Credo che per molti la sigla SETI sia ignota ma, niente paura, c'è sempre Wikipedia (peraltro ricordiamoci a Natale di sostenerla) che ci ricorda tutto. Per i pigri ricordo che si trattava di un progetto teso a "scovare" intelligenze extra terrestri. Dico subito che non ne ha trovate, forse sono troppe furbe per farsi beccare. Ma è stata una bella avventura anche perché era possibile partecipare con il proprio computer alla analisi dei dati tramite il software "seti@home" a cui ho partecipato anche io con i computer(s) dell'ufficio. Si trattava di elaborare le osservazioni fatte tramite il radiotelescopio di Arecibo che è il secondo "protagonista" di questo post. Magari i radiotelescopi non sono il vostro forte ma se avete guardato il film, della serie 007, "GoldenEye", lo avete visto bene nelle scene finali (anche se nella realtà non è in un lago). Un paio di giorni fa questo "oggetto", una sorta di parabola di oltre 300 metri di diametro è crollato (vedi) . Aveva già subito un paio di guasti grossi ma alla fine quello che lo ha davvero distrutto erano i costi di manutenzione molto ed una sorta di obsolescenza visto che l'osservazione astronomica fatta fuori dal pianeta Terra è molto più efficace. Ma con lui muore anche il sogno di Carl Sagan, l'astronomo morto nel 1996, ideatore del progetto SETI (e tanto per stare in tema cinematografico citato in "Contact"). Erano altri tempi, figli di una certa cultura hippy che pensavano alla fratellanza addirittura universale. Oggi non riusciamo più a mettere d'accordo alcuno, ogni faccenda diventa uno scontro totale in cui si è ferocemente pro o contro. Chissà, forse gli alieni non hanno voluto farsi trovare da gente così rissosa come i terrestri.
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