Parlavo proprio pochi giorni orsono con alcuni conoscenti inglesi commentando un fondo del "Financial Times" che dava per probabile e prossimo il fallimento dell'Italia. Credo che se non è fallita la Grecia non succederà certo all'Italia ma potremmo trovarci a ristrutturare il debito (con tanto di troika a farci le pulci) come è successo al paese ellenico. Possibile di sicuro, probabile non lo so ma certo il nostro debito continua a correre, la situazione internazionale non promette gran che, quindi vi sono tutti i presupposti perchè ciò accada. Ma pensavo che l'opinione (o la speranza?) del pur autorevole quotidiano finanziario inglese fosse un punto di vista, diciamo, personale ed invece domenica nel Canton Ticino si è tenuto un referendum per stabilire se versare o meno la quota di pertinenza per il padiglione svizzero all'EXPO 2015. Il risultato è stato che il 54.5% dei ticinesi ha detto no quindi il cantone non verserà una lira (pardon un franco) ma la cifra sarà comunque coperta da sponsor vari. Ma quello che mi ha "colpito" è stato uno degli slogan usati dalla Lega Ticinesi : "Niente regali alla Fallitalia" (vedi)! Ormai vi è una guerra tra il Ticino e la confinante Repubblica Italiana su cui ci sarebbe molto da scrivere ma quello che preoccupa è questo preciso riferimento al fallimento italiano. Purtroppo noi, a differenza dei giapponesi, abbiamo una cospicua parte del nostro debito detenuta da stranieri che ogni 15 giorni dobbiamo convincere a sottoscrivere (di nuovo) BOT, CTZ, BTP ma la nostra "credibilità" può essere influenzata anche da campagne di opinione come queste appena citate. D'altra parte il termometro della nostra "febbre da debito" si chiama spread e segna sempre 140 punti ossia più del doppio della Germania e comunque 20 punti circa sopra la Spagna paese che non gode di una salute esattamente di ferro.
Nessun commento:
Posta un commento