Gli inguaribili ottimisti hanno "apprezzato" l'arrivo del covid-19 per il suo effetto positivo sull'inquinamento all'interno delle grandi aree urbane. Certamente per ciò che riguarda l'inquinamento acustico l'effetto è stato enorme e sarà davvero difficile quando le nostre città si ripopoleranno dei rumori che oggi sembrano così lontani. Ma per l'inquinamento atmosferico le cose sono un po' meno semplici. Il grafico sopra è relativo alla centralina che monitorizza il PM10 in centro a Milano. Come si nota negli ultimi 10 giorni vi sono stati ben due sforamenti. Ed ecco che s'alzano le voci contro chi attribuiva alle auto la responsabilità dell'inquinamento. Direi che è proprio il tempo della caccia agli untori. Prendo ad esempio un articolo di "Automoto" ma ne ho visto uno del tutto analogo su "La Gazzetta". Ora prima di addentrarmi nell'esame delle tesi contenute nell'articolo facciamo una premessa : questi siti si occupano di sport e mobilità, due aspetti della nostra vita messi davvero in ginocchio ed è quindi quanto mai umano che siano incazzati. Gli automobilisti, spesso indicati come i killer di migliaia di persone, possono oggi affermare che sono innocenti e che le domeniche a piedi sono inutili! Troppo semplice ahimè. Il problema di Milano si chiama clima, da inizio anno vi sono stati pochissimi giorni di vento e / o pioggia quindi la polvere continua ad accumularsi e viene dispersa nell'aria proprio dal passaggio dei mezzi. Inoltre vale la pena ricordare che Milano aveva già esaurito i giorni in cui è ammesso sforare il limite stabilito da UE per la concentrazione di PM10, e questo quando il covid-19 non era ancora apparso. Quindi sia ben chiaro che esistono tutta una schiera di colpevoli (tipo "Assassinio sull'Orient Express") tra cui il traffico ma certamente in primis i riscaldamenti. E come ho già detto altre volte la domenica (le 8 ore durante la domenica per essere esatti) a piedi era un modo (forse un po' rozzo) per farci capire che il nostro rapporto con l'auto (magari tedesca) è un po' malato. Ma nell'articolo citato vi sono un paio di passaggi da considerare : il primo è il riferimento alla fuliggine dei camini a legna come importante responsabile del famigerato PM10! Boh forse le pizzerie c'entrano ma in tutta onestà non mi sovviene nessuno che si scalda con la legna. L'altra considerazione è l'inutilità di lavare le strade in quanto poi si asciugano e tutto torna come prima. Questa forse è una giusta annotazione e forse per questo non le lavano più al di fuori delle sere già previste?
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