martedì 29 settembre 2015

Barcellona

Ero a Barcellona (quella spagnola della foto) proprio domenica scorsa in occasione del voto. Premessa doverosa il voto era "solo" l'elezione del nuovo parlamento catalano (un po' le nostre elezioni regionali) ma si era trasformato in una sorta di referendum 2.0 (visto che ne avevano già fatto uno prima ma senza alcuna validità) sulla "vexata questio" della indipendenza della regione. Per quel poco che un turista può cogliere avevo l'impressione di un elettorato diviso in due ed il risultato delle urne ha confermato tale impressione. In effetti gli indipendentisti hanno "vinto", ossia le due forze pro indipendenza sommate hanno la maggioranza, ma non hanno raggiunto il 50% degli elettori ed inoltre la coesistenza tra i due schieramenti vincenti si annuncia molto problematica. Ma lo capivamo anche noi turisti perché risultava difficile credere che partiti sostenuti da Varufakis (credo che tutti lo rammentiamo) e Salvini potessero andare d'amore e d'accordo. Infatti il partito di estrema sinistra (CUP) non ne vuole sapere di Arturo Mas, il molto chiaccherato leader della CDC, e ha subito fatto notare che non si era raggiunto il tanto agognato 50% (ed in questo si dimostra una volta di più la vena "tafazziana" della sinistra di tutto il mondo). Azzardo la previsione che questa indipendenza non si farà data la mancanza di numeri e di coesione. Ma resta il problema "tecnico" : se davvero gli indipendentisti di Mas avessero ottenuto il 50%+1 dei voti cosa avrebbe fatto il governo centrale (peraltro il partito del premier è uscito con le ossa rotte)? Ci credo bene che non è previsto che una della province della Spagna si stacchi ma se la volontà popolare fosse quella? Bastano quattro legulei a fermare un paese? La tanta esportata democrazia è questa? Pensiamo a come sono nate moltissime nazioni (dall'Italia agli Stati Uniti) e scopriamo che non erano molti i casi in cui era prevista l'indipendenza. Sono convinto che la Catalogna (o per dirla come laggiù Catalunya) faccia meglio (anzi le convenga) stare in Spagna ma questo non può essere un dogma.
Ps uno degli effetti "incredibili" della indipendenza sarebbe che il Barca (la fortissima squadra di calcio della città) verrebbe estromesso dal campionato spagnolo di serie A (la Liga). Questo era un argomento abbastanza dibattuto e mi conferma che è meglio che la situazione resti tale.

martedì 22 settembre 2015

Lennon

La notizia ha fatto il giro del mondo : in un programma inglese si vede un video di inizio anni 60 in cui John Lennon imita un disabile tanto per far divertire il pubblico! Certo non edificante ma la reazione è davvero stata fuori misura e per due ragioni. Primo : dopo la sua morte (saranno 35 anni il prossimo 8 dicembre) si è assistito ad un processo di "beatificazione" di Lennon. Eppure uno della mia generazione si ricorda bene di quali stranezze fosse capace, il suo davvero strano rapporto con Yoko Ono. Insomma era forse il meno equilibrato dei famosi 4 di Liverpool (e forse per la perfidia del destino è stato ucciso da uno squilibrato), cosa ancora più evidente se paragonato a McCartney. Certamente voleva "epater les borgeois" come quando affermò che erano più famosi di Cristo, forse un classico caso di successo che ti da alla testa. Quindi non deve risultare così strano che si sia lasciato andare ad una scenetta di pessimo gusto come quella ripescata dagli archivi inglesi. Ma (secondo motivo) chi si indigna dimostra (temo) di far parte di quella massa di imbecilli di cui parlava Umberto Eco perchè si dimentica che nei primi anni 60 non esisteva alcuna sensibilità verso i portatori di handicap (ed infatti nel video nessuno protesta mi pare). Era molto facile essere apostrofati con un "non fare il mongoloide", concetti come "barriere architettoniche" o "politically correct" non esistevano, punto e a capo. In una realtà provinciale come quella in cui sono cresciuto spessissimo la disablità era nascosta, come fosse una colpa. Ma ripeto questo testimonia l'ignoranza di chi scrive perchè ad esempio bisognerà attendere fino al 1981 per veder abrogato il delitto d'onore. Certo da quei primi anni 60 le cose sono cambiate in fretta ed infatti 15 anni dopo,i 5 americani della foto canteranno "He was a mongoloid happier than you and me" ma era il 1977 un anno desitinato a cambiare il mondo come lo era stato il 1968.

