Non vuole essere un macabro gioco di parole ma una crasi per sintetizzare quello che ci è stato sbattuto in faccia l'altro giorno. Con l'attentato di Tunisi anche la Tunisia enra nei paesi a rischio (conclamato ormai) terrorrismo. Tutti concentrati sulla Libia ma la confinante Tunisia, a pensarci bene, era poco probabile che non fosse infiltrata da membri dell'Isis. Merito di controlli alle frontiere diciamo approssimativi, ma anche merito di tutta una serie di connivenze. Fanno bene, anzi benissimo, i tunisini a protestare. Come ho già scritto la battaglia contro l'Isis possono solo vincerla così. L'Occidente può riempirli di missili, ma deve essere la popolazione (diciamo quella di fede islamica) a prendere le distanze, a far sparire quel sottobosco di "simpatie" dove l'Isis raccoglie adepti. Questo per evitare che quel poiltico olandese abbia ragione nel dire : "è vero che non tutti i mussulmani sono terroristi, ma è altresì vero che tutti i terroristi sono mussulmani". Ci dimostrino che sbaglia.
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