lunedì 28 dicembre 2020

Milano

La notizia non è recentissima ma non era un fatto da commentare istantaneamente (una volta tanto). L'anno prossimo (2021) ci saranno le elezioni per rinnovare il comune di Milano, la mia città. Se tutto va bene si terranno, diciamo, tra fine maggio ed inizio giugno. Il sindaco in carica, Beppe Sala, non aveva ancora sciolto le riserve sulla sua candidatura per un secondo mandato ma prima di Natale ha dichiarato che sarà lui il candidato di un area che possiamo definire di centro sinistra (anche se lui si definisce, anche a ragione, indipendente). Adesso vedremo cosa si inventerà lo schieramento opposto, soprattutto la Lega Nord alla quale brucia da morire che sono anni che Milano non ha un sindaco leghista. Era il 1993 , la prima volta in cui i cittadini eleggevano direttamente il sindaco e vinse Marco Formentini, in forza alla Lega (senza il Nord dopo). Ma fu una vittoria "anomala" perché alla fine del suo mandato (1997) lasciò la Lega per passare ai Democratici e da allora ci sono stati sindaci di centro destra ma non appartenenti al partito del nostro Matteo Salvini. Ma tornando ai giorni nostri sono sollevato dalla (ri)candidatura di Sala. Non ho mai risparmiato critiche (ma chi mi conosce non sarà stupito) ma la valutazione sull'operato di questa amministrazione è comunque positivo. Ma la sfida che si trova davanti la città di Milano è enorme e penso soprattutto alla viabilità. Eravamo una città dove per gli spostamenti all'interno della città stessa vi erano molteplici alternative all'auto privata, ma oggi i mezzi pubblici hanno una capacità dimezzata per cui le persone si sentono autorizzate ad usare l'auto privata e a lamentarsi della scarsa viabilità. Le stesse persone che non esiterebbero neppure un secondo ad infilarsi in una funivia affollata pur di sciare. Ma questo è davvero il lato oscuro (e non il solo) che questa pandemia ha fatto emergere. Spero che la nuova amministrazione sappia gestire il superamento della situazione di emergenza e proseguire comunque nella direzione di una città sempre meno dipendente (per non dire ostaggio) dalle auto.

 

Nessun commento:

Posta un commento