Sto giusto organizzando una cena con una coppia di amici in un buon ristorante. Mi sembra di sentire le voci che si alzano : "non si può"!. E invece non è vero a patto di sobbarcarsi il viaggio nella provincia autonoma di Trento o Bolzano (non so cosa succede nelle altre regioni autonome ma poco importa). Peraltro mi chiedo se posso giustificare il mio ritorno a casa post inizio del coprifuoco adducendo come giustificazione una cena "fuori porta". Tranquilli la mia è una boutade me è pur vero che in quello che erroneamente chiamiamo Trentino - Alto Adige si può cenare fino alle 22. Qui devo riconoscere la mia ignoranza sul fatto che il loro status giuridico di regioni autonome permetta loro di derogare all'ultimo (per ora) DPCM. Non sono neppure a conoscenza di cosa sia successo durante il (primo) lock down ma non è questo il punto. Il punto è che adesso stiamo assistendo da un lato a moti di piazza contro le ultime limitazioni introdotte dal governo (e non parliamo neppure di un vero lock down) e dall'altro a regioni che vanno in ordine sparso creando anch'esse non poca confusione. Noi siamo in uno stato con forti analogie dal punto di vista amministrativo con la Spagna e se guardiamo alla loro situazione , beh non vi è da stare allegri. Sia però chiara una cosa : sono assolutamente d'accordo sul fatto che non si può trattare la penisola come un "corpo unico". L'ho già detto quando finì il lock down e lo ribadisco ora. E non lo sto proprio dicendo "pro domo mea" perché temo che Milano (dove vivo) e Napoli sono candidate ad un lock down di qualche tipo ma è assurdo pensare che la stessa sorte debba capitare ad Isernia. Ma tornando alle due provincie autonome queste non hanno deciso di derogare per motivi sanitari, in quanto anche la loro situazione epidemiologica è complicata (vedi), ma parliamo di pura e semplice decisione politica con la quale faccio fatica ad essere concorde.
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