Non si tratta della immortale canzone dei Beatles ma "solo" della moglie del presidente degli Stati Uniti, Michelle Obama. La quale vede il suo titolo di "first lady" dell'uomo più potente del mondo insidiato da Peng Liyuan moglie del presidente cinese. Forse lo smagliante sorriso della foto si sarà leggermente incrinato quando ha scoperto che la foto usata per la "campagna" virale "#bringbackourgirls" era un clamoroso falso. Come riporta il serissimo "Washington Post" (quelli del Watergate) la foto non è riferita ad una nigeriana e neppure ad una schiava. Film già visto cara Michelle, ti sei già dimenticata del "caso" Sakineh. Però quando si è la seconda (sigh) donna più potente del mondo bisogna stare attenti. Capisco (e condivido) una certa avversione per certi mussulmani ma tu, come donna, dovresti essere la prima a voler evitare il solito utilizzo del corpo femminile. Ovvio che tra oltre 200 ragazze ce ne saranno di belle e di brutte ma fa qualche differenza? Era meglio usare, forse, la foto di Abubakar Shekau, il leader di Boko Haram per non dimenticare la sua faccia.
Nessun commento:
Posta un commento