Ieri, per me che scrivo, era il 25 aprile, ossia l'anniversario del giorno che 75 anni liberò l'Italia ponendo fine alla seconda guerra mondiale (almeno per noi). Ovviamente il tutto si è svolto senza i cortei di cui sopra a causa del covid-19. Mi sembrava persino beffardo festeggiare una liberazione essendo di fatto agli arresti domiciliari. Non voglio fare paralleli assai poco corretti tra la difficoltà di liberarsi dalla dittatura nazi fascista e quella di battere questo virus. Però non voglio sempre essere negativo (anche se oggi il termine "negativo" ha assunto un valore "positivo", scusate il gioco di parole) e forse abbiamo davanti l'occasione per creare la prima vera festa mondiale. La festa della liberazione dal covid-19. Davvero la prima celebrazione che può abbracciare tutto il pianeta, perché lock down si o lock down no, siamo tutti coinvolti in questa pandemia (non si chiama così mica per niente) e il giorno in cui sarà sconfitta sarebbe magnifico creare un evento comune a tutto il mondo, senza distinzione di religione o latitudine. Sognare non costa nulla e almeno aiuta a superare certi momenti.
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