Fa benissimo l'amministrazione comunale di Milano a prendere come modello quello di certe città nord europee, ma il modello non può essere preso a metà. Come dire : bellissima l'Italia, peccato che ci siano gli italiani. Ma andiamo con ordine : ad inizio 2015, a Milano, sono state istituite le zone 30. Una è proprio a pochi passi da dove abito. Sono stati fatti tutta una serie di interventi sul "ben" noto arredo urbano che hanno reso in effetti più gradevole la zona ma non tutto è andato come doveva. La segnaletica orizzontale non è stata rifatta con il risultato che ci sono linee di mezzeria che si infrangono contro marciapiedi, alle prime piogge si sono create ampie pozzanghere che dimostrano che i problemi di drenaggio non sono stati considerati (e Milano non ha esattamente il clima di Riyadh). Diciamo che la volontà di terminare i lavori in tempo per l'Expo è stata cattiva consigliera (in fretta e bene di rado avviene). Ma non è questo il punto : nel ridisegnare la zona sono stati tolti dei parcheggi (per residenti) e sono stati creati degli spazi che nella bella stagione molto probabilmente ospiteranno tavolini o veri e propri dehors. Quindi potrebbero attirare clienti che renderanno, soprattuto alla sera, la sosta particolarmente "selvaggia". Ma dobbiamo aspettarci un maggior controllo da parte dei vigili? Questo non è stato neppure promesso. E poi arriviamo all'ultimo "problema" di queste zone 30 : ci saranno controlli che effettivamente auto moto (bici?) non superino i "fatidici" 30 all'ora? Non hanno installato rilevatori quindi dobbiamo aspettarci la classica pattuglia con l'autovelox mobile? Ma per favore! Quindi, ripeto, ben vengano le soluzioni di paesi certo più avanzati di noi, ma che siano applicate in toto, perché a dipingere un bel "30" per terra non serve un c...o.
Nessun commento:
Posta un commento