domenica 17 novembre 2013

Solferino

Solferino evoca spesso l'immagine di una battaglia ma forse pochi ricordano che proprio in quella occasione nacque la Croce Rossa. Ma quasi una battaglia è quella che ho avuto ieri con la mia amica Anna proprio sulle sorti del palazzo sede del Corsera , sito in via Solferino (e il cerchio si chiude). La vicenda (vedi) è questa : per far fronte alle notevoli perdite la Rizzoli ha deciso di vendere la storica sede anche se vi rimarrà in affitto, una sorta di leasing immobiliare. Non bisogna essere dei mal pensanti per non "leggere" una soluzione ponte prima del traferimento nella nuova sede Rizzoli sita praticamente alle porte della città. Ora la mia amica afferma che così "si perde un'altro pezzo di interesse storico culturale". Partiamo dall'interesse storico : il palazzo è ben assoggettato a vincoli quindi non lo si abbatte ne lo si "stravolge". Il fatto che smetta di essere la sede di un giornale un po spiace anche a me, ma come direbbe Bogart "è il progresso bellezza, e non puoi farci niente". Perchè quante sedi storiche sono state spostate (anche per motivi pratici). Richard Ginori o la Brown Boveri (chissà se i bambini sapranno mai cosa si nasconde dietro l'acronomino della fermata del metrò "Lodi TIBB") tanto per citare. Obiezione sono industrie non editoriali, e allora parliamo del Sole24Ore, della Rizzoli stessa e poi cosa dire di Mondadori ? Oggi facciamo persino le visite guidate alla sede Mondadori disegnata da Niemeyer ma non è esattamente in centro (e di certo nel 1975 era praticamente nei prati). Veniamo all'aspetto culturale, assolutamente vero che una redazione giornalistica produce cultura ma io il giornale lo compro in edicola mica vado in via Solferino. Diverso se chiudono una libreria, un teatro, un cinema storico (e quindi tipicamente sito in zona centrale) li si che impoverisci la zona ma non mi interessa affatto dove i giornalisti lavorano o vogliono farmi credere che gli si esaurisce la vena letteraria se lavorano fuori dall'Area C ? Tanto loro ne sono esentati peraltro e magari rivendicano anche il diritto di lavorare da casa con il tablet! Davvero dei bambini viziati.

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