mercoledì 22 gennaio 2014

Pirati

Sono stato di recente al cinema e prima della proiezione mi sono dovuto sorbire la solita pubblicità/progresso relativa alla pirateria. Dico sorbire perchè trovo sempre un po stupido fare questa pubblicità proprio al cinema, dove chi ha deciso di andare lo ha fatto "rinunciando" in molti casi ha guardare un film scaricato. Ma la sorpresa positiva è stato lo spot stesso davvero simpatico ma non solo. Di fatto quello spot prendeva di mira i film "piratati" direttamente in sala (per i meno avvezzi al gergo informatico gli "screener") evidenziandone la scarsa qualità oppure il rischio di vedere ben altro di quello che il nome del file prometteva. Non vi era più nessun monito, nessun minaccia legale eppure se si viene beccati mentre si registra un film in sala le conseguenze non sono da poco. E poi la scarsa qualità è vera solo per gli "screener" non certo per i film ottenuti da DVD o Blu-Ray. Come mai questo approcio "morbido"? Forse qualche esperto di marketing ha deciso di cambiare la modalità di linguaggio oppure vi è una diversa consapevolezza ? Un sociologo (di cui ho scordato il nome e ne faccio pubblica ammenda) teorizza che se una norma, una legge viene disattesa dal 20/25% della popolazione si può considerare abrogata "de facto". Credo che tra i possessori di collegamente internet a banda larga questa percentuale sia allegramente superata. In effetti mi chiedo quali siano le reali motivazioni per l'acquisto della banda larga. 

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