Siamo alle solite : dove tirare la "famosa" linea di confine? Il riferimento (vedi) è alla sentenza che ha tolto la sanzione di 5mila Euro al "classico" venditore di rose. Quello della foto in realtà é Antonio Albanese in un suo film. Ora il giudice ha ritenuto che non si trattasse di commercio abusivo (la sanzione era stata comminata per quel reato) ma di questua. Non voglio nemmeno polemizzare con la magistratura che spesso annulla multe sacrosante solo in nome di una tutela di una meglio precisato "debole", non voglio nemmeno entrare nel merito del caso specifico dove il cittadino del Bangladesh (eh si parliamo di un immigrato) pare offrisse rose ormai appassite. Parliamo di chi, come me, vivendo a Milano se decide di uscire la sera incappa più volte in questi venditori. Si venditori perché le rose che offrono non saranno di prima qualità (ma va') ma visto il numero di queste persone (vedere per credere) deve esistere alle spalle una struttura, una organizzazione che provveda a fornire i fiori. Capisco benissimo che questi sono gli ultimi, sicuramente sfruttati, anelli di una catena ma di commercio illegale si tratta quindi se qualcuno incappa in un controllo non si deve contestare il controllo stesso, bensì il fatto che questi controlli siano troppo sporadici, occasionali. E poi non vorrei parlare della insistenza di taluni di questi venditori (superati solo dai lavavetri ai semafori). Ma tanto per non ragionare in termini "assoluti" : sono stato a Monaco di Baviera e non ho visto questi venditori, non li ricordo a Londra, New York e direi anche Parigi. Forse un motivo c'è.
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