martedì 29 novembre 2016

Bio

Proprio l'altro giorno sono andato in uno dei negozi milanesi della nota catena bio di origini francesi, "Bio c' Bon" (certo un nome non perfetto per l'Italia ma lasciamo perdere). Non sono mai stato un alfiere del biologico ma apprezzo un loro prodotto (muesli) pur costando parecchio (cosa peraltro tipica di tutti i loro prodotti). Ma ciò di cui voglio parlare è che il negozio sito in viale Monte Nero aveva le porte aperte. Ieri non era ancora arrivata l'annunciata ondata di freddo artico ma la temperatura era già scesa quindi la porta aperta non aveva ragioni d'essere. So benissimo che è una mia vecchia battaglia ma pensavo (forse sbagliandomi) che chi aveva il biologico come "mission" fosse anche sensibile all'effetto serra, l'impronta CO2 e quant'altro. Insomma bio si ma verde (a parte l'insegna) mica tanto.

lunedì 28 novembre 2016

40000

L'amica Francesca (ma non come mai non ne sono stupito) mi segnala questa notizia : a Roma un liceo occupato è stato sgomberato ... dai genitori a suon di schiaffoni (almeno in qualche caso). Giova notare che il liceo in questione, Azzarita, si trova nel quartiere Parioli non esattamente noto per essere la "Stalingrado" di Roma. Ora la notizia ha avuto davvero poca eco visto che i giornalisti sono troppo occupati a narrarci le peripezie di X Factor ma mi chiedo come mai. In effetti si tratta di un "ritorno" alla vecchia alleanza tra genitori e professori. Potrebbe essere la versione scolastica della "marcia dei 40000" (vedi)? Forse, certo è che il rapporto che si è instaurato tra genitori, professori e studenti rischia di far male proprio agli studenti che vengono iper protetti. Cito un "maestro" Massimo Gramellini : in un suo post dall'emblematico titolo "Sotto vetro" parlava di una maestra elementare che il giudice aveva assolto dalla accusa di maltrattamento. La sventurata aveva ripreso un bambino (magari anche duramente) e si era beccata una denuncia dai genitori. Con grande ironia Gramellini si domandava se questi ansiosi (e ansiogeni) genitori denunceranno la fidanzata che dovesse piantare il loro amato pargolo ? Ora non so se i genitori dei liceali romani sottoscriverebbero la sentenza del giudice ma la scuola dovrebbe essere anche un po' una scuola di vita e un rimprovero (magari motivatissimo) non può che servire per il futuro.

sabato 26 novembre 2016

Facebook

Ho già parlato di Facebook ma forse è il caso di tornare sull'argomento. L'occasione (diciamo) è la recente "querelle" sul docufilm "L'anima nera di Donald Trump" che illustra i rapporti tra il neo POTUS e David Duke. Questi è un vero "personaggio" : leader dei Neonazisti Americani, ex leader del Ku Klux Klan in odore di diventare senatore per lo stato della Louisiana. Esisteva una pagina dedicata alla promozione di questo docufilm che Facebook ha chiuso pare per errore e poi ripristinata. Vi è stata anche una petizione sul solito change.org (che mi pare risulti obsoleta ormai). Siamo alle solite con Facebook, la gente sembra dimenticare che il noto social è alla fin fine qualcosa nato in modo semi casuale senza gli obiettivi "etici" di una fondazione (come Wikipedia) e senza neppure la visione di uno Steve Jobs. Quindi cosa è? Una società a fini di lucro, definizione che i signori del marketing hanno relegato nel dimenticatoio ma così stanno le cose. Quindi nei confronti di Facebook (e non solo) resta al suo utilizzatore l'arma finale : il boicottaggio. Se qualche milioni di utenti si dovesse staccare da Facebook, a causa dell'oscuramento del docufilm in questione, state pure certi che correrebbero subito ai ripari. Ma questo non significa nulla, da un punto di vista politico, stanno solo evitando di perdere quote di mercato, quindi soldi. Già i big della Silicon Valley hanno fatto pipì abbastanza fuori dal vasino quando si sono schierati apertamente contro Trump. Ma a costo di sembrare cinico lo hanno fatto perché The Donald vuole fargli pagare più tasse e riportare certe produzioni sul sacro suolo americano. Salvo poi, come dimostra la lettera di Tim Cook ceo di Apple, riallacciare i rapporti perché nel bene e (soprattutto) nel male questo è il prossimo presidente. Tornando a Facebook prima o poi bisognerà pensare a qualche tipo di "regola" ma questo sarebbe, di norma, il compito della politica ma dovremmo attendere nuove generazioni più capaci di capire le nuove tecnologie.

