martedì 26 novembre 2013

Chiesa

Ammetto di non essere un gran frequentatore di chiese ma non posso negare la mia ammirazione per Papa Francesco. Giusto ieri ha incontrato il premier russo Vladimir Putin e fra le varie amenità ha giusto sollevato il "problemino" delle violenze in Siria. Già perché sembra che ci siamo tutti dimenticati che in Siria, l'ineffabile Assad continua a massacrare i suoi connazionali. Ad onor del vero anche i ribelli ci mettono del loro come il decapitato per errore (fossimo in Italia direbbero "a sua insaputa") ma è innegabile che le uccisioni continuino. Purtroppo il dubbio che avevo già espresso si rivela reale : la comunità internazionale, capitanata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, si è limitata a togliere al regime siriano i gas nervini (ma sarà poi così?) ma alla fine non è realmente intervenuta a favore della popolazione. D'altra parte il buon Barack non riesce ad intervenire a favore della sua stessa popolazione, o almeno nei confronti di quella più bisognosa e mi sto riferendo, ovvio, alla "mutilazione" che sta subendo il piano di assistenza sociale meglio noto come "ObamaCare". Quindi ben vegna Papa Francesco nel ruolo di voce scomoda. Certo che è il massimo che un cristiano si debba "dannare" per dei mussulmani.

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