domenica 20 settembre 2015

Twitter

La fortuna di Twitter e di conseguenza il suo valore azionario sono ormai da tempo in discesa. L'estremo (forse) tentativo per arrestare questa emorragia sembra essere richiamare Jack Dorsey alla guida del gruppo (vedi). Per inciso il nostro Jack è stato uno dei fondatori del noto "uccellino" ma non so se saprà far tornare a volare Twitter, il cui problema pare essere quello di aver cercato di diventare come FaceBook. Ma non mi interessano (non in questo post) i motivi per cui il sito di micro blogging (questo è Twitter signori) sta soffrendo mentre credo che sia innegabile la sua crisi. Proprio in questi giorni due personaggi italiani : l'attrice Claudia Gerini e il dj Linus hanno deciso di sospendere il loro profilo Twitter. Come diceva Andreotti "a pensar male..." ma mi chiedo se questo loro abbandono non sia motivato dal fatto che Twitter comincia a non essere più così "trendy". Entrambi avranno (credo proprio) degli addetti stampa (pardon oggi si chiamano "communication manager") che avranno loro detto che alla fine dei conti non sarebbe stato un disastro chiudere il loro profilo, per magari migrarlo su altre piattaforme, tanto l'importante è che se ne parli.

sabato 19 settembre 2015

Ancora tu

Credo di non aver mai citato così tante volte la canzone di Battisti, e (purtroppo) mai per celebrare una delle migliori canzoni italiane. Il tu della canzone è la nostra ex compagnia di bandiera, Alitalia. Solo poche ore fa è giunta la notizia che l'amministratore delegato Silvano Cassano ha rassegnato (che curiosa locuzione come ci fosse del rimpianto intrinseco) le dimissioni. E dopo un solo annetto. Ho trovato questo articolo (vedi) che mi pare dia un quadro esatto della situazione (direi di non credere alla ragione ufficiale che parla di "motivi personali"). In particolare il problema sta nel conflitto tra Alitalia e Fiumicino. La società che gestisce lo scalo romano (di proprietà Benetton) sta decisamente preferendo le lowcost RyanAir,EasyJet e Vueling alla gloriosa Alitalia per il motivo che .... pagano di più, o fanno molto più traffico che è più o meno lo stesso. Uno dei compiti del nostro Cassano era gestire proprio questa trattativa anche in funzione del fatto che lui è stato amministratore delegato di Benetton Group per 3 anni (2003-2006). Ma forse la sua uscita non è stata così indolore per cui non è riuscito ad ottenere uno "sconto" e la sua "convivenza" con l'ineffabile Luca Cordero di Montezemolo (il presidente di Alitalia per gli smemorati) è diventata problematica al punto di arrivare alle dimissioni. Ma il nodo Fiumicino resta sul tavolo del nostro Montezemolo (che ha assunto la carica di amministratore delegato ad interim) e pare che l'unico modo per avere migliori condizioni sarebbe quello di fare più voli su Roma. Ma questo significa investimenti (leggasi comprare nuovi aerei) e forse i ricchi arabi di Etihad sono anche pronti ad aprire il portafoglio ma rammento che metà di Alitalia è del governo quindi anche lo stato italiano dovrebbe mettere la sua parte di soldi. E ci risiamo, ancora tu Alitalia che sei già fallita, che perdi centinaia di milioni ogni anno e che vorresti altri soldi.

martedì 15 settembre 2015

80 persone

Credo che alla maggioranza il nome del britannico Anthony Shorrocks (vedi) dica molto poco, e in effetti anche io lo ingoravao fino a qualche giorno fa quando sono "incappato" in questo articolo. Nel quale si legge che il nostro Anthony, per conto del "World Institute for Development Economics Research" dell'ONU, si è fatto un tot di calcoli ed ha stabilito che le 80 persone più ricche del pianeta detengono metà della ricchezza totale! Proprio così 80 persone versus i quasi 7 miliardi totali (non aguzzate la vista la foto sopra è puramente simbolica). Il fatto forse più sconvolgente è che se anche il nostro economista inglese si fosse sbagliato del 100% poco cambierebbe perchè 160 persone sono sempre davvero poche. Esageriamo e diciamo che si sono presi una abbaglio ed il risultato è errato di un ordine di grandezza. Bene avremo 800 persone (forse allora ci vuole un cinematografo per contenerle anziché una stanza) ma sempre inezie rispetto ai restanti 7 miliardi (meno 800). Ovvio che una situazione del genere non può che provocare dibattiti perché è vero che la ricchezza aumenta nel mondo ma la sua distribuzione continua a "verticalizzarsi" ossia i ricchi sono sempre più ricchi. Ora ci sono persino economisti come il francese Piketty (mi sono fatto regalare il suo ponderoso libro, prometto che prima o poi lo leggo) che vogliono dimostrare matematicamente che una sperequazione così marcata non funziona (e spiega le crisi finanziarie) ma al di là di delle teorie economiche mi sembra un sistema così impostato sia profondamente ingiusto. Stiamo ritornando verso un mondo pseudo feudale diviso tra pochi ricchi e una moltitudine di schiavi 2.0! 

