giovedì 23 aprile 2015

Regolamenti

Francamente non so se è una malattia della sinistra o un "semplice" sintomo della diffusione del fanatismo nella nostra società (intesa direi non come pura e semplice società italiana ma estenderei all'Occidente in genere). Avevo già parlato del regolamento di tutela degli animali, redatto da tale Valerio Pocar, che aveva stilato un "decalogo" in cui a fronte di condivisibili principi entrava persino nel merito della "solitudine" dei pesci rossi (peraltro esiste un sito apposito "www.garanteanimali.it" che lascia intuire che questa figura l'abbiamo solo a Milano, un primato ascrivibile alla giunta Pisapia su cui si può forse disquisire). Ma oggi parliamo di un altro regolamento (fresco di stampa si diceva una volta) del comune di Milano, quello del verde. Anche qui tante cose belle ma vi era un passaggio che è stato fortunatamente stralciato all'ultimo minuto. Come riporta "Repubblica" è stata tolta la norma che prevedeva sanzioni per chi ammazzava mosche e zanzare! Davvero una ola per Chiara Bisconti che pare si sia fatta promotrice della cancellazione di una norma così bislacca. Potremmo chiudere qui con una risata, ma senza voler sconfinare nel lavoro del sopra citato Pocar (il sociologo) temo che questo eccesso di regolamentazione sia una brutta spia. Che senso ha avere tutte queste regole? Vuol dire che il vituperato buon senso non c'è più? E poi se a queste regole non segue una rigorosa applicazione restano lettera morta. Già il Manzoni nel suo "I Promessi Sposi" metteva in guardia contro la bulimia di "grida" (leggi) dei dominatori spagnoli, come sintomo di una società sempre più incontrollata, e guarda caso l'ambientazione era proprio a Milano.

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