E allora non sarà Boris Johnson il "vip zero" da me invocato qualche giorno fa. Nella serata di ieri è arrivata la notizia che il nostro spettinato Boris aveva lasciato la terapia intensiva. Meglio così anche perché tra non molto diventerà pure papà per cui tanti auguri Boris. Certo che il destino è stato stranamente beffardo con chi aveva detto "prepariamoci a perdere i nostri cari". Peraltro mi chiedo come sarà il primo incontro tra Boris e sir Patrick Vallance (il signore sulla destra della foto). Questi è il consulente scientifico che aveva consigliato a Boris di sposare l'immunità di gregge, ossia non fare nulle e lasciare che il virus andasse a spasso per il Regno Unito (consiglio la visione di "28 giorni dopo" ottimo film di Danny Boyle anche se non per gli stomaci deboli). Beh come è andata lo vediamo tutti. Immagino che quando Boris lo incontrerà di nuovo (in quanto mi risulta tuttora in carica alla faccia del pragmatismo britannico) si toccherà i cosiddetti (o altro gesto che fanno nella perfida Albione). Ma non tutti i mali vengono per nuocere (è il caso di dirlo) caro Boris ed il covid-19 può esserti d'aiuto. Mi spiego il Regno Unito aveva appena iniziato il faticoso processo della Brexit dagli esiti assolutamente incerti ma dopo questa crisi non sarà più possibile fare un analisi sulle conseguenze della predetta Brexit perché qualsiasi effetto della stessa è "demolito" da quanto farà il virus. Per cui ormai la partita politica di Boris si gioca tutta sulla gestione del virus, diciamo soprattutto post perché sul pre stendiamo un velo pietoso. Ma questa è una considerazione che tocca anche noi della UE perché analogamente non potremo capire le conseguenze di Brexit. Certo che quello che ci sembrava un grande problema (la Brexit) oggi sembra davvero poca cosa (ma ci tornerò).
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