domenica 13 settembre 2015

Brave

Ieri sera (per me che scrivo) ho assistito ad un evento sportivo eccezionale ma temo irripetibile : la finale degli Us Open di tennis tra due italiane, Flavia Pennetta r Roberta Vinci. Solo 5 anni fa fu Francesca Schiavone la prima tennista italiana a vincere un torneo del grande Slam sulla terra rossa di Parigi (gli uomini ci erano riusciti dai tempi di Pietrangeli e Panatta ma poi buio assoluto) e allora mi posi la questione di quando avrei rivisto una italiana sollevare una coppa del grande Slam, ma addirittura una finale tutta tricolore non me lo aspettavo proprio. Ovvio che la dea bendata ci ha messo molto, anzi moltissimo, del suo ma non si è  trattato di sola fortuna. Quindi bravissime ad entrambe anche se alla fine resterà di più la vittoria della Pennetta al termine di un incontro non proprio epico. E secondo me ha comunque fatto bene il premier Matteo Renzi a partecipare, questo ripeto è un evento unico e finalmente non si tratta dei  soliti undici maschi variamente tatuati che corrono dietro ad una palla!

sabato 12 settembre 2015

Spagna

Restiamo ancora in Spagna (ma finisce qui) per una notizia per alcuni versi "curiosa" ma per altri preoccupante (in Italia vi sono molti che paventano l'arrivo di una svolta autoritaria ma i nostri vicini iberici non sono messi gran ché meglio). La notizia è  che una cittadina spagnola ha fotografato una macchina della polizia bellamente posteggiata in un parcheggio per disabili. La foto è stata postata sui social network ma dal clamore che ne è seguito è scaturita pure una multa da 800 euro per la signora! In effetti il governo Rajoy ha promulgato non molto tempo fa questa legge (chiamata fuori di metafora "ley mordaza ") che impedisce di fotografare le forze dell'ordine. In un paese uscito dalla dittatura non moltissimo tempo fa non è un bel segnale. Ma anche chi vuole maggiori controlli (come me) deve sempre tenere a mente che tutto ha un prezzo.

giovedì 10 settembre 2015

Barcellona

Ho parlato abbastanza di recente della guerra (in alcuni casi non metaforica) che Berlino sta facendo a AirBnB o Booking (siti per affittare camere nel caso qualcuno avesse passato gli ultimi dieci anni in una base antartica) che un'altra città ha deciso di dar fuoco alle polveri. Si tratta di Barcellona (vedi vedi) dove la guerra in questo caso parte dall'"alto" perché è proprio il neo sindaco Ada Colau (diciamo una grillina iberica) ad avere dichiarato intanto uno stop ai nuovi affittacamere e poi la creazione di un registro. In entrambe le città le accuse sono di avere svuotato di residenti le aree centrali o "turistiche" e di aver creato una vera e propria bolla immobiliare e certamente la Spagna si sta ancora leccando le ferite della precedente bolla immobiliare quindi è comprensibile la loro "prudenza". Certo l'arrivo di masse di turisti porta soldi ma anche problemi ed infatti la sindachessa (si dice?) ha detto "Barcellona non deve fare la fine di Venezia". Ma resta, come nel caso della città italiana, il problema di trovare un modo per arginare la "massa" ed il numero chiuso per realtà come quella catalana è semplicemente un nonsense. Ma la battaglia prosegue ed entrambe le città usano l'arma fiscale. In effetti succede che la sharing economy, proprio per la sua natura un po' anarchica, sfugge alle regole in particolare a quelle fiscali. Questo ne decreta anche una buona parte del successo, però è chiaro che non può funzionare per sempre anche perchè oltre mancanza di controlli (non solo fiscali) si rischia di mettere in crisi anche l'industria alberghiera la quale, ad onor del vero, per ora non ha fatto molto clamore (pensate ai tassisti contro Uber) ma prima o poi anche loro si faranno sentire. Certo che è un bel paradosso Barcellona, come la Spagna, ha speso molto per promuoversi per poi scoprire che il messaggio era stato fin troppo recepito, benvenuti nel mondo reale.

