Il rendering qui sopra è preso da un articolo de "La Stampa" online (che ringrazio). Rappresenta il nuovo terminal dell'aeroporto di Abu Dhabi che pare sarà un concentrato di lusso. Nell'articolo viene fatto un parallelo, ovviamente impietoso, con il nostrano Fiumicino. Per carità le critiche sono sempre lecite ma davvero il tono dell'articolo è davvero troppo trionfalistico nei confronti del nuovo scalo del Golfo Persico. La giornalista autrice dell'articolo, Maria Corbi, fa trasparire la sua impazienza di poter godere dell'ospitalità da mille e una notte della compagnia Etihad , proprio lei quella che a momenti detterà le sue condizioni per "salvare" la nostra disastrata compagnia di bandiera, l'Alitalia (ora CAI ma chi se ne frega dei nomi) e che sarà l'unica utilizzatrice della nuova struttura. La signora dimentica (forse) che dietro questi "miracoli" non c'è solo il petrolio ma una massa di lavoratori sottopagati e tenuti in condizioni che rasentano la schiavitù. Tanto per chiarire durante il recente Gran Premio di Formula 1 in Barhain ci sono state alcune sommosse proprio di questi lavoratori (tipicamenete asiatici) che, fortunatamente, questa volta non hanno registrato vittime. Cara signora noi, italiani, siamo ancora parte di una elite, ma le condizioni mutano e anche velocemente. Quindi se l'articolo vuole essere l'ennesimo articolo sul fatto che il "baricentro" del mondo si sta spostando verso oriente nulla da obiettate. Ma considerando che lei è donna, occidentale e presumo cristiana, non sarei così contento di questi "progressi" dei paesi arabi.
Nessun commento:
Posta un commento