venerdì 25 novembre 2016

Entusiamo

L'entusiasmo è una gran bella cosa, io, poi, ne sono quasi sprovvisto, per cui un po' invidio le persone che invece ne sono piene. Però (c'è sempre un però) non bisogna mai perdere di vista la realtà altrimenti si rischia di finire nel ridicolo oppure peggio nel fanatismo. La bicicletta è in questi ultimi anni (direi a braccetto con il veganesimo) un argomento dove il rischio è piuttosto elevato. Pochi giorni fa, al Maxxi di Roma, si è tenuto il primo "Forum sulla bike economy" dove si è parlato del grande ruolo che la bici sta avendo nelle grandi città come alternativa alle autovetture oltre a tutto quello che ruota intorno alle due ruote (scusare il bisticcio di ruote) : produzione, ciclo turismo e così via. Ma vari siti hanno riportato che la bike economy : "crea un’occupazione quattro volte superiore a quella dell’industria dell’auto". Provate a "googlare" e vedrete quanti risultati otterrete. Fantastico, finalmente si combatte lo strapotere delle major dell'auto. Peccato che poi si legge che gli occupati dal settore delle due ruote (senza motore presumo) sono 70000! Allora vuol dire che l'industria dell'auto occupa meno di 20000 cristiani? Va bene la diffusione capillare dei robot ma mi sembrano pochi, davvero troppo pochi. Allora mi sono fatto un giro sul sito dei costruttori di auto europei (vedi) dove si dichiara che il settore da' lavoro a 12.2 milioni di persone! Ammettiamo pure che questi biechi costruttori di quattro ruote abbiano interesse a gonfiare la cifra ma sempre parliamo di milioni. Anche se ci fosse stato un errore nel comunicato originale non bastano due zeri (che significano ben due ordini di grandezza) per arrivare ad un numero che confrontabile con gli addetti dell'industri dell'auto! Qualcuno ha pur detto quella castronata dimenticandosi di inserirla in un contesto, accecato dal furore giacobino di voler a tutti i costi mostrare la superiorità della bici. Ma tutti quelli che hanno preso questa frase e l'hanno messa sui loro siti, Ansa compresa? Nessuno ha avuto il ben che minimo dubbio? Qui non è questione di essere ciclisti che non sanno nulla di auto, non si tratta neppure di aritmetica ma solo di un minimo di buon senso. Pensiamo solo a tutti gli investimenti pubblicitari fatti dalle case automobilistiche e ci si rende conto con che pesi massimi si ha a che fare.
Ps resto un sostenitore della bicicletta (soprattutto nella sua "incarnazione" come bike sharing) ma questo tipo di propaganda (non saprei come definirla altrimenti dobbiamo parlare di stupidità)  è controproducente.

mercoledì 23 novembre 2016

Bernie

Certamente in molti hanno pensato che Bernie Sanders sarebbe stato il miglior candidato contro Donald Trump. Può essere ma il punto di visto europeo è notoriamente troppo "liberal" per l'elettorato americano ed inoltre Hillary Clinton ha vinto le primarie per cui ormai questa è lettera morta. Ma evidentemente la sconfitta brucia e in un recente discorso (vedi) ha attaccato la "politica identitaria" ossia impostare una campagna sulla tesi "votate per avere una donna alla Casa Bianca", ogni riferimento a fatti e persone reali....... Ora il buon Bernie ha ragione da vendere anche se l'elettorato americano ha fatto un simpatico harakiri non votando la Clinton (oppure per dirla alla brianzola : "per fare un dispetto a mia moglie mi sono tagliato i c.......i). La cosa preoccupante (per me) che si evince dall'articolo è che il buon Bernie pare voglia ritagliarsi un ruolo per le elezioni del 202 (come da foto dell'articolo). Ora, pur apprezzando un certo furore iconoclasta del nostro Sanders, teniamo presente che per il prossimo novembre 2020 si presenterebbe un uomo maschio, bianco, ebreo, persino in odore di comunismo che avrebbe ben 79 anni! Credo che il partito democratico americano debba usare i prossimi 4 anni per trovare un nuovo leader e temo che anche la ventilata discesa in campo di Michelle Obama potrebbe non essere la mossa azzeccata (ammesso che la ormai ex first lady sia interessata). Sembra incredibile che il "vivaio" che ha prodotto 8 anni fa un "esemplare" come Barack Obama, tra quattro anni proporrebbe le primarie tra sua moglie e un (simpatico) nonno.

