sabato 20 giugno 2015

Ci risiamo

Ogni giorno si legge di ciechi che guidano, di pensioni riscosse dopo che sono passati anni dalla morte del pensionato. Tutti  abbiamo presenti uffici (pubblici ma non solo) con un certo numero di impiegati impegnati a fare nulla. Da più parti si invoca la meritocrazia. Però quando si arriva al famoso dunque le cose si fanno improvvisamente complicate (come già detto per le quote migranti). Come pensiamo di avere una meritocrazia senza la possibilità di controllare chi davvero lavora, si impegna. Mi riferisco ad uno degli aspetti, pesantemente contestato, della riforma del lavoro promossa dal governo, il cosiddetto Jobs act (certo che il fatto che un fiorentino preferisca l'inglese all'italiano fa pensare), che permetterebbe al datore di lavoro di controllare l'uso del computer e del cellulare aziendale. Roba da grande fratello ha subito gridato qualcuno ma costui non vuole davvero ammettere che vi è davvero  tanta gente che passa ore (a cazzeggiare forse?) su Facebook tanto per citare il più famoso (e diffuso) social network. Anche questo fa parte di un qualche "diritto acquisito "? E come pensano sia possibile quindi verificare l'uso non corretto dei mezzi aziendali? La solita verità è che noi italioti concepiamo la democrazia come la possibilità di farsi gli affar propri in barba a qualsiasi regola di convivenza sociale. Saranno anche sbagliate le generalizzazioni ma ogni tanto funzionano che è una bellezza.

Nessun commento:

Posta un commento