In questi giorni si parla molto (e male) dell'Olanda, anzi, dei Paesi Bassi. Sono i cosiddetti duri e puri del rigore finanziario. In effetti duri lo sono di sicuro ma forse sull'essere puri si potrebbe disquisire. Ora invito alla lettura di questo ottimo articolo di "AGI" che ci spiega come il paese dei tulipani sia a tutti gli effetti un paradiso fiscale. Nel dettaglio ci racconta come tutto sia praticamente nato dalla mente del signore raffigurato nella foto, Joop Wijn. Per il dettaglio tecnico vi rimando all'articolo ma tanto per buttare giù due numeri una rivista olandese (olandese notare) stima in circa mezzo trilione di dollari quanto è stato evaso dalle sole società americane, soldi che dovevano essere pagati ad altri paesi della area UE. Mica male ed infatti la UE seppure con un certo ritardo sta correndo ai ripari. Partendo proprio da questa considerazione l'articolo termina dicendo che usare la minaccia di cancellare lo status di paradiso fiscale potrebbe rivelarsi un arma spuntata mentre l'unica azione possibile sarebbe quella di seguire la linea dell ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder che invita l'Olanda a restituire quanto incassato in questi 15 anni. Forse da questo si può intuire la "nuance" politica perché se à vero che la UE sta facendo qualcosa è parimenti vero che le azioni intraprese contro l'Irlanda (altro paradiso fiscale) sono state velocemente aggirate. E forse a testimonianza di ciò riporto questa altra notizia riportata da "Lettera43" : la notissima azienda Campari ha deciso, il 18 febbraio, giusto prima che il mondo cambiasse, di trasferire la sede legale in Olanda. Magari si sbagliano ma ne dubito, per cui il meccanismo evasivo è tuttora attivo e pure per aziende di nuova costituzione.
Ps non vorrei sembrare accanito ma il famoso sistema intelligente olandese contro il covid-19 ha portato (per ora) a 28 mila casi, oltre 3 mila morti e solo 400 guariti.
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