mercoledì 25 novembre 2020

Surreale

Trovo un po' surreale la discussione (chiamiamola pure così) che si sta facendo intorno alla riapertura degli impianti sciistici. Addirittura Giorgio Rocca minaccia una rivolta se non verranno riaperti. Ora è chiaro che lui come i suoi "colleghi" Brignone o Tomba non possono che essere favorevoli alla riapertura ma se vuole fare una rivolta venga pure a Milano o Firenze a parlare con ristoratori e tassisti. Temo che scoprirebbe che vi è molta più gente che nelle montagne in sofferenza. Ma torniamo all'argomento del contendere. Se penso a Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta vorrei ricordare che sono regioni rosse, forse arancioni da qui a Natale ma se non diventano gialle i bar e i ristoranti restano chiusi e soprattutto non ci si può spostare da un comune all'altro senza comprovate ragioni. Quindi andare a sciare diventa una comprovata ragione? Siamo seri se vale quella valgono molte ragioni ma prima di invocare la "necessità" di riaprire ricordo cosa è successo. Ma non questa estate al Bilionnaire, bensì in tempi molto più recenti in Alto Adige, dove prima hanno fatto i fenomeni lasciando aperti bar e ristoranti , salvo poi auto declassarsi in zona rossa a fronte di una situazione che si era pesantemente aggravata. Se le regioni alpine riusciranno a diventare gialle ben vengano gli appassionati della neve ma senza un calo netto dei contagi (parlo soprattutto di certe aree della Lombardia) meglio fare come vogliono fare i francesi. Certo gli austriaci e anche gli svizzeri (che però non sono UE) vogliono riaprire, vedremo come sono le loro terapie visto che anche loro han dovuto fare i conti con questo dannato virus.
Ps parlando di surreale è in effetti un poco surreale che io parli d questo argomento visto che non scio e non sono neppure sportivo però mi sembra che in qualche caso si sia perso un po' il buon senso.

 

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