Faccio qualche importante premessa : non posseggo ne azioni ne piumini della Moncler, non ho visto la trasmissione "Report" nella quale la nota azienda è stata letteralmente "spellata" viva (con evidente allusione alle oche spennate vive). Ora non so come mai tanto furore contro questa azienda da parte di Gabanelli e compagni. Francamente mi suona bizzarro che ci si scagli contro una azienda italiana di successo, anzi più che bizzarro mi sembra che quasi nasconda una punta di invidia. Si obietta che Moncler non sia italiana al 100% e la cosa può sorprendere solo uno sprovveduto : il sogno di mezzo mondo ossia l'Iphone 6 dove pensate lo facciano ? Ah dimenticavo "designed in Usa" ma la stessa cosa vale anche per le tanto apprezzate Audi che riempiono le nostre strade, almeno una parte della componentistica proviene da paesi "lontani" ma certo il "progetto" viene da Ingolstadt. Quindi il fatto che le aziende abbiano delocalizzato non è esattamente una novità. Non parliamo poi delle sedi fiscali delle aziende, come la neonata FCA (Marchionne non ti perdonerò mai questo acronimo) ci insegna : come definire la 500 cara Milena (Gabanelli) ? Italiana, americana o inglese. Comunque stimo Report e la sua conduttrice e posso anche essere d'accordo che il costo dei piumini Moncler sia eccessivo. Ma quanti altri oggetti hanno il prezzo che l'utente può e vuole pagare senza quasi alcun riscontro sul reale valore intrinseco? "E' la moda bellezza e non puoi farci nulla". Diverso discorso è quello sulla crudeltà inflitta alle povere oche. Fatto assolutamente incontestabile e su cui varrebbe la pena di riflettere ma vorrei anche fare un'altra riflessione : perché non fare una puntata di Report sui macelli, sugli allevamenti intensivi ma anche sulle fabbriche cinesi e indonesiane ad elevato tasso di occupazione infantile. Mi è sembrato di capire leggendo vari commenti che la "pietra" dello scandalo fosse più la crudeltà verso gli animali che la crudeltà verso i lavoratori colpiti dalla delocalizzazione. Ma resta sempre nelle nostre mani l'arma suprema : essendo noi oggi dei consumatori è inutile fare le barricate a mo' di 68, basta non comperare, o comperare altro. Questa ultima possibilità non è sempre "facile". Mia moglie ha cercato per molto tempo delle ginniche (pardon "sneakers") non prodotte in Asia (molto probabilmente da bambini) senza successo. Eppure molti di questi "eco warrior" si fanno selfie con felpe e sneakers prodotte chissà dove. Ricordo sempre Godel : coerenza e complessità sono antitetiche.
Nessun commento:
Posta un commento