martedì 22 novembre 2016

Triello

Le elezioni presidenziali francesi saranno sicuramente un "triello" con Marine Le Pen che sino a domenica era l'unica sfidante sicura. Appunto domenica si sono tenute le primarie del centro destra (in puro stile italiano) mentre la sinistra si sta consumando in uno strenuo (e sterile) confronto interno (anche questo in puro stile italiano). E nelle more della "gauche" abbiano il secondo contendente, quel Francois Fillon, che è già stato "premier" (ma non presidente) dal 2007 al 2012. Il risultato è abbastanza notevole per alcuni fattori. In primis rappresenta, con molta probabilità, la fine della carriera politica di Nicolas Sarkozy, il quale ha già dichiarato di volersi ritirare a vita privata. Vero è che lo aveva già detto ma questa volta gli tocca, forse gli elettori si sono un po' stancati delle sue promesse che se poi non vengono mantenute si trasformano in bugie. Altro fatto importante è che Fillon ha vinto portandosi a casa il 44% dei consensi lasciando a Juppè il 28.6% e a Sarkozy il 20.6%. Quindi vittoria netta eppure i sondaggi davano vincente Juppè che è stato battuto non proprio di una "incollatura". Ormai è come sparare sulla Croce Rossa, questi sondaggisti sono incapaci di "leggere" la situazione reale. Magari si prendono una cantonata pure da noi.....

domenica 20 novembre 2016

Referendum

Visto che da oggi è terminata la campagna per il referendum del 4 dicembre direi che è giunta l'occasione per noi blogger (?) di parlarne. Partiamo dal "fondo" : io voterò "SI" ma vincerà il "NO". Questo lo affermo non in base ai sondaggi, sulla cui inaffidabilità sono stati già versati fiumi di inchiostro, ma in virtù di una semplice considerazione. Questo referendum (costituzionale badate bene) si è trasformato in un plebiscito sul nostro Apple premier, Matteo Renzi. Ora nessun leader politico italiano (nel dopo guerra almeno) ha mai avuto il 51% dei consensi quindi il referendum è destinato a naufragare. Vale forse la pena ricordare che questo referendum è un po' particolare in quanto è imposto dalla legge costituzionale proprio quando si vogliano apportare modifiche alla Costituzione stessa. Per cui non ha bisogno di quorum ma per arrivare a questo punto la modifica costituzionale deve essere approvata dal parlamento con maggioranze qualificate. Questo significa che alcune delle forze politiche oggi schierate per il NO erano dapprima favorevoli. Il caso sicuramente più eclatante è la (vecchia) sinistra PD che vuole usare lo strumento referendario per un simpatico regolamento di conti interno. Attenzione che anche in caso di vittoria del NO non vi è nessun automatismo istituzionale che preveda la decadenza del governo ma non vi è da escludere un ritorno alle urne. Ora se fossi un elettore di destra avrei il problema di scegliere tra Grillo, Salvini e Parisi (forse) ma essendo (per ora) un elettore di sinistra cosa dovrei aspettarmi ? Una divisione della sinistra con gli scissionisti che propongo dei "cavalli di razza" come Bersani o D'Alema? Ma per favore, intanto se dovete fare un mutuo vi conviene affrettarvi e farlo fisso perché lo spread a 180 punti potrebbe essere solo un bel ricordo.
Ps giusto, ma di cosa trattava questo referendum? In realtà pochi lo sanno ma non importa visto che il punto è solo "abbattere" il governo Renzi. Comunque si trattava di una "bazzecola" come eliminare il bicameralismo e sminuire e diminuire il Senato, quelle riforme che da un sondaggio (ahi sempre loro) pare che l'80% degli italiani voglia. Tanto è solo da qualche decennio che si invocano le riforme ....  