martedì 8 settembre 2015

Monza

Domenica scorsa si è tenuto (per chi non se ne fosse accorto) il gran premio di Monza di Formula1. Quest'anno il tema forse più caldo non era quello sportivo (il campionato è stato "ucciso" dallo strapotere Mercedes) ma il fatto che con l'anno prossimo scade il contratto dell'autodromo lombardo e sul rinnovo di addensano nuvoloni neri. Niente di tremendo pare che "ballino" dieci milioni di Euro che la società che gestisce il "circus" della Formula1 (la FOCA nome assai evocativo) chiede in più da quanto offerto dall'autodromo brianzolo. Per cui vi è stata una passerella di gente che è andata a parlare con il padre/padrone della Formula1, Bernie Ecclestone. Tra i "questuanti" Marchionne,il premier Renzi e anche Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, il quale al termine del colloquio ha dichiarato "Monza al 99.9% è salva" (vedi). Ora pare che durante il colloquio il nostro Roberto abbia pure fatto delle battute nei confronti di Bernie Ecclestone, non rendendosi conto (credo) con chi aveva a che fare. Il signor Ecclestone, pur essendo 84enne, è un vero duro, anzi direi quasi che è un vero gangster (faceva sembrare Briatore un buono) e non sarà certo Maroni a fargli cambiare idea. Giova ricordare a questo punto che quest'anno il gran premio di Germania non si è disputato per gli stessi motivi per cui dal 2017 potrebbe non disputarsi quello monzese. Anche i tedeschi hanno pensato che Bernie alla fine cedesse ma così non è stato e quindi hanno "saltato" un turno e l'anno prossimo ritorneranno ma alle condizioni di Ecclestone. Come detto tra i questuanti vi è stato anche il premier Matteo Renzi che spero proprio non faccia nulla (a parte una inutile "moral suasion"), come nulla ha fatto Angela Merkel peraltro. Maroni non tiri in ballo il governo. Sono appassionato di Formula1 ma il gran premio di Monza non ha una portata "nazionale", a un molisano cosa gliene torna ? Mi scusino i molisani ma credo di interpretare il loro pensiero. Se anche la potente Germania, peraltro dominatrice con la Mercedes della stagione attuale e della passata, ha dovuto perdere (per un anno) il gran premio facciamocene una ragione, non possiamo chiedere soldi per qualcosa a cui hanno rinunciato pure i ricchi germanici. Altrimenti facciamo come la Grecia che chiede soldi per mantenere un welfare che neppure i tedeschi hanno.

domenica 6 settembre 2015

Successo

Credo che dobbiamo celebrare un successo della psichiatria italiana : in soli due anni e mezzo i nostri "professoroni" sono riusciti a guarire un pazzo omicida. E pensare che c'è gente che sta in terapia per anni senza riuscire a guarire da patologie meno gravi (presuppongo). Il fatto a cui mi riferisco è quello del pugile (ex) ucraino che ammazzò di botte per strada una filippina di 41 anni . Dopo solo due anni e mezzo di ospedale (non carcere badate bene) potrà tornare a casa sua! In questo articolo viene ricostruita la storia e vengono fatti nomi e cognomi di chi ha contribuito al "buon" esito della vicenda. Ora delle due l'una : o, come ho detto, siamo di fronte ad un successo delle nostre strutture psichiatriche (visto che la sua liberazione è stata chiesta dai medici e non dal suo avvocato) oppure (vista la stazza) costava troppo mantenerlo e quindi che gli diano da mangiare gli ucraini. Scemenze a parte vi è un altro dettaglio che rende questa storia insopportabile, un "dettaglio" che aggiunge la beffa al danno : essendo stato riconosciuto pazzo (lo so è scorretto dovevo scrivere incapace di intendere e di volere) la famiglia di questa poveretta non riceverà un soldo, manco fosse stata ammazzata da un fulmine!
Ps qualcuno forse ricorda un caso analogo : una infermiera rumena di 32 anni uccisa da un pugno a Roma Termini. Ora l'omicida è già libero (vedi) però dopo ben 4 anni, un evidente caso di discriminazione.

