Questa sera verranno assegnati i Leoni, ossia i vincitori del 71a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica (il "festival" per i non addetti). Forse non cambierà la storia del cinema ma è il pretesto per parlare di questo mondo che molto mi appassiona. In realtà tutto nasce da una inchiesta online de "La Repubblica", il cui titolo è davvero tutto un programma : "I pirati che hanno salvato il cinema". In effetti vedere nero su bianco una affermazione così radicale da un giornale che, pur di sinistra, è di importanza nazionale, non certo una fanzine barricadera. Forse proprio per questo iniziano il loro lungo articolo con un "Ma scaricare resta illegale" ma in ogni caso la loro tesi è che alla fine la pirateria serve come veicolo di diffusione. Il dato davvero incredibile (?) è l'aumento del numero di spettatori, peraltro proprio nei paesi come Brasile, Russia e Cina che hanno una certa (meritata) fama di paesi "scariconi". Persino l'Italia ha leggermente aumentato il numero di spettatori ed in effetti anche la nostra penisola gode fama di essere un covo di pirati informatici. Questo dato sulle presenze in sala è confortante perché in questo mondo di visioni "personali" sui tablet o sui computer significa che il fascino della sala buia (la caverna di Platone) funziona ancora. E fa anche funzionare l'industria cinematografica che dopo aver strepitato per anni sembra essersi ormai rassegnata a fare la parte del "poliziotto cattivo" ma sa bene che una guerra vera contro al pirateria avrebbe un risultato incerto e certo dei costi enormi. Vale la pena di citare il caso francese dove l'adozione della HADOPI si è rivelata un boomerang pazzesco : spesi un tot di milioni per sanzionare solo 3 persone! Non credo che abbiamo raggiunto un punto di equilibrio tra pirateria e industria ma tutte quelle cassandre che vedevano già fallimenti delle case di produzione e distribuzione sono state clamorosamente smentite. Come è successo per la musica ma questa è un'altra storia.
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