martedì 15 novembre 2016

Giovani

Ho appena parlato di studenti, quindi giovani (almeno per la stragrande maggioranza), che mi sono "imbattuto" in questo lungo articolo di Leonardo Coen (vedi). Lo spunto dell'articolo era la ricorrenza dell'attentato al Bataclan di Parigi e lo scrittore milanese fa una attenta analisi di come il mondo è cambiato (in peggio e sono d'accordo) dopo il Bataclan (e non solo). Rimando, per chi fosse interessato, alla lettura dell'articolo dove si evidenzia che sotto l'egida della sicurezza la gente è disposta a rinunciare alle proprie libertà. Fatto vero ma su cui ci sarebbe da disquisire vista la propensione delle persone a mettere i fatti loro sui social network, ma in linea di massima sono d'accordo con l'articolo salvo la chiusura dove per ribaltare la situazione oscurantista bisogna : "Rifondare la società, una società in cui i giovani si sentano a casa propria". Ora rifondare la società è sin troppo facile soluzione, sul far sentire i giovani a casa propria avrei da ridire. Primo perché parliamo di giovani ma ne siamo lontani, io come Coen che di primavere ne vanta anche più di me. Siamo sicuri che i giovani non si sentano a "casa propria"? Certamente abbiamo lasciato loro un mondo in cattive condizioni dal punto di vista ecologico, con un struttura economico finanziaria abbastanza raggelante ma è pur vero che le nuove generazioni godono di una libertà di movimento sconosciuta prima e anche dal punto di vista sociale gli eccessi del 68 e del comunismo hanno comunque "aperto" le nostre società (anche se la strada è ancora lunga va detto). Ma guardando al recente risultato elettorale americano e soprattutto alla Brexit sembra proprio che il problema sia l'opposto, ossia sono i "vecchi" che non si sentono a loro agio e hanno fatto scelte elettorali disastrose. E i progressi della medicina (altro grande vantaggio delle nuove generazione) hanno allungato la vita media (indipendentemente dal calo delle nascite) per cui sempre più vecchi con i quali fare i "conti". Forse il problema è evitare che il conflitto generazionale (sempre esistito peraltro) deflagri. 

Nessun commento:

Posta un commento