giovedì 17 novembre 2016

NoLo

Il titolo non è un errore ma un acronimo No(rth of )Lo(reto) ed è la definizione, molto "hipster", molto "cool", di una zona di Milano situata oltre piazzale Loreto (appunto). Per approfondire questo articolo spiega un po' tutto con ampio uso di termini inglesi come "barber shop" (parrucchiere per uomo oltre ad essere troppo lungo fa molto, molto meno fico). Peraltro l'articolo è all'interno di un sito che, per un milanese, è parecchio interessante e divertente. Ma veniamo al punto, questo quartiere sta subendo un processo di "gentrificazione" ma tutto ha un prezzo. Tanto per essere pedante ripercorriamo i "fatti" : un quartiere depresso, ma non troppo periferico, viene improvvisamente abitato da artisti, professionisti del web e quanti altri, gente modaiola ma senza grosse disponibilità che vengono attratti da costi più bassi. Eh già chissà come mai sono più bassi gli affitti ? Perché il quartiere è malfamato e / o popolato di immigrati più o meno recenti. Questo è il quadro del milanese NoLo dove pochi giorni or sono vi è stata una sparatoria in strada durante la milanesissima ora degli aperitivi. Per la cronaca si trattava di un regolamento di conti all'interno del giro degli spacciatori e il bersaglio dei killer è deceduto dopo 48 ore. Credo che sarà impossibile fermare il cambiamento, la gentrificazione, ma spingere via gli spacciatori, gli immigrati, i balordi non avverrà così semplicemente. Ma intanto bisogna affrontare il problema sicurezza che in questi ultimi periodi ha riempito la cronaca milanese di episodi (anche se non tutti luttuosi come quello citato). Cosa si inventa il nostro ineffabile sindaco Beppe Sala? Facciamo intervenire l'esercito! Magari con regole d'ingaggio tipo : "sparare a vista (ed alzo zero) sui negri" tanto per omaggiare il modello americano tanto caro a molti italioti. Sono favorevole all'utilizzo dell'esercito per il presidio dei "famosi" obiettivi sensibili (ambasciate ad esempio) ma sulle strade faccio fatica a crederci. Cosa faranno nel concreto in zona Loreto? Faranno spostare le macchine in seconda fila a colpi di mitraglietta? Ma per favore, caro Beppe (lo chiamo così visto che è il mio sindaco e l'ho pure votato) esiste già un esercito, usiamo quello. Quale? Ma tutta quella massa di vigili che se ne stanno negli uffici a NON fare il loro lavoro.

martedì 15 novembre 2016

Giovani

Ho appena parlato di studenti, quindi giovani (almeno per la stragrande maggioranza), che mi sono "imbattuto" in questo lungo articolo di Leonardo Coen (vedi). Lo spunto dell'articolo era la ricorrenza dell'attentato al Bataclan di Parigi e lo scrittore milanese fa una attenta analisi di come il mondo è cambiato (in peggio e sono d'accordo) dopo il Bataclan (e non solo). Rimando, per chi fosse interessato, alla lettura dell'articolo dove si evidenzia che sotto l'egida della sicurezza la gente è disposta a rinunciare alle proprie libertà. Fatto vero ma su cui ci sarebbe da disquisire vista la propensione delle persone a mettere i fatti loro sui social network, ma in linea di massima sono d'accordo con l'articolo salvo la chiusura dove per ribaltare la situazione oscurantista bisogna : "Rifondare la società, una società in cui i giovani si sentano a casa propria". Ora rifondare la società è sin troppo facile soluzione, sul far sentire i giovani a casa propria avrei da ridire. Primo perché parliamo di giovani ma ne siamo lontani, io come Coen che di primavere ne vanta anche più di me. Siamo sicuri che i giovani non si sentano a "casa propria"? Certamente abbiamo lasciato loro un mondo in cattive condizioni dal punto di vista ecologico, con un struttura economico finanziaria abbastanza raggelante ma è pur vero che le nuove generazioni godono di una libertà di movimento sconosciuta prima e anche dal punto di vista sociale gli eccessi del 68 e del comunismo hanno comunque "aperto" le nostre società (anche se la strada è ancora lunga va detto). Ma guardando al recente risultato elettorale americano e soprattutto alla Brexit sembra proprio che il problema sia l'opposto, ossia sono i "vecchi" che non si sentono a loro agio e hanno fatto scelte elettorali disastrose. E i progressi della medicina (altro grande vantaggio delle nuove generazione) hanno allungato la vita media (indipendentemente dal calo delle nascite) per cui sempre più vecchi con i quali fare i "conti". Forse il problema è evitare che il conflitto generazionale (sempre esistito peraltro) deflagri. 

