Il caso Alex (lo chiamo semplicemente così visto che il suo cognome è davvero ostico da scrivere). Credo che tutti riconoscano il marciatore che ha vinto l'oro olimpico a Pechino. Fidanzato della pattinatrice Carolina Kostner era un personaggio di quelli che piacevano a grandi e piccini. Poi la caduta, nel suo frigorifero sono state trovati più flaconi di sostanze proibite che yogurt di cui era testimonial pubblicitario. Squalifica di 3 anni e mezzo e poi un lungo cammino per poter tornare alle olimpiadi carioca appena concluse. Sembrava fatta ma un controllo di inizio anno lo trovava positivo. Ricorso e contro ricorso la sentenza arriva durante le olimpiadi stesse e conferma la positività di Alex con la conseguente condanna ad 8 anni (recidiva) e la fine della sua carriera sportiva. Ora non ho mai amato chi dietro ogni evento vede un grande "gomploddo" ma in questo caso qualcosa non torna. Le modalità del controllo che lo ha trovato positivo sono per lo meno sospette e vale la pena di notare che tutti gli altri numerosi controlli a cui è stato sottoposto sono risultati negativi. Quindi cosa è successo ? In primis il piangente Alex quando si è beccato la sacrosanta squalifica ha fatto un bel po' di nomi e cognomi cosa quanto mai giusta perché non è che un atleta si droga in segreto. Poi si è affidato alle cure di Sandro Donati un paladino dello sport pulito che però ha il grosso difetto di sparare a zero anche sulle sostanze "collaterali" (leggasi integratori) che generano ad ogni buon conto business miliardari. Diciamo che questa coppia di atleta / allenatore si sono fatti un certo numero di nemici nella gerarchie sportive e nella industria. Può forse "aiutare" rammentare che la AIAF (la federazione mondiale della atletica) è stata più volte accusata di corruzione soprattutto per occultare il doping in certe nazioni (una si chiama Russia tanto per capirci). Questo ha persino portato il colosso Adidas a ritirare la sponsorizzazione (vedi) per cui non parliamo di un ambiente gran che pulito e temo che Alex abbia fatto da capro espiatorio.
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