un allenatore sportivo ha deposto il sacco dell'immondizia la sera anziché la mattina alle 6 (doveva partire) ed è stato multato (124 Euro). Ma avendo deciso di non pagare la multa (evidentemente ingiusta a suo giudizio) adesso si farà 2 giorni di carcere. Il problema qui non è dei rifiuti ma del rispetto delle regole. Ovvio che i rifiuti sono un nervo scoperto della nostra società ma questo semmai rende necessario rispettare ancora di più le regole. In entrambi i casi le autorità potevano chiudere un occhio? Direi di no e rammento sempre la storia di New York : negli anni 80 la città era una sorta di incubo, al di fuori di alcune aree di Manhattan, l'illegalità, la violenza dominavano. Arrivò un certo Rudolph Giuliani (dalle evidenti origine italiche) che inizio la trasformazione che ha portato la città a divenire la capitale del pianeta. La ricetta si chiamava tolleranza zero. Ovviamente nessuna legge o sistema è perfetto per cui esisteranno sempre casi in cui l'applicazione della stessa sia (o sembri) eccessiva ma questo è il prezzo (dove sei Kurt Godel?). Le alternative le vediamo tutti i giorni, come il recente (e luttuoso) fatto di cronaca successo in un quartiere napoletano. Perché i rifiuti non sono solo quelli che si buttano nei cassonetti.

sabato 6 settembre 2014

Pirati

Questa sera verranno assegnati i Leoni, ossia i vincitori del 71a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica (il "festival" per i non addetti). Forse non cambierà la storia del cinema ma è il pretesto per parlare di questo mondo che molto mi appassiona. In realtà tutto nasce da una inchiesta online de "La Repubblica", il cui titolo è davvero tutto un programma : "I pirati che hanno salvato il cinema". In effetti vedere nero su bianco una affermazione così radicale da un giornale che, pur di sinistra, è di importanza nazionale, non certo una fanzine barricadera. Forse proprio per questo iniziano il loro lungo articolo con un "Ma scaricare resta illegale" ma in ogni caso la loro tesi è che alla fine la pirateria serve come veicolo di diffusione. Il dato davvero incredibile (?) è l'aumento del numero di spettatori, peraltro proprio nei paesi come Brasile, Russia e Cina che hanno una certa (meritata) fama di paesi "scariconi". Persino l'Italia ha leggermente aumentato il numero di spettatori ed in effetti anche la nostra penisola gode fama di essere un covo di pirati informatici. Questo dato sulle presenze in sala è confortante perché in questo mondo di visioni "personali" sui tablet o sui computer significa che il fascino della sala buia (la caverna di Platone) funziona ancora. E fa anche funzionare l'industria cinematografica che dopo aver strepitato per anni sembra essersi ormai rassegnata a fare la parte del "poliziotto cattivo" ma sa bene che una guerra vera contro al pirateria avrebbe un risultato incerto e certo dei costi enormi. Vale la pena di citare il caso francese dove l'adozione della HADOPI si è rivelata un boomerang pazzesco : spesi un tot di milioni per sanzionare solo 3 persone! Non credo che abbiamo raggiunto un punto di equilibrio tra pirateria e industria ma tutte quelle cassandre che vedevano già fallimenti delle case di produzione e distribuzione sono state clamorosamente smentite. Come è successo per la musica ma questa è un'altra storia.

venerdì 5 settembre 2014

Ambiente

Giusto in questi giorni Greenpeace ha lanciato l'ennesima petizione per salvare l'artico, gli orsi polari ma soprattutto evitare il surriscaldamento globale che potrebbe davvero essere un flagello (certo che dopo questa estate perderanno non pochi consensi). Uno degli "effetti collaterali" dell'inquinamento sono gli incidenti (che sono da mettere in conto ricordiamo tutti Fukushima) che sono impossibili da evitare. E quando parliamo di petrolio o nucleare le conseguenze degli stessi possono essere davvero drammatiche (certo anche eolico e fotovoltaico hanno i loro ma credo che il pericolo di una pala eolica che ti cade in testa sia davvero trascurabile). Un articolo (non recentissimo ma articolo vecchio ba buon post?) de "La Stampa" va ad analizzare gli effetti della disastro della "Exxon-Valdez" (vedi foto). Dopo ben 25 anni gli effetti ci sono ancora eccome ed alcuni sono irreversibili come la "sterilizzazione" di un branco di orche. Ripeto gli incidenti sono inevitabili quindi quando parliamo di inquinamento contiamo anche questi. Ripeto ancora belle le grandi opere come EXPO (o anche le olimpiadi a Londra) ma vi è molto da fare sul fronte dei risparmi energetici (e non dimentichiamo l'acqua).