lunedì 14 novembre 2016

ATM

L'altra sera ci trovavamo sul tram in compagnia di una amica quando sono saliti i controllori. Purtroppo la nostra amica aveva timbrato un biglietto già convalidato e non si è accorta che l'obliteratrice aveva segnalato l'errore. Per cui, pur avendo un biglietto ancora valido in tasca, è risultata "sprovvista di titolo di viaggio valido" e multata. Francamente un po' di sfiga ma ovviamente tutte le persone che erano sul tram sprovviste di biglietto (la nostra amica non era l'unica) avevano tutte colorite (più o meno) storie da raccontare. Posso ammettere una certa inflessibilità del controllore ma devo anche riconoscerli una notevole pazienza e soprattutto un atteggiamento molto cortese. Non si è mai permesso di alzare minimamente i toni, ha atteso che la nostra amica cercasse un ipotetico biglietto timbrato "correttamente", non ha mai messo in discussione la buona fede ma alla fine è giunta la sanzione di 37 Euro (rammento ai non autoctoni che il singolo biglietto costa 1,5 Euro). Anche se forse la nostra amica potrebbe dissentire ritengo che il comportamento di quel singolo controllore (peraltro piuttosto giovane) sia stato un ottimo "spot" per la Azienda Tranviaria Milanese.

domenica 13 novembre 2016

Studenti

Ho manifestato anche io quando ero studente, sono passati 40 anni e gli studenti protestano ancora. Senza scomodare Marcuse fa parte della loro natura ma in ogni caso sono da ascoltare e valutare ed in alcuni casi "bocciare". Come la recente protesta che si è  tenuta a Milano. L'antefatto è l'introduzione di stage nella scuola, un pezzo della riforma tanto cara al nostro Apple premier,  Matteo Renzi, e chiamata "la buona scuola".  Come sempre non sarà perfetta ma dopo decenni passati a criticare il totale scollamento tra scuola e mondo del lavoro arriva un primo passo ma non va bene. Gli studenti gridano : " no allo sfruttamento " ma non si rendono conto che se le aziende potessero davvero sfruttarli si metterebbero in fila davanti al ministero ed invece ci sono grossi problemi a trovare aziende disposte ad "investire" (eh sì è proprio così) per accogliere questi stagisti. Ovvio che le aziende che si prestano lo fanno per interessi non esattamente economici ma inutile fare processi alle intenzioni. Infatti una delle aziende coinvolte è Mc Donald che offre 10000 stage. Evidente che una azienda così popolare tra i giovani vede in questo una opportunità per coinvolgere ancora più giovani "è il marketing bellezza e non puoi farci niente" direbbe Bogart ma intanto avranno l'opportunità di vedere in azione una vera macchina da guerra. Ma no, anche questo non va bene perché Mc Donald "rappresenta un modello capitalistico da combattere, che sfrutta le risorse, i lavoratori e esalta il junk food". Manca solo il ciclostile con la foto del Che e siamo ripiombati negli anni 70. Forse non si rendono conto che se vogliono fare stage solo in aziende eticamente corrette gli resta Emergency e poche altre, molto poche. Ma il mondo che gli aspetta è molto meno etico ma se non vogliono campare sulla pensione dei genitori (scelta etica?)  è meglio che se ne facciano una ragione (anche se cercare di cambiare le cose è un loro dovere).

venerdì 11 novembre 2016

In(fine)

