martedì 13 maggio 2014

Alien

Era il 1979 e un diciannovenne futuro blogger (io tanto per esser chiari) usciva da un cinematografo comasco in una sorte di trance. Aveva appena visto il film "Alien"! A quasi 35 anni di distanza salutiamo il creatore di una della creature (Alien) più iconiche del film di fantascienza (e non solo), Hans Ruedi Giger. Premio Oscar per gli effetti speciali ha, insieme all'italiano Carlo Rambaldi, dominato il settore effetti speciali degli anni 80, anni dove il culto della immagine è decollato. Ma più di Rambaldi, Giger ha lasciato una traccia che si trova ancora oggi e non solo per gli innumerevoli sequel, prequel, serie collaterali che ha generato, ma proprio per l'estetica. Persino un film del 2013, "Il gioco di Ender", alto budget hollywoddiano, nel finale in cui si incontra la stirpe aliena nostra antagonista paga un tributo (per non usare la brutta parola copia) alla estetica di Giger. Una mia amica (non appassionata di fanta scienza) l'ha definita una estetica "organica" e ci può stare. Davvero difficile credere che il figlio di farmacista svizzero (direi il prototipo della tranquillità e forse anche della monotonia) possa aver creato simili creature. La tagline del film recitava : "nello spazio nessuno può sentirti urlare", neppure dove sei adesso Giger.

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