venerdì 27 dicembre 2013

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Allora Obama ha deciso, basta tagli automatici. Come riporta "La Stampa", il presidente degli Stati Uniti ha firmato ieri la legge che per il 2014 e il 2015 eviterà il ripetersi dello "shutdown". Per i soliti distratti rammento che nel mese di ottobre 2013, lo stato americano si era trovato con i soldi "bloccati", il risultato fu 15 giorni di chiusura di musei, parchi, sospensione degli stipendi di alcune categorie di impiegati statali. Con ovvie ripercussioni sul PIL, sempre piuttosto fragile dal punto di vista nervoso. Questa legge lo eviterà e val la pena notare che si tratta di un provvedimento bipartisan, diciamo in salsa larghe intese, ossia approvato sia dai democratici che dai repubblicani. Peccato che gli ultimi due shutdown (il precedente del 1996) si siano verificati durante delle presidenze democratiche. Ammetto che quello che è successo lo scorso ottobre è stato uno spettacolo un poco indecoroso il fatto ma l'indebitamento monstre che stanno  la maggior parte delle grandi economie si stiano indebitando in misura abnorme (si pensi al Giappone del tanto esaltato Abe) non mi lascia affatto tranquillo. Sono quindi un teorico del rigore ? Direi di si, di certo trovo ridicolo che uno stato sia più indebitato del proprio PIL (a noi italiani suona qualche campanello?), ma è comunque "pericoloso" avere indebitamenti superiori al 50% del PIL, soprattutto in paesi con crescite demografiche basse (altro campanello?).

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