Con questo post vorrei mettere fine al "tormentone" sulle elezioni americani. Iniziamo da una rettifica doverosa ma principalmente dovuta al bizzarro sistema elettorale per cui si vota prima, dopo, per posta, alla stazione di rifornimento. Fermo restando il risultato abbiamo i dati definitivi (vedi) da cui si vede che Clinton ha preso quasi mezzo milione di voti in più (ma la differenza percentuale è sempre dello zero virgola). Un dato interessante che si trova nella pagina Wikipedia è la presenza di due partiti "minori" : liberali e verdi. Hanno ottenuto rispettivamente 4 e 1,2 milioni di voti che se sommati idealmente ai due maggior partiti porterebbero i repubblicani alla maggioranza (anche abbastanza netta). Notevole che queste due formazioni abbiano ottenuti risultati numericamente importanti (almeno rispetto alle precedenti elezioni) ma il sistema elettorale (sempre lui) non permette di fatto che due partiti e come ha detto Jesse Ventura, un vero personaggio americano (vedi) : "alla fine in America abbiamo giusto una opzione in più che in Russia". Comunque fine dei giochi, Donald Trump sarà il nuovo POTUS, è tutto. Sono solo chiacchiere se il lupo si è travestito da agnello o se davvero tende la mano ai nemici, il 20 gennaio lo sapremo. Eh si perché nell'ultima parte del suo mandato, Barack Obama, era l'"anatra zoppa", la "lame duck" in quanto il congresso (entrambi i rami) era nelle mani dei repubblicani. Quindi ha dovuto utilizzare lo strumento del decreto presidenziale, ma lo stesso strumento potrà essere usato da Trump per cancellare l'accoglienza ai siriani o il divieto di espulsione per minori ad esempio (fortunatamente per gli americani il tanto odiato ObamaCare richiede un passaggio parlamentare per essere cancellato). Quindi godiamoci lo show di Michelle e Melania ed incrociamo le dita.

giovedì 10 novembre 2016

Fine

Peggior fine di questa era difficile da immaginare. Parlo della campagna per il POTUS (il presidente degli Stati Uniti d'America) che si è appena conclusa con il risultato che tutti sappiamo : ha vinto (The) Donald Trump. Subito si sono scatenate le proteste (vedi foto) ulteriormente alimentate (se ne fosse stato bisogno) dalla pubblicazione dei dati definitivi nei quali risulta che nel voto popolare (leggasi la pura somma aritmetica dei voti) la perdente Hillary Clinton ha avuto 235 mila voti in più (vedi). Occhio alla matematica visto che in termini percentuali la differenza entra nel reame dei prefissi telefonici (fissi) ma il bislacco sistema elettorale americano permette questo risultato molto tennistico, dove il vincente può aver fatto meno punti del perdente. Quei buontemponi che sono scesi in strada non dovevano scrivere "Not my president" ma "Not my electoral system". Perché non vi è solo il problema puro e semplice del sistema dei "grandi elettori" (vedi) ma anche l'accesso al voto che è stato reso più complicato proprio dopo la prima elezione di Barack Obama. Un sistema alla francese sarebbe sicuramente migliore ma senza arrivare a tanto qualche modifica servirebbe ma su questi temi gli americani sono completamente sordi. Ma di un altra fine voglio parlare : quella del giornalismo "classico". Hillary Clinton può certo recriminare sul sistema ma non dimentichiamo che ha speso molto più dello sfidante (vedi) e, soprattutto, aveva praticamente tutti i media dalla sua parte! Ma, come in Italia, i giornalisti hanno continuato a raccontarci di quanto Trump fosse "brutto, sporco e cattivo" e che avrebbero votato Hillary (più o meno turandosi il naso) ma non riuscivano a farci capire che il paese stava andando verso un candidato improbabile che però non piaceva solo al maschio bianco 50 enne e disoccupato!
Ps parlo di un'altra fine, ma in realtà le esequie si sono già tenute in occasione della "Brexit" ormai siamo alle ricorrenze. Si tratta, ovviamente, dei sondaggi che hanno "toppato" ancora (per l'ultima spero volta). Ormai è chiaro che non sono in grado di predire nulla e allora tanto vale affidarsi alla vecchia monetina o al mago Otelma.