mercoledì 3 settembre 2014

Beffa

Avrà davvero pensato che al danno si aggiunge la beffa il brizzolato signore sopra raffigurato. Si tratta di Travis Kalanick ed è niente popò di meno che il fondatore (nonché CEO) della compagnia di auto con conducenti (NCC) UBER. La notizia è recente (vedi), la Germania ha bloccato il servizio UBER su tutto il territorio dopo che le municipalità di Amburgo e Berlino lo avevano già stoppato. Ma come, uno decide di chiamare la propria società con un termine che in tedesco significa "sopra/superiore" e cosi gli fanno i tedeschi? Lo bloccano! Si è proprio perso il significato della parola gratitudine. Scherzi a parte se si dà un occhiata a tutta la pagina Wikipedia che ho segnalato si nota come questo servizio (per molti versi innovativo) abbia vita assai difficile. Forse perché i tassisti sono una delle poche "gilde" (corporazioni) rimaste, abbastanza piccoli per restare uniti. Pensate solo a cosa succede a tutte i vari sindacati del settore manifatturiero e si capisce che oggi i sindacati funzionano solo per tutelare sparute categorie, come successe per gli sceneggiatori negli Stati Uniti. E a proposito di questo paese leggete qui. In questo articolo del serissimo New York Times vi è l'indicazione che stiamo parlando di un business davvero grosso, ad esempio a Boston la licenza (diversa dalla nostra però) è giunta a valere un milione di dollari (se non ci credete leggete). Ma una cosa davvero "interessante" dell'articolo è la "confessione" del giornalista stesso che dice che con UBER puoi concederti il lusso di un servizio limousine a un prezzo minore. Perché come ho già detto il servizio UBER si posiziona (per ora) nel segmento alto, una sorta di linea "high cost" ma con tariffe abbordabili e facile da usare. E tutto questo non poteva che attirare gli americani come mosche. Vi è proprio un oceano tra noi europei e gli statunitensi.

martedì 2 settembre 2014

PESC

Forse lo sanno già tutti ma non io per cui sono andato a curiosare ed ho scoperto cosa si nasconde dietro PESC! Politica estera e sicurezza comune. Quindi potremmo in futuro avere anche un Mister PESC oltre ad una Lady. In ogni caso buon lavoro a Federica Mogherini che è appunto la nuova Lady. Senza dilungarmi troppo ritengo che sia una vittoria del governo (e dell'Italia) pur con tutti i limiti che ha un incarico di questo tipo. Hanno un bel dire gli inglesi (i quali forti del loro PIL sono ormai certi che l'EURO(pa) affonderà) che il profilo della bionda Federica non è abbastanza alto, ma se pensiamo che succede ad una nullità come la britannica Ashton allora son proprio tutti.....
Ma profilo alto o basso si troverà ad affrontare uno scenario complesso, ma per davvero. La foto che tanto le ha provocato guai dovrebbe testimoniare una di lei simpatia per il malefico Vladimir Putin, neo zar di tutte le Russie. A parte che una stretta di mano a Putin l'hanno pure data Bush e Obama, la politica (soprattutto estera) è un terreno assai scivoloso. Ho tuonato contro il macellaio Assad per la strage (parliamo di strage, parliamo di oltre 150mila vittime mica la guerra omeopatica tra Israele e Gaza) perpetrata in Siria, ma oggi devo riconoscere che era il male minore (come lo era Saddam) e che ben faceva Putin a sostenerlo. Giusto ieri la Germania (con una giravolta costituzionale mica da ridere) ha deciso di inviare armi ai Curdi. Non succedeva dalla fine della Seconda Guerra mondiale ma si sa che anche la locomotiva tedesca inizia a sbuffare e nel PIL entrano (eccome) le spese militari. L'America (con il fido bulldog inglese) compie raid in Siria, ma senza essere alleati di Assad. Intanto Putin, amico da sempre di Assad, sta mettendo a ferro e fuoco l'est dell'Ucraina, un paese sull'orlo (e probabilmente oltre) della bancarotta. Rinnovo gli auguri a Federica Mogherini di buon lavoro, temo ne avrà bisogno.

lunedì 1 settembre 2014

Gnomi

Gli analisti della banca Svizzera UBS (gli gnomi del titolo) hanno fatto una interessante previsione. Come riporta l'articolo di Maurizio Ricci su "Il Corriere" (cartaceo) di domenica nel 2025 saremo autosufficienti in termini di produzione elettrica. Ora la nota banca elvetica non le ha sempre azzeccate tutte (tanto di rischiare la bancarotta) ma sottovalutarli non è corretto. La prima considerazione è il range temporale : 10 anni. Forse troppi il nostro mondo cambia molto in fretta (anche se le batterie dei cellulari non hanno fatto poi tutti questi progressi per esempio). Ma. vediamo nel dettaglio la loro previsione : con nuove generazioni di pannelli fotovoltaici avremo tutta l'energia che ci serve per la casa e per caricare l'auto elettrica. A parte la necessità di avere degli accumulatori domestici questa mi sembra un buona soluzione solo per le case dei texani. Non mi sembra "perfetta" per Hong Kong , New York ma neppure Milano. Cari gnomi non credo proprio che da qui al 2025 la gente avrà lasciato le città per vivere in campagna (dove quelle case autosufficienti sono possibili almeno d'estate). Se ciò avvenisse avremmo ingorghi enormi di auto elettriche , emissioni zero (del pm10 parliamo un'altra volta) ma inchiodati per terra. Staremo a vedere ma queste futurologie mi fanno venire alla mente Jeremy Rifkin, qualcuno lo ricorda ? È il teorico della economia dell'idrogeno che prevedeva generatori "diffusi" (ma anche a livello condominiale almeno) e prometteva costi e benefici fantastici. Chiamarla bolla (visto che parliamo di un gas) è una battuta fin banale.