L'altra sera ho visto Massimo Cacciari, ospite de "La7", che inveiva contro la eliminazione prossima ventura delle province. Non che non fosse d'accordo sulla opportunità di cancellarle (ma le cancelliamo davvero Renzi?), ma bisognava ripensare tutta la struttura dello stato e compagnia cantante. In linea teorica sono d'accordo, ma se aspettiamo di avere la riforma perfetta o la riforma "finale", caro Cacciari, finiamo nel detto "chi vive sperando, disperato muore". Sono come le buche nelle strade, rattopparle all'infinito non è la soluzione, ma nell'attesa del rifacimento totale ci teniamo le voragini? Ma torniamo all'argomento del post : le regioni. Una regolatina anche li ci vorrebbe : iniziando ovviamente da quelle a statuto speciale. Una reliquia dei "gloriosi" tempi della Democrazia Cristiana che è venuto il momento di eliminare, disinnescando così certe spinte secessioniste del Veneto, che, occorre dargliene atto, confina con ben 2 regioni a statuto speciale. E poi non vogliamo parlare di Molise e Basilicata che sommate non raggiungono neppure un milione di abitanti. E' proprio vero che l'appetito vien mangiando....
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