Giorgio Squinzi (l'occhialuto signore ritratto) è l'amministratore della Mapei nonché, dal 2012, presidente di Confindustria. Ha un chiodo fisso : che la ripresa del sistema produttivo italiano passa attraverso la manifattura. Mi permetto di disquisire, ritengo che l'Italia abbia ben 3 settori (addirittura) dove può vantare delle eccellenze a livello mondiale. Parlo del patrimonio artistico, paesaggisitico e agro-alimentare. Su questo bisogna investire, occorre preservare insomma bisogna puntare su quelle tre carte, e penso che l'Italia sia un paese fortunato ad avere tre carte del genere da giocare (poi però l'Italia è piena di italiani ma questo è un altro paio di maniche). Ovvio che non possiamo diventare un paese di guardiani di musei, albergatori e agricoltori e/o allevatori ma allora si percorra la strada delle industrie del lusso o della precisione. Ma di una cosa devo essere grato a Squinzi : che non ha mai citato l'edilizia che invece in molti paesi viene considerata come un motore trainante (e irrinunciabile) dell'economia. Tutte e tre le eccellenze da me citate hanno un presupposto in comune : che si smetta di consumare suolo o detta in altri termini si ponga un freno alla cementificazione. Abbiamo varie migliaia di appartamenti sfitti (ammesso che servano tutte queste case in un paese a crescita zero) e si può sempre usare lo spazio verticale quindi direi che è giunto davvero il momento di dare uno stop al cemento (visti anche il numero di vani invenduti).
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