domenica 15 gennaio 2017

Anche no

Ho trovato questo articolo sulla versione online de "L'espresso" dal significativo titolo "Roma affonda? Portiamo la capitale a Milano". Riporta la firma di Raffaele Simone che risulta nato a Lecce (vedi) ma pare conoscere bene sia Roma che Milano. L'articolo è davvero cattivo nei confronti della nostra capitale ed elenca alcuni punti davvero raggelanti come il fatto che a Roma non vi siano impianti sportivi comunali, oppure che non esista forma di mecenatismo per cui manca una Fondazione Caltagirone da contrapporre alle fondazioni Prada o Feltrinelli. Davvero è un po' sparare sulla Croce Rossa ma è un dato di fatto la situazione di grave crisi in cui versa Roma (principalmente a causa dei suoi abitanti). Peccato che la soluzione proposta dallo studioso, portare la capitale a Milano, mi convinca poco. In primis perché il potere si porta appresso una dose non indifferente di corruzione e qui a Milano dopo Formigoni e compagnia cantante non ne abbiamo bisogno di altra. Ma passando a motivazioni più "pratiche" non mi risulta che in Italia si prevista né la pena di morte, né l'esilio quindi cosa faremmo di tutta quella "simpatica" massa di statali che affollano i ministeri e quant'altro? Dovremmo mantenerli tutti per non fare nulla, mentre adesso li manteniamo (per buona parte) per fare poco. Che cerchino di trovare le risorse "etiche" per far funzionare meglio la loro città, i romani, aiutati dalla bellezza unica di Roma. Non saprei però, se una figura cosi impalpabile come Virginia Raggi possa essere la soluzione visto che ha accusato il governo della morte di un barbone romano. Già che c'era poteva accusare quelli di Bolzano.

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