lunedì 7 novembre 2016

Bella

Ogni tanto ci sono dei momenti in cui mi vergogno di meno della classe politica italiana. Quando ho visto il dibattito tra Nigel Farage e Gina Miller mi sono davvero detto : "e questa sarebbe la nazione che vuole dare lezioni al mondo"? La questione (credo la sappiamo tutti) è relativa alla Brexit, la raffigurata Gina Miller ha ottenuto dalla Corte Costituzionale inglese che sia obbligatorio che il Parlamento ratifichi il risultato del referendum. Ora partiamo dal "fondo" : la signora è preoccupata per l'impatto che Brexit potrebbe avere sui fondi inglesi, quindi siamo alla solita lobby della finanza ma andiamo oltre. La corte (costituzionale) evidentemente dormiva sonni tranquilli finché l'intraprendente (e definiamola così) signora non ha turbato i loro sogni con un quesito che credevo fosse già stato ampiamente approfondito. E invece no, questi "fools" (riferimento al Bardo o è da preferire buffoni?) hanno indetto un referendum che non volevano vincere e davanti al risultato si sono mostrati completamente impreparati, ma la corte stessa se non fosse stata interpellata cosa avrebbe fatto? E nessun parlamentare ha pensato di fare la domanda che la signora Miller ha fatto? Lo stesso Nigel Farage ha ammesso nel dibattito di cui foto che il referendum era solo "advisory". Bene e adesso? Davvero il parlamento potrebbe votare contro la Brexit contraddicendo un risultato che non lasciava molti dubbi su cosa volesse la maggioranza degli abitanti della perfida Albione? E in questo caso avremmo una votazione popolare pro Brexit e una votazione parlamentare contro per cui facciamo la bella? Anzi per dirla alla inglese "best of three"?
Ps attenzione però a sottovalutare i politici inglesi che se dovessero riuscire a far naufragare Brexit potrebbero ripresentarsi a Bruxelles con nuove ed inopportune richieste oppure facendo finta che non sia successo nulla.....

domenica 6 novembre 2016

Trickle-down

Tra due giorni (per me che scrivo) calerà il sipario sulla peggior campagna elettorale della storia degli Stati Uniti d'America. Il risultato (pare) sarà pesantemente influenzato dalla insoddisfazione di una discreta parte degli americani. Ma come ha detto magnificamente Beppe Severgnini (lo leggo poco, ammetto, ma è un grande) "l'insoddisfazione produce candidati insoddisfacenti" e la foto sopra li riunisce. Ma di cosa sono insoddisfatti al di là dell'oceano? Della situazione economica (e non ci voleva un esperto), ma in particolare, del fallimento della "trickle-down economics" (vedi). Cosa sarebbe ? La definizione più "elegante" potrebbe essere che : "ricchezza genera ricchezza". Articolando meglio i ricchi spendono e quindi fanno girare l'economia quindi viva i ricchi. Può non essere un caso che il momento in cui tale teoria ha preso piede è stato durante la crisi del 29 ed infatti il "soprannome" le è stato conferito per rappresentare le gocce (vedi verbo trickle), le briciole che cadendo dalla tavola dei ricchi andavano a "nutrire" i meno abbienti. Forse è anche casuale che chi ha coniato il termine sia stato un umorista (e su questo ce davvero molto su cui ragionare). Comunque questo teoria economica è stata cavalcata durante i due mandati di Ronald Reagan e, più o meno, sta dominando il mondo. Peccato che il Fondo Monetario Internazionale abbia, nel 2015, pubblicato un report nel quale si mostra che l'aumento della ricchezza delle classe più abbienti (i ricchi tanto per capirci)  non si riflette (che per pochissimo) sul famigerato PIL (mentre un aumento della ricchezza delle classi povere ha maggiori effetti). Ma, nel mondo, quello che è successo è che, usando anche questa scusa "teorica", i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri più poveri oltretutto con un aumento numerico di questi ultimi. Quindi negli Stati Uniti, terra dove le tensioni economiche sono violente, hanno qualche motivo per essere insoddisfatti (per non dire incazzati). Come ha detto un politico neozelandese : '"si sono resi contii che le gocce che cadono (vedi sopra) sono semplicemente i ricchi che urinano sui poveri".


