sabato 8 marzo 2014

Sogno

Ho appena parlato di "California dreamin'" che mi sono imbattuto in un articolo di "The New Yorker" (edizione cartacea...) che parla (praticamente) di sogno americano. Il titolo dell'articolo (la foto non proviene da li) è "The mobility myth". Il motore è una recente frase di Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti (quindi uno che di sogno americano se ne intende), che sentenzia : "la mobilità (in sù) è fermata". In realtà un recente studio di un team composto da economisti di Harvard e Berkley (pesi massimi direi) contraddice il presidente, ma non da un quadro positivo anzi. Quello che lo studio rileva è che la mobilità, ossia la possibilità che un povero diventi ricco, è sostanzialmente la stessa dagli anni 50 ed è inferiore a quella degli inizi del Novecento. Il fenomeno era già evidente agli inizi degli anni 60 ed infatti Michael Harrington scriveva nel 62 : "i poveri sono tali perché hanno fatto l'errore di nascere nella famiglia sbagliata". Questo non vuol dire che gli Stati Uniti non siano "the land of opportunity" (il paese delle opportunità) ma queste opportunità sono, diciamo, sempre le stesse e, come in tutto il resto del mondo, la concentrazione delle ricchezze tende, addirittura, a rendere sempre più difficile la mobilità sociale. Pensando all'Italia possiamo ritenerci fortunati che nessuno abbia fatto uno studio del genere, ma, si sa, l'ignoranza è una benedizione e noi da buoni (?) cattolici alle benedizioni ci crediamo.

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