Ho recentemente letto su "La Repubblica" (cartacea, un vezzo che mi concedo durante le vacanze) un articolo molto interessante. Parlava dello "strano" numero di 100 e lode conseguiti alla maturità dagli studenti del Sud. Questo articolo de "Il Fatto" (vedi) rincara la dose facendo presente come gli stessi studenti becchino punteggi bassi ai test Invalsi (che pur se criticabili hanno il grande vantaggio di essere "nazionali"). Ora ritengo inutile chiedere al signore qua sopra, Carl Friederich Gauss, di spiegarci in modo "statistico" il fenomeno perché la spiegazione "scientifica" non esiste. Questi studenti arrivano a frotte nelle università del Nord e nonostante il loro passato scolastico non brillano affatto. E poi la situazione del Sud Italia non sembra essere lo specchio di un paese che pullula di geni. Quindi niente Gauss ma meglio preferire il buon Andreotti che diceva che a pensare male si fa peccato ma si azzecca. Ovvio che i buoni voti sono un micidiale cocktail di lassismo, clientelismo e in qualche caso pure intimidazioni da parte delle famiglie. Micidiale perché poi questi ragazzi si devono confrontare con il mondo vero, quello che sta fuori dalle loro scuole domestiche (e addomesticate) e pure pensando di essere bravi! Ma questo è razzismo diranno i soliti buonisti ma i risultati delle scuole del Nord sono molto più credibili da un punto di vista statistico con buona pace della campana di Gauss, ma forse è davvero inutile scomodarlo, basta Giobbe Covatta con la sua battuta : "non siamo noi ad essere razzisti, sono loro che sono terroni".
Nessun commento:
Posta un commento