sabato 5 novembre 2016

Tutte le volte

Tutte le volte che mi capita di andare al supermercato di sabato, non posso fare a meno di notare una cosa : è pieno di "teste bianche", anziani. Ora non vi è nulla di male nel fatto che queste persone decidano di andare al super proprio il sabato mattina, ma di certo vi è più gente che in altri momenti. E poi questi vecchietti sbuffano se devono far la coda, anzi vorrebbero che i giovani (ah questi giovani d'oggi) lascino loro il posto. Ora molti dei "giovani" vanno il sabato perché impossibilitati in altri giorni mentre un pensionato può andare quando vuole. E se proprio vuole andarci di sabato (magari per vedere un poco di gioventù) non si lamenti delle code. Spero di ricordare questo post quando anche io entrerò a far parte delle teste bianche.

mercoledì 2 novembre 2016

Codacons

Codacons è una associazione "consumeristica" (la definizione arriva pari pari da Wikipedia), in cui confluiscono molteplici entità che si occupano di tutelare i consumatori in vari settori. Ha riportato vari successi negli anni, smascherando anche alcune grandi industrie che "fottevano" i consumatori. Diciamo che combatte molte battaglie che mi trovano dalla stessa parte della barricata. Ma ogni tanto non sono d'accordo come nel caso che mi ha segnalato l'amica Francesca (vedi). In una scuola elementare di Milano, la preside ha fatto fare un dettato che è servito a mandare un messaggio chiaro alle famiglie : "per la festa di Halloween (appena passata) ne trucchi, ne dolcetto / scherzetto, ci si potrà solo vestire". Ora l'azione che il Codacons vuole promuovere presso il Ministero della Istruzione mi sembra davvero fuori luogo. In pratica si accusa la preside di "chiusura mentale" e quindi si chiede che vengano posti dei limiti alla "fragilità e alle paranoie degli adulti". Mi sembra davvero eccessivo. Iniziamo dall'occasione : Halloween. Questa festa è solo di recente divenuta di "pubblico dominio", ma questo (di per sé stesso) non basta per stigmatizzarla, i tempi cambiano ma è pur vero che dell'antico rito pagano (pagano badate bene) non ne sappiamo nulla (tranne pochi) e abbiamo adottato solo la parte commerciale. E se una preside ritiene di applicare una moratoria allo sfrenato consumismo che Halloween rappresenta, ben venga. Tanto i poveri bimbi potranno sempre "sfogarsi" dopo la scuola. Anche se tutelano i consumatori questo non deve significare avallare il consumismo fine a se stesso che alla fin fine Halloween rappresenta (come se non ci bastasse il Natale). A quelli del Codacons consiglio di guardare il recente film "Captain Fantastic" dove le paranoie degli adulti sono ben evidenziate ma con ben altre portate (e dove una certa "regolamentazione" davvero servirebbe) e si concentrino su battaglie più concrete che non denunciare la preside della scuola milanese.

martedì 1 novembre 2016

Basta

Basta, devono piantarla con questi sondaggi, soprattutto devono piantarla di spendere soldi per degli incapaci! Troppo cattivo? Ho già parlato più volte di come i sondaggi siano sistematicamente sbagliati, l'ultimo caso davvero eclatante è stato quello della Islanda (ma come scordare la Brexit). Nel lontano paese quasi al circolo polare artico si sono tenute le elezioni politiche con i sondaggi (sic!) che davano favorito il partito dei pirati. Sapete come è andata a finire? Che i pirati sono arrivati terzi e neppure di una incollatura. In questo caso mi sembra evidente che questi sedicenti esperti si limitano a monitorare i social network, riempire qualche foglio Excel ed ecco servito il risultato. Ma è evidente che un partito nato proprio da Internet trovi il suo "humus" nel world wide web ma (per fortuna) la rete non rappresenta tutta la realtà. Ma se delle elezioni islandesi ce ne interessa il giusto (ossia poco visto che hanno pure deciso di non aderire alla UE) siamo molto più interessati alle elezioni americane. Ogni giorno un sondaggio ci dice che uno dei due contendenti ha 6 punti di vantaggio e il giorno dopo sono pari. Temo che ci dovremo sorbire questo stillicidio fino al fatidico 8 novembre, giorno in cui il mondo potrebbe davvero cambiare, e se cambia (ossia vince Trump) sarà un brutto cambiamento.