Un giudice deve (o dovrebbe) decidere secondo la legge senza farsi influenzare dai propri sentimenti o dalle proprie opinioni. Non a caso in tutti gli ordinamenti si cerca di non fare processi il "giorno dopo" proprio per evitare verdetti, diciamo troppo emozionali. Forse il caso di cui sto per parlare è un esempio di giudizio "di slancio" ma credo giustificato. Mi riferisco alla "triste" vicenda di Giulia Ligresti la quale ha patteggiato (ammettendo quindi il reato) una pena di 2 anni e 8 mese di reclusione. Solo che ad un certo punto qualcuno le ha fatto presente che significava andare in galera. Ohibò avrà pensato la bionda (temo tinta) Giulia ed allora ha pensato di scambiare la pena con lavori socialmente utili. Ma non come quelli che si è beccata la "nota" ereditiera Paris Hilton, no, lei proponeva attività del tipo arredamento di interni o pubbliche relazioni!. Credo che se fossi stato nei panni del giudice di Torino mi sarei sentito anche io preso per i famigerati fondelli e il risultato è stato un respingimento della richiesta per cui la nostra Giulia dovrà varcare i cancelli di San Vittore. Se qualcuno coglie una certa mia soddisfazione ha ragione e se vuole obiettare che è solo la meschina vendetta di un povero sfigato nei confronti della ricca signora faccio presente che questi ricchi hanno commesso reati e pure reiterati per anni, vivendo una vita che noi comuni mortali vediamo solo in quello che una volta si chiamavano rotocalchi (peraltro attingendo dalle nostre tasche). Per cui ammetto il senso di soddisfazione per vedere una volta (capita di rado) una di queste facce di bronzo (sono sempre abbronzati avete fatto caso?) andare in galera. Arrivederci Giulia, ci vediamo tra un paio di anni.
Ps forse sono troppo cattivo, forse si tratta di un clamoroso errore giudiziario. Forse Giulia Ligresti voleva davvero fare qualcosa di utile alla società solo che l'unica (società) che conosce è l'alta società!
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