I bonos, per chi non lo sapesse, sono l'equivalente spagnolo dei nostri BTP e sono i titoli su cui si misura il famigerato "spread". Come riportato dalla foto quello spagnolo è inferiore (di poco) a quello italiano. Le motivazioni sono varie ma tra le principali la nostra instabilità politica (evidentemente gli spagnoli sono contenti con quel tristone di Rajoy) e gli ultimi dati economici. Ma l'economia spagnola non genera (non ancora almeno) nuovi posti di lavoro e cosa di inventano gli "indignados"? Come riportato da "La Stampa" in un quartiere di Madrid dei negozianti di generi alimentari propongono sconti del 10% sulla carne (non risultano indignados vegani evidentemente) e del 5% sulla frutta (e immagino la verdura ma cosi dice l'articolo), basta mostrare il tesserino di disoccupazione. "Se non ci autiamo tra noi non ci aituano certo i politici" è la motivazione dei negozianti, degni di una pagina di "Cuore" di De Amicis. Ora, forse ragiono da italiano, ma ho l'impressione che dietro una nobile giustificazione vi sia un marketing spiccio : la crisi morde e allora bisogna abbassare i prezzi "vestendo" lo sconto in chiave "social". Domanda: il tesserino basta per tutta una famiglia , ossia lo sconto viene fatto anche se solo un membro è disoccupato (e magari l'altro guadagna pure bene) , vi è un limite alle quantità oppure uno può fare la spesa per il condominio ? Mi rendo conto che suona davvero cinico ma l'esperienza insegna e forse abbiamo qualcosa da imparare dagli Stati Uniti dove esistono da oltre 70 anni i "food stamps" (tanto per rammentare che nella nazione più ricca al mondo c'è gente che patisce letteralmente la fame).
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