Quando Cesare Prandelli, prima della partita contro l'Uruguay, ha detto "giocheremo per la patria" un dubbio mi era venuto : ma nelle due partite precedenti per chi avevano giocato ? Per la mamma ? Per il parroco ? Per l'UNICEF ? Vabbè poi siamo stati eliminati (malamente) e il nostro Prandelli si è dimesso e in modo irrevocabile. Bravo, ho pensato, uno dei pochi in Italia che si assume le proprie responsabilità. Non é certo solo colpa sua ma non é che siamo stati buttati fuori a sua insaputa. Ma lunedì Cesare Prandelli sarà già a Istanbul (che non é esattamente nella madre patria) con un tempismo degno di José Mourigno che la sera stessa che l'Inter vinceva la coppa dei campioni firmava con gli inglesi. Come in quel frangente dubito che contratti che parlano di milioni di euro si concludano in un paio di giorni quindi vedo una luce sinistra sulle sue dimissioni. Come diceva Giulio Andreotti "a pensar male si fa peccato ma ci si piglia". Credo di dovermi dichiarare un peccatore incallito
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