E quindi Jacques Audiard aveva ragione. Nel suo film "Deephan" (Palma d'oro a Cannes nel 2014) mostrava come la capacità di integrazione della Francia aveva fallito rispetto alla Gran Bretagna dove alla fine approdava il protagonista. La recente elezione di Sadiq Khan a sindaco di Londra mostra come la capitale della perfida Albione è parecchi passi avanti nel modello di integrazione con il quale dovremmo fare tutti (noi italiani compresi per non dire in primis) i conti. Certo dopo che ci hanno ammorbato su quanto fosse "cool" Londra, oggi si scopre che, sotto l'ormai ex sindaco Boris Johnson, non è che tutto fosse così idilliaco: il problema pazzesco della casa, un modello sociale basato su differenze che diventano sempre più siderali hanno condannato il candidato tory, Zac Goldsmith, alla sconfitta. E che sconfitta, perché oltre ai 13 punti di distacco i londinesi hanno eletto il loro primo sindaco mussulmano. Ma non solo perché è ecologista e gay friendly. Certo una scelta coraggiosa ma probabilmente anche dovuta alla tanta frustrazione nei confronti di Boris Johnson che ha fatto troppi passi falsi. Forse noi che viviamo al di là della Manica possiamo essere felici del risultato perchè il nuovo sindaco di Londra si è già dichiarato contro la Brexit, ma non è certo abbastanza visto il risultato delle altre consultazioni elettorali. Ma intanto Londra ci mostra (forse e finalmente) il volto di quell'Islam moderato che sarà fondamentale per gestire i futuri equilibri mondiali.
Ps parlando di Islam moderato farei notare la moglie di Sadiq, Saadya. In tutte le foto non l'ho mai vista con il velo, segno piccolo ma non trascurabile. Forse dovrebbe tenerne conto anche quella studentessa italo egiziana che invece ha fatto col suo chador una guerra (vedi).
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