Il barbuto signore è Serge Latouche, per chi non lo conosce il filosofo che ha teorizzato la decrescita felice. Non a caso è francese (ultimamente la Francia ha prodotto un certo numero di filosofi) e in patria è praticamente una star. Come si può intuire è contro la società dei consumi e quindi molto gradito a una certa sinistra. Tanto che come riporta "Il Corriere" un gruppo di ecologisti in accordo con Ségolène Royal ha proposto una legge che prevede pene (fino al carcere!) per chi "pratica" l'obsolescenza programmata ossia costruire oggetti (tipico caso elettrodomestici) che sono destinati a rompersi entro un ben preciso lasso di tempo. E bravi i nostri cugini d'oltralpe ma purtroppo anche questo rischia di essere il solito delirio estremistico. Ricordate i pesci rossi che non potevano più essere tenuti da soli nella boccia, almeno nel comune di Milano? Per fortuna tale regolamento non è stato approvato. Comunque questa legge francese sarebbe non così assurda (non me ne vogliano i pesci rossi) ma difficilmente applicabile ed inoltre una legge stabilisce quindi quello che la gente vuole ? Giustamente l'articolo cita l'esempio di un elettrodomestico da 1000 Euro che dura una vita contro la sua versione "a perdere" che costa 100 ma dura diciamo 5 anni. Al di là di ogni voluttà consumistica si può preferire quello che dura solo 5 anni perché così si ha un oggetto sempre aggiornato, pensate al CFC, all'amianto o anche il risparmio energetico. Certo esiste poi l'effetto novità palese in questi giorni con l'uscita dell'ultima creatura Apple. Sono convinto che siamo una società in decadenza ma che sia un legislatore a dettarmi dei valori etici mi sembra la classica strada lastricata di buone intenzioni ma che porta dritta dritta all'inferno.
Anna mi scrive (alcune parti erano in neretto ma il commento non li prevede sorry)
RispondiEliminaMarzio io invece penso che non solo sia anti etico ma anzi una vera e propria delinquenza produrre oggetti programmati per deperire prima del dovuto.
Tutta questa ferraglia che viene continuamente prodotta per riempire le casse delle multinazionali, e inutilmente programmata per essere buttata mentre potrebbe continuare a funzionare, sta riempiendo il mondo di pattume proprio dove a causa di governi dissennati non sono in grado di gestirlo.
Ma tanto a noi che c'è frega vero?
Una volta che ci siamo fatti il nostro bel giretto con la 46 alla ricicleria la nostra coscienza e la nostra cantina sono immacolate come prima.
Occhio non vede cuore non duole, e noi siamo pronti per il giocattolino nuovo.
Mi spiace ma dissento profondamente dal tuo punto di vista.
E' giunto il momento di ricominciare a produrre e soprattutto acquistare oggetti fatti per durare e soprattutto PER ESSERE RIPARABILI e riutilizzati dall'utente, non da amministrazioni che fan finta di riciclare e poi piazzano su container che scaricano in africa o nel mare tutta la nostra merda.
Se vuoi copy and paste la mia opinione sul blog, da ufficio io non posso.
Altrimenti tienila per te e butta un occhio all'articolo qui sotto.
http://www.lastampa.it/2013/09/02/scienza/ambiente/inchiesta/lafrica-dice-ora-basta-ai-nostri-rifiuti-tecnologici-U82kvhuzExQcIiTX2OAkrO/pagina.html