domenica 30 dicembre 2018

La notte

Credo non sia un mistero che il nostro ministro dell'Intero, Matteo Salvini, sia un po' nostalgico da un punto visto politico. Ma forse è sedotto anche da altri aspetti del passato come la musica. Adamo cantava "La notte mi fa impazzir" ma era il 1965 e ci volevano altri 8 anni prima che il nostro Matteo nascesse ma forse questa canzone l'ha apprezzata a posteriori. E infatti dopo i fatti successi a Milano (culminati con la morte di un ultrà) ha sentenziato : "certe partite non si faranno più in notturna". Di notte (a parte che tutti i gatti sono grigi) si scatenano i peggiori istinti basti pensare a Jekill/Hyde e molti altri quindi il nostro Matteo ha partorito questa idea. Corroborato molto probabilmente da una conoscenza personale del problema visto che solo pochi giorni prima aveva ceduto alla tentazione del selfie (e caro Matteo sei recidivo però) con un capo ultrà su cui pendevano vari capi d'accusa. Comunque ritengo questa trovata davvero bislacca, la violenza negli stadi (o meglio legata al calcio) esiste da quando le partite erano tutte la domenica pomeriggio (qualcuno ricorda orde di padri con la radiolina all'orecchio). Temo che il problema non sia legato agli effetti del buio ma ad una connivenza di tutto il sistema. Perché questi ultrà sono assolutamente noti ma le società, visti i soldi che il calcio muove, non vogliono rischiare di perdere una manciata di spettatori. Che poi servono giusto per fare "colore" visto che gli introiti "veri" sono i proventi televisivi mica i quattro soldi dei biglietti.
Ps tanto per sostenere la mia tesi giusto ieri (per me che scrivo) e a soli tre giorni dalla morte di Milano c'è stato un simpatico scontro tra ultrà (ma vogliamo forse rinominarli in delinquenti?) del Bologna con quelli del Torino. Era mattina, caro Matteo.

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