Abbastanza bizzarro che mi trovi a parlare di sport nel giro di due giorni ma qui lo sport è abbastanza tangenziale. Comunque non essendo certo un espero di calcio non mi interessa stabilire se è stato il miglior calciatore del mondo, sicuramente è stato un grande di questa disciplina. Certo che la prima pagina del giornale francese "L'Equipe" titolando "Dio è morto" sposta l'asticella ancora più un alto e qui vi è da disquisire. Per prima cosa mi chiedo quanti lettori della testata transalpina conoscano la citazione ma qui stiamo parlando di qualcosa che va oltre il campo di calcio. Certamente Diego Armando Maradona era quello che gli americani definiscono con una bella espressione "larger than life" ma definirlo Dio forse è un po' eccessivo. Non me ne frega nulla della blasfemia ma questo personaggio ha avuto tante luci ma anche tante ombre. Anzi la sua carriera avrebbe potuto essere anche più fulgida se non si fosse lasciato andare a certi eccessi. Mi ricorda gli eroi della mia giovinezza che (per me) erano le rock star. E anche qui di personaggi "eccessivi" come lui ne ricordo molti. Ascolto ancora con piacere (e talvolta anche qualche cosa di più) i loro dischi ma da lì a definirli "dei" ce ne passa. Maradona è stato anche definito "l'eroe degli ultimi" e c'è del vero ma i suoi troppi "inconvenienti" non lo rendono meritevole di tutta questa esaltazione, per lo meno al di fuori dell'ambito calcistico, che diamine non è mica Albert Schweitzer. Ma la sua morte mi suggerisce un'altra considerazione. Maradona muore a 60 anni appena compiuti per arresto cardiaco. Niente Covid sembra proprio acclarato. E ci risiamo, questo virus massacra gli ottantenni (anche i settantenni) soprattutto se sconosciuti (e quindi molto probabilmente non ricchi) , per cui le differenze sociali rischiano di venire (ulteriormente direi) amplificate e quando arriveranno i vaccini sarà anche peggio temo.
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