sabato 5 settembre 2015

Taxi

Francamente non ho trovato traccia di quanto sto per raccontarvi e se da un lato mi rendo conto che i problemi gravi sono altri (ma non altrove), nelle cronache locali poteva anche trovare spazio. Comunque qualche giorno fa mi è arrivata una mail dal comune di Milano in cui si annunciava l'istituzione del numero unico per la ricerca di un taxi. Oltre a questo servizio telefonico vi è anche una app. Ovvio che un vero giudizio richiederà un po' di tempo per assestare il servizio e farlo diffondere (l'app su Play Store aveva solo 9 recensioni quando l'ho scaricata) ma la strada intrapresa mi sembra quella giusta. E forse e finalmente Milano mostra un po' di quel pragmatismo che spesso si attribuisce ma altrettanto spesso sembra perdere (per strada è il caso di dirlo). Questo è l'unico modo per gestire il cambiamento, cambiamento che ovviamente è stato innescato da Uber. Non si può combattere qualcosa che è così più efficace solo con leggi e leggine, è la stessa cosa successa con la musica : non hanno potuto bloccare gli Mp3 per cui alla fine si sono messi a venderli riuscendo pure a guadagnarci (dopo un ovvio primo periodo di assestamento). Certamente i tassisti come i negozianti sono categorie estremamente refrattarie al cambiamento (pensate a tutte le polemiche che puntualmente nascono per ogni nuova area pedonale) ma forse questa esperienza milanese potrebbe essere propedeutica per altri.
Ps parlando di Uber qualche nuova si sta presentando al suo orizzonte e stavolta viene dall'interno visto che come riporta "La Stampa" è in arrivo una class action da parti di autisti Uber che vogliono essere ..... assunti! Alla faccia della sharing economy.

giovedì 3 settembre 2015

Gatto

Non sono un amante dei "fatti curiosi" ma faccio una eccezione. Durante una mia recente visita a Kotor, Montenegro, (Cattaro per i nostalgici della Repubblica Veneziana) ho scoperto il museo del gatto! Siccome mi piacciono i gatti ho deciso di visitarlo. Costava solo un euro ma in effetti valeva solo un euro, un paio di stanze piene più o meno di paccottiglia senza neppure consistenti citazioni letterarie o cinematografiche. Ma ovvio che non è questo il punto, il punto è che tale museo (museo è forse una parola grossa) era praticamente stato creato con i soldi (presuppongo pochi) della .... Liga Veneta! Esattamente non la Lega Nord badate bene, proprio la Liga, quella con il Leone di San Marco come simbolo. In effetti l'unico motivo che spiegava questa strana sponsorizzazione era la presenza di un felino nel simbolo! Scherzi a parte mi sono davvero chiesto perchè spendere soldi per un museo del gatto in Montenegro? Le vie della politica sono davvero tante e strane e credo che l'amore per i gatti siano solo una piccola parte della spiegazione.

martedì 1 settembre 2015

Ripresa


Ormai è un mantra : c'è la ripresa! Peccato che tutta 'sta ripresa si giochi su percentuali da prefisso telefonico e con il concreto rischio di passare dal positivo al negativo in men che non si dica, una ripresa omepatica. Ma un paese dove la ripresa c'é sono gli Stati Uniti (almeno la California in altri stati vi sono delle considerazioni da fare). Uno dei settori che sta tirando alla grande è la shared economy, nata con Uber, AirBnb e adesso approdata addirittura alla finanza con il modello di "peer-to-peer-lending" (per chi ne volesse sapere di più vedi). La foto sopra ritrae una "classica" situazione da startup californiana: impiegati al di sotto dei 30 anni (dopo i 50 o vai in Florida o vieni passato per le armi presuppongo) che approfittano della "play room" elemento ormai di serie delle startup. Ora questi ragazzi devono essere così assorbiti dalle loro interminabili sfide a ping-pong o Play Station che non gli resta neppure il tempo per fare benzina! Ed ecco arrivare dal cielo (quasi) la soluzione : "Filld" ossia "fill on demand fuel" ossia "ti faccio il pieno a domicilio" (pagando un "piccolo" extra). Ora questa signori miei è la ripresa! Chi se ne frega del PIL, dello spread o di tutti questi indicatori, se in un paese sei diposto a pagare perché ti facciano il pieno della macchina intanto che è parcheggiata fuori dall'ufficio (ad esempio) significa che i soldi girano. Ma certo anche l'America è uno strano paese.
Ps l'azienda ritratta ha una sede a New York e l'altra a San Francisco, non so di quale dei due uffici si tratta ma credo sia abbastanza irrilevante.